Quella giovanile è la fase più preziosa della vita nella quale, come scriveva Gorkij, «si può realizzare qualsiasi cosa». Un grande tesoro di entusiasmo e coraggio che è importante non sprecare, ma mettere a frutto per difendere la giustizia e promuovere sia il miglioramento della società che della stessa SGI, perché vi regni sempre di più un’atmosfera aperta e diretta, senza formalità o false apparenze
Vorrei parlare della filosofia per vincere di Chuko K’ung-ming, stratega militare e uomo di stato, conosciuto anche con il nome di Zhuge Liang, uno degli eroi descritti nel racconto epico cinese Il romanzo dei tre regni. Il secondo presidente Josei Toda lo citava spesso come un esempio di guida illuminata. Secondo K’ung-ming, cosa separa la vittoria dalla sconfitta? Prima di tutto, la chiave per una vittoria sicura è «utilizzare le persone capaci e esonerare gli incompetenti». È importante mettere ogni persona nella posizione che gli sia più conveniente in modo da utilizzare al meglio il suo talento. I responsabili non devono farsi influenzare dai loro sentimenti personali, ma valutare gli altri in maniera imparziale e oggettiva. K’ung-ming identifica inoltre i segni della sconfitta sicura, fra i quali «nutrire un’irragionevole paura del proprio nemico e al tempo stesso calcolare e ricercare continuamente il proprio profitto». La paura è codardia, significa perdere la volontà di lottare. Saremo perduti se, nel momento cruciale, ci mostreremo poco disposti a lottare e a impegnarci. Questo è un atteggiamento che porta sempre alla sconfitta. Come dice il Daishonin: «i discepoli di Nichiren non possono realizzare niente se sono codardi» (SND, 6, 218).
«Calcolare e ricercare continuamente il proprio profitto» descrive una vita al servizio di se stessi e si riferisce a coloro che pensano esclusivamente ad aumentare il proprio vantaggio personale. Per esempio, se nell’organizzazione esistono responsabili che pensano solo ad arricchirsi senza dare priorità alla fede, non possiamo sperare di vincere la nostra lotta per kosen-rufu. Il presidente Toda diceva: «Ci sono responsabili ambigui, altri arroganti. Altri ancora sfruttano la Gakkai e pensano solo a far carriera. Ci sono inoltre responsabili veramente sciocchi che in segreto disprezzano i loro compagni di fede, si danno delle arie pur non essendo niente di speciale e si fanno grandi dei loro titoli accademici». Era molto severo su questo punto e ci esortava sempre ad ammonire questo tipo di persone.
Sono i membri comuni che lottano con costanza e dedizione per kosen-rufu a essere veramente degni di rispetto. Toda era determinato a valorizzarli e sostenerli ed era molto severo con chi sminuiva il loro valore. Io ne ho ereditato lo spirito, al quale si ispirano tutte le mie azioni per contrastare la corruzione e i comportamenti disonesti in modo da proteggere i membri.
La gioventù è d’oro
I membri della Divisione giovani donne si stanno sforzando in maniera sincera e meravigliosa. È normale che i genitori desiderino tenere vicine le loro preziose figlie, ma le nostre giovani donne si stanno facendo valere nella società per la causa di kosen-rufu e per il benessere altrui, avanzando fedeli alle proprie convinzioni. Come sono belle e nobili! Spero che tutti i responsabili della Soka Gakkai le incoraggino e le ringrazino sinceramente per i loro sforzi. «È il cuore che è importante» (La strategia del Sutra del Loto, NR, 346, 17), scrive il Daishonin. Quando i responsabili sono pieni di calore, coloro che lavorano al loro fianco possono avanzare con entusiasmo.
