Mirai Journal (mensile del Gruppo futuro in Giappone) L’autunno è il momento perfetto per decidere di affrontare nuove sfide. Anche i ragazzi del Gruppo futuro lo stanno facendo: studiano, leggono libri e partecipano alle attività extrascolastiche.
D. Ikeda Prego intensamente ogni giorno per la crescita del mio amato Gruppo futuro. Le lettere piene di determinazione che ricevo da questi giovani di tutto il mondo mi riempiono di gioia. Ricevo anche notizie di ragazzi e ragazze del Gruppo futuro che partecipano a vari concorsi e competizioni, inclusi gli eventi sportivi. Tali attività sono dei veri campi di allenamento in cui i giovani possono rafforzare la mente e il corpo.
MJ In questa puntata vorremmo concentrarci sullo sport.
D. Ikeda Praticando uno sport si possono imparare e sperimentare molte cose: l’invincibile e intrepido spirito di sfidare se stessi, la gioia della vittoria e la delusione della sconfitta, l’importanza di sforzarsi per un obiettivo e di lottare per l’unità, il rispetto per gli avversari, i calorosi incoraggiamenti dei compagni di squadra e degli amici. Tutte queste esperienze diventeranno una sorgente di forza per superare gli ostacoli che potreste incontrare più avanti nella vita.
Molti laureati del Gruppo futuro hanno iniziato a sfidarsi nel recitare Nam-myoho-renge-kyo grazie alle loro attività extrascolastiche, realizzando così una crescita enorme. Chi è saldo nella fede è forte. Il tempo trascorso in gioventù facendo sinceri sforzi basati sulla fede nel Buddismo di Nichiren Daishonin sarà un punto di riferimento per tutta la vita.
MJ In un sondaggio sul tipo di lavoro che i giovani giapponesi vorrebbero fare da adulti, la risposta “atleta professionista” si è classificata al quarto posto tra i ragazzi delle scuole medie e al nono posto tra i ragazzi delle scuole superiori. Anche molti membri del Gruppo futuro hanno il sogno di diventare atleti professionisti.
D. Ikeda Gli atleti sanno dare speranza e coraggio alle persone, le incoraggiano a coltivare un sogno. Osservare gli atleti che si allenano mentalmente e fisicamente, mentre migliorano sempre più le loro capacità, ci regala energia e forza. Vederli mentre si impegnano al massimo ispira anche noi a fare del nostro meglio.
E non si tratta solo delle performance degli atleti durante una partita o una competizione. Gli atleti che continuano a sfidare se stessi con determinazione per raggiungere i loro obiettivi sono davvero una fonte di ispirazione. Lottando contro i propri limiti e trionfando sulle pressioni e le difficoltà, sfondano quelle barriere che pensavano impossibili da superare. Usando le avversità come trampolino di lancio, si uniscono ai compagni di squadra per conquistare la vittoria. Sono questi esempi di persone che fanno del loro meglio con spirito intrepido ciò che ci attrae nello sport.
Allo stesso tempo, il mondo dello sport professionistico è molto competitivo. Se si ha poca convinzione si è destinati a fallire, e allo stesso tempo sforzarsi duramente non porta necessariamente alla vittoria. È un campo difficile dove ciò che conta sono i risultati.
Gli atleti professionisti sono in costante lotta con se stessi e devono affrontare infortuni, malattie, crolli nella carriera e problemi di età. Ingaggiano una serrata competizione sia con gli avversari che all’interno della loro squadra. Vincere e continuare a giocare o a gareggiare a fronte di tutte queste sfide non è facile.
Sostengo profondamente tutti voi che perseguite il vostro sogno. Ecco perché è importante che comprendiate la difficoltà di diventare atleti professionisti e quanto sia impegnativo il mondo dello sport agonistico. È importante sapere che non potrete avere successo se non farete del vostro meglio.
MJ Cosa dovrebbero tenere a mente i ragazzi quando affrontano una competizione atletica?
D. Ikeda Sin da giovane sono stato sempre un lettore appassionato dello scrittore russo Lev Tolstoj (1828-1910). Nel suo romanzo Guerra e pace scrive: «In una battaglia vince colui che ha fermamente deciso di vincere».
Il primo passo è decidere risolutamente di vincere, indipendentemente da tutto.
Coloro che decidono di vincere, alla fine vinceranno: questa è una regola fondamentale che si applica a ogni aspetto della vita!
Una volta presa questa decisione, tutto ciò che dovete fare è migliorare le vostre capacità, senza limiti e senza risparmiarvi. Non perdete tempo a preoccuparvi di ciò che gli altri pensano di voi. Abbiate un atteggiamento del tipo: «Ridete pure se volete, ma guardate di cosa sono capace!».
Una volta ho incoraggiato la squadra di baseball dell’Università Soka con queste parole: «Prima di tutto, vincete con la mente, poi vincete con le vostre capacità. L’allenamento è una partita, e una partita è allenamento».
