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Nessun dubbio significa fede (mugi wasshin) - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:28

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    Nessun dubbio significa fede (mugi wasshin)

    mu = non avere, gi = dubbio, wa = asserire, significato profondo, shin = fede. Fede senza dubbi non significa credere ciecamente ma costruire giorno dopo giorno una convinzione basata sull’esperienza

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    mu = non avere, gi = dubbio, wa = asserire, significato profondo, shin = fede. Fede senza dubbi non significa credere ciecamente ma costruire giorno dopo giorno una convinzione basata sull’esperienza

    Convinzione davanti al Gohonzon
    La fede è essenziale per la pratica buddista. «Avere fede è la base del Buddismo» afferma Nichiren Daishonin ne Il vero aspetto del Gohonzon e questo principio parla di una fede libera dai dubbi. Non si tratta, come a prima vista si potrebbe pensare, di una fede cieca, di rinunciare alle proprie capacità di giudizio o reprimere sistematicamente qualsiasi dubbio sorga nella nostra mente. Avere dubbi non significa che stiamo praticando male o non otterremo alcun beneficio e nemmeno che la nostra fede non è sincera. Tuttavia i risultati della pratica variano notevolmente a seconda della forza della nostra convinzione. Poiché la nostra vita funziona secondo la legge di causa ed effetto, se viviamo e recitiamo con la mente assillata dal dubbio, l’universo e il Gohonzon ci rifletteranno indietro la stessa cosa. Per questo davanti al Gohonzon è essenziale sostituire ai dubbi una preghiera vigorosa. La nostra capacità di manifestare l’assoluto potere del Gohonzon dipende dalla forza della nostra fede e della nostra pratica, cioè da quanto siamo realmente convinti dell’esistenza della natura di Budda in noi e negli altri, ma anche da quanto ci sforziamo per manifestarla e aiutare gli altri a fare lo stesso. Ne L’apertura degli occhi Nichiren afferma: «Sebbene io e i miei discepoli possiamo incontrare varie difficoltà se non nutriamo dubbi nei nostri cuori raggiungeremo naturalmente la Buddità» (SND, 1, 200).

    Non adagiarsi sui dubbi
    Richard Causton spiegava che in questo brano di Gosho il Daishonin non dice di “non avere dubbi” ma di “non nutrire dubbi”. C’è una bella differenza! Avere dubbi è naturale ma quello che non si deve fare è crogiolarsi nel dubbio permettendogli di corrompere la nostra fede. La soluzione ci viene suggerita da Nichiren Daishonin quando conclude Lettera a Niike con queste parole: «Se non fai domande e non risolvi i tuoi dubbi, non puoi disperdere le oscure nuvole dell’illusione così come non potresti percorrere mille miglia senza gambe» (SND, 4, 253). Nichiren Daishonin incoraggia spesso i discepoli a fare domande per risolvere i propri dubbi e approfondire la fede; molte delle sue lettere sono infatti risposte dirette a interrogativi personali di questo genere. Lo stesso deve accadere anche nella SGI che si impegna nel mettere in pratica lo spirito e il desiderio di Nichiren Daishonin.

    Fede attraverso l’esperienza concreta
    C’è un altro elemento che entra nel principio di mugi wasshin: il fatto che la nostra fede aumenta e diventa sempre più libera dai dubbi grazie alla prova concreta. Inizialmente recitiamo, ci mettiamo uno scopo, lo realizziamo e questo ci spinge a continuare, ponendoci altri obiettivi, in un processo senza fine che ci porta a diventare sempre più certi dell’esistenza della natura di Budda in noi e negli altri. Ma, pur praticando e ricevendo benefici, è possibile continuare a nutrire punti di vista distorti, a volte sono così radicati in noi che a malapena ce ne rendiamo conto. E questi possono indurci a dubitare, scendere a compromessi e vacillare nella fede nel momento cruciale. Queste idee errate possono assumere la forma della mancanza di stima o di fiducia in se stessi, possono essere un modo di autolimitarsi o una visione pessimista della nostra vita, sono tutti quegli ostacoli che ci fanno dubitare del potere infinito del Gohonzon e del fatto che le nostre preghiere abbiano risposta. E sembra che per un naturale meccanismo, simile a quello con cui il metallo si libera dalle impurità temprandosi nel fuoco, tendano a manifestarsi proprio quando abbiamo una grande obiettivo che riguarda la nostra vita personale o la nostra missione per kosen-rufu. In quei momenti occorre sfidare il dubbio e non “nutrirlo” che, in questo caso, significa letteramente “dargli da mangiare”. I modi per affamare il dubbio fino a risolverlo sono tanti: chiedere un consiglio nella fede, continuare a fare domande finché non si ottiene una risposta soddisfacente, studiare, recitare Daimoku, continuare ad agire fino al risultato finale. Così si costruisce una fede libera dal dubbio. Davanti al Gohonzon, sul posto di lavoro, nella società, in famiglia e nell’attività buddista, una fede libera dal dubbbio comincia e finisce con l’azione.

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