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Lo spirito della rivoluzione umana - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:24

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    Lo spirito della rivoluzione umana

    Ripubblichiamo questo saggio in cui Josei Toda descrive la rivoluzione umana come un processo di cambiamento radicale del proprio modo di vivere, basato su una nuova visione della realtà e sulla consapevolezza dell’eternità della vita. Un percorso che conduce a stabilire una condizione di felicità assoluta e a comprendere profondamente la propria missione di Bodhisattva della Terra

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    Ripubblichiamo questo saggio in cui Josei Toda descrive la rivoluzione umana come un processo di cambiamento radicale del proprio modo di vivere, basato su una nuova visione della realtà e sulla consapevolezza dell’eternità della vita. Un percorso che conduce a stabilire una condizione di felicità assoluta e a comprendere profondamente la propria missione di Bodhisattva della Terra

    Nell’ultimo capitolo del romanzo La rivoluzione umana si trova la conclusione che l’autore Myo Goku intende sottolineare: come realizzare la “rivoluzione umana”. Questa espressione indica il processo di completamento del proprio io stabilendo lo scopo della propria esistenza. Nell’arco della vita formiamo la nostra visione dell’esistenza, del mondo e della società. Si può dire che la rivoluzione umana consista nel creare un cambiamento riguardo a ciò che si è costruito finora: in altre parole, significa mutare radicalmente il modo in cui siamo vissuti finora.
    Ad esempio, passare da un obiettivo piccolo o medio a un obiettivo grande; da una vita basata su un piccolo o medio bene a una vita basata sul grande bene; da una concezione dell’esistenza limitata solo al presente alla costruzione di un’irremovibile e ferma visione della vita basata sul concetto di eternità.
    Facciamo un esempio banale, che molto spesso si osserva nella vita di un bambino piccolo. Egli è in costante mutamento: mentre ieri era tutto concentrato a giocare con l’automobilina, oggi niente lo rende più felice di un aereoplanino. Si può dire che ciò assomigli al processo della rivoluzione umana.
    Supponiamo che ci sia un giovane sinceramente dedito alla sua professione perché ha lo scopo di realizzare una vita felice con la persona che ama: se un giorno il suo sogno si frantuma, la direzione della sua vita può cambiare fino a desiderare di governare il mondo tramite il potere del denaro. Questo può essere considerato un aspetto della rivoluzione umana.
    Il protagonista del Conte di Montecristo, il romanzo di Alexandre Dumas, era un giovane sincero. A causa di una falsa accusa si ritrovò a subire l’amara esperienza del carcere e durante quel periodo decise di dedicare il resto della vita alla vendetta, arrivando a concepire una crudele visione dell’esistenza. Appena uscito dal carcere, ottenne una ricca eredità e iniziò a mettere in atto il suo piano. Anche questo è un tipo di rivoluzione umana.
    Ci sono quindi varie forme e vari modi di rivoluzione umana, ma il risultato sarà la felicità o l’infelicità a seconda della direzione dell’obiettivo che abbiamo nella vita: se elevato o basso, profondo o superficiale, buono o cattivo. Per noi avere fede nel Gohonzon significa che – dal momento in cui decidiamo di abbandonare la fede nella religione precedente – iniziamo a rivoluzionare il nostro concetto di religione facendo una rivoluzione nella nostra vita: un povero diventerà ricco, chi soffre per una malattia godrà di buona salute, ognuno si impegnerà nel trasformare il proprio karma.
    La vecchia signora chiamata Otora che appare ne La rivoluzione umana, decise di abbandonare la sua fede nella dea Kishimojin che ormai seguiva da sette anni; credendo nel Gohonzon riacquistò la buona salute e in poco tempo tornò a vivere felicemente, sottoponendo così la sua esistenza a una vera e propria rivoluzione. L’anziana donna, un tempo sprofondata nell’agonia, senza alcuna speranza e piena di rancore verso gli altri, trasformò il suo stato vitale diventando disponibile e benevola verso le persone malate e infelici, e pronta a condividere le sofferenze altrui.
    Questo è un meraviglioso esempio di rivoluzione umana. Trasformare il proprio destino nel tentativo di accrescere la propria ricchezza o di cambiare il proprio carattere, manifesta un desiderio di felicità relativa. Se ci si ferma a questo non si può costruire una condizione vitale di felicità assoluta, e non si può dire che questa sia l’essenza della vera rivoluzione umana.
    Il signor Gan, direttore generale della Soka Gakkai che troviamo ne La rivoluzione umana, affronta le avversità del carcere e, grazie a un sutra che gli viene dato in prigione nonostante il suo continuo rifiuto a leggere qualsiasi libro, alla fine apre gli occhi e ricerca la via del Buddismo. Studiando il sutra riflette profondamente sulla realtà della vita e, recitando assiduamente Daimoku, alla fine giunge alla convinzione che la sua stessa vita è il Budda e che lui stesso è un Bodhisattva della Terra fin dal remoto passato.
    Tremando di immensa gioia, incide nel suo cuore questa forte determinazione: «Ora so quello che devo fare. […] Trascorrerò il resto dei miei giorni a diffondere questo inestimabile Sutra del Loto» (cfr. RU, 12, 365). Allo stesso tempo esclama: «Cinque anni dopo di lui [Confucio] mi sono liberato dal dubbio, cinque anni prima di lui sono arrivato a comprendere la mia missione» (cfr. NRU, 17, 14). Questo comportamento manifesta il desiderio sincero di salvare tutta l’umanità ed è il vero spirito della rivoluzione umana.
    Il signor Gan, che dapprima era povero e non possedeva nulla, riuscì a conseguire grandi risultati negli affari costruendo un capitale di cinque milioni di yen; conosceva lo scopo della vita e la sua vera missione in questo mondo, tralasciando ogni attaccamento ai desideri terreni. Questa è l’essenza della rivoluzione umana.
    Ciò ci riporta alla convinzione del Daishonin quando si trovava a Tatsunokuchi: un grido per realizzare una rivoluzione religiosa. Giovani! Tutti voi avete fede nel Gohonzon come discepoli del Daishonin e realizzate con passione il suo desiderio. Saranno proprio i giovani a salvare il paese e proprio loro hanno la missione di diventare le guide che godono della fiducia della gente comune. Se siete sinceramente preoccupati per il futuro del vostro paese e desiderate la felicità di tutte le persone, prima di tutto, voi per primi, dovreste ricercare lo spirito della rivoluzione umana e avanzare con vigore e perseveranza, combattendo e sconfiggendo i tre potenti nemici e i tre ostacoli e i quattro demoni che incontrate nel vostro cammino.

    1 agosto 1957

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