I tempi sono cambiati. Adesso appartengono a voi giovani. Vorrei dedicarvi le parole dello scrittore russo Maksim Gorkij (1868-1936): «Preservate la vostra giovinezza! Non esiste niente di meglio al mondo. Non c’è niente di più prezioso della giovinezza». Questa è la pura verità, eppure ci sono giovani che prendono strade distruttive e altri che si scoraggiano, perché così presi dalla loro realtà presente da non riuscire a vedere il futuro. Questo è il motivo per cui incoraggio tutti voi giovani a fare tesoro di questi vostri anni, poiché non esiste niente di più meraviglioso!
Gorkij scrive ancora: «Con la giovinezza, così come con l’oro, si può realizzare qualsiasi cosa si desideri». Effettivamente la gioventù è d’oro, ha un potenziale illimitato. Questo è ancor più vero per tutti voi che praticate la Legge mistica. Una gioventù basata sulla Legge dell’universo, condurrà sicuramente alla vittoria eterna; esorto perciò tutti voi giovani a non sprecare questo grande tesoro stupidamente, perché vi manca la consapevolezza di quanto sia prezioso, ma a vivere questi anni meravigliosi con coraggio e senza rimpianti.
Onorificenze dall’Italia
Le Olimpiadi invernali di Torino avranno inizio il 10 febbraio prossimo. L’anno scorso, la città di Torino mi ha conferito la cittadinanza onoraria. [Nel maggio 2005, il vice sindaco di Torino, Michele Coppola, durante una cerimonia tenutasi a Tokyo, ha conferito al vice presidente Takahiro Ikeda per conto del presidente della SGI Daisaku Ikeda, un’onorificenza che premiava il suo impegno di lunga data per la pace e i diritti umani, n.d.r.].
Durante la cerimonia, la delegazione torinese mi invitò a visitare la città e mi disse che mi avrebbe volentieri mostrato la Sala Rossa, che è la sede del consiglio comunale di Torino e ha una lunga e nobile storia alle spalle. Ci sono molti membri della SGI a Torino, che contribuiscono positivamente alla loro comunità nei loro molteplici campi d’azione. Come cittadino onorario, sto pregando con tutto il cuore per il successo delle imminenti Olimpiadi. Fra qualche giorno, inoltre, riceverò un’onorificenza direttamente dalla presidenza della Repubblica Italiana. Vorrei accettare questa onorificenza a titolo di vostro rappresentante. [Il 30 gennaio di quest’anno, il presidente Ikeda ha ricevuto dall’ambasciatore italiano a Tokyo, il titolo di Grand’Ufficiale della Repubblica Italiana, n.d.r.].
Durante l’assemblea del Sutra del Loto, il Budda Molti Tesori dimostra la grandezza della Legge mistica e il bodhisattva Virtù Universale fa voto di proteggere i praticanti che propagano il Sutra del Loto durante l’epoca impura dell’Ultimo Giorno della Legge. È chiaro che, dalla prospettiva buddista, le onorificenze e le testimonianze di sostegno e ammirazione conferite da tutto il mondo alla SGI, non sono altro che manifestazioni del potere del Bodhisattva Virtù Universale e conferme di quanto affermato dal Budda Molti Tesori.
Michael Zimmermann, è professore di studi religiosi alla Stanford University, studia da diverso tempo la SGI ed è anche direttore del Centro Studi Buddisti presso la stessa università. Recentemente, Masao Yokota, presidente del Boston Research Center per il XXI secolo, affiliato alla SGI, ha avuto l’opportunità di intervistarlo e mi ha riferito sui contenuti del loro dialogo. Zimmermann incoraggia i suoi studenti ad allacciare legami con i membri delle organizzazioni buddiste americane per poter osservare la loro pratica da vicino. I suoi studenti, racconta, rimangono sempre colpiti dalla eclatante diversità dimostrata dalla SGI rispetto alle altre organizzazioni. Vorrei citare direttamente la relazione del signor Yokota su questo incontro: «Il mio dialogo con il professor Zimmermann ha condotto alla seguente conclusione sulle ragioni della diversità della SGI e cioè che alla base di questo movimento ci sono la filosofia e le azioni del presidente Ikeda, che incarnano la sua ammirazione e rispetto per le diverse culture, nonché la sua visione ugualitaria e globale e inoltre, mentre gli altri movimenti buddisti americani hanno attratto persone da una porzione relativamente più ristretta e privilegiata della società, la SGI ha avuto inizio e ha poi continuato a svilupparsi come un movimento accessibile alla gente comune proveniente da tutte le classi sociali, razze e ambienti culturali».
