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Lettera ai fratelli - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:59

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Lettera ai fratelli

Gianfranco Donatti e Tamiko Kaneda hanno commentato al corso di Rimini il Gosho Lettera ai fratelli sulla base della lezione di Katsuji Saito, responsabile del Dipartimento di studio della SGI, tenutasi durante il corso di studio europeo lo scorso luglio a Milano. Al centro della lezione, l’origine e la funzione degli ostacoli e dei demoni nella pratica del Buddismo del Daishonin

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Gianfranco Donatti e Tamiko Kaneda hanno commentato al corso di Rimini il Gosho Lettera ai fratelli sulla base della lezione di Katsuji Saito, responsabile del Dipartimento di studio della SGI, tenutasi durante il corso di studio europeo lo scorso luglio a Milano. Al centro della lezione, l’origine e la funzione degli ostacoli e dei demoni nella pratica del Buddismo del Daishonin

(brani scelti)

Questo mondo è il dominio del re demone del sesto cielo. Tutti gli esseri umani sono suoi sudditi sin dal tempo senza inizio. Egli non solo ha costruito la prigione dei venticinque regni dell’esistenza all’interno dei sei sentieri, confinandovi l’umanità intera, ma ha anche posto il giogo della moglie e dei figli, e teso le reti dei genitori e del sovrano per impedire l’accesso al cielo. Per offuscare la vera mente della natura di Budda, egli induce le persone a bere il vino di avidità, collera e stupidità, e serve loro soltanto pietanze avvelenate che le lasciano prostrate sul terreno dei tre cattivi sentieri. Quando incontra qualcuno che ha rivolto il suo cuore al bene, cerca di ostacolarlo. (RSND, 1, 440 – cfr. SND, 4, 108)
[…]
Il grande demone dell’oscurità fondamentale può entrare persino nei corpi dei bodhisattva che abbiano raggiunto lo stadio di illuminazione quasi perfetta, impedendo loro di ottenere il beneficio supremo del Sutra del Loto: la perfetta illuminazione. Tanto più facilmente può ostacolare chi si trova negli stadi inferiori della pratica. Il re demone del sesto cielo entra nel corpo della moglie e dei figli di un uomo, inducendoli a sviare il marito o il genitore. E può anche possedere il sovrano per minacciare il devoto del Sutra del Loto o i genitori affinché rimproverino i figli che pure nutrono devozione filiale nei loro confronti. (RSND, 1, 440 – cfr. SND, 4, 109)
[…]
La dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita rivelata nel quinto volume di Grande concentrazione e visione profonda è particolarmente profonda. Se la propagate, i demoni sorgeranno certamente. Se così non fosse, non ci sarebbe modo di sapere che questo è il vero insegnamento. In un passo dello stesso volume si legge: «Quando la pratica progredisce e aumenta la conoscenza, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono in maniera disorientante, facendo a gara per interferire. […] Non dovete farvi influenzare né spaventare da loro. Se vi fate influenzare da loro, sarete trascinati nei sentieri del male. Se vi fate spaventare, vi sarà impedito di praticare il corretto insegnamento». Questa spiegazione non si applica solo a Nichiren, ma è anche una guida per i suoi discepoli. Imparatela rispettosamente e trasmettetela come verità di fede alle generazioni future. (RSND, 1, 446 – cfr. SND, 4, 119)

Cenni storici

Questa lettera, scritta nel 1275, è indirizzata ai fratelli Munenaka e Munenaga Ikegami, seguaci del Daishonin da vent’anni. Il loro padre, Yasumitsu, era un credente Nembutsu seguace di Ryokan, patriarca del tempio Gokuraku e principale istigatore delle persecuzioni nei confronti del Daishonin. La famiglia Ikegami lavorava nel campo dell’edilizia, un settore sotto la diretta influenza dei templi Nembutsu, e pertanto anche per questo Yasumitsu era sempre stato contrario alla fede dei figli. Su istigazione di Ryokan ripudiò il maggiore, Munenaka. Essere ripudiato dal padre significava perdere il diritto di successione, i mezzi di sostentamento e la reputazione sociale. Ryokan mirava a spezzare il legame tra i due fratelli affinché uno dei due o entrambi abbandonassero la fede, creando confusione tra i discepoli di Nichiren. Il Daishonin, preoccupato in particolare per la fede del minore, Munenaga, incoraggia i fratelli e le loro mogli a rimanere uniti per superare insieme le avversità. Entrambi i fratelli decisero di mantenere la fede fino alla fine e grazie a ciò, alcuni anni dopo, il padre si convertì al Buddismo di Nichiren Daishonin.

