Nella Repubblica di San Marino il 27 maggio, in una bellissima giornata di sole, si è tenuta la riunione generale in cui è stato ufficializzato l’ingresso della Soka Gakkai San Marino fra i 37 paesi che compongono la SGI Europa.
Questo grande risultato è arrivato proprio nel 50° anniversario della Conferenza europea, grazie all’impegno e alla determinazione degli 83 membri di San Marino e al prezioso e continuo sostegno di tutti i compagni e le compagne di fede italiani.
Il meeting si è aperto con l’incoraggiamento di Renzo Pini, responsabile uomini della regione Emilia Romagna Est, di cui il settore San Marino fa parte, che ha citato un brano della Proposta di Pace di Ikeda:
«È fondamentale trovare una prospettiva da cui poter percepire l’impatto delle proprie azioni e sentire che si stanno compiendo progressi concreti nella trasformazione della realtà. Questo, secondo la mia opinione, è il ruolo della comunità locale» (Daisaku Ikeda, Proposta per l’ambiente, 2012)
Ha poi ricordato la prospettiva e l’occasione che abbiamo come membri della Soka Gakkai: decidere di fare la differenza nella nostra comunità e determinare di diffondere i princìpi e la pratica del Buddismo di Nichiren Daishonin nel nostro ambiente mentre portiamo avanti il percorso della nostra rivoluzione umana.
A seguire Susanna Campani, responsabile regionale donne dell’Emilia Romagna est, ha parlato della missione della SGI San Marino: «Il vostro paese ha una profonda missione, potete essere un esempio ideale di giardino dell’umanità per tutta l’Europa… andiamo avanti insieme e alleniamoci a sviluppare un ichinen, una determinazione di speranza e gioia illimitati».
Hanno preso poi la parola i pionieri sammarinesi, Danilo Berardi, Rosamaria Corbelli e Sonia Grassi. Insieme hanno ripercorso le principali tappe dello sviluppo di kosen-rufu a San Marino iniziato nel ‘96, i primi Gohonzon affidati nel ‘97, l’onorificenza conferita al maestro Ikeda, consegnata direttamente a Tokyo dai Capi di Stato di San Marino (Capitani Reggenti) nel 2001, fino alla mostra Senzatomica realizzata nel 2014.
Rosanna Sorelli, responsabile nazionale donne, ha parlato del legame della Repubblica con il maestro Ikeda: «San Marino ha una profonda relazione con Ikeda Sensei. Ogni membro di questa Repubblica può sentire l’orgoglio di essere pioniere di kosen-rufu. Con questo orgoglio ognuno deve avere la consapevolezza che può fare la differenza E mostrare così a Sensei che si impegnerà al massimo per la propagazione di Nam-myoho-renge-kyo. Adesso inizia un nuovo percorso in Europa per i compagni di fede di San Marino, in unità con tutti gli altri paesi»
A conclusione dell’incontro Vittorio Sakaki, vice presidente dell’IBISG, ha affermato: «Kosen-rufu equivale alla pace del mondo, e manifestare la Buddità equivale a realizzare la felicità. Non si tratta solo della nostra personale felicità, ma della felicità di tutto il genere umano. Questa nuova partenza per i compagni di fede di San Marino è l’occasione per rideterminare di realizzare la pace del mondo e la felicità di ogni persona a partire dalla propria comunità locale. Attraverso la preghiera possiamo rompere il ghiaccio della separazione e attraverso il dialogo e zadankai accoglienti possiamo contribuire a creare una comunità locale in cui ognuno si senta felice e a proprio agio. Avanziamo con lo stesso spirito di Ikeda Sensei e realizziamo delle bellissime prove concrete con l’orgoglio di essere parte di questa rete mondiale per la pace!»
L’incontro si è concluso con le seguenti determinazioni:
- Diventare un capitolo entro il 2024
- Raddoppiare il numero dei membri entro il 2025
- Sostenere la crescita dei Gruppi giovani e futuro e l’obiettivo di almeno un giovane in ogni gruppo
- Trasformare ancor più in profondità il karma di San Marino facendo emergere tante persone di valore, per contribuire alla pace in Europa e in tutto il mondo.
INTERVISTA
La nostra promessa di realizzare kosen-rufu a San Marino
Abbiamo intervistato Sonia, RosAmaria (Rosy) e Danilo per ripercorrere insieme a loro le tappe dello sviluppo della SGI San Marino

Potete raccontarci come è nato il movimento di kosen-rufu a San Marino?
Danilo: La storia inizia con Rosy, la prima praticante di San Marino che ha ricevuto il Gohonzon nell’aprile del 1997. Successivamente Sonia, una compagna di fede trasferitasi da Roma, mi fece shakubuku e io decisi di ricevere il Gohonzon tre mesi dopo Rosy.
Sonia: Nel 1996 mi trasferii a San Marino per lavorare in tv realizzando l’obiettivo di fare un salto di qualità nel mio lavoro come attrice. Durante l’estate del ’96 conobbi Danilo e gli parlai della pratica buddista.
Questo lavoro mi ha portato a vivere una realtà molto difficile, ma determinai di fare del mio meglio per realizzare kosen-rufu a San Marino; infatti, grazie all’attività buddista avevo approfondito il concetto di trasformare il karma in missione e sapevo di non trovarmi lì per caso.
Rosy: Quindi iniziammo a recitare Daimoku con questo obiettivo. Anch’io sono nata in Italia e siccome i miei genitori erano originari di San Marino, mio padre aveva il forte desiderio che noi figli mettessimo radici qui. Pur essendo un paese benestante dal punto di vista economico San Marino contava molti suicidi, tanta sofferenza e chiusura… Anche se eravamo gli unici membri della Soka Gakkai abbiamo determinato di cambiare questa realtà e realizzare la felicità di tutte le persone.
