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Nel cuore del Budda - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:38

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    Nel cuore del Budda

    Un breve viaggio alla scoperta dell’umanesimo buddista per raccontare che cosa succede nella vita di chi pratica il Buddismo di Nichiren Daishonin. Alcuni dei princìpi cardine di questo insegnamento possono aiutare a capire il percorso di chi desidera diventare felice insieme agli altri

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    Un breve viaggio alla scoperta dell’umanesimo buddista per raccontare che cosa succede nella vita di chi pratica il Buddismo di Nichiren Daishonin. Alcuni dei princìpi cardine di questo insegnamento possono aiutare a capire il percorso di chi desidera diventare felice insieme agli altri

    Il Buddismo insegna che ogni persona è intrinsecamente un Budda degno del massimo rispetto, e che ognuno ha il diritto di diventare felice. In poche parole è una filosofia umanistica che afferma la centralità dell’essere umano e l’uguaglianza di tutte le persone, un insegnamento di speranza e di fiducia profonda nelle illimitate capacità della vita. Il punto fondamentale è la scoperta che in ogni individuo esiste un vasto serbatoio di potenzialità: per questo si parla di umanesimo buddista. Ogni essere vivente è un’entità della Legge mistica e, in quanto tale, racchiude in sé lo stesso potere di trasformazione che c’è nell’universo.
    Daisaku Ikeda scrive: «L’umanesimo buddista non affonda le sue radici in un particolare sistema di credenze, ma nell’affermazione che ogni individuo è in grado di realizzare la propria rivoluzione umana, coltivando la propria intrinseca natura di Budda. […] È la premessa su cui si basa la pratica per trasformare la propria vita. Potremmo definirlo “umanesimo pratico” o “pratica della rivoluzione umana”» (Il mondo del Gosho, vol. 1, pagg. 4-5).
    Un concetto forse un po’ astratto, che fino all’ultimo ci ha creato una sorta di “impersonalità” nello scrivere, come se questo argomento non appartenesse anche a noi. Questa difficoltà di “collocamento” è stata superata quando abbiamo capito che l’umanesimo buddista rappresenta la base di tutto, anche della nostra vita, e che avremmo dovuto cercarlo dentro il cuore di ognuno di noi che ci stiamo impegnando nel credere nella propria e altrui Buddità.
    In questo breve articolo abbiamo cercato di raccontare il nostro percorso alla ricerca dell’umanesimo, che ha coinvolto alcuni concetti cardine del Buddismo, aiutandoci a capire che l’umanesimo è già presente nelle azioni di chi cerca di creare il massimo valore.

    La creazione di valore

    Gli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto consideravano la condizione vitale di Buddità come qualcosa di separato e distante dalla vita delle persone comuni. Il Buddismo di Nichiren Daishonin spiega invece che proprio in questa esistenza in cui siamo nati come essere umani possiamo manifestare la nostra Illuminazione, e che possiamo farlo così come siamo. Il Daishonin attribuisce una grande importanza alla vita presente degli esseri umani. Tutti, nessuno escluso, possiedono la natura di Budda e sono intrinsecamente dotati della saggezza, della compassione e del coraggio necessari per affrontare qualunque situazione creando valore.
    Il primo presidente e fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, riteneva che lo scopo di una religione fosse ciò che egli definiva il “grande bene”, il più alto valore che gli esseri umani e la società possano creare. Una religione dovrebbe servire al benessere delle persone comuni nella maniera più ampia possibile, offrendo a ogni individuo gli strumenti per realizzare la propria rivoluzione umana e costruire felicità.
    Che cosa significa, concretamente, creare valore nella propria vita? La nostra fede non si esprime nelle formalità, ma nel modo in cui viviamo e ci comportiamo ogni giorno.
    Ciò che conta è quanta cura e attenzione dedichiamo a ogni aspetto della nostra vita, il lavoro, la famiglia, lo studio, le relazioni, e quanto ci sforziamo di migliorare. Grazie alla pratica buddista possiamo utilizzare ogni circostanza come un’occasione per dare il meglio di noi stessi, per aprire ancora di più il nostro cuore e far scaturire una gioia più profonda: gioia di lavorare, gioia di praticare e di crescere ulteriormente. Inoltre, in ogni situazione è fondamentale assumerci al cento per cento la responsabilità e rinnovare ogni volta la decisione di lottare contro i nostri limiti e la nostra oscurità, come ad esempio la tendenza a giudicare e a giudicarci, a non dare valore alla nostra vita e ai nostri sforzi, a denigrarci, a non rispettare noi stessi e gli altri.
    Al tempo stesso, mentre ci sfidiamo in questa direzione, è importante sentire soddisfazione e gratitudine per ogni piccolo passo avanti che riusciamo a fare. Possiamo anche realizzare cose importanti, che ci vengono riconosciute dagli altri, ma se dentro noi stessi sentiamo pesantezza, senso di sacrificio o lamentela, probabilmente non stiamo creando un gran valore. La gioia e la soddisfazione che proviamo mentre progrediamo, invece, sono la cartina di tornasole di quanto noi stessi siamo disposti a riconoscere valore ai nostri sforzi, di quanto siamo consapevoli che, tramite la nostra rivoluzione umana, stiamo costruendo la felicità non soltanto per noi stessi, ma anche per gli altri.

