Febbraio è il mese in cui è nato il mio maestro Josei Toda, che nacque l’11 febbraio del 1900 a Shioya (parte dell’attuale città di Kaga), nella prefettura di Ishikawa.
La sua famiglia si trasferì successivamente nel villaggio di Atsuta nella prefettura di Hokkaido, in cerca di nuove opportunità. Mentre studiava seduto alla sua scrivania, il giovane Toda di tanto in tanto amava guardare l’oceano fuori dalla finestra. Nel suo cuore ardeva l’ambizione di poter realizzare un giorno qualcosa di grande per la società.
In seguito crebbe fino a diventare un esperto matematico e un educatore rispettato, nonché un imprenditore di successo in grado di gestire diverse attività.
Da lui ho imparato cosa significa condurre una vita veramente umanistica. Toda ci diceva spesso che nulla è più potente della sincerità. Diceva anche: «Non esiste tesoro più grande per i giovani che ottenere la fiducia degli altri».
Voi, membri del Gruppo futuro, apparsi circa un secolo dopo Toda, siete Bodhisattva della Terra e avete la meravigliosa missione di guidare il nostro movimento di kosen-rufu in tutto il mondo per i prossimi cento anni. A voi desidero trasmettere il potere della sincerità.
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Nanjo Tokimitsu perse il padre da ragazzo. Era ancora adolescente quando divenne capo famiglia e si assunse la responsabilità di gestire le proprietà terriere della famiglia nel villaggio di Ueno nella prefettura di Shizuoka, dove era nato e cresciuto.
In un Gosho intitolato Le quattro virtù e i quattro debiti di gratitudine, Nichiren Daishonin offre al diciassettenne1 Tokimitsu indicazioni dettagliate su quale dovrebbe essere il comportamento di un essere umano.
Riponendo grandi aspettative nella crescita e nello sviluppo del suo giovane discepolo, il Daishonin gli illustra le linee guida della vita basate sulla prospettiva dei quattro debiti di gratitudine2 nel Buddismo e in altri insegnamenti. La lettera contiene il seguente passaggio, che abbiamo già studiato insieme in questa serie:
«La pietà filiale nei confronti del padre e della madre significa questo: (…) siamo sempre attenti a procurare loro ogni sorta di cose buone o, quando è impossibile farlo, a rivolgere loro almeno due o tre sorrisi al giorno» (cfr. RSND, 2, 600). Oltre ad avere gratitudine verso i propri genitori, il Daishonin parla dell’importanza di mostrare cortesia e apprezzamento per gli altri:
«Trattare i propri amici con cortesia significa che, anche se li incontri dieci o venti volte in un giorno, li saluti sempre cortesemente come se avessero percorso mille o duemila miglia per venirti a trovare, senza dimostrare mai indifferenza» (Ibidem).
Qui il Daishonin sta esortando il giovane Tokimitsu a essere sincero nella sua interazione con gli altri. L’amicizia dipende da voi, non dall’altra persona. Siate semplicemente voi stessi e trattate gli altri con sincerità e rispetto in ogni momento.
Nella stessa lettera, il Daishonin scrive: «Anche se dapprima la propria fedeltà può passare inosservata, col tempo sarà visibilmente ricompensata» (Ibidem). Anche se i vostri sforzi all’inizio non vengono apprezzati, se continuate a essere sinceri le persone buone si raduneranno naturalmente intorno a voi e alla fine sarete in grado di conquistare la fiducia della gente.
Trattare ogni persona con sincero rispetto è una delle qualità chiave dei santi e dei saggi, afferma il Daishonin.
Le persone che agiscono per costruire amicizia con gli altri in quanto esseri umani, sono veri cittadini globali. I maestri e i discepoli Soka hanno stretto legami di amicizia con persone di tutto il mondo animati da questo spirito sincero, come insegna il Buddismo del Daishonin.
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L’ex presidente sudafricano Nelson Mandela (1918–2013) era un mio caro amico, che ammiravo profondamente.
In passato, in Sudafrica esisteva un sistema di segregazione razziale, noto come apartheid, per cui le persone venivano discriminate in base al colore della pelle. I cittadini non bianchi erano oppressi ed emarginati, costretti a vivere in aree designate. A loro era proibito usare gli stessi mezzi pubblici dei bianchi. L’accesso limitato a scuole e ospedali, inoltre, contribuiva a perpetuare un ciclo di povertà e malattie.
In tali circostanze, un giovane si alzò in piedi per costruire una “nazione arcobaleno” in cui tutte le persone, indipendentemente dal colore della pelle, potessero vivere insieme in eguaglianza. Quel giovane uomo era Nelson Mandela.
Arrestato a causa della sua opposizione al governo, restò chiuso in carcere per più di ventisette anni, qualcosa come diecimila giorni. Ma perfino nelle dure condizioni della detenzione, riuscì a creare una sorta di “università Mandela” in cui i suoi compagni prigionieri potevano scambiarsi abilità e conoscenze.