Il perché delle persecuzioni

Il Daishonin spiega ai due fratelli i motivi della persecuzione che stanno subendo. Il primo si riassume nella frase «demoni malvagi si impossesseranno di altre persone»: le funzioni demoniache che sorgono dall’oscurità fondamentale si attivano utilizzando altre persone per ostacolare chi propaga il Sutra del Loto. Il secondo riguarda l’alleggerimento della retribuzione karmica: praticando, proteggendo e diffondendo la Legge corretta si possono ricevere gli effetti del proprio karma passato “alleggeriti” in termini di tempo e di intensità ed estinguerli nel corso di una sola esistenza; le persecuzioni sono quindi un allenamento per la vita, come il ferro che viene battuto quando è caldo per farne uscire le impurità. In questa lezione ci concentreremo sul primo dei due motivi.

Il re demone del sesto cielo

Il mondo in cui viviamo è dominato dal re demone del sesto cielo e tutti gli uomini sono suoi sudditi. Quando ciò accade significa che i tre veleni di Avidità, Collera e Stupidità sono penetrati in profondità nella vita delle persone e l’oscurità fondamentale, stimolata da queste influenze negative, comincia ad agire come se fosse il re demone o i suoi sudditi personificati. Questo è il significato dell’espressione «demoni malvagi si impossesseranno di altre persone».
Sostanzialmente i “demoni malvagi” non sono altro che l’ignoranza nei confronti della Legge mistica, ovvero “l’oscurità fondamentale”, che esiste nella vita di tutti noi. Quando l’ignoranza aumenta e si perde la consapevolezza che noi stessi siamo la Legge mistica, si verificano varie disfunzioni nella vita, che si manifestano come “male” o “infelicità”. Quando questa disfunzione arriva a dominare la vita impedendone il corretto funzionamento, si può dire che «demoni malvagi si impossessano di altre persone». La vita degli esseri umani è dotata della capacità di manifestare la saggezza della Legge mistica, ma, dal momento in cui l’oscurità domina le funzioni della vita, si perde la consapevolezza di possedere questa capacità e sembra quasi che una natura malvagia esterna si sia impossessata del soggetto; per questo si usa l’espressione: «Demoni malvagi si impossesseranno di altre persone».
Si crea così una società malvagia che conduce le persone verso l’infelicità. Il Buddismo esiste per proteggerle da questo tipo di società e per cambiarla radicalmente. La battaglia consiste dunque nel fare della vita del Budda il centro dell’esistenza. Questo significa fare la rivoluzione umana.

Sconfiggere l’oscurità fondamentale della vita

Il Daishonin cita un famoso passo di Grande concentrazione e visione profonda, un’opera basata sul Sutra del Loto, nella quale T’ien-t’ai espone la dottrina dei “tremila regni” come la verità suprema cui il Budda si illuminò e rivela il metodo di pratica, chiamato “osservazione della mente”, che permette ai praticanti di osservare e manifestare nella propria mente la saggezza del Budda. Questa difficile pratica, però, non permette facilmente il conseguimento della Buddità.
Secondo il Daishonin, la dottrina dei “tremila regni in un singolo istante di vita” si può sintetizzare nella recitazione di Nam-myoho-renge-kyo, che permette concretamente di sconfiggere l’oscurità fondamentale facendo emergere la Buddità. La pratica di Nam-myoho-renge-kyo può essere considerata come “la dottrina dei tremila regni effettivi in un singolo istante di vita”. Oltre a ciò, per far emergere la Buddità, usa l’espressione «se la propagate»: significa diffondere la Legge che permette a tutte le persone comuni di conseguire la Buddità. “Propagare” è far sì che più persone possibili possano recitare Nam-myoho-renge-kyo e abbracciare il Gohonzon, l’oggetto di culto per la concretizzazione dei tremila regni in un singolo istante di vita (ichinen sanzen). «Se la propagate» è l’invito del Daishonin a noi discepoli di diffondere la Legge per la felicità di tutta l’umanità e per la pace nel mondo, quindi indica l’impegno per la realizzazione di kosen-rufu. Il Daishonin inoltre spiega che quando avanziamo nella nostra rivoluzione umana e agiamo per kosen-rufu sorgono i demoni e ciò è la conferma che quello che stiamo propagando è l’insegnamento corretto.
La vera natura del demone è l’oscurità fondamentale inerente alla nostra vita, l’ignoranza, l’esatto opposto della saggezza. A causa dell’ignoranza ci lasciamo trascinare dai desideri, dalle illusioni e dall’egoismo che generano l’infelicità e le sofferenze. Quando viene propagata la pratica di Nam-myoho-renge-kyo, l’oscurità fondamentale inerente alla vita si manifesta come i tre ostacoli e i quattro demoni. Inoltre, per le persone dei nove mondi è difficile credere nella Legge predicata in accordo con la mente del Budda, quindi, nasce inevitabilmente una resistenza da parte di persone diffidenti o ignoranti quando questa viene propagata.
Ecco perché è così importante tenere presente il passo: «Se la propagate, i demoni sorgeranno certamente. Se così non fosse, non ci sarebbe modo di sapere che questo è il vero insegnamento». Quando si presentano i demoni e gli ostacoli, è il momento di rafforzare la fede. Kosen-rufu è una lotta per sconfiggere i demoni, grazie alla quale otteniamo il beneficio di conseguire la Buddità in questa esistenza. In altre parole, la Buddità si manifesta nella forte fede con cui si lotta contro il demone; in questo modo la nostra vita si riempie del potere della Legge mistica e aumenta la convinzione che la natura del Budda esiste nella nostra vita e che abbiamo la potenzialità di conseguire la Buddità.

