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Note e sport in mezzo al verde - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:26

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Note e sport in mezzo al verde

A San Donato Milanese è stato ricordato il 3 maggio trascorrendo una giornata fra musica, attività sportive e animazione per bambini

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A San Donato Milanese è stato ricordato il 3 maggio trascorrendo una giornata fra musica, attività sportive e animazione per bambini

Felici e a proprio agio. Può essere questo, lo slogan conclusivo dell’evento sportivo e culturale, organizzato domenica 22 maggio presso il centro polisportivo Snam di San Donato Milanese (in provincia di Milano). Per commemorare il 3 maggio, giornata in cui la Sgi celebra l’importanza del rapporto tra maestro e discepolo. Lezioni di bocce e capoeira, tornei di calcio, pallavolo e ping pong per gli adulti. Mentre per i bambini sono stati allestiti un laboratorio di pittura e di danza creativa, uno spettacolo di burattini e l’animazione delle fiabe. Per tutti, la mostra sulla questione ambientale e l’animazione dello staff artisti. È stata una gioia ammirare il parco della Snam che, per l’occasione, riecheggiava di serenità per la presenza dei tanti praticanti buddisti e dei loro ospiti. Si è trattato di un’occasione unica per rincontrare numerosi compagni di fede, con i quali magari si è condivisa una tappa del nostro percorso di fede e che si sono poi persi di vista. Una giornata d’inizio estate per rinnovare con un gesto, un abbraccio, un sorriso, i legami di fede che, nonostante la distanza e, talvolta, la difficoltà di seguirli più da vicino, fanno capire e apprezzare ancora di più la nostra organizzazione e la fortuna di farne parte. A conclusione della giornata di scambio e intrattenimento, la Divisione artisti si è esibita in uno spettacolo di danza e recitazione dal titolo Nient’altro che musica, dove uno strambo professore con al seguito i suoi fantomatici allievi universitari si sono cimentati nello studio e nella scoperta della legge della vita e del suo suono meraviglioso… scoprendo che non c’è niente da inventare. Non esiste nessuna scoperta da attribuire ad alcun professore o docente. La legge della vita è insita in ognuno di noi dal tempo senza inizio, e l’unica meravigliosa scoperta che possiamo fare è quella di risvegliarla ogni giorno dentro di noi, insegnando agli altri a fare altrettanto. Per esser felici e a proprio agio… proprio come i partecipanti di questa giornata di festa.

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Le giornate dell’accoglienza

Per due giorni il Centro culturale di Firenze ha spalancato i cancelli e ha allestito banchi che presentavano gli staff, spettacoli, visite guidate e molto altro ancora.