L’allenamento è una partita: non risparmiatevi perché “tanto è solo un allenamento”. Impegnatevi sempre come se fosse una partita vera.
Una partita è allenamento: è l’occasione ideale per crescere. Non siate troppo nervosi, dimostrate le vostre capacità al meglio, come se fosse un allenamento. Abbiate fiducia in voi stessi e nel duro lavoro che avete fatto, e impegnatevi con coraggio fino alla fine. Che vinciate o perdiate, fate del risultato il trampolino verso la vostra prossima vittoria.
MJ Quindi il punto è non permettere a noi stessi di essere sconfitti nello spirito?
D. Ikeda Esattamente. La competizione in definitiva è una lotta contro i propri ostacoli interiori. C’è una famosa storia nell’atletica leggera riguardo il superamento della barriera dei quattro minuti per il miglio di corsa.
Per molti anni, sia il pubblico che gli esperti sportivi hanno pensato che fosse impossibile coprire il miglio (circa 1.600 metri) di corsa in meno di quattro minuti.
Eppure nel 1954, Roger Bannister (1929-2018), all’epoca uno studente universitario britannico, percorse il miglio in meno di quattro minuti, dopo molti allenamenti e usando i metodi più moderni. Poco dopo, numerosi altri atleti iniziarono a rompere la barriera dei quattro minuti. La supposizione che fosse impossibile percorrere un miglio in meno di quattro minuti aveva creato un blocco mentale che aveva limitato le capacità degli atleti.
Nichiren Daishonin scrive: «Se un uomo ha grande forza fisica ma uno spirito debole, anche le sue molte capacità saranno inutili» (RSND, 1, 547).
Tutti voi possedete il più importante strumento per uno spirito vincente: la pratica quotidiana di Gongyo e la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo. Facendo Daimoku, la mente può raggiungere una forza senza eguali, indipendentemente dalle circostanze. Come scrive il Daishonin: «Nam-myoho-renge-kyo è come il ruggito di un leone» (RSND, 1, 365).
Recitare Nam-myoho-renge-kyo non significa appellarsi a una forza superiore che viene ad aiutarci. Piuttosto, è una preghiera suprema che ci permette di fortificare il nostro spirito in modo da poterci sfidare al massimo. Quando ci siamo allenati così tanto da aver raggiunto il limite delle nostre capacità, preghiamo ancora e cerchiamo con ancora più determinazione di superare questo limite.
La chiave è pregare in modo concentrato e con tutte le nostre forze.
Una freccia scagliata da una corda poco tesa e senza prendere la mira non colpirà mai il bersaglio. Allo stesso modo, avere un atteggiamento rilassato e pensare che tanto le cose in un modo o nell’altro si aggiusteranno, non porterà mai al successo. I risultati sono il prodotto di una preghiera risoluta, piena di determinazione incrollabile. Una preghiera sincera non può mancare di raggiungere il Gohonzon.
MJ Poiché ciò che conta nello sport è la vittoria o la sconfitta, gli atleti possono trovarsi ad affrontare il fatto che le cose non vanno sempre come desiderano, per quanto duramente si sforzino.
D. Ikeda Sperimentare la sconfitta nonostante i grandi sforzi compiuti non è una cosa di cui vergognarsi. Essere sconfitti implica il fatto di aver provato a vincere. Coloro che si sfidano per ottenere la vittoria sono ammirevoli e coloro che continuano a farlo fino alla fine sono i veri vincitori. Non c’è causa più importante per la vittoria che sforzarsi al massimo e non arrendersi ai propri limiti interiori.
Quando veniamo sconfitti possiamo riderci sopra, convinti che la sconfitta può portare alla vittoria se continuiamo ad avanzare. Non c’è bisogno di piangere. Se lasciate che la sconfitta si prenda il meglio di voi, allora avete davvero perso. Non sentirsi sconfitti nello spirito porta direttamente alla vittoria.
A volte potreste perdere pur avendo fatto del vostro meglio. Ma i giovani che si rialzano e avanzano nonostante le sconfitte sono davvero lodevoli. Niente è più ispirante che vedere una persona che risveglia il proprio coraggio ed è pronta ad affrontare una nuova sfida con questo spirito: “La prossima volta vincerò di sicuro!”. Allo stesso modo, la vittoria potrebbe diventare la causa di una sconfitta futura. Quando si vince, quello è il momento di restare coi piedi per terra e prepararsi per la sfida successiva. La negligenza e l’arroganza sono nemici pericolosi.
Il Buddismo riguarda la vittoria. Quindi, se continuate ad avanzare con gioia e spirito invincibile, indipendentemente da ciò che accade lungo la strada, sicuramente alla fine vincerete. Questo è lo spirito dei giovani Soka.
MJ Molti ragazzi e ragazze stanno dando il massimo sia nello sport che nello studio.
D. Ikeda Per vincere nella vita è fondamentale mantenere vivo il desiderio di apprendere, per quanto la situazione sia difficile.