    Una rete di gemme

    Secondo il concetto buddista di “origine dipendente” (engi), nella società umana e nel regno della natura nulla esiste in isolamento e tutti i fenomeni sono interdipendenti. Una parabola della letteratura buddista esprime efficacemente questa splendida coesistenza armoniosa di micro e macrocosmo, questa perfetta simbiosi di tutti i fenomeni dell’universo: sospesa sopra la reggia del dio Indra, simbolo delle forze naturali che nutrono e proteggono la vita, vi è una vastissima rete. A ognuno dei suoi nodi è legato un gioiello e ogni gioiello riflette in sé l’immagine di tutti gli altri gioielli, rendendo la rete meravigliosamente luminosa.
    Le nostre esistenze sono interamente basate sulla relazione con gli altri e solo all’interno di questa vasta rete ognuno di noi può sviluppare il proprio potenziale realizzando la felicità.
    La recitazione di Nam-myoho-renge-kyo risveglia in noi la saggezza del Budda che ci porta a percepire l’interdipendenza tra tutte le forme di vita, e al tempo stesso attiva dentro di noi la compassione benevola verso gli altri. Per poter contrastare l’egoismo che tendenzialmente avvolge la nostra vita è necessario un “allenamento” consapevole: la compassione è lo sforzo coraggioso di cercare il buono in ogni persona, chiunque essa sia e comunque si comporti. Questo implica un costante lavoro e l’impegno a coltivare sempre le qualità positive, proprie e altrui.
    Solo attraverso la dedizione agli altri possiamo liberare la nostra vita dalle sofferenze e dalle illusioni che derivano dalla prospettiva distorta del nostro piccolo io. «Quando accendiamo una lanterna per gli altri, questa illuminerà anche la nostra strada» (WND, 2, 1060) scrive il Daishonin; sostenendo la vita degli altri lucidiamo anche la nostra e accumuliamo buona fortuna e benefici. La via del bodhisattva consiste nell’agire con grande umanità e l’atto di rispetto più profondo che possiamo compiere nei confronti di una persona è quello di condividere con lei la pratica buddista, mettendola in condizione di trasformare il proprio karma e diventare felice.
    L’azione di shakubuku ha il potere di spezzare l’oscurità fondamentale che avvolge le nostre vite facendo emergere la natura illuminata che esiste in noi stessi e negli altri. Il desiderio della felicità del genere umano che sta alla base di quest’azione è la più alta espressione di compassione e racchiude il cuore stesso non soltanto dell’umanesimo, ma del Buddismo in generale.
    In questo modo, sforzandoci giorno dopo giorno di sviluppare un cuore aperto e solidale, ci troveremo a sperimentare alcune qualità capaci di farci assaporare una gioia diversa, molto più profonda: la capacità di abbracciare i malati e i deboli, la capacità di credere e percepire concretamente che il potere di cambiare esiste dentro di noi, e infine la capacità di affrontare e trasformare con coraggio le circostanze in cui viviamo.
    A pagina 15 troviamo la storia di Izumi Nakano, una donna giapponese che ha vissuto il dramma della “privazione improvvisa”. Nella proposta di pace inviata quest’anno all’ONU, il presidente Ikeda esprime la sua sentita partecipazione al dolore di tutte le popolazioni colpite da vari disastri sottolineando le difficoltà di chi, «improvvisamente e senza preavviso» (BS, 152, 6), si è trovato a vivere un evento che ha distrutto le cose più preziose.
    In quella situazione Izumi Nakano ha trovato dentro di sé la forza per aiutare le altre persone colpite, ha migliorato la sua capacità di ascolto e, affrontando con coraggio la situazione, è riuscita a “percepire un profondo senso di realizzazione”.

    Speranza, tesoro della vita

    La fede nella Legge mistica ci permette di far scaturire dalla profondità della nostra vita la speranza e la forza vitale necessarie per far fronte a qualunque difficoltà. Non esiste stato vitale, karma o dura prova, per quanto difficile, che non si possa trasformare grazie al potere di una fede forte e risoluta. Se recitiamo Daimoku con tutto il cuore e agiamo per propagare la Legge possiamo aprire un varco nell’oscurità fondamentale che avvolge la nostra vita e manifestare uno stato vitale illuminato, vasto quanto l’universo.
    Dal momento della proclamazione di Nam-myoho-renge-kyo fino alla fine della sua vita, Nichiren Daishonin ha lottato senza sosta per risvegliare ogni persona alla consapevolezza del potere innato che esiste dentro la sua vita. È come la gemma preziosa nascosta nell’orlo della veste dell’uomo povero, nella parabola del Sutra del Loto. Ogni esistenza individuale è un’entità della Legge mistica, perfettamente dotata, e come tale può far emergere risorse illimitate. La chiave è nel coraggio, e nella forza vitale che sgorga dentro di noi nel momento in cui decidiamo di affrontare la situazione, per quanto nera e disperata possa essere.

