Esiste un luogo di fiaba e di sogno che coniuga la freschezza del teatro di strada, la forza dell’artigianato, la bellezza del borgo medievale, con la filosofia buddista. Questo posto è Certaldo, dove si tiene il più importante festival italiano degli artisti di strada, ideato e diretto “a suon di Daimoku”
«Questa, la mia terra, rimane salva e illesa, costantemente popolata di dei e di uomini. Le sale e i palazzi nei suoi giardini e nei suoi boschi sono adornati di gemme di varia natura. Alberi preziosi sono carichi di fiori e di frutti e là gli esseri viventi sono felici e a proprio agio. Gli dei suonano tamburi celesti creando un’incessante sinfonia di suoni» (dal Sutra del Loto, spunto per l’idea poetica della diciassettesima edizione del festival di Mercantia).
Dal 1988 ogni anno, immancabilmente, il borgo medievale di Certaldo Alta si propone di “rendere felici e di mettere a proprio agio” i visitatori di Mercantia, il festival degli artisti di strada e dell’artigianato. E sembra che ci riesca davvero, visto che il numero dei visitatori è sempre cresciuto e ha toccato nell’ultima edizione la cifra di settantamila, di cui almeno quarantamila paganti, che non solo contribuiscono alla prosperità del comune nel suo complesso ma permettono anche di avere i fondi necessari per riprogettare ogni anno iniziative sempre nuove!
Alessandro Gigli, ideatore e direttore artistico dell’evento, pratica il Buddismo dal 1985 e ha intriso il festival dell’esperienza e della saggezza che ne deriva. «Che cosa ricordano i vecchi muri del borgo, ogni mattone vorrebbe raccontare una storia, ricordare un sorriso, o uno dei tanti spettacoli che in queste diciassette Teatralfestemercatomedievale si sono alternati a Certaldo, invadendo le vie e le piazze. Di Mercantia trasudano tante cose, tante storie e prima di tutto la mia vita, che con questa festa si è immedesimata e con essa è cresciuta, è cambiata, con lei ha pianto, sorriso e cantato di gioia» (dal Catalogo Mercantia 2004).
Nel 1988 si tenne la prima edizione in contemporanea con il Ferrara Busker festival. Erano anni in cui il teatro di strada era considerato un’arte con la “a” minuscola e faticava a trovare spazi dove poter essere rappresentato e apprezzato, tanto che era difficile trovare anche gli artisti necessari per una rassegna. Avere ottenuto un grandissimo successo di pubblico, essere il festival più seguito in Italia e avere coniugato arte di strada, artigianato e recupero del borgo antico ha fatto di questo festival un evento imitato anche in altre città italiane innescando la rivitalizzazione di piazze e borghi antichi. In tutti questi anni gli artisti sono cresciuti e ne sono apparsi di bravissimi, ormai in tutto il Paese esiste un nutrito gruppo di artisti di strada di altissima qualità.
Questo è diventato il fiore all’occhiello di Alessandro: avere creato uno spazio ideale dove gli artisti di strada possano esprimersi al meglio, perfettamente in armonia con la popolazione del borgo medievale di Certaldo. Senza dubbio, per arrivare a questo c’è voluto un lavoro lungo e faticoso che ha richiesto anche recitare moltissimo Daimoku nel corso di questi anni.
«Ho sempre dedicato questa festa a kosen-rufu e al mio maestro Daisaku Ikeda – racconta Alessandro, il cantastorie – secondo me una buona componente della riuscita è stata la fortuna che ho accumulato con la mia pratica buddista. Riflettendo su tutto quello che è successo in questi anni credo di poter fare un parallelo fra quello che ho imparato dal pensiero buddista e le mie scelte per la realizzazione di Mercantia. Cominciamo da un importante principio, le cinque guide per la propagazione: anche se con esse Nichiren Daishonin mirava a insegnare i principi corretti per far conoscere il Buddismo in ogni luogo e in ogni tempo, i concetti che esprime si possono benissimo estendere a qualsiasi iniziativa o idea nuova che si voglia diffondere. La prima guida è tener conto del tempo, ed evidentemente quando abbiamo cominciato era il momento giusto per questo genere di attività; riguardo al paese cercavo e lo faccio tuttora di adattare il progetto alla realtà di Certaldo, impegnandomi sempre a guardarla come se fosse la prima volta che la vedo; per quanto riguarda la predisposizione delle persone, questa iniziativa rispondeva al bisogno che si avvertiva di incontrarsi e stare insieme; riguardo alla capacità delle persone, il festival propone offerte che si differenziano a seconda del pubblico che le può seguire e, infine, per l’ordine di propagazione, credo che gli spettacoli di strada siano un modo di avvicinare al teatro anche quelle persone che solitamente non lo frequentano.
