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Libriamoci come aquile nella vastità del cielo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:10

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Libriamoci come aquile nella vastità del cielo

Robert Harrap e Suzanne Pritchard, co-presidenti della Soka Gakkai europea

Messaggio per il nuovo anno di Suzanne Pritchard e Robert Harrap, co-presidenti della SGI Europa

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Desideriamo augurare un felice anno nuovo a tutti i nostri cari amici d’Europa.
Il sesto capitolo del trentesimo volume de La nuova rivoluzione umana, “Il voto”, si conclude con le seguenti parole:

«Dentro di sé, Shin’ichi aveva chiara la visione dei giovani Soka che, come giovani aquile maestose, si libravano nella luce dell’alba del terzo millennio. Li vedeva volare in alto, in un flusso ininterrotto, verso gli immensi cieli del mondo. Erano le schiere degli innumerevoli Bodhisattva della terra, la cui vita era dedita ad adempiere in eterno al grande voto di kosen-rufu» (NRU, 30, 835)

Da quando abbiamo appreso la notizia della morte del presidente della SGI Daisaku Ikeda, a novembre, tutti noi, ne siamo certi, abbiamo riflettuto su come ripagare il nostro debito di gratitudine nei confronti del nostro maestro.
La nuova rivoluzione umana è una parte cruciale dell’eredità che ci ha lasciato, in forma scritta. Il fatto che l’ultimo capitolo di questa serie di trenta volumi si intitoli “Il voto” è di per sé molto significativo, in quanto ci ricorda il voto di Nichiren Daishonin e quello dei tre presidenti fondatori della Soka Gakkai, oltre a incoraggiarci a rinnovare, approfondire e rafforzare il nostro voto ogni giorno.
Queste parole che concludono la sua narrazione dello sviluppo della Soka Gakkai in Giappone e nel mondo intero, ci forniscono una visione gioiosa, dinamica e piena di speranza di ciò che lui si augura che noi faremo, ora e in futuro, sulla base del voto di kosen-rufu, impegnandoci per la pace, la cultura e l’educazione nelle nostre comunità come Bodhisattva della Terra.

La sezione finale dell’ultimo volume si apre con queste toccanti parole:

«La voce di Shin’ichi vibrava risoluta: “Non dimenticherò mai ciò che Josei Toda disse a un incontro dei giovani del gruppo Suiko-kai[1]: “Se c’è un nucleo di giovani, anzi, se anche c’è solo un unico vero discepolo, kosen-rufu si realizzerà sicuramente”. Chi è quell’unico vero discepolo? Chi ha dato la sua vita per diffondere il Buddismo di Nichiren in tutto il mondo, fedele agli insegnamenti di Josei Toda? Posso dire con orgoglio e convinzione di essere io» (NRU, 30, 834)

Mentre diamo inizio a questo Anno della nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo, è importante che ciascuno di noi rifletta su come fare proprio lo spirito di “Io sono quel discepolo”, una grande aspirazione per tutti noi.
Cosa posso fare nel luogo in cui vivo, studio o lavoro per far conoscere il Buddismo di Nichiren? Come posso portare l’ottimismo che deriva dal percepire la mia identità di Bodhisattva della Terra ai miei familiari, ai miei amici, sul posto di lavoro o nella mia comunità locale? Come posso incoraggiare tutte le persone che incontro a rendersi conto che, per quanto bui possano essere i tempi, il nostro voto, la nostra forza vitale e la nostra determinazione possono trasformare ogni situazione e creare valore?

Nel suo discorso alla cerimonia funebre del maestro Ikeda, tenutasi lo scorso novembre, il presidente della Soka Gakkai Minoru Harada ha affermato:

«Il mondo attuale continua a essere devastato dai conflitti e dalla guerra. In questo preciso momento ci sono persone che vivono nella sofferenza e nella disperazione. La nostra missione come discepoli di Ikeda Sensei è di continuare, qualsiasi cosa accada, a percorrere ed espandere sempre di più il grande sentiero della pace, della cultura e dell’educazione che lui ha tracciato con i suoi sforzi altruistici per cambiare il karma, il destino di tutta l’umanità. […] Ora sta a noi, discepoli di Ikeda Sensei, diventare indomiti paladini della verità e mostrare alla società e al mondo la sua vera grandezza attraverso le nostre vittorie» (NR, 838)

È importante che tutti noi, che viviamo e pratichiamo il Buddismo in Europa, ci rendiamo conto di condividere un particolare aspetto del karma che vorremmo veder cambiare al più presto. Abbiamo una storia millenaria di conflitti e, negli ultimi centodieci anni, per ben due volte i conflitti europei si sono intensificati al punto da diventare globali. Se da un lato tutti noi desideriamo che i conflitti attuali finiscano, ovunque essi siano, dall’altro è essenziale andare ancora più in profondità nella nostra preghiera, per porre fine in primo luogo alla tendenza europea a far scoppiare questi conflitti.
Se questo karma rimane invariato, le conseguenze potrebbero essere devastanti non solo per il nostro continente, ma anche per l’intera popolazione mondiale e per il nostro stesso pianeta. Questa è una dinamica o una tendenza molto forte, ma può essere cambiata e il Buddismo di Nichiren ci mostra come possiamo farlo, migliorando le condizioni di vita dell’intera popolazione.

Alla cerimonia funebre dedicata al maestro Ikeda, la responsabile del Gruppo donne della Soka Gakkai Kimiko Nagaishi ha citato le seguenti parole di Sensei:

«Più si crede nella bontà intrinseca degli esseri umani, più basiamo i nostri rapporti sul rispetto reciproco, più forte diverrà la corrente del rispetto per la dignità della vita che si diffonderà in tutto il mondo. E questo ci permetterà di porre fine a quel ciclo di conflitto e odio che sembra caratterizzare il karma dell’umanità» (Ibidem)

Mancano sette anni al centenario della Soka Gakkai, nel novembre 2030, e siamo certi che tutti noi che ora stiamo praticando in Europa, potremo fare insieme grandi passi avanti in questo periodo, per portare gioia e felicità nelle nostre vite e contribuire a questa importante e necessaria trasformazione del nostro karma condiviso.

Nel suo discorso alla cerimonia funebre tenutasi a novembre, il presidente Harada ha aggiunto:

«Poco dopo la morte di Toda Sensei, Ikeda Sensei espose ai membri la sua visione delle Sette campane, tracciando una direzione chiara da seguire nei sette anni successivi. Impegniamoci dunque a costruire una magnifica Soka Gakkai giovane in tutto il mondo, unendo i nostri sforzi, entro i sette anni che ci separano dal centenario, uno scopo che Sensei ci ha affidato. Sono convinto che questo sia il modo migliore di ripagare il debito di gratitudine verso il nostro maestro e che, come risultato, tracceremo un nuovo grande sentiero verso la pace» (Ibidem)

Non vediamo l’ora di impegnarci in questo nuovo anno insieme a tutti voi, cari amici d’Europa, per coronare il 2024 con meravigliose vittorie personali e della nostra organizzazione da riportare al maestro nei nostri cuori, preparandoci così a celebrare il prossimo traguardo del cinquantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai Internazionale nel 2025.
Viviamo un anno straordinario e significativo portando gioia alla vita eterna del nostro maestro, mentre ci libriamo nel cielo sconfinato!


[1] Il Suiko-kai era un gruppo di formazione del Gruppo giovani uomini, creato dal secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda.

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