Ho ricevuto il Gohonzon nel 2015. Mio padre incontrò il Buddismo mentre si stava separando da mia madre. Rimasi subito colpita dal suo cambiamento.
Da padre assente e ansioso, diventò presente e sempre pronto a sostenere me e mia sorella. Mi colpì anche il suo impegno nel cercare di stabilire una relazione di rispetto con mia madre, nonostante la separazione difficile.
Ho iniziato a recitare Daimoku perché soffrivo per un senso di tristezza e inadeguatezza sempre presente nel mio cuore. Ero sempre alla ricerca di approvazione.
Sono una danzatrice, insegnante di danza contemporanea e di pilates, e una delle mie prime esperienze grazie alla pratica buddista fu di superare l’ammissione all’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Stavo affrontando un periodo difficile: avevo messo fine alla mia relazione, avevo perso buona parte del lavoro che svolgevo nelle scuole di danza e vivevo in un seminterrato freddissimo.
Mi impegnavo nell’attività e nei momenti di più grande sofferenza leggevo il Gosho e La nuova rivoluzione umana, recitavo Daimoku per risvegliare nel mio cuore il desiderio di fare shakubuku, di trasformare il mio karma e vincere la mia insicurezza, e mi lanciavo a capofitto nelle visite alle giovani donne.
Dialogavo costantemente con i miei compagni in Accademia condividendo con loro il Buddismo e creando bellissimi legami. Quell’anno ricevettero il Gohonzon cinque persone alle quali avevo parlato della pratica, e una di queste era mia sorella!
Realizzai tantissimi progetti in Accademia, mi sentivo più sicura di me stessa e anche il lavoro tornò a decollare.
Nel 2020, con la pandemia, la scuola di danza in cui insegnavo da dieci anni ha chiuso. Subito ho iniziato a recitare Daimoku per trovare un lavoro e, grazie a tutta l’attività che ci siamo sfidati a portare avanti, ho iniziato a collaborare con un’azienda che cercava una consulente sportiva per sviluppare una piattaforma online. Entrare in questa realtà non è stato facile.
Inizialmente mi sono sentita un pesce fuor d’acqua e mi facevo sopraffare da orari di lavoro e richieste di consegne interminabili.
Ho iniziato a soffrire di problemi di salute, avevo spesso attacchi di ansia e un forte senso di rabbia. Non avevo mai smesso di recitare Daimoku ma avevo perso l’entusiasmo di parlare agli altri della pratica buddista. Così ho deciso di ripartire dalla preghiera. Ogni Daimoku era dedicato a riscoprire nel mio cuore il legame con il maestro Ikeda.
Tutto è iniziato a cambiare quando, un giorno di agosto 2021, ho recitato tantissimo Daimoku con l’obiettivo di fare shakubuku, per far conoscere il Buddismo a più persone possibile.
Quel pomeriggio sono andata alla scuola di surf che frequentavo da un po’. Appena arrivata, i miei amici e il mio insegnante mi hanno chiesto quale fosse la visione buddista della vita. Incredula, ho iniziato a condividere il Buddismo con loro.
Vedendoci seduti in gruppo, altri amici si sono uniti a noi e alla fine l’insegnante ha proposto: “Perché un giorno di questi non ci riuniamo per fare una bella sessione di Nam-myoho-renge-kyo?”. Il mio cuore è esploso di gioia!
Quando a dicembre del 2022 mi sono trovata nuovamente in un momento di stallo a causa di problemi di salute e nel lavoro, non ho avuto dubbi su quale fosse la “strategia” da adottare. Ho ricevuto un consiglio nella fede e ho letto ancora più frequentemente La nuova rivoluzione umana. E di nuovo sono ripartita dalla preghiera.
Nel frattempo era stata lanciata la sfida nazionale di realizzare un Gohonzon giovane per ogni gruppo. Ho rimesso nuovamente al centro lo spirito di shakubuku e ho iniziato a recitare Daimoku per la felicità delle persone a cui avevo parlato del Buddismo, tra cui Andrea, un mio amico che sentiva il desiderio di ricevere il Gohonzon ma voleva aspettare di aver cambiato casa. Ho deciso di sfidare prima di tutto i miei limiti.
Qualche giorno dopo Andrea è andato a una riunione nella sua zona, e vi lascio immaginare il mio entusiasmo quando mi ha chiamata per dirmi che aveva deciso di ricevere il Gohonzon!
Negli stessi giorni ha deciso di ricevere il Gohonzon anche una giovane donna del gruppo che sto seguendo, che quindi ha già realizzato l’obiettivo nazionale!
Proprio in quei giorni sono riuscita a trovare dei medici bravissimi che mi stanno aiutando a individuare la causa dei miei problemi di salute. E un nuovo studio di pilates, molto vicino a casa, mi ha contattata per iniziare una collaborazione!
Come responsabili della regione Lazio 4, da quando è stato lanciato l’obiettivo nazionale ci stiamo sfidando per realizzarlo e abbiamo deciso di ripartire dalla nostra unità.
Giovani e adulti insieme stiamo andando a trovare a casa tutti i giovani per incoraggiarli e stiamo sostenendo l’attività Futuro e Studenti.
Da quando è iniziata questa “campagna”, dodici giovani hanno ricevuto il Gohonzon e altre quattro giovani donne hanno deciso in questa settimana!
Grazie alle attività della Soka Gakkai sono riuscita a superare le mie insicurezze.
Oggi mi sento forte e salda. Insegno pilates in due studi e porto avanti i miei progetti di danza. Sono riuscita a costruire le condizioni per adattare il lavoro di collaborazione con l’azienda ai miei ritmi e alla mia vita. Ho l’obiettivo di sviluppare una tecnica di pilates per danzatori e costruire il mio progetto di una scuola di danza dove il rispetto per la vita delle persone sia al centro di tutto.
Ho determinato di essere sempre in prima linea per costruire unità con gli altri responsabili. Desidero che il Gruppo giovani continui a prosperare, e che il mio sguardo sia sempre rivolto verso la crescita di successori.

