Dal Gosho
L’inverno si trasforma sempre in primavera
«Quelli che credono nel Sutra del Loto sono come l’inverno, che si trasforma sempre in primavera. Non si è mai visto né udito, sin dai tempi antichi, di un inverno che si sia trasformato in autunno, né si è mai sentito di alcun credente del Sutra del Loto che sia diventato un essere comune.
Un passo del sutra dice: “Fra coloro che ascoltano la Legge, nemmeno uno mancherà di conseguire la Buddità”»
(RSND, 1, 477)
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Le prove dell’inverno fanno sbocciare i fiori della vittoria
di Daisaku Ikeda
Possiamo far sbocciare nella nostra vita i brillanti fiori della vittoria quando resistiamo alle difficoltà dell’inverno e trionfiamo su di esse basandoci sulla pratica della Legge mistica.
Avere fede nel Sutra del Loto significa farsi strada coraggiosamente attraverso l’inverno delle nostre avversità.
Assumendoci l’arduo compito di cambiare il nostro karma, potremo dare il benvenuto alla primavera e costruire felicità e fortuna.
Per questo motivo non bisogna evitare le prove dell’inverno, ma affrontarle con coraggio per poter avanzare senza limiti verso la meravigliosa primavera del conseguimento della Buddità e realizzare kosen-rufu.
I nostri continui sforzi volti a trasformare l’inverno in primavera rappresentano il sentiero fondamentale per ottenere il pieno appagamento e il progresso nella vita. Se avanziamo con forza su questo sentiero apriremo la via del conseguimento della Buddità in questa esistenza e godremo di una condizione vitale simile alla primavera, uno stato vitale che brilla di incommensurabile fortuna e benefici.
(cfr. Gli insegnamenti della speranza, Esperia, pag. 100)
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Le basi del Buddismo
Alcuni princípi fondamentali, strumenti utili per lo zadankai
La simultaneità di causa ed effetto
Nichiren Daishonin scrive: «Myoho-renge-kyo è paragonato al loto» (RSND 1, 374). La pianta del loto produce contemporaneamente i fiori e i baccelli contenenti i semi, rappresentando in questo modo la «meravigliosa unica Legge che possiede simultaneamente sia la causa sia l’effetto». Questo principio di simultaneità di causa ed effetto significa che sia i nove mondi (la causa) sia il mondo di Buddità (l’effetto) esistono simultaneamente in ogni istante di vita e perciò non c’è nessuna differenza essenziale tra un Budda e una persona comune. Quando dalla nostra vita facciamo emergere la suprema condizione della Buddità, l’intera rete di cause ed effetti che costituisce il nostro karma personale si trasforma radicalmente, cominciando a basarsi sull’Illuminazione anziché sull’illusione e a operare dunque per favorire il nostro progresso e il nostro sviluppo come esseri umani.
Un altro attributo del loto è il fatto che sebbene esso cresca nell’acqua fangosa i suoi fiori restano puri e leggiadri, proprio come la natura di Budda che emerge pura e immacolata dalle vite delle persone comuni, contaminate dalle illusioni e dai desideri.
Indirizzare positivamente i nostri desideri
L’esistenza umana è stata spesso vista come un vortice ribollente di desideri, impulsi e istinti che dà origine a vizi e a sofferenze. Una persona dominata dai propri desideri non è in grado di costruire un’identità forte e libera ma resterà in balia delle mutevoli circostanze della sua vita, ed è per questa ragione che alcuni insegnamenti religiosi sostengono che sradicare i propri desideri sia l’unica via verso la salvezza.
Il desiderio è però una funzione intrinseca della vita individuale, e in ultima analisi non lo si può estinguere senza estinguere la vita stessa. Il desiderio non è quindi qualcosa di necessariamente dannoso, ma ha una valenza neutra in quanto ha il potenziale sia di nuocere sia di giovare all’esistenza umana.
Ciò che conta non è perciò sopprimere i desideri, bensì indirizzarli verso fini umanamente nobili. Ed è qui che entra in gioco il Buddismo. Secondo il Buddismo, una volta attivata la Buddità il funzionamento dei desideri favorisce la nostra crescita individuale e il raggiungimento dell’Illuminazione. Se, al contrario, diamo libero sfogo ai nostri desideri senza averli prima orientati sulla base di uno stato vitale più elevato, la loro azione sarà distruttiva, causandoci angoscia o addirittura mettendo a rischio la nostra stessa vita.
Sviluppare il nostro potenziale
L’importanza del Buddismo sta nell’avere scoperto che la natura illuminata esiste in tutti gli esseri viventi e nell’avere stabilito una pratica che ci permette di farla emergere, ricavando così il massimo significato dalla nostra vita. Entrambi questi aspetti sono di grande rilevanza per la civiltà moderna, che è da tempo intrappolata in una palude spirituale. La chiave per uscire da questa palude è lo sviluppo del supremo potenziale umano che ognuno di noi possiede.
(cfr. I misteri di nascita e morte, pag. 201)