«Leggete, amate e proteggete il giornale» scrisse sensei nel messaggio inviato alla nascita del Nuovo Rinascimento. Leggere i giornali buddisti richiede spirito di ricerca – ha detto Mitsuhiro Kaneda, direttore generale onorario dell’Istituto – ed è necessario anche per l’Illuminazione e la felicità individuale. È grazie allo spirito di ricerca che si può trovare sempre qualcosa di utile, per noi e per gli altri. «Io ero abbonato a cinque copie – ha raccontato – ci studiavo, le archiviavo e imparavo anche l’italiano. In futuro i giornali saranno la testimonianza del movimento di kosen-rufu in Italia. Parlate ai nuovi membri dell’importanza di abbonarsi alle riviste dell’Istituto».
A proposito dell’offerta, Kaneda ha ricordato come un atteggiamento sincero sia alla base dell’impegno nell’attività buddista (offerta della propria casa, del tempo ecc). Anche nel caso dell’offerta di denaro per il movimento di kosen-rufu, la sincerità in questa azione è la più importante. È un mezzo per creare valore. Dobbiamo comprendere perché il Buddismo ha spiegato il valore dell’offerta fin dall’inizio. Non è un caso che il precetto della donazione sia la prima delle sei paramita.
Kisha, che significa gettare via con gioia, è un termine nato nell’ambito dei credenti laici e non dei membri del clero. Ki vuol dire gioia, sha gettare via; non sono i “soldi” da gettare via ma gli attaccamenti dentro di noi. Anche offrire il proprio tempo, le spese della macchina per partecipare alle attività o fare zaimu richiede questo atteggiamento. Dentro gli esseri umani ci sono i tre veleni di Stupidità, Avidità e Collera, causa spesso di infelicità e ostacolo per l’ottenimento dell’Illuminazione.
Kendon in giapponese significa avidità ed è formato da due ideogrammi: don avidità, ken duro e solido, quindi simboleggia la durezza dell’avidità. Come si può sciogliere l’avidità? Facendo l’azione di gettare via con gioia. È l’unica soluzione per superare con facilità gli attaccamenti.
Uno degli obiettivi più importanti dell’Istituto Buddista da raggiungere attraverso lo zaimu, ha spiegato invece Francesco Geracitano, vice direttore generale, è l’apertura di nuovi sedi e il mantenimento di quelle attuali. «Abbiamo diversi progetti per il futuro – ha detto – e nell’ultimo periodo sono state realizzate cose importanti. Erano più di dieci anni che volevamo aprire un Centro in Campania e finalmente ne è stato trovato uno a Salerno che verrà inaugurato il prossimo ottobre. A nome dei membri salernitani e napoletani siete invitati a visitarlo. Anche a Genova si stanno facendo i lavori per il nuovo Centro, dopo due anni dalla sofferta chiusura del precedente ufficio. È un ex cinema di più di 700 metri quadrati vicino al porto. Anche a Milano, Torino, Catania, Bologna, nelle Marche e in Puglia stiamo cercando nuovi Centri culturali. È fondamentale che ci sia il sostegno a livello nazionale, soprattutto con il Daimoku di tutti, per ognuna di queste sedi, castelli di kosen-rufu. Anche a Roma esiste una trattativa in corso per un Centro culturale che diventerà la nuova sede nazionale; i membri più anziani nella fede si ricorderanno che nel 1986 tutta l’Italia ha partecipato alla donazione e ai lavori di ristrutturazione del Centro culturale di Firenze; spero che tutti recitino Daimoku per realizzare questo grande obiettivo».
L’atteggiamento con cui si fanno offerte nel Buddismo – ha concluso Kaneda, citando un recente intervento di Saito, responsabile del dipartimento di studio della SGI – è il risultato della lotta interiore per gettare via i propri attaccamenti, ovvero della lotta tra l’oscurità fondamentale e la natura di Budda.