Pubblichiamo un estratto dal discorso del presidente Ikeda alla riunione dei responsabili del Rinascimento Soka del 30 novembre 1991, subito dopo l’avviso di scomunica alla Soka Gakkai da parte della Nichiren Shoshu, il 28 novembre. Questo discorso fa parte del video della ventiduesima riunione dei responsabili di Centro, che si è tenuta nella prefettura di Ishikawa il 4 dicembre 2016
Avendo ricevuto la notizia di quest’improvvisa “celebrazione”, ho deciso di partecipare.
In una lettera datata 28 novembre (1269 o 1270), Nichiren Daishonin scrive: «Dato che in ogni caso il mio corpo alla fine sarà inutilmente gettato nei campi, voglio dare la mia vita per l’unico veicolo del Budda del Sutra del Loto, desidero seguire le orme del ragazzo delle Montagne Nevose e del Bodhisattva Re della Medicina e, proprio come i nomi di Re Sen’yo e di Re Possessore di Virtù furono ricordati nelle epoche successive, voglio che si parli di me e che io sia menzionato nei sutra del Loto e del Nirvana del futuro» (La lezione annuale sulle dottrine del Gran Maestro T’ien-t’ai, RSND, 2, 314).
Sono convinto, proprio come disse il presidente Toda, che il nome “Budda Soka Gakkai” sarà sicuramente incluso nelle scritture buddiste delle epoche future.
Grazie alla dedizione altruistica dei suoi membri che hanno agito in esatto accordo con gli insegnamenti del Daishonin, la Soka Gakkai ha realizzato concretamente l’ampia propagazione della Legge mistica. Nessun’altra organizzazione ha propagato in modo così esteso la Legge mistica, facendone conoscere la grandezza in tutto il mondo. Vorrei dichiarare ancora una volta che la Soka Gakkai è l’organizzazione che porta avanti la fede e la pratica corrette secondo lo spirito originale di Nichiren Daishonin.
Recentemente mi hanno riferito che un eminente studioso delle religioni ha espresso la sua opinione personale riguardo alla questione del clero della Nichiren Shoshu, paragonando la nostra situazione a quella della Chiesa cattolica. Vorrei condividere alcune delle sue riflessioni: «Nella religione è cruciale distinguere fra ciò che deve rimanere immutato e ciò che occorre cambiare. In altre parole, una distinzione corretta fra l’universale e il particolare è molto importante per la crescita e lo sviluppo di una religione. Anche all’interno della Chiesa cattolica, via via che la società si andava trasformando, è stato necessario adattarsi al presente. Gli atteggiamenti dogmatici e autoritari non erano più accettabili. A questo proposito, la Soka Gakkai è cresciuta così tanto perché, mentre preservava con fermezza e universalizzava gli elementi essenziali della sua fede, si è sforzata al tempo stesso di adattare le attività di propagazione alla realtà di oggi.
«Se i preti della Nichiren Shoshu si fossero impegnati quanto la Soka Gakkai per diffondere ampiamente gli insegnamenti, se si fossero sforzati così strenuamente quanto la Soka Gakkai per superare le barriere poste dalle tradizioni sociali del paese, di certo capirebbero questo punto. Sono stupefatto nel vedere lo stato del clero della Nichiren Shoshu. Si può solo dire che esso incarna quell’arroganza che il Buddismo tanto depreca». Ho voluto riferirvi queste riflessioni di una persona saggia e assennata, a titolo di incoraggiamento.
Noi crediamo negli insegnamenti di Nichiren Daishonin e continuiamo ad agire in totale accordo con il suo intento, portando avanti il grande voto per la realizzazione di “kosen-rufu attraverso la propagazione compassionevole della grande Legge”. Non abbiamo bisogno di alcun intermediario fra noi e il Daishonin, e non permetteremo a nessuno di esserlo.
In Ripagare i debiti di gratitudine il Daishonin scrive: «Se la compassione di Nichiren è veramente grande e omnicomprensiva, Nam-myoho-renge-kyo si diffonderà per diecimila anni e più, per tutta l’eternità» (RSND, 1, 658). Dobbiamo ricordarci che kosen-rufu avanza grazie all’illimitata compassione del Daishonin.