Gli atleti migliori continuano sempre a imparare. Poiché mirano a essere i migliori nel loro sport, cercano continuamente qualcosa di nuovo che possa aiutarli a sviluppare le proprie capacità. Chi smette di imparare non potrà mai diventare il migliore.
La vita di un giovane atleta si estende al di là del tempo dedicato alle competizioni. Anzi, è proprio allora che inizia la vera battaglia.
Il desiderio di apprendere è essenziale per la crescita e la vittoria, per tutta la vita. Il famoso educatore sportivo e rettore universitario russo Stepan Kalmykov, con cui ho dialogato, diceva che, se visti da una prospettiva a lungo termine, coloro che ottengono i record più significativi tendono a essere persone straordinarie, che dimostrano la saggezza e la perseveranza necessarie per raggiungere i loro obiettivi e mantenere relazioni armoniose con gli altri. Spero che i giovani del Gruppo futuro che mirano a diventare atleti professionisti siano degli esempi luminosi per coloro che li circondano e che si dedichino seriamente agli studi, ricordando che “lo studio prima di tutto” e “la salute prima di tutto” sono entrambi motti del Gruppo futuro.
MJ L’esercizio fisico è importante per tutti, per mantenere un corpo sano, non solo per coloro che vogliono diventare atleti professionisti.
D. Ikeda Giusto. Alcuni di voi potrebbero non essere fisicamente forti, ma non dovete scoraggiarvi. Attraverso la pratica buddista, potete fare la vostra rivoluzione umana e cambiare il vostro destino.
Io stesso ho avuto una costituzione debole fin dall’infanzia e soffrivo di tubercolosi. Ma quando ho incontrato il mio maestro Josei Toda ho deciso di diventare sano per poterlo sostenere. Da allora sono riuscito a vivere una vita lunga e attiva.
Quando ricordavo a me stesso che il mio impegno era per Toda, per kosen-rufu e per la pace nel mondo, sentivo un’ondata di forza vitale e riuscivo a entrare in azione. Così, impegnandomi in molte sfide, sono diventato forte e sano.
Mi sono divertito a giocare a softball e ping-pong con i ragazzi del Gruppo futuro quando ne ho avuto l’opportunità. Inoltre, ho fatto ginnastica insieme ai giovani ogni volta che ho avuto un momento libero durante i miei viaggi all’estero. E continuo a fare quegli esercizi ancora oggi.
Anche il primo presidente della Soka Gakkai e fondatore della scuola Soka, Tsunesaburo Makiguchi, ha sottolineato l’importanza dell’educazione fisica, affermando che il requisito principale per la felicità è la salute.
Lo sport non riguarda solo le partite o le gare. Lavorando insieme agli altri durante gli allenamenti, così come prima e dopo ogni incontro, e intrattenendo conversazioni amichevoli con i compagni di squadra e gli altri concorrenti, possiamo incoraggiarci a vicenda e rafforzare la nostra salute fisica e mentale.
In senso lato, andare a scuola, pulire la propria stanza e svolgere i compiti quotidiani sono tutte forme di allenamento.
So che alcuni di voi devono percorrere una lunga distanza per andare a scuola ogni giorno. Non è facile, ma è di certo un allenamento quotidiano che vi renderà più forti. Mia moglie Kaneko e io preghiamo ogni giorno per la vostra sicurezza e la vostra crescita.
Anche le attività della Soka Gakkai che molti dei vostri genitori stanno portando avanti sono una grande forma di allenamento. I vostri genitori pregano e lavorano per il bene degli altri e della società. Di conseguenza, non solo migliorano la propria salute, ma accumulano anche buona fortuna. Poiché le loro azioni contribuiscono alla felicità di coloro che li circondano, non esiste davvero una forma di allenamento più straordinaria. Spero che anche voi, miei giovani amici del Gruppo futuro, seguirete questo nobile cammino verso la salute e la vittoria.
MJ Alcuni membri del Gruppo futuro hanno il desiderio di partecipare alle Olimpiadi che si terranno a Tokyo nel 2020.
D. Ikeda Il Giappone partecipò per la prima volta alle Olimpiadi nel 1912, alla quinta edizione delle Olimpiadi estive tenutasi a Stoccolma, in Svezia. Jigoro Kano (1860-1938), il fondatore della scuola di judo kodokan, era a capo della delegazione giapponese. Kano, che era anche un educatore, aveva fondato il Kobun Gakuin, un istituto speciale per studenti cinesi che studiavano in Giappone. Per inciso, anche Makiguchi fu membro della scuola di judo kodokan e insegnò per un certo periodo al Kobun Gakuin.
Kano trasmetteva il seguente messaggio ai giovani: «Proprio come è possibile raggiungere la vetta della montagna più alta facendo un passo dopo l’altro, se allenate la vostra mente e il vostro corpo un po’ alla volta, potrete ottenere risultati sorprendenti».
Qualunque cosa accada, avanzate sempre con uno spirito intrepido! La vittoria è dentro di voi. Avanziamo con coraggio e allegria in un autunno di nuove sfide e grande crescita!
(1 ottobre 2017)