Sono i pionieri delle zone lontane da Torino. Per molti di loro partecipare a una riunione significa valicare montagne in tutti i sensi. Ci hanno raccontato le loro sfide e come uno spazio più ampio per le attività stia contribuendo alla loro crescita
Capitolo Valle di Lanzo
Giulia: A ogni meeting della Divisione futuro arrivano cinque o sei nuovi ospiti e le nostre riunioni sono fresche e dinamiche soprattutto per merito loro. Vogliamo dire grazie agli adulti che danno l’esempio lasciando i giovani liberi di scegliere, relazionandosi a questi tesori del futuro come se fossero tutti loro figli.
Capitolo Rivoli-Val Susa
Elena: Nel capitolo di cui sono responsabile i praticanti sono aumentati di tre volte rispetto al 2012, ma fino a poco tempo fa non avevano tante occasioni per creare legami. Ora il nuovo Centro culturale facilita moltissimo le occasioni per recitare Gongyo e Daimoku insieme.
Capitolo Valle d’Aosta
Roberta: Due anni fa ero una delle pochissime giovani donne di tutta la Val d’Aosta. Sentivo che la mia missione era far emergere i giovani Bodhisattva della Terra della mia regione. Mi sono sfidata nel superare la diffidenza di coloro che abitano nelle zone montane considerandomi una pioniera, ispirandomi alle pagine della Rivoluzione umana. Aosta doveva diventare una città felice, perciò parlavo di Buddismo ogni volta che potevo. In un anno sono arrivati altri quattro Gohonzon e ora il desiderio di crescere non è più solo mio.
Capitolo Pinerolese
Mirko: Qui bisogna ricreare una nuova onda di giovani, dato che molti di loro sono passati nella Divisione adulti. Mi sembra di essere il presidente Ikeda durante la “campagna del Kansai” e, come lui allora, ho deciso di dedicarmi alle visite a casa. Il suo esempio mi ispira ogni giorno, sia nella fede sia nella vita quotidiana.
Capitolo Ivrea e Canavese
Sara: Con l’apertura del nuovo Centro culturale abbiamo finalmente realizzato il profondo desiderio di poter organizzare dei corsi in zona, recitare insieme e, dopo tanti anni di un’ “attesa attiva” fatta di Daimoku e azioni, avere un punto di riferimento per le attività del nostro Centro.
Centro Novara, Vercelli, Biella, Valsesia
Luana (Novara): Abbiamo tanto da lavorare e anche se siamo lontani da Torino non ci sentiamo abbandonati. Il nostro settore ha pochi mesi, ma abbiamo già creato forti legami e le nostre responsabili di regione e territorio sono sempre presenti per offrire il loro sostegno. Abbiamo obiettivi da gigante per la realizzazione dei quali ognuna di noi deve sfidarsi. Pur essendo i nostri sogni differenti, vanno nella stessa direzione: tutti più forti e più attivi!
Marco (Vercelli): Qui siamo nella fase in cui prima di tutto bisogna “alzarsi da soli”: la casa del Budda deve essere nei nostri cuori prima ancora che a Torino. Per “creare il tempo” in cui ciascuno non vedrà l’ora di andare al prossimo corso al Centro culturale, ci stiamo dedicando alle visite a casa per creare un’unità profonda.
Elena (Biella): Ho inaugurato la mia responsabilità di settore mentre gli altri giovani erano passati nella Divisione adulti. Così ho potuto comprendere con ogni cellula del mio essere l’importanza del legame tra maestro e discepolo. È un cammino in salita ma al mio fianco stanno arrivando giovani attivi e con voglia di sfidarsi.
Katia (Serravalle Sesia): Il mio settore è disperso fra i monti. All’inizio, da sola, mi sembrava troppo difficile. Ma, pian piano ce l’ho fatta. Ora siamo venti ai meeting giovani e stiamo crescendo. Vorrei dire un grazie agli adulti che mi hanno incoraggiata. Inoltre, sta partendo l’attività comune delle Divisioni donne e giovani donne per il 9 giugno e la trovo bellissima. Per crescere si deve condividere.
Centro Alessandria, Aqui, Ovada
Veronica (Alessandria): Il nostro obiettivo è che emergano giovani che possano diventare pilastri di kosen-rufu e sia i nuovi giovanissimi della Divisione futuro, sia i nuovi soka-han e byakuren per il nuovo Centro culturale ci fanno sentire che stanno già arrivando. Inoltre abbiamo l’obiettivo di portare la mostra Senzatomica ad Alessandria e affinché possa diventare realtà, stiamo recitando per comprendere il significato del disarmo interiore nella nostra vita, così da poterlo trasmettere ai visitatori, dando il via a un cambiamento virtuoso nella coscienza di ognuno.
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Territorio Sud: il Cuneese / Quando le distanze diventano occasioni
Alessia: Il mio territorio è nato da un anno ed è caratterizzato da un elemento: le distanze. Siamo lontani sia tra noi membri che da Torino. Quella di Cuneo per tutti i piemontesi è da secoli la “provincia granda” ed è solo una piccola parte della nostra zona. Creare legami vita a vita secondo il principio di itai doshin (diversi corpi, stessa mente) è per noi la sfida di ogni giorno.
Così siamo partiti da una nostra difficoltà, le distanze, e la utilizziamo: le due lunghissime ore di macchina per arrivare a Torino (che un milanese impiegherebbe per arrivare a Bologna) servono per creare una confidenza basata sulla fede, per rivelare le nostre differenze, accettarle e allenare con la compassione il “grande io”.
L’attività delle visite a casa, lanciata nel nostro territorio, vogliamo diventi una “tradizione” e non un’iniziativa momentanea. Durante questi viaggi verso il Centro culturale abbiamo deciso i nostri tre prossimi traguardi basati sul “creare”: creare legami indissolubili, creare onde sulle ali della pratica, creare una fede indipendente.