Risvegliare gli altri attraverso il dialogo
Vorrei citare alcune parole del premier cinese Zhou Enlai (1898-1976): «Quando le persone raggiungono una posizione di responsabilità, spesso perdono la loro umiltà, diventano distanti, arroganti e pensano di sapere tutto». In quanto responsabili, bisogna fare attenzione affinché ciò non accada e mantenere sempre un atteggiamento di umiltà; i membri della SGI sono persone dal cuore puro, non bisogna approfittarsi di loro. Zhou Enlai ha detto inoltre: «Il pensiero negativo è la strada che conduce al deterioramento». La stessa cosa vale per l’attività buddista. Iniziamo dichiarando ad alta voce: «Realizziamo kosen-rufu!», «Farò conoscere il Buddismo di Nichiren Daishonin a tutte queste persone!». A volte non realizzeremo i nostri scopi, ma dobbiamo continuare a mettercene di nuovi e a procedere verso di essi con determinazione. Creiamo unità con i nostri compagni di fede, decidiamo di fare del nostro ambiente il miglior luogo possibile e diamo voce alla nostra determinazione. Ricordiamo sempre che: «La voce svolge l’opera del Budda» (OTT, 4).
Lo scrittore francese, umanista e pacifista Romain Rolland (1866-1944) incluse questa frase nella sua opera teatrale I Lupi: «Gli amici tiepidi sono i vostri peggiori nemici». Gli amici “tiepidi” sono coloro che distolgono lo sguardo quando i loro amici sono in difficoltà, che criticano continuamente, senza alcuna volontà o passione nel combattere, non sono veri amici; più pericolosi di un nemico diretto, essi costituiscono la peggiore delle minacce.
Rimanere silenziosi e passivi di fronte al male è di per sé un atto malvagio. Il presidente Tsunesaburo Makiguchi fece notare che coloro che fanno finta di non vedere un’ingiustizia contribuiscono, con il loro silenzio, alla sua attuazione e finiscono per essere uguali a coloro che l’hanno perpetrata. Kosen-rufu è una battaglia fatta di parole e idee. Perciò dobbiamo combattere risolutamente contro idee errate e falsità che causano sofferenza alla gente. Le nostre armi sono la voce e le parole. Il nostro scopo è quello di mostrare il male per quello che è e risvegliare le persone alla verità intrattenendo con loro un dialogo coraggioso. Solo allora potremo camminare insieme lungo il grande cammino della felicità. Questa è l’essenza della nostra lotta nel far conoscere agli altri questo Buddismo.
Il filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804) scrisse: «[il vizio dell’invidia] è assolutamente detestabile… [gli invidiosi] cercano di sradicare la felicità dal mondo». In passato ci sono state delle persone che hanno raggiunto posizioni di preminenza nella società con l’aiuto della Soka Gakkai, ma, sopraffatte dall’arroganza e dall’avidità, alla fine si sono allontanate dalla fede.
Nichiren Daishonin scrive: «Ho sempre considerato che fosse della massima importanza riconoscere i favori ricevuti e che il mio primo dovere fosse ripagare tali debiti di gratitudine» (SND, 7, 82). È molto importante apprezzare ciò che gli altri hanno fatto per noi e rispondere con gratitudine! Questa è una regola d’oro del Buddismo e noi che sosteniamo la Legge mistica non dovremmo mai comportarci da ingrati.
