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«Nonno, ma cos’è il Buddismo?» - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:27

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«Nonno, ma cos’è il Buddismo?»

La storia di Shakyamuni, i quattro incontri con le sofferenze della vita e una domanda insistente: perché? La compassione per tutti gli esseri umani diventa anche la spinta per ricercare la strada per l’armonia con tutti gli elementi

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La storia di Shakyamuni, i quattro incontri con le sofferenze della vita e una domanda insistente: perché? La compassione per tutti gli esseri umani diventa anche la spinta per ricercare la strada per l’armonia con tutti gli elementi

Caro pulcino, adesso che vai a scuola e sulle spalle porti uno zainetto pieno di libri di varie materie, che sai ben leggere e scrivere e calcolare, ti racconterò una storia di un tempo e di un posto lontani. C’era una volta un principe di nome GAUTAMA SIDDARTA, conosciuto poi anche come SHAKYAMUNI. Era nato in un piccolo regno dell’India e sua madre era morta pochi giorni dopo la sua nascita. Allora il re, suo padre, volle dare al figlio tutte le cose più belle che aveva perché vivesse sempre felice e senza preoccupazioni. Il bambino ebbe le vesti più ricche e preziose, palazzi meravigliosi dove trascorrere comodamente la calda estate e il freddo inverno, giardini profumati con fiori di mille colori, fontane e piscine in cui bagnarsi. E aveva anche tanti animali, uccelli variopinti, scimmiette, cavalli e anche un piccolo elefante tutto suo con cui giocare. Cresceva, il principe, ed era diventato un bravo cavaliere e un arciere infallibile. Anche la sua mente era cresciuta e si chiedeva: cosa ci sarà fuori dalle mura dei miei palazzi? Di nascosto a suo padre, una notte uscì accompagnato dal suo fedele scudiero e incontrò tante persone che non vivevano come era solito fare lui, nel suo bel palazzo, e vide persone che vivevano poveramente, persone malate, vecchie e anche morte. Ad alcuni di questi aspetti della vita non aveva mai pensato perché non li conosceva, ma ora capiva che anche lui era come quelle persone e poteva ammalarsi, invecchiare e poi, come tutti, un giorno morire. Così decise di lasciare i suoi palazzi, le sue ricchezze, quel modo di vivere fino ad allora così sicuro e felice e di andare per il mondo alla ricerca del perché di ciò che aveva visto e trovare un rimedio che aiutasse ad alleviare le sofferenze degli esseri umani. Per anni e anni vagò di regno in regno e di gente in gente osservando i diversi modi di vivere, pregando le diverse divinità dei villaggi (perché ogni popolo aveva un diverso dio in cui credeva), ma ovunque trovava gli stessi ostacoli e le stesse sofferenze. Finché, una notte, mentre stanco riposava seduto sull’erba sotto un grande albero, alla luce della luna, gli sopraggiunse improvvisa nella mente la soluzione da lui per tanto tempo ricercata invano!
Aveva capito, Shakyamuni, che il potere di dare o togliere la sofferenza e il dolore e di dare e togliere la felicità e la gioia non dipendevano da quegli esseri straordinari che la gente invocava e pregava; non da un dio abitante in cielo sopra le nuvole, dal dio dell’acqua, del sole, delle stelle e via dicendo, e neppure da maghi e streghe, orchi e fate, ma invece, quel potere era nascosto nel profondo del cuore di ogni singola persona. Era nato il BUDDISMO e il Budda, per tutta la sua vita, insegnò a tutte le persone che incontrava come fare a vincere la sofferenza e a diventare felici. ERA PROPRIO COME SE NELLA SUA MENTE SI FOSSE ACCESA UNA POTENTE LAMPADINA!
Si trattava, quindi, di trovare un metodo per fare emergere quel potere affinché le persone lo potessero usare. Era così felice, Siddarta, della sua intuizione che in seguito l’avrebbe raccontata a gente sempre più numerosa. Da allora venne chiamatoBUDDA che significa “risvegliato”, “illuminato”; e questo non solo per la saggezza che dimostrava, ma anche per quel sorriso luminoso che aveva quando parlava. Era proprio come se nella sua mente si fosse accesa una potente lampadina. Perché Siddarta, dalla sua intuizione, aveva avuto conferma che tutti gli esseri viventi sono uniti tra loro e il cemento di quest’unione sono la compassione e la gentilezza. Così che la sofferenza e la gioia di uno influisce sulla sofferenza e sulla gioia di tutti. Il Buddismo si diffuse in India e nei secoli successivi in tutta l’Asia orientale e sono passati tanti anni da allora. Pensa, quasi 2.500 anni! Tu, che a scuola studi storia, saprai che allora Roma iniziava, guerreggiando, la conquista di quello che diverrà il suo impero e che i Faraoni governavano ancora sull’Egitto. Ed è anche cambiato il metodo insegnato da Shakyamuni per ridurre la sofferenza; circa settecento anni fa, un nuovo Budda nato in Giappone, NICHIREN DAISHONIN, insegnò un modo semplice, derivato da quello precedente, ma più adatto ai nuovi tempi, per evocare quel potere misterioso che noi chiamiamo BUDDITA’. Nichiren insegnò a recitare, concentrati, la frase NAM-MYOHO-RENGE-KYO (che avrai certamente sentito come un suono ritmato provenire magari da una stanza accanto alla tua) davanti a una pergamena con iscrizioni in caratteri orientali chiamata GOHONZON.
Ma questa è un’altra storia.
Ciao.
Il nonno

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Intervista

Cecco Mariniello

L’intervista è stata realizzata da cinque bambini fra i dieci e i dodici anni. Che ve ne pare? Provate a creare piccole redazioni nel vostro ambiente e metterle in contatto con noi!

