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L’inverno si trasforma sempre in primavera - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:32

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L’inverno si trasforma sempre in primavera

«Sono trascorsi nove anni dal devastante terremoto e maremoto del Tohoku. Quante “tempeste di neve”, quante avversità e sofferenze hanno superato i miei preziosi amici delle zone colpite, a partire dal Tohoku!»

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«Sono trascorsi nove anni dal devastante terremoto e maremoto del Tohoku. Quante “tempeste di neve”, quante avversità e sofferenze hanno superato i miei preziosi amici delle zone colpite, a partire dal Tohoku!»

Noi che attraversiamo le tempeste di neve
siamo Bodhisattva della Terra,
paladini della giustizia.
Ora, come una schiera imponente
teniamo alto il vessillo della nostra missione.
[…]
Oh vittoriosa gente del Tohoku!
(cfr. NRU, vol. 28, cap. 2, p.ta 49)

Questa mattina, mia moglie mi ha fatto ascoltare la canzone del Tohoku Il giuramento di Aoba, che mi ha fatto tornare alla mente molti ricordi di questa regione settentrionale del Giappone che amo così tanto, in passato conosciuta come Michinoku.
Sono trascorsi nove anni dal devastante terremoto e maremoto del Tohoku.
Quante “tempeste di neve”, quante avversità e sofferenze hanno superato i miei preziosi amici delle zone colpite, a partire dal Tohoku!
Mi inchino unendo i palmi delle mani in segno di profondo rispetto verso ciascuno di loro, Bodhisattva della Terra, paladini della giustizia che, stringendo i denti, si sono risollevati da un tale disastro naturale senza precedenti, tendendo la mano ai propri amici e vicini, e si sono impegnati fino in fondo per la rinascita del loro amato paese.
Nichiren Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge, è sicuramente a conoscenza degli enormi sforzi che hanno compiuto in questi nove anni, e affermerebbe senza dubbio che in ogni singolo giorno dei quasi tremila trecento giorni trascorsi da allora, hanno accumulato indistruttibili «tesori del cuore» (I tre tipi di tesori, RSND, 1, 755).
Continuo a pregare con tutto il cuore per le vittime di quella calamità naturale e per tutti coloro che hanno perso la vita a causa delle terribili conseguenze del terremoto, ricordandoli nel mio Daimoku e pregando per la loro eterna felicità.
Sono fermamente convinto che i familiari, i compagni di fede e gli amici che sono venuti a mancare, ora sono avvolti dall’immensa, infinita luce di felicità della Legge mistica che trascende la vita e la morte.

“Non ci lasceremo sconfiggere”

La canzone Il giuramento di Aoba recita così: «[La luce che risplende per le tre esistenze è] il sole del tempo senza inizio» (NRU, vol. 28, cap. 2, puntata 49).
Amo molto la sincera umanità degli amici del Tohoku, sempre fedeli a se stessi; in ciò risplende il «sole del tempo senza inizio». Poiché sono il sole, non hanno bisogno di preoccuparsi di apparenze o formalità. Essi diffondono tra le persone la luce calda e gioiosa dell’umanità e della gentilezza, la condizione vitale del tempo senza inizio «che non è stato forgiato, che non è stato migliorato, ma che esiste così come è sempre stato» (La raccolta degli insegnamenti orali, BS, 117, 54).
Durante il periodo bellico caratterizzato dall’oppressione del governo militarista giapponese, Makiguchi – che morì in carcere per la sua fede – si recò appositamente a Koriyama e a Nihonmatsu, nella prefettura di Fukushima, per dialogare con la famiglia di un giovane e con altri membri. Vi erano delle parole del Daishonin a lui molto care, che aveva sottolineato nella sua copia de La raccolta degli insegnamenti orali, in seguito confiscatagli dalla Polizia speciale: «Il Budda del vero aspetto della realtà risiede in mezzo al fango e alla melma dei desideri terreni. […] Ora, quando Nichiren e i suoi seguaci recitano Nam-myoho-renge-kyo, possono essere chiamati il Budda del Loto che è l’entità della Legge» (BS, 114, 46).
Una persona che si “tuffa” nel turbine della società e continua a lottare per il bene degli altri, pur ricoprendosi del fango e della melma dei problemi e delle sofferenze, è un «Budda del Loto che è l’entità della Legge».
I nostri compagni di fede del Tohoku non si sono mai piegati di fronte a nulla, nemmeno nelle notti più buie delle avversità.
A volte hanno versato lacrime di sofferenza, altre volte si sono infuriati per la crudeltà del destino, ma hanno sempre continuato a impegnarsi con tutte le forze per far avanzare kosen-rufu, recitando costantemente Daimoku e incoraggiandosi l’un l’altro con il motto “non ci lasceremo sconfiggere!”.
Sono certo che anche il nostro presidente fondatore Tsunesaburo Makiguchi – il “padre” della Soka Gakkai – li sta lodando come autentici e fieri «Budda del vero aspetto della realtà», direttamente collegati a Nichiren Daishonin.
I bambini e i giovani Soka che hanno superato le avversità del grande terremoto e dello tsunami del 2011 stanno crescendo forti e coraggiosi. Sono nobili persone degne di grande fiducia, la speranza più elevata per tutti noi. Credo che siano la personificazione della condizione vitale del fiore di loto che riesce ad aprirsi un varco nella melma delle sofferenze e sboccia magnifico dischiudendo i suoi grandi petali.