Non temere i tre ostacoli e i quattro demoni

«Quando la pratica progredisce e aumenta la conoscenza, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono in maniera disorientante facendo a gara per interferire. Non dovete farvi influenzare né spaventare da loro. Se vi fate influenzare da loro, sarete trascinati nei sentieri del male. Se vi fate spaventare, vi sarà impedito di praticare il corretto insegnamento».

In un altro Gosho si legge che quando un comune mortale consegue la Buddità, «i tre ostacoli e i quattro demoni invariabilmente appariranno». E continua: «Il saggio si rallegrerà, mentre lo stolto indietreggerà» (I tre ostacoli e i quattro demoni, RSND, 1, 568 – cfr. SND, 4, 128).
Di fronte a ostacoli e demoni, il saggio, cioè chi ha compreso la logica del Buddismo e ha una fede profonda, sa che è arrivata la battaglia decisiva che decide l’ottenimento o meno della Buddità e per questa ragione sfida con gioia e coraggio le funzioni malvagie. Al contrario, lo stolto, cioè chi non ha compreso bene la logica del Buddismo e ha una fede debole, si fa prendere dalla paura e scappa lasciandosi sconfiggere dalle funzioni demoniache.
Gli ostacoli e i demoni «emergono in maniera disorientante», in modo indistinguibile o confuso. Non è detto che si manifestino in modo riconoscibile; approfittano della disattenzione e dei punti deboli del devoto. Spesso le funzioni demoniache si manifestano in forme del tutto inaspettate, sorprendenti e impensabili che apparentemente non contrastano con la logica e il senso comune. Inoltre emergono «facendo a gara», quindi non bisogna rilassarsi quando ne abbiamo superato uno, perché la funzione malvagia potrebbe sfruttare questa rilassatezza per contrattaccare. Per questo il Daishonin ci ammonisce scrivendo: «Rafforzate la vostra fede giorno dopo giorno e mese dopo mese. Se la vostra determinazione cala anche solo un po’, i demoni prenderanno il sopravvento» (Le persecuzioni che colpiscono il Budda, RSND, 1, 885 – cfr. SND, 4, 188).

