Prendersi cura degli studenti come se fossero i nostri figli
Dopo l’apertura dell’Università Soka, Sensei visitò il campus per la prima volta in risposta a un accorato invito degli studenti a partecipare al loro primo festival universitario.
Durante l’evento, Sensei si recò in molti chioschi di ristoro e visitò le esposizioni allestite nelle varie aule, che gli studenti avevano realizzato con grande impegno per mostrare i risultati delle loro ricerche. Si complimentò con loro, dicendo ad esempio: «Si vede che per preparare questa mostra avete studiato a fondo l’argomento. […] Scommetto che non è stato facile» (NRU, 15, 135). Le visitò tutte, con calma e attenzione, impiegando più di tre ore: sapeva bene che tutti si erano impegnati nei preparativi fino a tarda notte.
In occasione di un altro festival, tenutosi nel luglio 1973 e organizzato dagli studenti residenti nell’università, Sensei visitò il campus in ciascuno dei tre giorni del festival. Durante l’evento conclusivo, lo spettacolo di una tradizionale danza popolare, Sensei suonò i tamburi taiko con tutte le sue energie, «come se volesse risvegliare il più profondo essere degli studenti» (NRU, 15, 191), finché le sue mani iniziarono a scorticarsi.
Ikeda Sensei ha sempre chiesto al corpo docente e al personale di prendersi cura degli studenti. Una volta disse:
«Spero che si prenderanno cura e faranno tesoro degli studenti come se fossero i loro figli. I professori dovrebbero rispettare gli studenti ed essere al loro servizio, senza mai considerarli inferiori. Questo è il cuore dell’educazione incentrata sugli studenti. Le università che forniscono un simile tipo di educazione si svilupperanno e cresceranno. Le università esistono per gli studenti. Le università che più valorizzano i propri studenti diventano le migliori al mondo. Questo è un principio immutabile»
Nell’ottobre 1973, in occasione del terzo festival annuale studentesco, settecento imprenditori e reclutatori aziendali parteciparono a un ricevimento presso la palestra dell’università. Erano stati invitati in segno di ringraziamento per il loro sostegno e per permettere loro di vedere come l’educazione Soka veniva messa in pratica nella vita degli studenti. Sensei disse loro: «Permettetemi di presentarmi. Sono Daisaku Ikeda, il fondatore dell’università. Spero che prenderete in considerazione i nostri studenti quando inizieranno a cercare un impiego».
Porse il suo biglietto da visita a ciascun ospite, inchinandosi profondamente. Nonostante la stanchezza dovuta a fitta agenda, li salutò uno per uno, tutti e settecento. Dopo circa due ore, la camicia e il colletto del suo vestito erano zuppi di sudore.
Consapevole che quegli studenti avevano scelto di frequentare questa nuova, sconosciuta università fin dal primo anno della sua apertura, volle salutare personalmente gli imprenditori e i direttori delle aziende per chiedere loro di sostenere i futuri laureati.
Vedere Ikeda Sensei – fondatore del loro ateneo – impegnarsi con tanta dedizione per loro ispirò profondamente gli studenti a dare il massimo per trovare un lavoro.
All’epoca, le grandi aziende utilizzavano un elenco predeterminato di università a cui fare riferimento nel momento in cui assumevano dei neolaureati, e gli studenti dell’Università Soka a volte venivano rifiutati perché l’università non era nella lista.
Rimanendo imperturbabili di fronte a tutto questo, gli studenti dicevano: «Capisco. […] Non importa se non potete assumermi, ma spero che nel futuro considererete la possibilità di assumere i laureati dell’Università Soka» (NRU, 15, 208).
Nonostante la crisi economica del 1973, tutti i neolaureati trovarono un impiego, e un gran numero di loro trovò lavoro presso grandi aziende. Ancora oggi, i laureati dell’Università Soka mantengono un’alta percentuale di inserimento nel mondo del lavoro.