Nobili “re e regine senza corona”

Ogni giorno, anche nelle più fredde mattine d’inverno, quando il sole non è ancora sorto, “i re e le regine senza corona” distribuiscono il quotidiano Seikyo di casa in casa. Non potrò mai ringraziarli abbastanza per i loro instancabili sforzi. Vorrei dire loro: “Mi raccomando, prendetevi cura di voi e state bene anche oggi! Prestate la massima attenzione ogni giorno, per evitare qualsiasi incidente!”.
Attualmente, la missione del Seikyo Shimbun, roccaforte della parola scritta che tocca il cuore dei lettori trasmettendo speranza e coraggio, è immensamente grande.
Nella città di Higashimatsushima, nella prefettura di Miyagi – un’altra zona colpita dal grande terremoto e dallo tsunami del 2011 –vive una madre che si impegna nell’attività di distribuzione del Seikyo Shimbun, consegnando come una staffetta il “testimone” della felicità e della vittoria. Questa donna, pur provando nel cuore un profondo dolore per aver perso la madre e il suo secondo figlio a causa dello tsunami, vive dedicandosi a sostenere e incoraggiare gli altri, ed è felice di fare tutto ciò che può per le persone.
Anche Sarah Wider, ex presidentessa della Società Ralph Waldo Emerson con cui ho pubblicato una raccolta di dialoghi (L’arte dell’abbraccio, Piemme, n.d.t.), una volta ha compiuto un lungo viaggio per andare a trovare queste nobili madri del Tohoku (nell’ottobre del 2012). è rimasta profondamente colpita dal loro forte spirito, e considera quell’incontro come un tesoro prezioso. Inoltre, in un messaggio indirizzato a queste donne, ha espresso la sua gioia per aver scambiato con loro la promessa risoluta di impegnarsi sempre al massimo, ­qualsiasi cosa accada.

Diffondete canti di speranza!

Ho ricevuto una splendida notizia anche dagli amici nella zona di Sanriku, nella prefettura di Iwate, nel Tohoku.
All’inizio del mese scorso (febbraio), la banda musicale e il coro Shinano si sono esibiti nel concerto “Legami di speranza” in sei città e paesi della zona: Otsuchi, Yamada, Miyako, Tanohata, Fudai e Hirono.
Ho saputo che questi giovani musicisti, che con la loro musica e il loro canto diffondono una brezza primaverile traboccante di coraggio, sono stati accolti calorosamente dall’intera comunità locale, e anche molti amici e ospiti hanno partecipato con gioia a questi eventi.
Alcuni di loro hanno affermato: «Sono stato ispirato e rinvigorito dallo spirito dei membri della Soka Gakkai», o ancora: «Sebbene la vita quotidiana nelle zone colpite dal terremoto e dallo tsunami sia ancora molto difficile, grazie a questo evento è nato in me il desiderio di vivere a lungo».
I nostri compagni di fede, con tenacia e perseveranza, hanno contribuito enormemente al benessere delle loro rispettive comunità locali e hanno fatto sbocciare fiori di amicizia e fiducia. Avanzando un passo alla volta, si sono impegnati sinceramente, con tutto il cuore, per il bene degli amici e di ogni persona: lo splendore di questa umanità rappresenta un faro di speranza che irradia una “luce di felicità”, così come la forza motrice per la ricostruzione e la rinascita.

