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Né ristagno né arresto - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:32

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    Né ristagno né arresto

    Leggendo il poema di Daisaku Ikeda “Il nuovo brillante secolo dell’Italia”

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    Leggendo il poema di Daisaku Ikeda “Il nuovo brillante secolo dell’Italia”

    Prima di tutto vorrei ringraziare il presidente Ikeda per il bellissimo poema che ci ha inviato.
    È ricco di indicazioni importanti per questo momento molto particolare di kosen-rufu in Italia.
    Non sono molto bravo a scrivere, ma vorrei condividere alcune riflessioni su una parte del poema.

    Miei compagni e compagne di fede.
    Miei amati discepoli.
    Non arrendetevi assolutamente di fronte alle tempeste del destino.
    Non arrendetevi mai alla complessa realtà sociale.
    Non fermatevi mai.
    […]
    Vincete col coraggio!
    Vincete con la perseveranza!
    Vincete con l’unità!
    Vincete con la sincerità!
    Vincete con la convinzione!

    Quanto sono belle queste affermazioni! La cosa particolare è che sensei non prospetta un nemico esterno da battere, ma ci chiede di affrontare qualunque difficoltà e di vincere utilizzando la fede nel Gohonzon.
    Questa sfida è davvero difficile perché è contro i propri limiti, le proprie paure e i propri preconcetti.
    Sensei ci dice di vincere con il coraggio, la perseveranza, l’unità, la sincerità, la convinzione.
    Non è affatto semplice agire in accordo con questi principi, perché la mente è portata a valutare e giudicare utilizzando i suoi parametri, che sono parziali e limitati.
    La vittoria di cui parla sensei si riferisce alla vittoria come essere umano e considera due aspetti: il momento presente o ichinen e la durata della vita.
    La vittoria finale dell’essere umano è possibile solo se esiste una lotta momento per momento volta a sconfiggere i nostri “nemici interiori”.
    Se questa lotta quotidiana è basata sulla fede e sulla pratica buddista, allora alla fine vinceremo senza alcun dubbio!
    La cosa importante è approfondire la propria fede e la consapevolezza della vera realtà della vita, e dunque affrontare le numerose sfide che si presentano in modo corretto e saggio.
    Nel Gosho si legge: «Rafforzate la vostra fede giorno dopo giorno e mese dopo mese. Se vi rilassate anche solo un po’, i demoni prenderanno il sopravvento» (SND, 4, 188).
    Ci tengo a sottolineare, tuttavia, che nessuno di noi può o deve valutare la fede degli altri, il percorso è individuale e se nessuno di noi si può arrogare il diritto di ergersi a giudice, come bisogna relazionarsi agli altri?

    Esperti nel realizzare la pace attraverso il dialogo!
    Grazie al tuo dialogo saggio,
    al nobile diritto di realizzare la tua missione
    c’è la promessa della vera vittoria.
    […]
    Il vero buddista è colui
    che si dedica fino in fondo al dialogo.

    Questa è la vera forza del Buddismo. La chiave che risolve i conflitti e che apre le porte a una felicità duratura. Il più grave peccato, nel Buddismo, è rompere l’unità tra i credenti. Questo vuol dire creare discordia e interrompere il dialogo.
    Il presidente Ikeda nel poema ribadisce (e lo sta dicendo proprio ora a noi italiani), che chi dialoga fino in fondo è un vero buddista. Dunque la decisione individuale di tenere aperto il dialogo, di basarsi sul rispetto per gli altri, di considerare gli altri Budda, consente di superare qualunque differenza.
    Sento che le parole del presidente Ikeda, in questo momento, contengono la chiave di volta del nostro movimento verso un futuro brillante. La difficoltà credo stia nel fatto che l’indicazione fornitaci è di fatto molto faticosa da seguire.
    Dobbiamo riuscire a dialogare prima di tutto tra noi, nelle nostre famiglie, e infine con tutti gli esseri umani, questo è il comportamento che, dal Budda Shakyamuni in poi, è sempre stato seguito nella comunità buddista.

    Nella repubblica del Buddismo
    non c’è ristagno né arresto.
    Adesso, nuovamente stretti forte,
    l’uno sotto braccio all’altro,
    impegnamoci risolutamente nella costruzione
    della terra serena che non perirà mai,
    portando alta la bandiera del nuovo secolo.

    Questo indica lo spirito dei seguaci di Nichiren Daishonin, dei discepoli del presidente Ikeda.
    Dobbiamo costruire una Soka Gakkai italiana che risponda alle aspettative di sensei, che sia piena di armoniose relazioni umane.
    Il superamento dei propri limiti, una azione basata sul rispetto, una forte preghiera, una fede più profonda: credo siano queste le vere sfide di oggi e il nostro patrimonio di domani.

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