Pensare globalmente
Durante i suoi viaggi di pace all’estero, Sensei inviava cartoline agli studenti Soka con il desiderio di coltivare la loro consapevolezza come cittadini globali.
Nel maggio del 1973 si recò in Europa, anche per intrattenere un dialogo con lo storico Arnold J. Toynbee. Durante quel viaggio, comprò a Parigi una bambola di porcellana per le studentesse delle Scuole medie e superiori femminili Soka, che erano state appena inaugurate. Voleva dare un nome alla bambola, e poiché considerava le scuole come dei “giardini dell’apprendimento”, pensò al carattere cinese per giardino (sono) e decise di chiamarla Sonoko. Sonoko divenne la mascotte della scuola e le studentesse iniziarono a riferirsi con orgoglio a se stesse come “Le Sonoko”.
Nel 1982 le Scuole medie e superiori Soka del Kansai, insieme alle Scuole medie e superiori Soka di Tokyo, compirono una nuova partenza come campus misti.Gli studenti Soka riuscirono a sviluppare una vasta comprensione del mondo grazie a Sensei, che aveva sempre un pensiero per loro mentre viaggiava all’estero.Inoltre, molti intellettuali e figure di spicco a livello internazionale con cui Ikeda Sensei ha intrapreso dei dialoghi hanno visitato i campus Soka. Tra loro sono infatti più di cinquemila – tra cui il conte Richard Coudenhove-Kalergi, principale sostenitore dell’unificazione europea, lo storico dell’arte francese René Huyghe e l’illustratore di libri per bambini di fama internazionale Brian Wildsmith – ad aver visitato le Scuole Soka.Qual è il modo corretto di vivere?Sensei ha sempre esortato gli studenti Soka a riflettere su questa domanda, ad esempio presentando loro la vita di grandi personaggi di varie epoche e paesi del mondo.Il 20 novembre 1997, l’ex presidente sovietico Mikhail Gorbaciov e sua moglie Raissa visitarono le Scuole Soka del Kansai. In quell’occasione, Sensei fece riferimento a uno dei racconti di Lev Tolstoj (1828-1910), Il sogno del giovane zar, in cui tre voci si rivolgono al giovane sovrano in un sogno.La prima afferma che l’unica responsabilità dello zar è mantenere il potere di cui ora gode; la seconda lo esorta a sottrarsi astutamente alle sue responsabilità reali; la terza gli ricorda che, prima ancora di essere uno zar, è un essere umano. Quest’ultima voce sottolinea l’importanza di agire per alleviare la sofferenza delle persone, poiché questa è una responsabilità di ogni essere umano.
Sensei elogiò il presidente Gorbaciov, affermando che era un uomo coraggioso che aveva scelto di seguire la terza voce, ovvero la strada della “leadership umana”.In un saggio del 2009, Sensei ha scritto:
«È fondamentale che emergano leader in grado di pensare su scala globale, andando oltre la prospettiva limitata del Giappone. Ecco perché ho detto agli studenti dell’Università Soka: “Il mondo è il vostro palcoscenico!” e ho creato numerose opportunità affinché potessero incontrare leader mondiali, intellettuali di livello internazionale e artisti di prim’ordine»

Tesori insostituibili
«Presidente Ikeda, qual è il suo sogno?»Questa domanda fu posta a Ikeda Sensei il 28 febbraio del 2000, durante una conversazione informale con gli studenti delle Scuole Soka del Kansai che di lì a poco si sarebbero diplomati.
Sensei rispose in tono scherzoso: «Sono sempre così occupato da non avere tempo per pensare ai sogni!» Poi però disse: «Penso sempre al mondo». Spiegò che il suo sogno era realizzare la visione del suo maestro, e che aveva dedicato la sua vita a quello scopo.
Rivolgendosi agli studenti, continuò: «Spero che in futuro tutti voi diventerete leader e studiosi eccellenti. Questo è il mio sogno più grande».
Sensei ha sempre tenuto a portata di mano una raccolta di tesine di maturità, tesi di laurea e libri di firme inviati dagli studenti delle Scuole Soka e dell’Università Soka, che egli definiva “i miei tesori insostituibili”. Il maestro Ikeda ha sempre incoraggiato tutti gli ex studenti delle Scuole Soka e pregato per la loro felicità e vittoria.

Per tutta l’eternità sarò insieme a voi!
In un poema Ikeda Sensei scrive:
Il mio cuore sussulta di gioia
quando vengo a conoscenza
dei successi e dei risultati degli ex studenti Soka!
Quanto mi addolora ricevere tristi notizie da parte loro!
Questi sentimenti
possono essere compresi
solo dal fondatore di un’università.
Amici miei,
per tutta l’eternità
sarò insieme a voi!
Per tutta l’eternità
sarò vostro alleato!
Nel cuore di Ikeda Sensei ci sono sempre stati gli studenti delle Scuole Soka. E, allo stesso modo, Ikeda Sensei sarà sempre nei loro cuori, mentre porteranno avanti il suo sogno di rafforzare ed espandere la rete dell’educazione Soka.