di Cristina Mannini

Il sole splendente del Buddismo di Nichiren brilla sul Centro culturale di Firenze, aperto in occasione delle due giornate dedicate all’accoglienza. Un pittore dipinge sotto gli alberi, due ragazze parlano tra loro sedute su una panchina, il suono di Nam-myoho-renge-kyo riecheggia lungo i vialetti e il cortile di questa villa, che fu un tempo residenza di Giovanni Tornabuoni e che è stata riportata all’antico splendore negli anni Ottanta grazie al lavoro di tantissimi membri. E molti sono coloro che hanno voluto essere presenti in queste giornate per godersi il denso programma: visite guidate al Centro, l’esposizione della mostra basata sul documento La Carta della Terra “I semi del cambiamento”, spettacoli per grandi e piccini, i video delle riunioni tenute dal presidente Ikeda, ma anche la possibilità di donare offerte e ricevere consigli di fede, di recitare e fare Gongyo tutti insieme, di fare domande, chiarire dubbi, approfondire la fede. L’iniziativa nasce dal desiderio di far conoscere le varie attività di volontariato a cui è possibile partecipare, di offrire nuovi stimoli, di far sentire l’organizzazione più vicina, di creare un’opportunità per socializzare con i compagni di fede in questa splendida e unica sede. Valeria arriva da Oristano in Sardegna espressamente per partecipare all’evento: «Ho chiesto di ricevere un consiglio nella fede perché adesso è giunto il momento di cambiare». Rossella torna al Centro dopo un anno di assenza dalle riunioni, vive una grande sofferenza ma sente «di avere già vinto». Nicoletta è qui per «incontrare compagni di fede e amici al di fuori delle occasioni formali». Da un pullman scendono membri di Senigallia, Fano, Pesaro, per molti di loro è la prima visita al Centro culturale italiano. L’aria è pervasa di energia, ed è impossibile rimanere indifferenti ai sorrisi gioiosi e accoglienti degli staff, alla creatività dei loro stand (lo stand autisti esibisce “la pompa del karma”!), alle voci pieni di emozione dei coristi che si avvicendano sul palco, alle allegre risate dei bambini che assistono allo spettacolo dei burattini. Allo stand del gruppo Prometeo Riccardo spiega che il loro scopo è la protezione e racconta di come ha sfidato la sua insicurezza e paura trovando dentro di sé la forza, «perché non potevo permettere che succedesse qualcosa ai membri». Stefano è qui con tre suoi amici di Cantù (Como), che non sono buddisti. La cosa che li colpisce di più «è la gente, la loro tranquillità, la serenità», insieme all’ambiente che percepiscono come accogliente e libero da pregiudizi. Finalmente una critica, arriva da Peggy, americana che vive in Italia da molto tempo. Pratica solo da qualche settimana, il suo primissimo incontro con il Buddismo risale agli anni Ottanta, quando un giovane a Los Angeles per strada le regalò un cartoncino con su scritto Nam-myoho-renge-kyo: «Poca pubblicità, dovreste aprirlo a tutti».

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Fiori di pace nelle Marche

di Federica Buroni

“Costruiamo uniti un meraviglioso giardino di pace”. Un pensiero, un programma. Con questo slogan, il 7 e 8 maggio si è svolto a Riccione il corso delle Marche al quale hanno partecipato circa 350 membri. Si è trattato della realizzazione di un importante obiettivo, visto che l’ultimo aveva avuto luogo nel 2000. Ad animare i due giorni anche il coro dei membri marchigiani e la presentazione ufficiale della rivista della Divisione giovani, Il Volo continuo, la cui redazione marchigiana ha iniziato di recente l’attività. Il sabato, il direttore generale onorario Mitsuhiro Kaneda, ha spiegato il Gosho I tre tipi di tesori sottolineando la necessità di far emergere la Buddità dalla nostra vita e l’importanza di imparare a relativizzare gli eventi. La domenica, attraverso lo studio del Gosho Il raggiungimento della Buddità in questa esistenza, il vice direttore generale Andrea Bottai ha illustrato e approfondito il concetto delle quattro sofferenze. Per i partecipanti il corso è stata dunque un’ottima occasione di dare una svolta alla propria fede da qui ai prossimi anni, decidendo tutti insieme che, da ora al prossimo corso, non trascorrano altri cinque anni…

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Siamo tutti educatori

di Bina Cozzolino

Il 30 aprile al Centro culturale di Torino, addobbato con cartelloni colorati riportanti frasi significative di Tsunesaburo Makiguchi e Daisaku Ikeda, si è svolto il meeting Siamo tutti educatori. Questo incontro, organizzato dalle tre aree del Piemonte, era rivolto agli insegnanti e in particolar modo ai genitori buddisti. Si è trattato della realizzazione di un obiettivo lanciato l’autunno scorso dal gruppo “storico”degli educatori piemontesi; infatti da molto tempo noi insegnanti sentivamo il desiderio di aprirci al dialogo con i genitori, nella consapevolezza che lo scambio e l’unità di intenti permetteranno un cambiamento radicale nella società, proprio partendo dall’ educazione. Siamo partiti facendo un sondaggio tra i genitori buddisti sulle tematiche che li coinvolgono maggiormente: modelli di vita presentati dai mass media; dipendenze; bullismo; conflitto genitori-figli; ora di religione a scuola, sono alcuni dei temi trattati. In seguito si è approfondito lo studio sul pensiero educativo di Makiguchi, Toda e Ikeda da parte di un gruppo composto da insegnanti e genitori, che alla fine hanno avuto la possibilità di porre domande relative alla fede – con particolare riguardo al comportamento con i propri figli – alla responsabile nazionale Marita Bombardieri e a Caterina Scartabelli (area nord, educatori).

