Dedicatevi
al benessere degli altri
e alla propagazione del Buddismo,
le vostre vite
sono quelle di nobili Budda.
«Sono appena stato a incoraggiare tre amici malati» mi disse animatamente Linus Pauling (1901-94) a San Francisco nel marzo 1993, in occasione di quello che sarebbe diventato il nostro ultimo incontro, con una voce vigorosa e giovanile che ancora ricordo. A quel tempo, il grande chimico e attivista per la pace aveva novantadue anni.
La vera felicità e il senso di realizzazione sorgono dalle azioni che svolgiamo per aiutare gli altri. Pauling dichiarava sorridendo che lo spirito del Bodhisattva indicato dalla SGI si sarebbe tradotto in felicità per tutto il genere umano.
Il Budda Shakyamuni chiamava chiunque fosse in grado di insegnare a un altro anche una sola frase del Sutra del Loto «un inviato del Tathagata […] per proseguire la sua opera» (SDL, “Il maestro della Legge”, 209), ovvero una persona che stava mettendo in pratica il comportamento di un Budda. Questa è una descrizione perfetta delle nostre attività in quanto membri della SGI. Un singolo sforzo concreto nel nostro piccolo è molto più nobile di mille teorie grandiose ma vuote. L’autore russo Leo Tolstoj (1828-1910) citò le seguenti parole dello scrittore filosofo francese Félicité Lamennais (1782-1854): «Dobbiamo rivolgerci alla gente comune per trovare gesta veramente altruistiche ed eroiche».
Divinità celesti
agiscono come bodhisattva
sul palcoscenico
del dramma turbolento
dell’esistenza umana.
L’acqua che scorre non ristagna mai. Una vita attiva è sempre fresca e vibrante. Con l’energia dell’entusiasmo possiamo creare qualcosa di positivo. Con parole brillanti e ispiratrici possiamo toccare il cuore di molti. Il mio maestro Josei Toda diceva: «Chi porta avanti kosen-rufu è un rappresentante di Nichiren Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge. Per questo riesce a sentirsi in comunione con il Daishonin e a raccogliere la forza vitale necessaria a superare qualsiasi ostacolo o difficoltà. Il suo volto è raggiante come un fiore di ciliegio, trabocca di vigore fisico e di brillante saggezza».
In particolare, la vita delle donne della SGI che nutrono una ferma convinzione nella nostra causa è come un sole, che illumina le rispettive comunità, la società e il futuro.
L’attivista americana per i diritti civili Virginia Foster Durr (1903-99), che lottò al fianco di Rosa Parks (1913-2005), scrisse a proposito della motivazione che sottende l’agire per il bene e la dedizione a una causa: «Se non credi in ciò che stai facendo, quando le cose si fanno difficili puoi facilmente arrivare a rinunciare. [La convinzione in ciò che fai è] la sola cosa che ti fa andare avanti. […] Di certo non otterrai fama, gloria, denaro o una posizione di rilievo. Fai ciò che fai solo perché credi che sia giusto».
Non si può che provare rispetto per gli sforzi sinceri delle donne della SGI, le madri di kosen-rufu che continuano ad avanzare sul sentiero delle proprie convinzioni.
Nobili Bodhisattva della Terra
uniti nello spirito al proprio maestro,
cuori ardenti
di profondo senso di missione,
ancora oggi si levano nell’azione.
«Devi agire e parlare senza il minimo accenno di servilismo» (Ammonimento contro l’attaccamento al proprio feudo, RSND, 1, 731), questo il Daishonin prescrisse al suo discepolo Shijo Kingo, che venne invidiato, attaccato e diffamato a causa della sua incrollabile dedizione alla fede. Similmente, in una lettera indirizzata ai fratelli Ikegami, due suoi seguaci che stavano affrontando persecuzioni a causa di preti corrotti e malevoli, il Daishonin esortò: «Siate coraggiosi come Nichiren quando affrontò Hei-no Saemonno-jo [la persona più potente del paese] e parlò davanti a lui» (Lettera ai fratelli, RSND, 1, 442).
Qual è l’essenza dell’azione nel Buddismo? Coraggio e convinzione, l’esatto contrario di codardia e servilismo. Se temete i potenti, siete intimiditi dalle maldicenze altrui o sempre preoccupati delle apparenze, finirete per soccombere alle funzioni demoniache e per condurre una vita piena di sconfitte.
Nel suo commentario sullo scritto del Daishonin Sulla pratica dell’insegnamento del Budda, Nichikan Shonin afferma: «I discepoli dovrebbero praticare come insegna il maestro. Questo vuol dire praticare l’insegnamento del Budda». I veri discepoli mettono da parte qualsiasi pretesa o arroganza per seguire l’esempio di altruistica dedizione alla Legge del loro maestro, e si esercitano senza paura con orgoglio e fiducia.
Lottando con lo stesso spirito del nostro maestro nella fede, possiamo far risplendere al massimo il nostro carattere e la nostra umanità. In tal modo saremo in grado di ispirare e toccare nel profondo la vita degli altri. Non solo i Budda e i bodhisattva di ogni tempo e spazio e tutte le divinità celesti, ma addirittura i demoni malvagi e i loro adulatori si daranno da fare per proteggere con devozione i maestri e discepoli che praticheranno in accordo con l’insegnamento del Budda. L’impegno condiviso tra maestro e discepolo è il segreto del successo dimostrato dalla Soka Gakkai nel superare ogni tipo di ostacolo o persecuzione e nel progredire fino a ottenere la crescita straordinaria e lo sviluppo raggiunti oggi. E lo stesso accadrà nel futuro.
Adolfo Pérez Esquivel, insigne attivista per i diritti umani argentino, ha osservato che il modo di agire dei membri della SGI gli aveva insegnato che unirsi agli altri e sforzarsi di forgiare legami di amicizia e comprensione con persone provenienti da storie e culture differenti rende possibile realizzare quei cambiamenti che l’umanità sta disperatamente cercando. Noi della SGI gli stavamo mostrando come farlo attraverso il nostro esempio.
Le nostre vite sono come rappresentazioni teatrali nelle quali mettiamo in scena la storia della nostra missione per diffondere pace e felicità. Facciamo in modo di essere tutti brillanti attori, utilizziamo la nostra voce e la nostra saggezza, siamo rispettosi e pieni di considerazione e intraprendiamo ancora una volta azioni basate sulla preghiera, in modo da poter vincere con orgoglio in ogni impresa.
Poiché le nostre vite
sono entità
di Myoho-renge-kyo,
trionfiamo e perseveriamo
nelle tre esistenze.