Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Lo spirito indomito del Tohoku - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 16:30

586

Stampa

Lo spirito indomito del Tohoku

«Le persone che hanno sofferto di più sono quelle che hanno più diritto di essere felici. Chi sono coloro che sono riusciti a fare propria la frase del Daishonin: “L’inverno si trasforma sempre in primavera”, a credere profondamente in essa e a mostrare con dignità la prova concreta sia nella propria vita che all’interno della società?»

Dimensione del testo AA

«Le persone che hanno sofferto di più sono quelle che hanno più diritto di essere felici. Chi sono coloro che sono riusciti a fare propria la frase del Daishonin: “L’inverno si trasforma sempre in primavera”, a credere profondamente in essa e a mostrare con dignità la prova concreta sia nella propria vita che all’interno della società?»

Sono trascorsi cinque anni dal grande terremoto del Tohoku, una calamità naturale senza precedenti che ha devastato questa regione settentrionale del Giappone.
Mia moglie e io continuiamo a pregare sempre più intensamente per tutte le vittime di questo tragico evento, ricordandole nelle nostre preghiere e nel nostro Daimoku, per la loro eterna felicità.
Continuiamo inoltre a pregare con forza e sincerità per tutti coloro che hanno perso le persone più care, come i familiari o gli amici a cui erano uniti da profondi legami, affinché possano continuare a lottare contro le difficoltà con un cuore saldo e incrollabile, nonostante il grande dolore che li ha colpiti. Il nostro Daimoku, pervaso dallo spirito della lotta condivisa, va a tutte le persone che, senza arrendersi, continuano a impegnarsi al massimo dalle loro abitazioni temporanee, dai rifugi, nei luoghi d’origine o in altre zone dove adempiono la loro missione.
Nel Gosho si legge: «Non vi sarà luogo nell’intero sistema maggiore di mondi che non venga raggiunto dalla voce che recita il Daimoku» (GZ, 808). Vi prego di far risuonare un forte Daimoku che possa diventare fonte di speranza suprema e di accumulare in questa vita gli indistruttibili “tesori del cuore” insieme ai compagni di fede delle tre esistenze, creando in modo fermo e risoluto un futuro rischiarato dalla “luce di felicità”1.

Affrontare e superare le avversità

Nichiren Daishonin ha affermato con convinzione: «Quelli che credono nel Sutra del Loto sono come l’inverno, che si trasforma sempre in primavera» (L’inverno si trasforma sempre in primavera, RSND, 1, 476).
Queste parole eterne sono rivolte a Myoichi, una madre che ha portato avanti con coraggio la sua fede e che si è trovata nel vortice di avversità scatenato dalle continue persecuzioni contro Nichiren e i suoi discepoli. Suo marito, che aveva intrapreso il cammino di maestro e discepolo, era stato privato delle proprietà ed era scomparso prima che il Daishonin ottenesse il perdono e venisse liberato dall’esilio a Sado. Dev’essere stato davvero straziante.
Nonostante il rigido inverno di difficoltà e sofferenze, questa madre ha continuato a vivere impegnandosi fino al limite delle sue forze per se stessa e per i figli malati.
Nel momento in cui lesse la frase: «Quelli che credono nel Sutra del Loto sono come l’inverno», sicuramente percepì che quelle parole si riferivano alla situazione della sua famiglia, ma subito dopo il Budda originale afferma che quell’inverno della vita si sarebbe certamente trasformato in primavera.
I desideri terreni sono Illuminazione. Le persone che hanno sofferto di più sono quelle che hanno più diritto di essere felici.
Chi sono coloro che sono riusciti a fare propria la frase del Daishonin «L’inverno si trasforma sempre in primavera», a credere profondamente in essa e a mostrare con dignità la prova concreta sia nella propria vita che all’interno della società?
A questa domanda rispondo a gran voce: «Sono i miei nobili compagni di fede del Tohoku!».
Il Daishonin, lodando il marito che era rimasto saldo nella fede fino alla fine, incoraggiò così questa donna: «È possibile che stia osservando giorno e notte sua moglie e i suoi figli negli specchi celesti del sole e della luna» (L’inverno si trasforma sempre in primavera, RSND, 1, 476).
Una famiglia unita dal legame della Legge mistica è in grado di oltrepassare i confini di vita e morte e di vincere facendo fiorire una primavera di eternità, felicità, vero io e purezza.