Un incontro alla stazione

A breve, dopo nove anni, riaprirà l’intera tratta della linea Joban della compagnia ferroviaria JR (Japan Railway), [che collega Tokyo alle prefetture del Giappone orientale di Chiba, Ibaraki, Fukushima e Miyagi].
A proposito di questa linea, ricordo con affetto quando incontrai alcuni compagni di fede della zona orientale della prefettura di Fukushima, nel novembre del 1960, lo stesso anno in cui fui nominato terzo presidente della Soka Gakkai. Stavo tornando in treno da Morioka (capoluogo della prefettura di Iwate), quando alcuni membri si precipitarono alla stazione di Yumoto (l’attuale città di Iwaki, nella prefettura di Fukushima) per salutarmi. Inaspettatamente, fu annunciato che il treno sarebbe partito in ritardo, e così potei trattenermi a conversare amichevolmente con loro su una panchina della stazione, per circa quindici minuti. Tra loro vi era una ragazza che oggi si sta impegnando nell’attività come membro del Gruppo Molti Tesori. Sono estremamente felice di sapere che, come lei, altri miei cari amici di Iwaki stanno realizzando grandi vittorie.
Il mio cuore si riempie di gioia nell’ascoltare gli innumerevoli canti vittoriosi di rivoluzione umana che i preziosi membri della famiglia Soka del Tohoku hanno realizzato nello spirito di non dualità di maestro e discepolo.
Perseverando a lungo nei loro sforzi per la ricostruzione delle zone colpite, alcuni dei nostri amati compagni di fede si sono ammalati. Tuttavia, tutti i loro gesti altruistici sono nobili «offerte del corpo e della vita» (cfr. DB, Esperia, pag. 410). Riceveranno sicuramente il grande beneficio di poter “alleggerire la propria retribuzione karmica” e di “trasformare il veleno in medicina”. Sono assolutamente convinto, senza alcun dubbio, che tutti loro percorreranno per sempre il cammino delle quattro nobili virtù di “eternità, felicità, vero io e purezza”.
I membri dell’isola di Hokkaido si sono uniti ai compagni di fede del Tohoku con lo spirito di itai doshin (diversi corpi, stessa mente), creando un’unità che ha permesso loro di avanzare a testa alta tra le tempeste di neve più violente. Oggi ricorre il sessantacinquesimo anniversario dello storico dibattito di Otaru – in Hokkaido – in cui fu mostrata alla società giapponese la giustizia della Soka Gakkai.
A marzo del 1958, poco prima della grande cerimonia del 16 marzo in cui avrebbe passato il testimone di kosen-rufu ai suoi giovani successori, il maestro Toda incoraggiò un compagno di fede che da poco era diventato il primo responsabile del capitolo Otaru: «Accadranno senza dubbio eventi spiacevoli, dolorosi o tristi. La vita non è altro che un susseguirsi di eventi del genere. […] Ma se persevera nella fede e nella pratica per tutta la vita, alla fine trionferà senza alcun dubbio. Anche se il percorso presenterà svariate sfide, lei potrà comunque affermare di aver raggiunto uno stato di felicità assoluta» (NRU, 26, 24).
Il mio maestro Toda nutriva grandi speranze per l’Hokkaido – roccaforte dei tre maestri fondatori – e per il Tohoku – cittadella delle persone capaci di Aoba.
Con il suo stesso spirito, anch’io ho dedicato la mia vita agli amici delle zone settentrionali del Giappone.

