«Mirando al 2020, creiamo una storia di vittorie meravigliose, una dopo l’altra! L’unico desiderio di sensei è la felicità di ogni singola persona. Perciò non esiste vittoria Soka senza la vittoria di ognuno, inclusa la nostra personale vittoria»
Desidero innanzitutto ringraziare ciascuno di voi per l’impegno con cui avete contribuito alle nostre attività nel corso del 2018.
Grazie a tutti! Mentre ci avviciniamo alla fine di quest’anno, la SGI ha annunciato il tema del 2019: “Anno della vittoria Soka – verso il novantesimo anniversario della fondazione”.
Il presidente della Soka Gakkai, Minoru Harada, ha affermato in proposito: «La nostra prossima tappa sarà il novantesimo anniversario della fondazione, il 18 novembre 2020. Il 2019 sarà quindi un anno decisivo in cui continuare a scalare la montagna di kosen-rufu creando nuove cause per la vittoria verso il novantesimo anniversario. Per questo il tema del 2019 sarà: “Anno della vittoria Soka – verso il novantesimo anniversario della fondazione”. Mirando al 2020, creiamo una storia di vittorie meravigliose, una dopo l’altra!
L’unico desiderio di sensei è la felicità di ogni singola persona. Perciò non esiste vittoria Soka senza la vittoria di ognuno, inclusa la nostra personale vittoria. È importante che ciascuno di noi si alzi per realizzare il voto insieme al maestro, mentre lottiamo nel portare avanti il movimento di kosen-rufu e dialoghiamo con tanti amici per diffondere l’umanesimo Soka. In questo modo possiamo espandere la nostra condizione vitale e accumulare buona fortuna. Decidiamo che l’Anno della vittoria Soka sia l’anno della vittoria di maestro e discepolo, e realizziamo una vittoria completa in tutte le nostre sfide! Come far sì che più persone possibile si alzino e riescano a manifestare la loro piena potenzialità?».
Questa è la domanda che tutti ci poniamo, perché spesso ci sembra di non riuscire a manifestare appieno lo splendore della nostra vita. Qualche anno fa sensei ci incoraggiò con queste parole: «C’è ancora tanto di quel potere nella vostra vita che non avete tirato fuori!», spronandoci così a credere sempre di più in noi stessi e nelle nostre infinite potenzialità. Bisogna crederci anche quando le cose sembrano andare nella direzione opposta a ciò che desideriamo.
Ne La nuova rivoluzione umana si legge: «La vita può essere considerata una lotta implacabile contro il proprio karma […]. Le difficoltà e le sofferenze ci piombano addosso come le onde furiose di un mare in burrasca, ogni volta sorprendendoci e spingendoci a domandarci se ci siano davvero avversità peggiori di quelle che incontriamo. È per far fronte a tutto questo che esiste la fede. Per renderci ancora più forti. Infatti non esiste, nel modo più assoluto, un karma che non possa essere superato attraverso la fede» (NRU, vol. 30, cap. 6, p.ta 48).
Com’è rassicurante! In fondo la cosa più importante è rafforzare sempre di più la nostra fede, giorno dopo giorno, proprio come scrive il Daishonin: «Rafforza la tua fede ora più che mai» (RSND, 1, 568).
In teoria è semplice, ma in realtà quanto è difficile continuare ad approfondire la nostra fede mantenendo sempre un fresco spirito di ricerca, senza cadere nella routine, nella lamentela o nell’arroganza!
Per questo il presidente Toda diceva: «Niente può essere uguale a ciò che era solo un istante prima, e se pensate di poter continuare a essere gli stessi, siete degli illusi. In base a questo, ciò che conta è quale cambiamento avviene in voi, se in meglio o in peggio. Se non vi preoccupate costantemente di questo fatto, siete schiavi dell’abitudine, indifferenti alle trasformazioni che avvengono in voi. Questo è il pericolo insito in un atteggiamento passivo riguardo alla fede. Se la vostra fede avanza solo per forza di inerzia, è come se voi non steste nemmeno praticando. La fede è un atto concreto che deve contribuire a un rapido progresso» (RU, 3, 5-6). È un monito rivolto a tutti noi, a non fermare la nostra crescita e a continuare a migliorare noi stessi, con il desiderio di vincere sui nostri limiti e le nostre debolezze per poter manifestare al massimo tutte le nostre capacità.
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Fede è un altro nome per coraggio
di Daisaku Ikeda
Il 25 settembre 1957, poco dopo aver proclamato la Dichiarazione per l’abolizione delle armi nucleari, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda mi nominò primo responsabile dell’odierno distretto di Katsushika a Tokyo, con l’obiettivo di creare un’organizzazione radicata saldamente nella comunità locale.
A quel tempo, i membri di Katsushika e io, che avevamo uno stretto legame in quanto residenti dell’antico centro storico di Tokyo, condividemmo la seguente promessa, articolata in quattro punti:
• La recitazione di Gongyo e di Nam-myoho-renge-kyo sono fonte di felicità e vittoria. Quindi, avanziamo con un Daimoku vigoroso che possieda il ritmo di un maestoso cavallo lanciato al galoppo nei cieli, e il potere di muovere l’intero universo.
• La Soka Gakkai è un meraviglioso regno di amicizia caratterizzato dallo spirito di squadra. Quindi, impegniamoci in calorose interazioni colme di gioia e benefici.
• La lotta condivisa di maestro e discepolo equivale a rispondere al maestro nel luogo della propria missione per kosen-rufu, creando vittorie senza precedenti. Dunque, come discepoli, impegniamoci fino in fondo, rimanendo fedeli a noi stessi.
• Fede è un altro nome per coraggio. Perciò, vinciamo in ogni sfida con coraggio.
(dal Seikyo Shimbun del 22 settembre 2018)