Nella Raccolta degli insegnamenti orali egli afferma: «E ora quando Nichiren recita Nam-myoho-renge-kyo, sta mettendo in grado tutti gli esseri viventi di conseguire la Buddità nei diecimila anni dell’Ultimo giorno della Legge» (BS, 110, 62). Chiunque avanzi in accordo con gli insegnamenti del Daishonin può conseguire la Buddità.
Il Daishonin afferma: «Nei diecimila anni dell’Ultimo giorno della Legge» e «Per diecimila anni e più». Diamo inizio a una nuova magnifica partenza piena di speranza, mirando al futuro, da qui a diecimila anni.
Il Daishonin scrive anche: «Il Gohonzon inoltre si trova solo nei due caratteri che significano fede» (RSND, 1, 739). Senza fede, il Gohonzon può anche esistere fisicamente, ma il suo potere benefico non si manifesterà. Solo quando i poteri della nostra fede e della nostra pratica si uniscono con quelli del Budda e della Legge, avremo benefici. Senza fede e senza pratica, il Buddismo è morto.
Il Daishonin scrive: «La cosa più importante è che, recitando soltanto Nam-myoho-renge-kyo, puoi conseguire la Buddità. Tutto dipenderà indubbiamente dalla forza della tua fede. Avere fede è la base del Buddismo» (Ibidem). È la forza della nostra fede che ci garantisce di conseguire la Buddità; il requisito essenziale è una fede forte, non il potere o l’autorità di qualcun altro. Tutto dipende dalla forza della nostra fede. Chi ha una fede forte alla fine vincerà sicuramente.
Spero che continuiate ad avanzare con il massimo entusiasmo e coraggio per fare della Soka Gakkai la suprema organizzazione del mondo. Celebriamo insieme il settantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai [nel 2000] con una grande vittoria!
Voglio ringraziarvi di nuovo per essere stati qui oggi.
(30 novembre 1991)
• • •
Cos’è il Rinascimento Soka?
Fin dalla sua fondazione, nel 1930, la Soka Gakkai ha sempre sostenuto il clero della Nichiren Shoshu. Ma verso la fine degli anni Settanta, mentre la Soka Gakkai diventava sempre più un movimento internazionale, il clero, guidato dal patriarca Nikken, cominciò a complottare per distruggerla. Così, nel 1991, si arrivò a una profonda scissione.
Il 28 novembre 1991 la Nichiren Shoshu inviò alla Soka Gakkai una “richiesta di scioglimento” (nota come scomunica). In quella richiesta, senza alcun riferimento al Gosho o ad altre dottrine buddiste, c’era semplicemente scritto: «Si scomunicano la Soka Gakkai e la SGI perché non hanno voluto sottostare al nostro volere».
Il presidente Ikeda scrive in proposito: «[…] I membri della nostra organizzazione, imperturbati, celebrarono il giorno della “scomunica” che attesta la nostra indipendenza spirituale dal clero corrotto» come il giorno del Rinascimento Soka (cfr. NR, 299, 4).
Il 30 novembre il presidente Ikeda colse l’occasione per dichiarare l’indipendenza spirituale della Soka Gakkai dall’autoritarismo del clero – convinto, quest’ultimo, della superiorità dei preti sui laici – che stava tradendo lo spirito del Buddismo del Daishonin.
Scrisse in merito lo studioso David Norton: «L’avviso di scomunica va completamente contro l’insegnamento di Nichiren che afferma che tutte le persone possiedono la natura di Budda e che questo prezioso potenziale non dovrebbe mai essere ostacolato o negato».
L’emancipazione dalla Nichiren Shoshu ha rappresentato l’inizio di una nuova epoca per la propagazione del Buddismo di Nichiren Daishonin. Si è trattato di una autentica “rivoluzione religiosa” che ha portato all’affermazione di un Buddismo incentrato su ogni singolo individuo, dove ognuno gioca un ruolo centrale, da protagonista. Da allora, la Soka Gakkai ha continuato a diffondere l’insegnamento del Daishonin in tutto il mondo, promuovendo attività per la pace, la cultura, l’educazione e i diritti umani.
(cfr. Il Buddismo della gente, IBISG, 2016)