Nel suo editoriale di maggio intitolato Il Capodanno della Soka Gakkai il presidente Ikeda parla del 3 maggio come di un giorno in cui «i membri risplendono del fulgore radioso di un sole nascente, che è la vera essenza delle loro vite fin dal tempo senza inizio» e ancora: «Il 3 maggio è il giorno in cui la Soka Gakkai determina di realizzare il grande voto di kosen-rufu attraverso la propagazione compassionevole del Buddismo […]. Lo spirito del 3 maggio consiste in questo voto condiviso da maestro e discepolo. Formulare un voto personale e agire per realizzarlo è il vero atteggiamento di un Budda» (NR 352, 11).
In perfetto accordo con il Budda originale, il presidente Ikeda ci sta aiutando a stabilire nei nostri cuori lo stesso grande voto del Daishonin: poiché niente è più prezioso della nostra vita – affermava Nichiren – dovremmo usarla per propagare il Buddismo. Questo è il sentiero diretto per conseguire la Buddità e vivere un’esistenza piena di gioia. Il “pensiero costante” di condurre all’Illuminazione tutti gli esseri umani lo rinnoviamo tutti i giorni durante Gongyo, quando leggiamo il Jigage del Sutra del Loto: Mai ji sa ze nen. I ga ryo shujo. Toku nyu mujo do. Soku joju busshin («Questo è il mio pensiero costante: come posso far sì che tutti gli esseri viventi accedano alla via suprema e acquisiscano rapidamente il corpo del Budda»). A proposito di questo “pensiero costante” il Daishonin dice che «si tratta dell’ichinen della Buddità» (GZ, 1368), dell’ichinen di cui sono dotati originariamente gli esseri viventi. «Questo è il pensiero originale, il desiderio puro – afferma Ikeda – che agisce nelle profondità della vita sin dal tempo senza inizio. Chi vive costantemente con questo pensiero è un Budda. Inoltre, poiché si tratta del desiderio del Budda, un desiderio che comprende tutto, viene chiamato “il grande voto”» (D. Ikeda, Il capitolo Juryo, pag. 161).
Oggi, siamo noi membri della Soka Gakkai che ci siamo assunti la responsabilità di realizzare il voto di Nichiren Daishonin, siamo noi che ogni giorno – rinnovando questo desiderio puro che da kuon ganjo è presente nella nostra vita – ci sforziamo di far “emergere” innumerevoli nuovi Bodhisattva della Terra. Trasmettere la Legge mistica a chi non la conosce è l’azione del Budda e se radichiamo bene questa azione nel nostro cuore, potremo senza dubbio realizzare i nostri desideri e trasformare ogni sofferenza.
Al termine del suo editoriale il presidente Ikeda ci chiede di unirci a lui «per fare un passo avanti, pieni di coraggio e convinzione»: non finirò mai di ripetere quanto siamo fortunati a vivere nella stessa epoca del nostro maestro e condividere con lui il cammino per kosen-rufu. Per comprendere quanto grande sia la guida del maestro non basta la ragione o una comprensione teorica: è necessaria l’azione, è necessario mettere in pratica il suo insegnamento, solo così possiamo comprenderlo “con la vita” e non dimenticarlo mai.
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