Dal Centro culturale di Roma brani scelti dal testo buddista e dai Gosho per una trasmissione in onda sul canale satellitare
Il mezzo televisivo può essere utilizzato anche per diffondere in maniera diversa il Buddismo del Sutra del Loto e i princìpi contenuti nei Gosho di Nichiren. L’idea di impiegare la TV in maniera più ampia e profonda è venuta al direttore di EcoTV, un canale satellitare a carattere ecologista, che oltre a fare intrattenimento offre momenti di riflessione e approfondimenti. È in quest’ottica che sono state inserite nel palinsesto di EcoTV una serie di trasmissioni registrate al Centro culturale di Roma. Le trasmissioni sono andate in onda su Sky 906 il 3 e il 10 febbraio alle 21,30. In programma letture dal Sutra del Loto, di alcuni scritti di Nichiren e del trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese (Rissho ankoku ron). Circa ottanta uomini, donne, giovani e giovanissimi hanno proposto la visione del Daishonin sulla vita, sulla pace, sulla felicità.
Pino Gagliardi, il direttore di EcoTV, partendo dalla trasmissione sulla RAI relativa alla lettura della Bibbia, ha inteso con tale iniziativa dare spazio ai testi sacri di altre religioni: protestante, islamica, induista e della Soka Gakkai per quella buddista.
Un grande canale di comunicazione di massa, come è quello televisivo, può essere dunque utilizzato non solo per trasmettere notizie e immagini di guerre, disastri o brutti fatti di cronaca, ma anche messaggi che possono rappresentare un grande stimolo, sia per chi pratica Nam-myoho-renge-kyo, sia per chi vuole conoscere qualcosa di più delle religioni e in particolare del Buddismo della Soka Gakkai.
Certo, da un lato può essere risultato difficile per non praticanti comprendere testi che spesso hanno bisogno di una ricostruzione storica e di una conoscenza minima di termini e allegorie; d’altro canto, però, una trasmissione del genere sicuramente ha gettato un sasso in uno stagno. Ad aiutare comunque ascoltatori nuovi ai testi in questione, è stata una introduzione alle letture che ha spiegato agli spettatori le origini del Buddismo – in particolare del Buddismo di Nichiren – e una parte conclusiva in cui più nello specifico è stata presentata una scheda della Soka Gakkai (fondazione, paesi di diffusione, obiettivi e princìpi) che ha sicuramente aiutato ad entrare di più nel carattere delle letture svolte.
Una riflessione: Nichiren Daishonin scrisse i Gosho più importanti durante l’esilio a Sado. Era talmente certo della forza contenuta nel titolo del Sutra del Loto, Nam-myoho-renge-kyo, che non si lasciò intimorire da una situazione che sembrava senza via d’uscita e che non poteva portarlo che alla morte. Continuò invece a incoraggiare i suoi discepoli e a esprimere l’insegnamento della Legge fondamentale dell’esistenza, certo che sarebbe arrivata al cuore delle persone e molto, molto lontano.
Antonella Sinopoli
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Voci della memoria
Incontro interreligioso alla sinagoga di Genova: dall’orrore di Auschwitz alla sfida della nonviolenza. Buddisti, musulmani ed ebrei insieme nel cammino del dialogo e della comprensione
Nell’ambito di una iniziativa promossa dalla Consulta delle religioni, il 27 gennaio scorso si è svolta presso la Sinagoga di Genova la celebrazione annuale del “Giorno della memoria”, istituita per commemorare la liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz avvenuta il 27 gennaio 1945. “Voci della memoria” il titolo dell’iniziativa, e il dialogo interreligioso il centro della riflessione portata avanti dai rappresentanti della consulta genovese coordinata da Luca Borzani, presidente della Fondazione Cultura di Palazzo Ducale. La sfida della nonviolenza nelle tradizioni religiose è il titolo del brano di Daisaku Ikeda letto per l’occasione: un monito a rafforzare l’imperativo spirituale in favore di una religione al servizio dell’uomo e non asservita all’uomo, che prescinda da contesti e tradizioni culturali, e che neghi alle sue radici ogni sorta di fondamentalismo o autoritarismo.
In apertura il rabbino Giuseppe Momigliano, nel sottolineare l’importanza dell’incontro fra le varie religioni ha utilizzato il simbolo dell’arcobaleno come metafora del patto eterno fra le diversità espresso dalla coesistenza dei vari colori che, insieme, contribuiscono a creare la luce. Accorato, per la sua attualità, l’appello del rappresentante del Centro islamico culturale di Genova a non trasformare un conflitto politico fra israeliani e palestinesi in un conflitto religioso fra ebrei e musulmani. Occorre una coscienza forte, in grado di discernere il bene dal male, quella stessa coscienza che ha spinto numerose persone ad abbattere il muro dell’indifferenza e del silenzio, e a compiere gesti di coraggio e solidarietà a costo della propria vita.
Agli artisti dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai il rabbino ha affidato l’apertura e la chiusura dell’evento, introdotto dall’esecuzione musicale del brano Eli Eli, scritto da Chana Senesh, giovane partigiana ebrea uccisa dai nazisti e concluso col messaggio intriso di speranza del brano strumentale ebraico Klezmer Freilachs (Felicità). Presenti alla manifestazione anche il prefetto Anna Maria Cancellieri e il sindaco di Genova Marta Vincenzi.
Antonella Mastrorilli