Ma ci sono anche altri principi buddisti che rappresentano l’anima di questo festival: l’inseparabilità della vita e del suo ambiente (esho funi): io ho sempre pensato che la festa dovesse essere un tutt’uno fra il borgo e gli spettatori, gli artigiani, gli artisti, e questo si sente, è come se ogni volta realizzassimo un unico grande spettacolo. Poi ho fatto tesoro della capacità di creare rapporti “da cuore a cuore”, appresa con l’attività buddista, che mi ha permesso di creare ottime relazioni con gli artisti, ma anche con i giornalisti, i politici e tutti coloro che hanno avuto un ruolo significativo nell’organizzazione del festival. All’inizio, noi artisti realizzavamo dei veri “zadankai”, sulla falsariga delle riunioni di discussione buddiste: ci mettevamo in cerchio per raccontarci le nostre esperienze di lavoro e per commentare poi lo svolgimento del festival, analizzando insieme cosa aveva funzionato e cosa no. Parlare di Buddismo durante Mercantia è qualcosa di naturale, e tantissimi, dai giornalisti agli assessori e agli artisti, si sono avvicinati alla pratica buddista grazie all’esperienza che vivevamo insieme. Ci sono anche persone che non praticano il Buddismo e recitano Daimoku solo nei giorni del festival, per essere in armonia col clima, insomma perché ci sia bel tempo. Nel catalogo di Mercantia 2002 esiste un intero capitolo dedicato alle “divinità benevole”, dove si raccontano episodi nei quali “misticamente” il vento ha cominciato a soffiare portandosi via gigantesche nubi nere cariche di pioggia. Una volta, dopo che era stata annunciata una bufera, abbiamo recitato con tutto il cuore e la pioggia è arrivata solo la sera alle 23 bagnando cinquecento giovani che ballavano allegramente insieme. Il giorno che poteva rappresentare una sconfitta per il festival, si è trasformato nella serata con il maggior numero di spettatori dell’intera edizione e gli artisti hanno potuto esibirsi indisturbati fino all’ultimo!
Infine, basti dire che durante i primi festival facevo Gongyo da solo e ora siamo sempre una ventina di persone.
Il legame con la pratica buddista è uscito allo scoperto soprattutto negli ultimi anni, quando insieme ai compagni di fede della mia zona è nato il desiderio che il presidente Ikeda potesse ottenere la cittadinanza onoraria di Certaldo. E questo è avvenuto proprio in Palazzo Pretorio, nella zona dove si svolge il festival, nel 2000. Inoltre l’ex sindaco Rosalba Spini si è incontrata con il vice presidente della SGI Wada. Per il futuro, puntando verso la ventesima edizione del festival, abbiamo un grande sogno, poter intestare una piazza al secondo presidente Josei Toda».
Lasciamolo concludere con ciò che ha scritto per l’edizione Mercantia 2005, ispirata da queste parole di Daisaku Ikeda «…e facciamo del nostro meglio per crescere grandi alberi di pace e giardini di felicità»:
«Cosa altro dire? Per non sciupare la sorpresa forse è meglio non aggiungere niente. Sorprendervi e meravigliarvi fa parte di quelle cose a cui non sappiamo rinunciare. Il seme della festa è già stato piantato da tempo, il nostro albero, i nostri alberi sono sempre stati alberi della pace. Germogli di speranza nel cuore di molti uomini e donne. Per questa diciottesima edizione voglio immaginare Mercantia come un grande giardino dove tutte le persone si possono incontrare e, come ho già detto altre volte, vivere … felici e a proprio agio».
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I risultati di mercantia
- Dal 1996 esce Teatro da Quattrosoldi, un trimestrale gratuito distribuito alle biblioteche e agli artisti di strada;
- nascita del movimento degli artisti di strada cha ha portato alla fondazione della Federazione Nazionale Artisti di Strada FNAS;
- pubblicazione di quattordici volumi sugli eventi di Mercantia e quattro cataloghi sull’artigianato prodotto e in mostra a Certaldo durante la manifestazione;
- nel 2003 si è tenuta la prima riunione della Consulta nazionale degli artisti di strada (organismo fondato a Mercantia);
- pubblicazione della collana I Quaderni di Mercantia che documenta i testi e la drammaturgia di tanti artisti di strada;
- numero visitatori: nell’ultima edizione raggiunti 70.000 visitatori.