C’è un ricordo o un momento significativo che volete condividere?
Danilo: Nel 2000 determinammo insieme un nuovo obiettivo: l’onorificenza al presidente Ikeda da parte dello Stato di San Marino, con il desiderio di far conoscere il valore del nostro maestro e del nostro movimento. Nel frattempo, i praticanti erano cresciuti e avevamo formato due gruppi di zadankai.
Rosy: Volevamo trasmettere i valori della Soka Gakkai e la visione buddista della vita alla società sanmarinese.
Danilo: Sapevamo che sarebbe stato difficile ma volevamo mettere questa causa per il nostro paese e per mostrare la nostra gratitudine a Sensei. È stato un percorso lungo e tortuoso… e dopo aver dialogato a lungo con la commissione sulla vita e le opere di Daisaku Ikeda, siamo riusciti a ottenere la massima onorificenza!
Sonia: Sensei è stato invitato a partecipare alla cerimonia e poiché non faceva più viaggi all’estero, ha invitato a recarsi in Giappone i capi di Stato di San Marino, i quali hanno deciso di partire, e noi insieme a loro!
Danilo: Con grande gioia partecipammo sia alla cerimonia di conferimento dell’onorificenza che al Corso giovani della SGI che si teneva negli stessi giorni, realizzando il nostro sogno di incontrare il maestro per ben due volte! Quando ho incontrato Sensei, dopo avergli stretto la mano l’ho ripetutamente abbracciato, è stato un momento che non dimenticherò mai! In quell’occasione Sensei mi ha incoraggiato a a ricercare sempre questo rapporto diretto con lui.
Sonia: Nel 2007 il vice presidente Hiromasa Ikeda ha partecipato a due eventi in Italia in rappresentanza di Sensei: il conferimento del Sigillo della pace, a Firenze, e la Laurea ad honorem in Comunicazione per la pace, in Sicilia.
In quella stessa occasione, a Firenze, fu consegnata anche la Laurea ad honorem dell’Università Soka ai due capi di Stato che erano stati in Giappone nel 2001. Nella stessa occasione il vice presidente della SGI Hiromasa Ikeda per conto del presidente Ikeda dichiara ufficialmente la nascita della Soka Gakkai San Marino.
Che azioni avete intrapreso per stringere legami con le istituzioni e la società sanmarinese? Quali risultati avete raccolto finora?
Danilo: Nel 2013 è stata costituita giuridicamente l’Associazione Soka Gakkai San Marino.
Rosy: Inoltre, in quello stesso anno siamo riusciti a portare nel nostro paese la mostra Senzatomica, che è stata un grande successo. I capi di Stato hanno conferito una medaglia al valore alla mostra. E quasi 6.000 persone l’hanno visitata, per San Marino un risultato straordinario! Grazie alla mostra Senzatomica si sono creati forti legami che tuttora portiamo avanti. Inoltre abbiamo organizzato degli eventi paralleli per sensibilizzare le persone sul tema della disabilità, realtà in cui lavoravo in prima persona.
Sonia: Nel frattempo il numero dei praticanti è aumentato: sono nati cinque gruppi e siamo diventati il “settore San Marino”. Nonostante fosse stata fondata la SGI San Marino, abbiamo continuato a fare attività con l’organizzazione italiana. Da oggi facciamo un ulteriore passo avanti: continuando a lavorare per kosen-rufu insieme alla SGI Italiana, precisamente insieme alla regione Emilia-Romagna Est, entriamo a far parte della SGI Europa come organizzazione indipendente. Per noi è molto importante perché segna una ripartenza.
Quali sono le vostre determinazioni e come immaginate il movimento di kosen-rufu a San Marino nel 2030 e verso il 2050?
Danilo: L’obiettivo di quest’anno è coinvolgere sempre più giovani. Abbiamo già iniziato a impegnarci nei dialoghi, cercando anche di ristabilire il contatto con chi in questi anni si è allontanato dall’attività.
Sonia: Il nostro obiettivo è la crescita dei giovani e riuscire a incoraggiare tante persone a sperimentare il Buddismo, così da arrivare a cento membri felici e creare presto un capitolo.
Rosy: In questo modo siamo certi di poter continuare a migliorare la realtà del nostro Paese.
Quali sono gli incoraggiamenti di Sensei e di Nichiren Daishonin a cui siete più legati e che avete messo in pratica per promuovere lo sviluppo di kosen-rufu nel vostro paese?
Rosy: Per me il Gosho Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese e la relativa spiegazione del presidente Ikeda sono sempre stati fondamentali per non perdere la chiarezza della mia missione di trasformare la società e per trasmettere la forza del Buddismo agli altri. Inoltre, l’anno scorso sono riuscita a realizzare un grande obiettivo: ho letto tutti i volumi de La rivoluzione umana. Mi hanno incoraggiato tantissimo per prendere una nuova determinazione e non arrendermi rispetto al nostro obiettivo di diventare un capitolo.
Sonia: Sensei ci sprona a domandarci in che modo possiamo crescere e migliorare. Quindi nell’attività cerco sempre di andare avanti e quando arrivano le difficoltà, l’atteggiamento che cerco di mettere in pratica è di migliorare io per prima, di non lesinare la mia vita e fare un voto più profondo.
Danilo: Per me è fondamentale la frase del Gosho Le azioni del devoto del Sutra del Loto: «Nessuno di voi che vi dichiarate miei discepoli deve essere codardo» (RSND, 1, 678).
Questa frase, insieme a ciò che Sensei mi disse durante il nostro incontro, di creare un legame diretto con il maestro, sono le linee guida per la mia personale rivoluzione umana.