I tre ostacoli e i quattro demoni

I tre ostacoli emergono dai punti deboli del praticante e sono suddivisi in tre categorie. In giapponese sono chiamati bonno-sho, go-sho e ho-sho. Il primo deriva dal cuore, o mente: è l’ostacolo dei desideri e delle illusioni che diventano un impedimento alla pratica buddista; è l’ostacolo che deriva dai tre veleni di avidità collera e stupidità; ad esempio la superbia e il dubbio ne sono un’espressione. Il secondo deriva dal karma creato in questa vita: fanno parte di questa categoria gli ostacoli che si manifestano attraverso il marito, la moglie o i figli, in quanto il tipo di marito, moglie o figli che abbiamo dipende in qualche modo dalle nostre azioni e dalle cause che abbiamo posto. Inoltre, le loro reazioni sono in relazione alle nostre azioni. Il terzo deriva dalle retribuzioni karmiche: per esempio in che nazione, società o famiglia si nasce. Secondo il Daishonin appartengono a questa categoria gli impedimenti da parte dei genitori o dei governanti.
I demoni sono funzioni che ostacolano la pratica privando il devoto della saggezza, della fede, della forza vitale e a volte anche della vita stessa. Sorgono dall’oscurità fondamentale, l’ignoranza inerente alla vita, che consiste nel non conoscere la Legge mistica e non voler credere in essa. Sono suddivisi in quattro categorie: bonno-ma, on-ma, shi-ma e tenji-ma. Il primo riguarda le illusioni e i desideri ed è sostanzialmente uguale al primo dei tre ostacoli. Il secondo deriva dai cinque aggregati (forma, percezione, concezione, volizione e coscienza, elementi fondamentali che si uniscono temporaneamente per formare ogni singolo essere vivente) e crea confusione alle funzioni fisiche e mentali portando disarmonia al fisico e al cuore della persona, privandola della forza vitale e distruggendone la fede. Le malattie fisiche e psichiche rientrano in questo tipo di impedimento. Il terzo priva il praticante della vita o insinua la paura e il dubbio tramite la morte di un’altra persona. Il quarto, il “re demone”, la manifestazione dell’oscurità fondamentale, controlla le persone prendendo le loro vite per attaccare il praticante facendolo soffrire e privandolo della fede e dei benefici.

Illuminazione e oscurità

Illuminazione significa la natura fondamentale di tutti i fenomeni, la verità fondamentale e intrinseca, permanente e immutabile. La natura illuminata e quella oscurata sono entrambe insite nella vita. L’uno o l’altro dei due aspetti emerge a seconda della direzione in cui è rivolto il proprio ichinen. Se recitiamo Daimoku con fede nel Gohonzon, e lo propaghiamo, la natura illuminata insita nella propria vita, in quelle altrui e nella natura si risveglia per creare valore e attivare le forze protettrici delle divinità buddiste. Se, al contrario, viene risvegliata l’oscurità fondamentale, questa si opporrà alla nostra fede impedendoci di ottenere benefici e indebolendo la nostra forza vitale, la saggezza e la fede. Per questo è importante conoscere bene la frase di Gosho: «Rafforzate la vostra fede giorno dopo giorno e mese dopo mese. Se vi rilassate anche solo un po’, i demoni prenderanno il sopravvento».
Per affrontare e sconfiggere tutti i tipi di funzione demoniaca bisogna basarsi sulla fede, origine della saggezza che permette di riconoscere il demone. Questa saggezza la troviamo solo nella recitazione di Nam-myoho-renge-kyo e nella lotta per realizzare kosen-rufu, la strada aperta dal Daishonin e poi ereditata dalla SGI. La fede di chi ha il cuore del bodhisattva che lotta per kosen-rufu con spirito di missione impegnandosi nella propria rivoluzione umana, non verrà mai scalfita da ostacoli e demoni.

«Non dovete farvi influenzare né spaventare da loro»

“Non farsi influenzare” significa non adeguarsi alla funzione del demone, ma per riuscirci è importante riconoscerlo. Per questo studiamo l’insegnamento del Daishonin: è la ragione più importante per cui è necessario studiare il Buddismo. Inoltre, attraverso la recitazione del Daimoku manifestiamo lo stato vitale del Budda che è il punto cruciale per vincere contro le funzioni demoniache. L’unica forza che può sconfiggere l’oscurità fondamentale, che è la vera identità del demone, è il mondo di Buddità. Per manifestarlo l’unico modo è avere fede e recitare Daimoku. La SGI è il luogo dove si riuniscono i cosiddetti “buoni amici” che ci indicano il modo corretto di praticare e ci danno la forza di superare gli ostacoli e i demoni. “Non farsi spaventare” significa che se evitiamo gli ostacoli o fuggiamo di fronte a essi, siamo già stati sconfitti. Gli ostacoli e i demoni vanno affrontati e superati. Una “fede coraggiosa” è la chiave per sconfiggere il demone.
Il Buddismo di Nichiren Daishonin (a differenza di quello di T’ien-t’ai) pone l’accento sulla “lotta contro le funzioni demoniache”. Lottare e vincere contro le funzioni malvagie significa manifestare il mondo di Buddità nella propria vita. Sia l’ottenimento della Buddità che la realizzazione di kosen-rufu diventano una realtà solo attraverso la lotta contro gli ostacoli e i demoni. Non è esagerato affermare che riuscire in ciò, significa essere Budda.

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