Aprendo il Gosho veniamo irradiati dalla luce della speranza. Studiando il Gosho emergono coraggio e saggezza, e il grande spirito del Daishonin pulsa nella nostra vita. In ciò risplende la scintilla della fede per superare qualsiasi difficoltà. Il Daishonin scrive ai suoi discepoli: «Dovete leggere fra di voi questa lettera e prestare ascolto. In questa epoca impura, dovete sempre parlare fra di voi e non smettere mai di pregare per la prossima vita» (RSND, 1, 399). L’attività di studio promossa dalla Gakkai è l’applicazione di queste parole del Gosho.
Qual è il motivo per cui la Gakkai è riuscita a crescere così tanto? Grazie alle lezioni di Gosho e allo studio diligente del Buddismo. Lo studio è la base della Gakkai, per questo è necessario concentrare tutta la nostra attenzione nello studio.
La missione della Soka Gakkai è kosen-rufu, per questo è importante incoraggiare i membri a dedicarsi allo studio. Josei Toda diceva ai responsabili: «Proprio quando siete stanchi è necessario leggere il Gosho! Anche una frase o due. Attraverso il Gosho possiamo trasformare la nostra condizione vitale».
Quando leggiamo il Gosho, soprattutto durante le riunioni, dobbiamo leggerlo ai partecipanti come se lo leggessimo “con la nostra vita”, con molta attenzione. Quando leggiamo il Gosho ad alta voce, lo leggiamo a nome di tutti e dobbiamo farlo arrivare al cuore di chi ascolta.
Per arrivare al cuore degli ascoltatori, è importante leggere con il cuore. Questo sforzo è collegato ai concetti di shiki-doku (leggere con gli occhi) e shin-doku (leggere con il corpo, cioè mettere in pratica).
(Tratto da Lo splendore di chi si impegna in prima linea per kosen-rufu, IBISG, 2016, pag. 56)
Coltivare lo spirito di ricerca
È il cuore che conta, non l’arroganza. Non è possibile comprendere a fondo il Buddismo senza lo spirito di ricerca che arde nel cuore. Il mondo di Buddità, o il fatto stesso di conseguire la Buddità, dipendono dalla fede basata sullo spirito di “non lesinare la propria vita”. L’azione di parlare del Buddismo o di studiarlo può sembrare facile, ma con un atteggiamento formale non sarà possibile fare nostro lo spirito della Legge. Senza spirito di ricerca verso il “punto d’origine” – il legame di maestro e discepolo – la Legge mistica non potrà pulsare nelle nostre vene, e non arriverà al nostro cuore. E non sarà possibile raggiungere il cuore degli altri. […]
Benché la Legge sia corretta e meravigliosa, se non riversiamo la vita intera nel flusso dell’acqua pura della fede, non ci sarà modo di attingere a questa forza. Pertanto, è fondamentale [mantenere] sempre un atteggiamento umile nel ricercare la Legge, e ricercare le guide sul modo corretto di praticare. L’atteggiamento di chi non cerca consigli pensando: «Io pratico da molti anni», oppure: «Ho già studiato abbastanza», porta a cadere nelle illusioni e a perdere l’orbita corretta.
(Ibidem, pag. 54)