I legami della vita sono eterni

A volte purtroppo accade che le persone a cui siamo uniti da legami molto profondi vengano improvvisamente strappate alla vita da incidenti o disastri naturali. Questo è davvero l’addio più triste e straziante che possa esistere.
La scomparsa di un familiare o di un caro amico fa emergere in noi tanti pensieri su cose di cui non ci eravamo resi conto quando questa persona era ancora in vita. Ci sono momenti in cui si versano lacrime amare rievocando il passato: «Se solo avessi fatto così, se solo mi fossi comportato in modo diverso», e i ricordi riaffiorano incessanti.
Come è scritto nel Sutra del Loto, nel capitolo “Durata della vita del Tathagata” (SDL, 16, 317), quando dice: «Uso l’espediente di mostrare il mio nirvana…», anche la morte è un espediente. Sia la vita che la morte sono allo stesso modo manifestazioni della natura eterna dell’esistenza, per questo non costituiscono due fasi separate. Se si prende in considerazione il punto di vista dell’eternità della vita, non vi è alcun “legame del cuore” che potrà mai essere spezzato dalla morte.
Pregando con sincerità e costanza davanti al Gohonzon, con la determinazione di ereditare e realizzare il desiderio dei nostri familiari o degli amici defunti, siamo in grado di percepire profondamente che in realtà non esiste alcuna separazione, che si è sempre uniti, al di là della vita e della morte. Così si diventa “successori” che ereditano la vita, la felicità, la fortuna e il voto delle persone scomparse.
La Legge mistica è la suprema Legge che fa risuonare il canto di vittoria nella nostra vita attraverso le tre esistenze di passato, presente e futuro. Per questo desidero che manteniate la ferma convinzione che “il legame tra i membri delle famiglie del nostro Tohoku è eterno! È il simbolo della felicità e della vittoria eterna”.

Un passo dopo l’altro

Il famoso scrittore cinese Lu Xun, che da giovane studiò a Sendai, città del Giappone nordorientale conosciuta come “capitale dello studio e delle scienze” scrisse: «Lungo il cammino della vita ci sono momenti in cui ci troviamo di fronte a un bivio o a un vicolo cieco». Cosa si dovrebbe fare in quei momenti?
Lu Xun afferma: «Io non piangerò, e tanto meno tornerò sui miei passi»; e ancora: «Andrò avanti a ogni costo, superando qualsiasi ostacolo. Non mi importa se dovrò passare attraverso rovi irti di spine».
Sono passati cinque anni dal grande terremoto. Non c’è dubbio che tutte le persone che sono state colpite da questa grave calamità naturale si siano trovate di fronte a innumerevoli “bivi” pieni di difficoltà e contraddizioni, e altrettanti “vicoli ciechi”, momenti in cui avranno levato gli occhi al cielo come per esclamare: «Ora basta, non si può andare avanti così!».
Ci sono persone che interpretano la frase: «Sono passati cinque anni dal grande terremoto» come: «Sono passati solo cinque anni dall’inizio del grande terremoto».
La percezione dello scorrere del tempo è diversa per ognuno di noi. La tristezza e la sofferenza non si attenuano semplicemente con lo scorrere del tempo segnato dal calendario. Nonostante tutto però, i miei amati compagni di fede hanno proseguito sul cammino che conduce verso la “luce della felicità”, un passo dopo l’altro, ognuno con il proprio ritmo. Facendo emergere tutto il coraggio hanno continuato ad avanzare con lo spirito di “colui che sa sopportare”.
Desidero lodare fortemente i cari compagni di fede del Tohoku, come se stessi abbracciando e stringendo calorosamente la mano a ciascuno di loro.