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3 maggio a Lucca

di Carla Papini

«Il dialogo sincero cuore a cuore crea onde di umanità, amicizia e pace». Questo slogan, ispirato alla proposta di pace 2005 di Daisaku Ikeda e scritto su un colorato cartellone dipinto da due giovani artisti, ha aperto il meeting organizzato il 29 maggio dall’hombu Lucca per commemorare il 3 maggio.
Marta Bonomo, vice segretaria nazionale donne, ha approfondito il significato della relazione maestro-discepolo: «Nella nostra vita ­ ha detto – ci sono due funzioni: l’Illuminazione e l’oscurità fondamentale che ci rende incapaci di vedere il valore di ogni singola vita. Il rapporto maestro-discepolo ci permette di continuare a praticare superando le difficoltà interiori. Nel Buddismo – ha proseguito – maestro e discepolo sono entrambi degni di rispetto. La pratica per gli altri ci consente di approfondire questa relazione e scoprire la condizione vitale del Budda che desidera la felicità di tutte le persone. In questo modo possiamo percepire che gli altri sono parte della nostra vita».
A seguire, altri interventi hanno commosso i partecipanti: come quello di Monica, giovane mamma che nella lotta per superare una grave malattia ha scoperto il valore più profondo della sua vita, e quello di Andrea, membro diversamente abile, che pur non potendo essere fisicamente presente al meeting ha voluto inviare una poesia intitolata La mossa del Budda, che ha trasmesso ai presenti forza e determinazione.
Nei cuori di molti partecipanti un pensiero particolare è andato a Marco – giovane di Gallicano scomparso improvvisamente un anno fa – il quale coltivava il desiderio che nel suo paese sorgesse al più presto un gruppo. Al momento della sua scomparsa infatti era il solo a praticare. Oggi i praticanti sono saliti a tre e siamo certi che saliranno ancora!

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Corso nazionale autisti

Dopo l’esperienza realizzata lo scorso anno, lo staff autisti Tenrin (Re che gira la ruota) si è nuovamente riunito per il secondo corso nazionale, che ha visto la presenza di novantadue partecipanti provenienti da nove diverse regioni. Tenutosi a Cesenatico dal 13 al 15 maggio il corso è stato contraddistinto dallo slogan Liberi a fianco del maestro, in cui era racchiuso il desiderio dei partecipanti di condividere in assoluta libertà lo stesso spirito del maestro. Se le lezioni tenute dai responsabili si sono focalizzate su temi come “coerenza dall’inizio alla fine” e “relazione maestro discepolo”, la parte dedicata alle riunioni di discussione ha fatto emergere riflessioni e considerazioni tecniche sull’attività specifica. Fra gli obiettivi per l’anno venturo: il terzo corso nazionale a Trets e la partecipazione al corso nazionale interstaff.

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Nei pressi di Poznan, dal 13 al 15 maggio, si è tenuto il corso primaverile della SGI-Polonia, dedicato al tema Trasformare il veleno in medicina. Proprio su questo argomento si è tenuta la lezione di Yoshio Nakamura, responsabile nazionale austriaco, che ha sottolineato l’affinità fra questo princi­pio e il concetto stesso di beneficio, che consiste nel togliere sofferenza e dare gioia. Al corso ha partecipato anche Christian Pawlowski, responsabile europeo della Divisione giovani uomini, che nel corso della prima serata ha tenuto un meeting con i più giovani sullo spirito dell’attività sokahan (protezione). I membri polacchi si sono fatti la promessa di aprire al più presto un Centro culturale a Varsavia. (Davide Artico)

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