Toda disse un giorno: «L’autocompiacimento causerà il declino del Buddismo di Nichiren Daishonin». Certi responsabili potrebbero pensare di essere attivi mentre in realtà sono solo pieni di autocompiacimento; credono di fare dei progressi ma in realtà sono fermi. Ciò è molto pericoloso; è importante infatti agire sempre con una forte fede e sfidarsi con nuovi obbiettivi. L’autocompiacimento è oscurità, mentre il progresso è luce! Il Buddismo si manifesta nella realtà sottoforma di un progresso continuo che dura tutta la vita. Avanziamo con un appassionato spirito di ricerca, energici e vigorosi fino alla fine. Questo è il modo di vivere buddista. Rimanere dinamici indipendentemente dall’età è la chiave per una vita di felicità suprema.
Ricordo che Toda mi diceva negli ultimi anni: «Ho fatto tutto ciò che ho potuto per il futuro. Adesso è arrivato il momento per te di lottare con tutto il cuore e di vincere una battaglia dopo l’altra!». In accordo con le sue parole, ho lottato incessantemente con tutte le mie forze e ho vinto. Sono certo che Toda sarebbe contento dei miei sforzi. Come suo discepolo, non potrei godere di un onore più alto.
Unità nella fede
Toda disse anche: «Finché il terzo presidente è con noi, la Soka Gakkai crescerà. Tutti i responsabili devono fare del loro meglio per proteggere il terzo presidente. Questa è la mia ultima e unica direttiva a tutti voi». Dal momento in cui sono diventato terzo presidente, ho cercato di assicurare alla Soka Gakkai un continuo sviluppo. Ho affrontato numerosi ostacoli e difficoltà e sono stato sommerso di infamie. Hanno anche attentato alla mia vita ma, nonostante tutto ciò, la Soka Gakkai ha realizzato una crescita oltre ogni aspettativa. Qualsiasi organizzazione godrà di una crescita straordinaria se all’interno di essa vi è una presenza di forte richiamo. È importante che anche solo una persona avanzi con una forza vitale splendente come il sole. Toda diceva spesso che i leader devono prima di tutto prendersi la responsabilità personale di ogni cosa. Naturalmente il sentiero di maestro e discepolo è di cruciale importanza, ma se è il maestro a fare tutto, il discepolo non potrà crescere. Come discepoli, è importante farsi carico dello spirito e degli scopi del nostro maestro e pensare in prima persona al futuro di kosen-rufu. Questa è stata la severa lezione di Toda e anche il suo metodo d’insegnamento. I discepoli devono anche avanzare in unità, ecco perché abbiamo i compagni di fede e l’organizzazione.
Il presidente Makiguchi affermava che un’organizzazione non andrebbe riformata dall’alto verso il basso, ma al contrario, dal basso verso l’alto. Abbiate il coraggio di denunciare tutto ciò che minaccia od ostacola l’avanzare di kosen-rufu. Se pensate che ci sia qualcosa di sbagliato, ditelo senza indugio e senza farvi intimorire da nessuno. Non è necessario essere miti e silenziosi. Restare in silenzio è solo codardia e, a volte, può incoraggiare il male. Sottolineando l’importanza di rimproverare con coraggio coloro che tentano di diffamare il Sutra del Loto, Nichiren Daishonin scrive: «Se io mancassi di parlare apertamente per paura delle critiche degli altri, sarei un nemico del Budda» (GZ, 1003). Mi rivolgo a voi in particolare, membri della Divisione giovani, vi prego di avanzare uniti con lo spirito che il progresso di kosen-rufu sia vostra responsabilità personale.
Toda diceva ai responsabili: «Se volete guidare e ispirare gli altri, dovete abbandonare ogni ambizione di fama e di ricchezza». Se i responsabili si danno arie a causa della loro posizione, o pensano solo a se stessi e a ottenere maggior potere e prestigio, il loro spirito ignobile ne distruggerà la fede e ne causerà la rovina spirituale e morale. I responsabili della Gakkai non devono essere mai egoisti, altrimenti non potranno realizzare la loro missione e non riusciranno a tirar fuori la loro forza e le loro vere capacità. Il presidente Toda osservò: «Coloro che non stanno al passo nel regno della fede, rimarranno ai margini della strada». La vittoria sorge dall’unità basata sulla fede, questa era la sua conclusione.