Re e regine delle persone comuni

Dalla fede scaturiscono una speranza e un coraggio illimitati.
Durante i giorni in cui si sono susseguite difficoltà e sofferenze inaudite, alcune madri e padri hanno pregato davanti al Gohonzon con una forte determinazione e hanno aperto il Gosho, come se stessero cercando le prime luci dell’alba nel bel mezzo della notte più buia. Le frasi contenute nel Gosho non erano semplici parole. Erano il ruggito del leone di Nichiren Daishonin e racchiudevano la viva voce della compassione del Budda. Hanno letto e impresso nella loro vita ogni singola parola, proprio come se stessero dialogando con il Daishonin.
Ci sono sicuramente delle madri che dopo aver letto il brano: «Sebbene io e i miei discepoli possiamo incontrare varie difficoltà, se non nutriamo dubbi nei nostri cuori, conseguiremo naturalmente la Buddità. […] Gli stupidi sono soliti dimenticare le loro promesse quando viene il momento cruciale» (L’apertura degli occhi, RSND, 1, 256), hanno percepito e compreso che “proprio ora è il momento cruciale” e, con la convinzione nel cuore di non lasciarsi mai sconfiggere, hanno alzato la testa con fierezza e hanno illuminato le proprie zone con la luce dei loro sorrisi radiosi.
Un altro passo afferma: «Un albero che è stato trapiantato non crollerà, anche in presenza di forti venti, se vi è un solido palo che lo sostiene» (I tre maestri del Tripitaka pregano per la pioggia, RSND, 1, 531).
Ci sono sicuramente dei padri che, facendo proprie queste parole, continuano ad andare a trovare e incoraggiare con costanza ogni singola persona, determinati a vivere fino alla fine senza mai smettere di sostenersi a vicenda. Tra questi padri si sta espandendo la schiera dei “cinque cavalieri coraggiosi” [obiettivo di far emergere in ogni gruppo cinque membri della Divisione uomini, cfr. NR, 578, 5]
Sono davvero padri e madri degni di lode che stanno mettendo in pratica gli insegnamenti del Budda!
È fondamentale alzarsi e avanzare imprimendo nel cuore le parole del Gosho «sorgeranno difficoltà, ed esse devono essere considerate pratiche “pacifiche”» (cfr. BS, 116, 58).
Nel momento in cui ci si risveglia a questa verità, emerge sicuramente la stessa natura di Budda del Daishonin, il Budda originale che, anche di fronte a incredibili difficoltà ha continuato a lottare fino alla fine con il cuore del re leone nella sua grande impresa per la salvezza del genere umano.
Nel nostro Tohoku ci sono innumerevoli re e regine delle persone comuni, leader che emergono dalla terra danzando, lodati e ammirati da tutti i Budda delle tre esistenze.

La gioventù ha vinto!

Persone di valore
con spirito rinnovato
risiedono eternamente
nel castello del Tohoku.

Il 6 marzo, quasi ad accogliere l’arrivo della primavera, si è tenuta a Rifu, una città nella prefettura di Miyagi, la prima edizione del Festival della musica dei giovani del Tohoku, a cui hanno partecipato moltissime persone, tra cui settemila ragazzi e ragazze provenienti dalle sei prefetture del Tohoku.
La gioia e l’emozione scaturite dal canto di vittoria della “luce di felicità”, insieme alla melodia di speranza intonata dai membri delle Divisioni giovani e futuro, sono giunte fino a me risuonando gioio­samente.
È stato davvero il festival di tutti coloro che si impegnano al massimo in ogni zona per compiere la propria missione, tramite il quale siamo riusciti a diffondere una luminosa speranza in tutto il Giappone.
Dietro questi giovani ci sono stati sicuramente padri e madri pieni di compassione che, rimanendo nell’ombra, li hanno incoraggiati calorosamente tramite le loro preghiere e il loro sostegno. Coloro che si impegnano instancabilmente per far nascere e per diffondere questi “legami dell’incoraggiamento reciproco” tra gli amici e li sostengono con coraggio con il motto “Alziamoci insieme”, sono i membri della famiglia Soka del Tohoku. Trasformando il veleno delle difficoltà e delle sofferenze in medicina, il Tohoku ha vinto!
Come gran finale di questo festival tutti i membri delle prefetture del Tohoku (Miyagi, Iwate, Aomori, Akita, Yamagata e Fukushima) hanno unito i loro cuori e le loro voci cantando Lo splendore della speranza, una canzone scritta da alcuni giovani. Che meraviglia vedere e ascoltare il canto di voi giovani che, superando il buio della tristezza, avete fatto sorgere l’alba di una nuova era!
«Qualunque cosa accada / i tesori del cuore non andranno distrutti. / Uniti al maestro / realizzeremo il voto dei giovani, / lo splendore della speranza / verso il futuro». Non vi è dubbio che questo “inno alla vita” intonato da voi giovani raggiungerà anche i compagni di fede e i familiari scomparsi.
Così come il Bodhisattva Suono Meraviglioso, descritto nel Sutra del Loto, si recò nel mondo di saha per incoraggiare tutte le persone che avevano formulato il voto di kosen-rufu nell’Ultimo giorno della Legge intonando le “melodie e le canzoni del cielo”, allo stesso modo la canzone Lo splendore della speranza è in grado di diffondere l’immensa “luce di felicità” nel futuro.

