Era tornato tutto triste da scuola Palì. Tutto triste davvero. E la mamma se ne era accorta: le mamme si accorgono sempre quando sei triste.
Che c’è Palì? Dillo alla mamma! Perché sei triste?
Oggi a scuola la maestra ci ha parlato dell’inferno. Ha detto che è tutto pieno di fiamme e la gente brucia… mi ha fatto tanta paura.
«Ma guarda che questo è un modo di dire, un modo per dire che si sta male. Devi sapere che in un paese lontano lontano, si racconta la storia di un uomo che aveva visto l’inferno e il paradiso. Quando gli chiesero cosa avesse visto raccontò che tutti, all’inferno come in paradiso, avevano la stessa tavola imbandita con ogni prelibatezza, ma all’inferno erano tutti tristi e sconsolati perché le posate erano delle lunghissime bacchette, con le quali era impossibile portare il cibo alla bocca ed erano tutti magri magri e tristi. Nel paradiso non è che mangiassero nulla di diverso, né che avessero bacchette più corte ma ascolta bene… erano tutti allegri e sazi perché si imboccavano l’un l’altro».
Palì era più sereno e disse: «È proprio come la storia che mi ha raccontato papà!», e la mamma: «Quale?». Così, una storia per uno, anche Palì raccontò la sua.
Era la storia del paese di Braccioteso, dove tutti gli abitanti non avevano gomiti, così non potevano piegare le braccia. C’erano due famiglie: la famiglia Tuttomio e la famiglia Pensoatté. A casa Tuttomio, nonostante le prelibatezze che cucinava la mamma, nessuno mangiava, erano tutti affamati, arrabbiati e nervosi. Li si sentiva litigare, dire parolacce e nel tempo erano diventati magri quasi come grissini. Perché? Perché chiaramente non riuscivano a mettersi in bocca tutte quelle prelibatezze. Di fronte abitava la famiglia Pensoatté. Erano le persone più gentili e allegre, godevano di ottima salute e non sembrava affatto che morissero di fame. Spinto dalla curiosità e dall’invidia Martino Tuttomio un giorno andò a spiarli dalla finestra e vide una cosa incredibile: stavano tutti seduti attorno a una tavola e a due a due s’imboccavano l’un l’altro. Martino corse a dirlo a tutto il paese e da allora tutti seguirono l’esempio della famiglia Pensoatté e vissero felici, contenti e ben sazi.
«Vedi – disse la mamma – il paradiso e l’inferno sono nel cuore delle persone, nei loro comportamenti, quindi è come se esistessero dentro di noi quando ci comportiamo bene o male con le persone, gli animali e le cose».
Palì era davvero più contento ora. Come se fosse in paradiso.
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