Il comportamento sincero di Mandela riuscì a trasformare persino i suoi carcerieri in alleati. Inoltre, la sua sincerità rimase la stessa anche dopo il rilascio e le successive elezioni che lo videro presidente del Sudafrica.
Mandela venne rilasciato l’11 febbraio del 1990, lo stesso giorno del compleanno di Josei Toda. Quando visitò il Giappone, nell’ottobre dello stesso anno, trovò il tempo di incontrarmi presso la sede del Seikyo Shimbun (a Shinanomachi, Tokyo). Quel giorno, circa cinquecento membri del Gruppo giovani della Soka Gakkai si unirono a me per dargli il benvenuto.
Durante il nostro incontro proposi cinque punti per promuovere la consapevolezza dei diritti umani attraverso uno scambio educativo e culturale, e uno di questi era l’inserimento di studenti dal Sud Africa presso l’Università Soka in Giappone. Promisi di mettere in pratica questi punti, e negli anni successivi fui in grado di realizzarli.
Come dimostra Melos, il protagonista del romanzo Corri, Melos! (dell’autore giapponese Osamu Dazai) — che viene menzionato nella canzone del Gruppo Futuro Fari di Giustizia — mantenere le promesse è la chiave per costruire solidi legami di amicizia e fiducia. Spero che sarete tutti persone capaci di mantenere le promesse che avete fatto ai vostri amici e a voi stessi.
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Durante un evento che commemorava le prime elezioni democratiche in Sudafrica, quando il voto venne aperto a tutti i cittadini, il presidente Mandela dichiarò: «Un futuro luminoso ci aspetta. Sta a noi, attraverso il duro lavoro, l’onestà e l’integrità, raggiungere le stelle».
Oggi i nostri membri in Sudafrica stanno espandendo con sincerità il movimento di kosen-rufu e stanno dando contributi positivi alla società per il bene di un futuro più luminoso.
Anche tutti voi avete un futuro promettente davanti.
Per favore, avanzate con fiducia lungo il cammino del duro lavoro e dello sforzo, sul percorso dell’onestà e della sincerità, verso quel domani luminoso.
Non importa quanto rigido sia il freddo adesso, la primavera si avvicina di giorno in giorno.
Avanziamo lungo il sentiero della speranza verso una primavera in fiore, con il motto: “Niente è più potente della sincerità”!
(febbraio 2019)
- Secondo il tradizionale modo di contare giapponese, il giorno della nascita una persona ha già un anno.
- In Le quattro virtù e i quattro debiti di gratitudine, il Daishonin afferma: “i quattro debiti di gratitudine del Buddismo sono: 1) il debito di gratitudine nei confronti del padre e della madre; 2) il debito di gratitudine nei confronti del sovrano del paese; 3) il debito di gratitudine nei confronti di tutti gli esseri viventi; 4) il debito di gratitudine nei confronti dei tre tesori [il Budda, la Legge e l’ordine buddista]” (RSND, 2, 600).
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Cominciamo una nuova sfida qui e ora!
Queste pagine sono per il Gruppo futuro. Ogni mese, nell’ultima settimana troverete dei contenuti dedicati ai giovanissimi. Partiamo subito con una guida di Sensei: questo mese leggeremo l’undicesima puntata della serie incentrata su Nanjo Tokimitsu, un giovane discepolo del Daishonin che aveva la stessa età degli attuali membri del Gruppo futuro.
Ci sono anche aggiornamenti sulle nostre attività e l’esperienza di un ragazzo del Gruppo futuro! Queste pagine ci danno la possibilità di raggiungere tutti i Futuro e l’obiettivo è proprio quello di ispirare più ragazzi e ragazze possibile a credere in loro stessi.
Diamo quindi il via a questa nuova sezione de Il Nuovo Rinascimento dedicata al Gruppo futuro mettendo in pratica questa guida di Sensei: «Il carattere cinese so di “Soka” significa “creare”, e può anche essere letto come hajimeru, che significa “iniziare”. Cominciamo una nuova sfida qui e ora! Sforziamoci di liberare il nostro potenziale infinito e risplendere come soli radiosi di speranza!» (ilvolocontinuo.it).
Ci vediamo presto!
Lorenzo Console, responsabile nazionale del Gruppo futuro
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26 gennaio 1975: fondazione della Soka Gakkai internazionale
Il 26 gennaio 1975 fu fondata la Soka Gakkai Internazionale. In quella occasione, il maestro Ikeda disse ai rappresentanti di 51 nazioni e territori che partecipavano alla riunione inaugurale: «Piuttosto che ricercare la lode o la gloria, spero che dedicherete le vostre nobili vite a piantare semi di pace della Legge mistica in tutto il mondo. Io farò lo stesso» (NRU, 21, 30).