Guadagnarsi la fiducia e l’amicizia nella società
Toda sosteneva che kosen-rufu dipende dalle donne. Anche Nichiren Daishonin teneva in grande considerazione le sue seguaci e scrisse molte lettere alle credenti che gli avevano fatto visita sull’isola di Sado e in seguito nel suo ritiro sul monte Minobu. Come possiamo capire dalla sua affermazione: «Ho fatto un voto di salvare tutte le donne del Giappone» (SND, 8, 113), il Daishonin desiderava che le donne diventassero felici. Egli propagò la Legge mistica per la felicità di tutti gli esseri viventi eppure fu calunniato e accusato di essere un monaco immorale, colpevole di aver infranto il codice della condotta monastica. Scrive: «Benché non abbia moglie e figli, sono noto in tutto il paese come un monaco sacrilego» (SND, 7, 132).
Anch’io ho sempre avuto a cuore i membri delle Divisioni donne e giovani donne e mi sono adoperato affinché crescessero e fossero in grado di praticare liberamente. Il sorriso e la cortesia delle giovani donne hanno giocato un ruolo fondamentale nel creare apertura e comprensione verso il nostro movimento. Il presidente Toda sottolineava l’importanza di farsi degli amici e degli alleati, come chiave per una vittoria in tutti i campi. Le giovani donne in particolare hanno creato numerose amicizie e si sono conquistate la fiducia sul lavoro e nelle loro comunità. Questa è di per sé una grande conquista per la propagazione del Buddismo. Le loro attività in questo campo hanno portato sostegno alla Gakkai e hanno fatto avanzare in maniera sostanziale la causa di kosen-rufu. Vorrei ancora esprimere la mia profonda gratitudine alle donne e giovani donne di tutto il Giappone per i loro valorosi sforzi.
In un’occasione Toda disse: «Coloro che sono lassisti verso il male, che non lottano contro le ingiustizie, non importa quanto buoni possano apparire dall’esterno, non hanno principi né convinzioni. Non hanno nemmeno un vero carattere. Sono individui ambigui ed egoisti». Egli dichiarò inoltre: «Non abbiamo bisogno di codardi nella Gakkai. Chi non si arrabbia di fronte alle ingiustizie se ne può andare! Io continuerò a lottare anche se dovessi rimanere da solo». Chi ha paura di lottare contro chi ci attacca non può essere un degno responsabile della nostra organizzazione. Una forte determinazione e degli sforzi concreti per proteggere la Soka Gakkai sono le doti essenziali per un vero leader di kosen-rufu.
Ho lavorato costantemente per la causa di kosen-rufu in tutto il mondo. Insieme ai nostri membri, abbiamo gettato le basi per un movimento che copre tutti i continenti. Oggi possiamo contare su molte comunità e centri culturali sia in Giappone che in molti altri paesi. Alcuni di loro, come il centro culturale della SGI in Francia e il centro di Taplow Court in Inghilterra, sono luoghi di cultura con un ricco e nobile passato. Oltre a quelli già esistenti, daremo vita a molti altri centri per kosen-rufu nel futuro.
I tempi stanno cambiando drasticamente. La natalità in Giappone si sta abbassando più velocemente di quanto previsto e la popolazione sta iniziando a ridursi. A molti livelli, dobbiamo riformare la nostra organizzazione e riflettere su come rispondere al meglio alle richieste di questa nuova epoca. È essenziale per i responsabili avere questo tipo di percezione. L’atmosfera all’interno della Soka Gakkai deve essere sempre aperta e diretta, non c’è bisogno di formalità o di false apparenze. Comunicare l’uno con l’altro in maniera franca è molto importante, è il modo attraverso cui possiamo raccogliere la saggezza e le idee di ognuno.