Il vessillo della rinascita

Questo mese, nella città di Sendai si inaugura finalmente la mostra “Leonardo da Vinci e la battaglia di Anghiari”. Riguardo al volo degli uccelli, Leo­nardo aveva compreso che “un uccello può librarsi più in alto solo dispiegando le ali e risalendo i venti contrari”. Nella nostra vita è insita la forza della perseveranza che ci permette di affrontare con decisione e risolutezza qualsia­si vento contrario, e trasformare ogni prova o difficoltà in occasione per spiccare il volo e librarsi sempre più in alto.
Quanto coraggio sono in grado di infondere nelle proprie zone e nell’intera società coloro che hanno affrontato i venti avversi di un duro destino e che, con lo spirito indomito di Michinoku2, hanno dispiegato le ali della propria rivoluzione umana!
Di fronte alla dignità senza limiti della “torre preziosa della vita” di un singolo individuo, diecimila persone a loro volta saranno in grado di risvegliarsi. Questo è il punto di partenza per ottenere “pace e sicurezza nel proprio paese”.
Tutti i miei cari amici del Tohoku che hanno dato il via con spirito rinnovato alla creazione di una nuova “cultura della dignità umana”, sono i portabandiera della speranza, della rinascita dell’essere umano. Ora è sorto il sole del Rinascimento del Tohoku. La primavera del Tohoku è la primavera della Soka. È la primavera della vittoria dell’essere umano!
Desidero che sbocciate e diffondiate la vostra fragranza come “fiori della rete di persone di valore” e come “fiori del ciliegio, del prugno, del pesco e del susino selvatico della vita, ognuno con le proprie qualità” (cfr. BS, 111, 12).

11 marzo 2016

(traduzione di Chiara Pantaleo)

1. Gli ideogrammi dell’espressione “luce di felicità” sono stati creati e utilizzati da Daisaku Ikeda nel romanzo La nuova rivoluzione umana, nel capitolo “Luce di felicità”, dedicato ai membri del Tohoku. Questo termine racchiude il desiderio di Ikeda che la zona del Giappone nordorientale, devastata dal terremoto e dallo tsunami del 2011, possa rinascere dalle macerie e risplendere di felicità e buona fortuna.

2. Michinoku: antico nome della regione del Giappone nordorientale che comprende le prefetture di Fukushima, Miyagi, Iwate e Aomori.