Sensei scrive: «Ora quei semi di pace hanno iniziato a sbocciare in 192 paesi e territori. Siete voi del Gruppo futuro che assicurerete una fioritura di pace ancora più bella. I semi sono piccoli. Non sono vistosi. Non attirano l’attenzione. Ma sopportano con pazienza il calore dell’estate e il freddo dell’inverno, aspettando che giunga il momento di germogliare e infine far sbocciare bellissimi fiori. Lo stesso è vero per i nostri sforzi per la pace. […] Ovunque voi siate, quello è il vostro palcoscenico principale per realizzare la pace. Le vostre vite quotidiane sono il terreno in cui i semi della pace germoglieranno e fioriranno» (Il mondo vi attende, pag. 109).
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# Le nostre storie
La difficoltà mi rafforza
Giordano, 13 anni – Livorno
Passioni: basket, manga e anime giapponesi, scrivere poesie, tiro con l’arco
La mia storia con il Buddismo inizia nel 2017 quando ero in quarta elementare. Mi ricordo bene, era l’ora di religione e mi stavo annoiando, così iniziai a sfogliare le pagine di un libro, quando mi imbattei in un paragrafo sul Buddismo. Finite le lezioni corsi da mia mamma e gli chiesi se potevo approfondire l’argomento.
È stato così che abbiamo scoperto la Soka Gakkai.
Il 16 marzo del 2018 partecipai a una festa dei giovani al Centro culturale di Livorno. Era la prima volta che ci andavo ma mi sentivo già a casa, in quella riunione raccontarono tante esperienze piene di gioia e di vittoria che mi toccarono molto.
Dopo due settimane che praticavo notavo già dei cambiamenti in me e nei miei familiari. Infatti mia mamma iniziò a recitare Daimoku insieme a me, mi sentivo pieno di felicità e determinazione, smisi di avere attacchi di panico e di avere quelle grandi difficoltà nella grammatica.
Il 20 ottobre 2019 mia mamma ricevette il Gohonzon. Anche se ancora non sono diventato membro (si può fare a partire dai quattordici anni) sento che anch‘io faccio parte di questa bellissima famiglia Soka.
Ho compreso la pratica per gli altri e così ho iniziato a parlare del Buddismo ai miei compagni di classe e di basket. Un mio amico tra quelli più stretti continua a praticare e questo mi riempie di gioia.
Durante questo percorso ho realizzato tanti desideri tra cui anche quello di riuscire ad aprirmi di più con le persone.
Il mio futuro lo vedo pieno di difficoltà, ma so che queste mi aiuteranno a essere più forte. Tre dei miei desideri più importanti sono: diventare un biologo marino, condividere il Buddismo con tante persone e riuscire a dare il sorriso e la speranza a quelli che ne hanno più bisogno.
Concludo con una frase del Gosho Felicità in questo mondo che mi porto sempre con me, scritta da Nichiren Daishonin nel 1276: «Quando c’è da soffrire, soffri, quando c’è da gioire, gioisci. Considera allo stesso modo sofferenza e gioia e continua a recitare Nam-myoho-renge-kyo» (RSND, 1, 607).
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Regione Veneto
Il veneto riparte dal Gruppo futuro!
il 17 gennaio si è tenuta la prima riunione futuro del veneto del 2021. È stato un successo, con la partecipazione di 42 giovanissimi!
Durante la campagna Futurox1000, che ha visto noi giovani dedicarci ai dialoghi con i Futuro nell’arco del 2020 (vedi NR, 688, 17), i ragazzi hanno condiviso il desiderio di potersi confrontare con dei loro coetanei per stringere nuovi legami e incoraggiarsi.
Abbiamo subito abbracciato la loro richiesta e il 2021 è iniziato ponendo al centro dell’attività dei giovani la crescita dei successori.
Domenica 17 Gennaio è stato realizzato il primo meeting futuro online della regione Veneto con lo slogan Giovani fenici spiccate il volo verso il futuro. Siamo stati sostenuti da un forte Daimoku di giovani e adulti, tutti desiderosi di veder spuntare in ogni angolo del Veneto delle giovani fenici e di gettare le fondamenta per un Gruppo futuro solido e gioioso.
Hanno partecipato 42 futuro e 20 responsabili giovani, e insieme siamo stati incoraggiati da due video del maestro Ikeda, dalle esperienze di Nicole e Leonardo e dai dialoghi svolti in piccoli zadankai.
In conclusione abbiamo lanciato una sfida letteraria per mettere in pratica il consiglio del nostro maestro per i ragazzi: «Leggiamo libri». Tutti hanno ringraziato e si sono sentiti accolti con calore.
Sulla scia di questa vittoria, è nostro desiderio dar via ad un nuovo inizio, prendendoci cura di ogni ragazzo e ragazza con energia, coraggio, felicità ed entusiasmo, determinati ad adempiere alla nostra missione e a proteggere il Gruppo futuro, la speranza dell’umanità.
