Non sono mai stata una persona sicura di sé e dopo aver conseguito la prima laurea, nonostante avessi trovato subito lavoro, non ero soddisfatta. Dopo aver incontrato il Buddismo decisi di iscrivermi alla facoltà di Farmacia dell’Università di Cosenza, mentre continuavo a lavorare. Sensei scrive: «Non importa come siano andate le cose fino all’anno scorso o fino a ieri, tutto dipende da come ci sfidiamo, da come avanziamo e vinciamo a partire da quest’anno, a partire da oggi» (NR, 597, 4).
Incoraggiata da queste parole ho affrontato una serie di ostacoli e mi sono laureata in Farmacia. Quello stesso anno ho partecipato al corso mondiale giovani in Giappone e ho rinnovato la mia determinazione di realizzare kosen-rufu. Tornata a casa ho continuato a portare avanti l’attività di regione in Calabria con gioia, realizzando con gli altri responsabili una profonda unità che ci ha permesso di fare una bellissima crescita.
Nel frattempo ho iniziato un tirocinio in una farmacia: dieci ore al giorno senza alcuna retribuzione… ero sfinita. Dopo quattro mesi, mi sono resa conto che ancora una volta stavo calpestando la mia dignità: che esempio stavo dando alle giovani donne? Decisi di parlare con la titolare per chiederle un contratto, ma dopo aver capito che non aveva intenzione di farlo, l’ho salutata e ringraziata e sono tornata davanti al Gohonzon, provando una gioia inaspettata nel cuore.
Ho iniziato a inviare il mio curriculum in tutta Italia, certa che mi avrebbero chiamata nel luogo più giusto per portare avanti la mia missione per kosen-rufu. Nel momento stesso in cui ho avuto il coraggio di credere totalmente nel mio valore, l’ambiente mi ha risposto!
A maggio 2018 mi sono trasferita a Prato per lavorare in una grande azienda, con la decisione di portare una grande prova concreta a Sensei. Ho iniziato il mio nuovo lavoro con entusiasmo e ho accettato con gratitudine la responsabilità di vice regione della Toscana Nord. Ho stretto forti legami e ho parlato del Buddismo ai miei colleghi, uno dei quali ha iniziato a praticare.
Ho iniziato il 2020 con la decisione di firmare il contratto a tempo indeterminato e con il desiderio che ogni giovane si risvegli alla propria missione di Bodhisattva della Terra.
Nessuno si sarebbe mai aspettato una pandemia. Nella lezione sul Gosho Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, Sensei scrive: «Poiché le persone ignorano la Legge della vita, non sanno vivere correttamente e si ammalano, sia nel fisico sia nello spirito. Se gli individui non basano le loro vite sulla Legge, non hanno modo di vincere i tre veleni. Questi ultimi si manifestano a livello sociale e collettivo come le tre calamità» (Esperia, pag. 6).
Ma come possono le persone basare la loro vita sulla Legge mistica se non la conoscono?
Così ho deciso di sfidarmi ancora di più nello shakubuku cogliendo ogni occasione per incoraggiare tutte le persone che incontravo.
L’attività è andata avanti grazie alla tecnologia: abbiamo sfruttato ogni mezzo per raggiungere i giovani, la distanza forzata ci ha uniti ancora di più e nel mio cuore la gioia cresceva e prendeva il posto della paura.
Il 7 aprile è arrivata una telefonata da parte del mio capo che mi annunciava un contratto a tempo indeterminato. Inoltre ho scoperto che, nonostante ci avessero ridotto le ore, non avrebbero toccato gli stipendi.
È proprio vero: quando ci dedichiamo con tutto il cuore alla realizzazione di kosen-rufu l’impossibile diventa possibile! In vista del 18 novembre determino di migliorare la qualità della mia preghiera e dello studio del Gosho, e di sfidarmi ancora di più nella propagazione del Buddismo.
Prometto a Sensei di contribuire alla creazione di un Gruppo giovani dal cuore saldo, direttamente collegato a quello del maestro.
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