Da quanto tempo illustri libri per ragazzi?
Da più di venticinque anni.

Quanti libri avrai illustrato finora?
Circa una settantina.

Lavori molto al giorno? Quanto tempo c’è voluto a completare Il Principe Shakyamuni?
Disegno quasi tutte le mattine e tutti i pomeriggi, per finire il libro su Shakyamuni, fra idearlo e completarlo circa quattro mesi.

Ti capita mai di essere svogliato davanti a un lavoro come a noi con i compiti, cosa fai allora?
Si, capita, allora divago un po’, ma poi mi vinco e cerco di rispettare i tempi di consegna.

Hai figli? Se sì, a loro piace il tuo lavoro, partecipano?
In genere non vedono i lavori mentre li realizzo, ma è quando escono i libri che si apre una specie di dibattito in famiglia. A volte ho bisogno di studiare una posa per una figura che ho in mente, per esempio la posizione di una mano (le mani sono molto difficili da disegnare), allora capita che sia uno di loro a posare per me.

Cosa volevi far capire, quale messaggio volevi trasmettere ai lettori del Principe Shakyamuni?
Nella nostra cultura occidentale non c’erano ancora narrazioni per ragazzi sulla vita del Budda e, visto che sono buddista, mi stava a cuore realizzare la storia dell’uomo che per primo ha propagato questo pensiero e come ci è arrivato. Volevo che i ragazzi conoscessero questa storia.

Come fai a sapere che un personaggio è finito e che l’intero lavoro è pronto?
C’è un sistema di segnalazione naturale dentro di me che mi dice quando un’opera è completa, qualcosa che mi dice che sono soddisfatto e non c’è altro da aggiungere.

A me il libro è stato regalato, è molto bello, non conoscevo prima la storia di Shakyamuni. Le illustrazioni sono bellissime e mi hanno aiutato a leggerlo e rileggerlo volentieri, grazie.

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Se la mente degli uomini è impura, anche la loro terra è impura, ma se la loro mente è pura, lo è anche la loro terra; non ci sono terre pure e terre impure di per sé: la differenza sta unicamente nella bontà o malvagità della nostra mente.
Lo stesso vale per un Budda e un comune mortale. Quando una persona è illusa è chiamata comune mortale, ma una volta illuminata è chiamata Budda. Anche uno specchio appannato brillerà come un gioiello se viene lucidato. Una mente annebbiata dalle illusioni derivate dall’oscurità innata della vita è come uno specchio appannato, che però, una volta lucidato, diverrà chiaro e rifletterà l’Illuminazione alla verità immutabile. Risveglia in te una profonda fede e lucida il tuo specchio notte e giorno. Come puoi lucidarlo? Solo recitando Nam-myoho-renge-kyo.

Il raggiungimento della Buddità in questa esistenza (SND, 4, 5)

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Libro: Il principe Shakyamuni, Cecco Mariniello, Esperia, luglio 2000

L’affascinante storia della vita e dell’Illuminazione del Budda; il Siddharta già raccontato da Hermann Hesse, da Bernardo Bertolucci (il film Il Piccolo Budda) e da Daisaku Ikeda (La vita del Budda), è disponibile in un bel libro dedicato ai più piccoli. Belle, ieratiche e intense le illustrazioni di Cecco Mariniello, esperto illustratore e autore di libri per ragazzi. Il formato ad album, la copertina rigida, la carta porosa e spessa danno al volume una tattilità piacevole anche ai piccoli lettori e valorizzano le belle immagini e il racconto forte e poetico, rielaborato dallo stesso illustratore.
Così il Budda dell’antichità ha un volto, una madre, un padre re e un bel palazzo; ha i suoi animali con cui giocare, gli amici, lo scudiero, i gioielli e i sudditi. Questa realtà cambierà quando il giovane irrequieto e desideroso di conoscere, vorrà uscire dalle protettive mura del palazzo e incontrerà la malattia, il decadimento e la morte che affliggono l’umanità. I colori delle illustrazioni cambiano, i rossi vivi si spengono, le carnagioni si fanno grigiastre, anche l’occhio del lettore abbraccerà la compassione del giovanetto alla vista del dolore. La coraggiosa decisione del giovane principe di lasciare i propri privilegi terreni è accompagnata da un maggior contatto con la natura, le illustrazioni si vestono allora del verde dell’amore universale e la strada dell’Illuminazione porterà con sé l’indaco della chiarezza di vedute e il violetto della consapevolezza e poi l’azzurro della comunicazione (la predicazione del Budda).
I giovani lettori saranno avvolti dalla storia con più d’uno dei propri sensi; trenta tavole dalle quali sembrano anche emanare gli aromi del racconto. Un’opera adatta alla lettura in famiglia e come regalo ai lettori più giovani. La scelta dei caratteri di stampa grandi e il testo tutto sommato breve inviteranno i ragazzi alla lettura. Il Principe Shakyamuni incanterà anche gli adulti sensibili ai simboli e al colore e nonni disposti a rinfrescare il proprio repertorio.

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