• • •

Messaggio per i corsi estivi europei

di Daisaku Ikeda

Desidero esprimere il mio sincero apprezzamento per il vostro grande impegno nell’organizzare questo corso: i vostri cuori risplendono sotto il chiaro cielo estivo. Non importa quanto l’Europa e il Giappone siano distanti: il mio cuore è sempre con voi mentre vi sfidate nel far avanzare kosen-rufu. Mia moglie e io stiamo pregando e vegliando sul vostro incontro affinché sia gioioso e pieno di significato, mentre immaginiamo di essere lì con voi.
I corsi estivi sono una tradizione della Soka Gakkai. Anche noi da giovani abbiamo avuto occasione di partecipare ai corsi estivi e di immergerci nell’allenamento della fede, della pratica e dello studio sotto la guida del presidente Toda.
Una volta abbiamo preso parte a un corso che si teneva all’aperto, nei pressi di un torrente; eravamo insieme al maestro Toda intorno a un falò, condividendo il nostro voto di realizzare kosen-rufu nel futuro mentre lui ci incoraggiava con tutto il cuore: questo è uno dei miei ricordi più preziosi. Toda ci esortava dicendo: «La fiamma ardente del falò rappresenta la nostra vita. È anche la fiamma della nostra pratica e lo spirito della Soka Gakkai»: in questo modo ci allenava in ogni aspetto basandosi sulla ferma decisione di affidare ai giovani “la fiamma” di kosen-rufu. Spero che anche voi realizziate un corso gioioso e pieno di soddisfazione, che rappresenti un nuovo punto di partenza nella fede per espandere ulteriormente kosen-rufu nelle vostre comunità.
Il movimento di kosen-rufu inizia con la rivoluzione umana di ogni persona.
L’autore francese Romain Rolland una volta disse: «Le buone azioni anche di una sola brava persona possono illuminare l’umanità. Perciò, se l’umanità cambia in meglio o in peggio dipende da ciascuno di noi». Affermò inoltre: «Senza l’azione non potrà mai esserci una filosofia perfetta, viva e autentica». Nell’epoca attuale i nostri compagni di fede stanno portando avanti giorno dopo giorno la “pratica per sé e per gli altri” continuando a realizzare dialoghi pervasi di coraggio e allegria, costruendo la propria e l’altrui felicità e impegnandosi per la prosperità della società.
Sono fermamente convinto che nessun altro all’infuori di noi, membri della SGI, possa aprire un nuovo orizzonte di trasformazione sociale. Noi rappresentiamo la rinascita di un nuovo spirito e formiamo una “rete del bene” di persone comuni.
Numerosi Bodhisattva della Terra stanno emergendo uno dopo l’altro per svolgere con forza un importante ruolo nella mia amata Europa: ciò dimostra che è iniziata una nuova era, senza alcun dubbio. Nichiren Daishonin afferma: «La Legge non si propaga da sola: poiché sono le persone a propagarla, sia le persone che la Legge sono degne di rispetto» (GZ, 856). Non importa quanto meravigliosa sia la Legge, non si diffonderà senza le persone; perciò coloro che la propagano e la incarnano nel comportamento e nelle azioni sono davvero straordinari. Consapevoli di ciò, desidero che viviate con l’obiettivo di compiere la meravigliosa missione di kosen-rufu che ci conferisce il più grande valore come esseri umani.
In varie parti d’Europa si stanno tenendo riunioni di discussione vivaci e piene di vita, con la partecipazione di molti ospiti che vengono profondamente ispirati dalle esperienze di fede raccontate con passione, creando un effetto domino di empatia e speranza.
Come precursori che hanno incontrato questa grande religione non ancora conosciuta da tutta l’umanità, vi incoraggio a continuare a progredire con decisione. Vi prego di mostrare la prova concreta attraverso una trasformazione autentica della vostra vita, così da poter condividere questa pratica meravigliosa basandovi sulle parole del Gosho: «Ancora migliore di queste [la ragione e la prova documentaria] è la prova concreta» (I tre maestri del Tripitaka pregano per la pioggia, RSND, 1, 532). Inoltre, come protagonisti della nuova era di kosen-rufu mondiale, continuate ad allargare la vostra cerchia di amici incoraggiandoli con cuore leggero e gioioso.
Sto pregando sinceramente per la felicità, la vittoria, la buona salute e la longevità di tutti voi.
Vi chiedo di avanzare con coraggio e in armonia, sempre più uniti. Per favore, quando tornate a casa, portate i miei migliori saluti alle vostre famiglie e ai compagni di fede nelle vostre zone.
State bene e in allegria!

agosto 2016

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata