Alcuni princìpi fondamentali, strumenti utili per lo zadankai
Il principio buddista di “origine dipendente” (giap. engi), spiega che tutte le forme di vita sono in costante profonda relazione reciproca: niente esiste in modo isolato e indipendente.
In altre parole, nessun essere o fenomeno esiste di per sé, ma solo in relazione ad altri esseri o fenomeni: ogni cosa nel mondo viene alla luce in risposta a determinate cause e condizioni.
Ogni esistenza individuale contribuisce a creare l’ambiente che sostiene tutte le altre esistenze.
Tutte le cose si sostengono e si relazionano a vicenda, creando un unico universo vivente.
La rete di Indra
Le scritture buddiste ci offrono una meravigliosa metafora di questa profonda interconnessione della vita: «Sospesa sopra la reggia del dio Indra, simbolo delle forze naturali che nutrono e proteggono la vita, vi è una vastissima rete. A ognuno dei suoi nodi è legato un gioiello. Ogni gioiello riflette in sé l’immagine di tutti gli altri, rendendo la rete meravigliosamente luminosa» (cfr. D. Ikeda, Proposta di pace 1997, DU, 61, 12).
Ognuno di noi rappresenta un nodo di un’infinita rete di relazioni reciproche. E quando un nodo si muove, tutto comincia a muoversi creando un vasto effetto a catena.
Quando io cambio, anche il mio ambiente cambia. Tutto comincia dalla rivoluzione umana di un singolo individuo.
Percepire l’esistenza delle miriadi di interconnessioni che ci legano alle altre vite, inoltre, ci aiuta a comprendere che la nostra esistenza può divenire piena di significato proprio attraverso le relazioni con gli altri, e solo attraverso queste la nostra identità si può migliorare e svilupparsi appieno.
Come nella rete di Indra, dove ogni gioiello diventa più luminoso riflettendo la luce degli altri, anche la nostra vita può arricchirsi e diventare sempre più luminosa sostenendo e rispettando gli altri.
Ogni relazione è un’occasione di crescita
A questo proposito il Daishonin scrive: «Se si accende un fuoco per gli altri, si illuminerà anche la propria strada» (RSND, 2, 996). Lavorando per la felicità e il benessere degli altri intraprendiamo un cammino che fa risplendere la nostra vita.
Allo stesso modo, impegnarci per la nostra rivoluzione umana porta beneficio a tutto il nostro ambiente. Questa reciproca interconnessione esiste nella natura, nelle relazioni tra esseri umani e ambiente, tra l’individuo e la società, genitori e figli, marito e moglie.
Se si guardano le circostanze da questo punto di vista, pensando “grazie a questa persona, io posso svilupparmi”, diventa naturale superare i conflitti nelle relazioni.
Ogni singola esistenza è in relazione con tutte le altre: chi riesce a comprendere questo prova gratitudine e può trasformare ogni cosa in uno stimolo per un’ulteriore crescita personale.