“Ciliegio della montagna Soka”

L’inverno delle zone settentrionali del Giappone è lungo e rigido. Tuttavia, nonostante i venti gelidi, gli alberi conservano la loro energia vitale e attendono il tempo di germogliare. A settembre del 2011, sei mesi dopo il grande terremoto e maremoto del Tohoku, iniziai a scrivere il capitolo “Luce di felicità” del romanzo La nuova rivoluzione umana, in cui è descritta la mia visita a Fukushima (11 marzo 1977), quando incoraggiai per tre giorni i compagni di fede del Tohoku.
In quell’occasione dedicai loro alcune calligrafie sul tema degli alberi di ciliegio, tra cui una con gli ideogrammi “ciliegio della montagna Soka”.
Per quanto a lungo possa protrarsi l’inverno delle avversità e delle sofferenze, noi lo affronteremo a testa alta resistendo fino in fondo per poi fiorire splendidamente, diffondendo nella società, nel mondo e nel futuro la grande filosofia della speranza che insegna: «Quelli che credono nel Sutra del Loto sono come l’inverno, che si trasforma sempre in primavera» (L’inverno si trasforma sempre in primavera, RSND, 1, 477). Questo è lo spirito, l’intento con cui composi la calligrafia.
I nostri compagni di fede che con spirito tenace e indomito hanno mostrato la prova concreta del fatto che «l’inverno si trasforma sempre in primavera», sono come meravigliosi alberi di ciliegio che fioriscono sulla “montagna Soka”, splendenti della luce di felicità.

Nichiren Daishonin afferma anche: «Si verifica sempre qualcosa fuori dal comune […] al passaggio tra l’estate, l’autunno, l’inverno e la primavera; lo stesso avviene quando una persona comune consegue la Buddità. In quel momento i tre ostacoli e i quattro demoni invariabilmente appariranno: il saggio si rallegrerà, mentre lo stolto indietreggerà» (cfr. I tre ostacoli e i quattro demoni, RSND, 1, 568).
Noi non avremo mai paura del cambiamento. Senza lasciare indietro nessuno, creiamo valore in quanto persone sagge e coraggiose.

Pionieri di una nuova epoca

Esprimo la mia più profonda gratitudine verso tutti coloro che stanno lavorando giorno e notte nelle strutture ospedaliere in Giappone e nel mondo intero per fermare la diffusione dei contagi dal nuovo Coronavirus.
Sto pregando con tutte le mie forze, con un profondo Daimoku, affinché questa epidemia si fermi assolutamente, al più presto, e si possa ritornare a una vita quotidiana serena e senza pericoli.
Il professor Toynbee, eminente storico inglese, affermò: «Gli esseri umani che sperimentano un’epoca di pericoli riescono ad aprire un varco verso la creazione di una situazione migliore, trasformandola in “un’epoca in cui si sono realizzate grandi opere”, e diventano così gli apripista di un’epoca dorata».
Sono convinto che i giovani e coraggiosi Bodhisattva della Terra, uniti mano nella mano con i giovani di tutto il mondo, daranno vita a un’epoca dorata grazie alla loro forza, saggezza e allegria.

Vincere ogni avversità

Adesso, ancora una volta, desidero che incidiamo nei nostri cuori questo passo del Gosho L’apertura degli occhi, che ho letto e riletto più volte insieme a tutti i compagni di fede, a partire da quelli del Tohoku e dello Hokkaido: «Sebbene io e i miei discepoli possiamo incontrare varie difficoltà, se non nutriamo dubbi nei nostri cuori conseguiremo naturalmente la Buddità. Non dubitate semplicemente perché il cielo non vi protegge. Non scoraggiatevi perché non godete di un’esistenza facile e tranquilla in questa vita» (RSND, 1, 256). I maestri e i discepoli Soka, mentre si trovavano nel mezzo di incessanti avversità, nei momenti cruciali non hanno mai dimenticato questo passo del Gosho e hanno continuato a metterlo in pratica nelle loro vite. Per questa ragione ognuno di loro ha “conseguito naturalmente la Buddità”. Perciò, da adesso in poi, continuando a superare e a vincere ogni singola avversità, impegniamoci per espandere nella società globale la grande rete solidale della nobile condizione vitale della Buddità!

(Seikyo Shimbun, 11 marzo 2020)

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