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Nessuna ricetta, tanti consigli - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:56

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Nessuna ricetta, tanti consigli

Studio del Gosho e della Proposta di pace 2009, scambio di esperienze, risposte alle domande delle partecipanti. Questi gli argomenti forti dell’appuntamento primaverile delle donne a Chianciano Terme

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Studio del Gosho e della Proposta di pace 2009, scambio di esperienze, risposte alle domande delle partecipanti. Questi gli argomenti forti dell’appuntamento primaverile delle donne a Chianciano Terme

Dal 17 al 19 aprile a Chianciano Terme si è tenuto il corso nazionale della Divisione donne, dal titolo “La forza del sorriso”. Il titolo sottolinea il filo conduttore di tutti i contributi che hanno costituito il programma del corso: la necessità di affrontare i problemi e le difficoltà con speranza e ottimismo, seguendo con passione il percorso tracciato da Daisaku Ikeda. Erano presenti 523 donne provenienti da ogni regione d’Italia. Il corso è stato molto intenso e ha affrontato direttamente, attraverso alcune esperienze e un’analisi della Proposta di pace (cfr. articolo a pag. 19), temi importanti della nostra attualità, dal terremoto in Abruzzo alla crisi economica, aiutando le donne a rinnovare la propria energia e consapevolezza in vista delle grandi sfide che ci attendono.
Oltre agli interventi centrali del corso, come lo studio del Gosho Lettera da Sado, è stato dato notevole spazio alle questioni sollevate dalle domande, riguardanti soprattutto il miglioramento dell’attività.
Nessuna ricetta vincente da usare per ogni occasione, se non quella di rilanciare la determinazione personale ad approfondire il legame col maestro, il quale ci incoraggia a scontrarci coi nostri limiti e a rinnovare con coraggio la freschezza della fede. Ad alcune domande sono state date “risposte viventi”, attraverso le esperienze dirette di attività. Come quella di Cristina, che attraverso lo shakubuku e la ripartenza dalle basi della fede, dopo trent’anni anni di Buddismo e un calo della passione nell’attività e nella pratica, è uscita dal tunnel ritrovandosi come un «fiume in piena». O quella di Alessandra che «attraversando il dolore di dover incontrare certe persone» è riuscita a creare grande armonia nella sua zona nonostante le differenze di idee e di modi di fare attività, «facendo emergere rilucidati i legami costruiti negli anni». O quelle di Stefania sull’importanza di “lasciare andare” l’attaccamento per far sgorgare il vero spirito dell’offerta che dà grande gioia, o di Sabrina sulla nascita di un gruppo vivace e pieno di giovani e adolescenti in una frazione di pochissimi abitanti.
Il nostro maestro è stato presente durante tutto il corso, attraverso la poesia che ha dedicato alle donne, gli album fotografici che ha donato, i messaggi a sostegno dei membri abruzzesi, il resoconto di tutte le attività che ha svolto a supporto della Divisione donne fin dal 1959 e, infine, attraverso il filmato della riunione dello scorso marzo in Giappone alla quale erano presenti anche le responsabili italiane, che ci hanno comunicato con forza quale sia il ruolo che ci attende come discepoli nella nuova era. Daisaku Ikeda sta intensificando i suoi sforzi per garantire al movimento per kosen-rufu un successo che duri a lungo nel tempo, per attuare una rivoluzione religiosa su scala mondiale, realizzando così la sua missione come discepolo di Josei Toda. Asa Nakajima ci ha ricordato che è giunto il momento di “agganciare” il cuore di Ikeda e di accelerare la rivoluzione umana, costruendo un forte io che ci consenta di sbocciare come fiori nel nostro ambiente, senza lasciarci influenzare dalle difficoltà. Ikeda sta preparando il terreno per passare il testimone ai suoi discepoli e ognuna di noi è chiamata ad assumere questo ruolo con senso di responsabilità, serietà e consapevolezza.

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Il coraggio di vivere

Ecco i punti centrali della lezione di Anna Conti e Valeria Venturi sul Gosho Lettera da Sado. La spiegazione di Daisaku Ikeda verrà pubblicata integralmente nei numeri di Buddismo e società 135 (luglio-agosto) e 136 (settembre-ottobre)

Questo Gosho è un incoraggiamento a vincere qualsiasi karma negativo, e a non farci sconfiggere mai. È considerato il Gosho della Soka Gakkai perché i tre presidenti ne hanno messo in atto la sostanza: non risparmiare la propria vita per kosen-rufu.
Nella sua spiegazione Ikeda parte dall’ultima frase del Gosho – dove Nichiren critica i discepoli “rinnegati” che lo accusano di essere “troppo rigido” mentre loro vorrebbero propagare il Sutra del Loto “in modo più tranquillo” – per ribadire quanto sia fondamentale avere una fede pura, non essere arroganti, proteggere la Soka Gakkai e il maestro. Ricorda che i legami umani con ogni singola persona, basati sul rispetto, sono fondamentali. E a questo proposito fa ancora una volta l’esempio della regione del Kansai, dove c’è un grande rispetto gli uni verso gli altri e sostegno reciproco. Non c’è giudizio nei confronti degli altri compagni di fede, verso chi si allontana o smette di praticare, o “si riposa” prendendo una pausa dall’attività buddista. Quello che conta sopra ogni altra cosa è il legame umano che unisce le persone e il legame profondo e diretto con il maestro.
Valeria, commentando la frase: «temono la morte e si attaccano alla vita», fa notare che quello che spesso manca è soprattutto il coraggio di vivere. L’attaccamento alla vita di per sé non produce felicità. La strada per la felicità e per non avere rimpianti è seguire uno scopo lungo il sentiero corretto. Dobbiamo vivere senza lesinare la nostra vita. Su questo punto si sono soffermate entrambe: non lesinare la propria vita non ha nulla a che fare con il sacrificio o con la devozione cieca a un ideale. Vuol dire, citando Ikeda, «recitare sinceramente determinati Nam-myoho-renge-kyo senza paura, impegnati a dimostrare la prova concreta della fede». Il punto è non restare ancorati alle cose (al passato, ai desideri per il futuro) ma dare valore a ogni istante presente e vivere con gioia e valore ogni momento.
Infine si accenna all’importanza della riunione di discussione, il cui scopo principale è mostrare la prova concreta agli ospiti e far loro sentire la gioia di praticare. Pratica per sé e pratica gli altri: è la base e lo sappiamo. E sappiamo anche che la pratica per gli altri non è altro che shakubuku. Ma per passare dalla teoria all’azione ci vuole coraggio. Bisogna mettersi a recitare Nam-myoho-renge-kyo come cuccioli del re leone.

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