    Il coraggio alla base di tutto

    «Il coraggio – scrive Ikeda – è una potente forza per la vittoria. Ci vuole coraggio per essere felici, per decidere di cambiare, per trionfare sulle difficoltà della vita, per aiutare gli altri, per agire per la pace e la giustizia» (NR, 483, 4). Solo se lottiamo con coraggio e con determinazione di fronte a grandi difficoltà saremo in grado di dare speranza anche agli altri.
    Nel momento attuale di crisi mondiale ciascuno di noi è chiamato a prendere l’iniziativa, ad assumere un ruolo attivo e diventare così una persona in grado di “creare” speranza. Indipendentemente dalle circostanze individuali, possiamo sempre riscoprire in noi stessi la capacità di sostenere gli altri. L’aiuto reciproco nei periodi di crisi e l’incoraggiamento a fare insieme il primo passo per la ripresa sono le azioni più importanti.
    Il Buddismo è un percorso di fede volto al futuro, al miglioramento. Ogni volta che avanziamo di un passo, come in un film di Indiana Jones, alzando il piede potremmo non vedere la prossima base di appoggio… in quel momento ci accorgiamo che stiamo progredendo, e quei piccoli passi sono tutti azioni di fede, che richiedono coraggio, sono passi nel buio. Finché cerchiamo il maestro, la Soka Gakkai e i compagni di fede, le basi di appoggio saranno chiare. Là dove la nostra immaginazione non arriva, dove le capacità personali e le forze sembrano esaurirsi, là dove il muro del karma sembrerebbe segnare la sconfitta, in quel momento cercare il cuore del maestro spalanca nella nostra vita orizzonti di speranza illimitati.
    Soltanto se si ha speranza si possono compiere grandi imprese, e se la lotta contro le difficoltà è sostenuta dalla motivazione interiore, da un grande ideale, non c’è possibilità di essere sconfitti. Per noi membri della SGI, ciò significa dedicare la vita al grande desiderio di kosen-rufu con lo stesso spirito del maestro. Quando ci risvegliamo a questa aspirazione, possiamo trasformare qualsiasi sofferenza karmica nella gioia di dedicarsi alla pace e al benessere di tutti.

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    Daisaku Ikeda / Vivere il Gosho ogni giorno

    Ambasciatori del cuore

    «Le ruote che i “Re saggi che mettono in moto la ruota” possiedono quando fanno la loro comparsa nel mondo – i loro “tesori della ruota” – sono le parole e i suoni che anche noi emettiamo. E questi suoni – i nostri “tesori della ruota” – sono Nam-myoho-renge-kyo» (La raccolta degli insegnamenti orali, cfr. BS, 112, 56)

    Le nostre voci hanno la forza di toccare gli altri. Creiamo quel tipo di assemblea umanistica che suscita ampia ammirazione come microcosmo della pace mondiale. Andiamo a trovare le persone e conversiamo con loro sinceramente: questi sforzi continui per coltivare l’amicizia e permettere alla gente di creare un legame col Buddismo di Nichiren Daishonin, sono veramente nobili. Voi state portando avanti la strada in quanto individui che sostengono il principio della sacralità della vita. Voi siete ambasciatori impegnati nella diplomazia cuore a cuore.

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    Come il fiore di loto

    «Il sutra afferma: “Come il fiore di loto nell’acqua, non sono contaminati dalle questioni mondane. Emergendo dalla terra…”. I Bodhisattva della Terra sono il loto dell’entità della Legge mistica. Qui il loto è utilizzato come metafora» (L’entità della Legge mistica, lettera di accompagnamento, RSND, 1, 383).

    La vita è una lotta con i nostri problemi e con il karma. Comunque, nello stesso modo in cui i fiori di loto crescono nell’acqua melmosa e fioriscono in modo puro e fragrante, noi possiamo far sbocciare nelle nostre vite la felicità e la vittoria e aiutare gli altri a fare lo stesso. Questo è il modo di vivere dei Bodhisattva della Terra le cui vite sono come “il fiore di loto nell’acqua”. Coloro che pregano con sincerità e propagano concretamente la Legge mistica nella società, riescono a manifestare la grande condizione vitale dei Budda e bodhisattva. Ognuno di voi, nobili membri, è un’entità della Legge mistica. Per favore ricordate che, ovunque vi troviate, quello è il luogo dove adempiere alla vostra missione dal tempo senza inizio.

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