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L'essenza del Gosho - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:50

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L’essenza del Gosho

A Solbiate Olona (Varese) si è tenuto il nono corso dedicato all’Europa dal 14 al 17 luglio. Katsuji Saito, responsabile del Dipartimento di studio della SGI, ha tenuto il nuovo ciclo di approfondimento degli scritti di Nichiren Daishonin, nel quale ha riletto le tappe della vita di Shijo Kingo alla luce degli incoraggiamenti del suo maestro. Saito ha anche presentato il commento de Il vero aspetto di tutti i fenomeni sia al corso europeo che nella lezione aperta a partecipanti da tutta Italia conclusiva del suo viaggio nel nostro paese

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A Solbiate Olona (Varese) si è tenuto il nono corso dedicato all’Europa dal 14 al 17 luglio. Katsuji Saito, responsabile del Dipartimento di studio della SGI, ha tenuto il nuovo ciclo di approfondimento degli scritti di Nichiren Daishonin, nel quale ha riletto le tappe della vita di Shijo Kingo alla luce degli incoraggiamenti del suo maestro. Saito ha anche presentato il commento de Il vero aspetto di tutti i fenomeni sia al corso europeo che nella lezione aperta a partecipanti da tutta Italia conclusiva del suo viaggio nel nostro paese

Quando lo scorso anno Katsuji Saito ha salutato i partecipanti europei, dicendo che il secondo ciclo di lezioni nel Vecchio Continente era terminato, in cuor loro tutti hanno sperato che non fosse vero. Una speranza che si deve essere trasformata in un forte richiamo, visto che il responsabile del Dipartimento di studio della SGI ha tenuto, per la nona volta in Europa, un ciclo di lezioni. L’obiettivo è chiaro: crescere i futuri leader di kosen-rufu di cui non a caso il 60% dei partecipanti erano giovani, il 20% entrati di recente nella Divisione adulti e l’altro 20% adulti. «Quando ero nella Divisione giovani – ha detto Saito aprendo il corso – ho capito quanto fosse importante studiare e questo lo vorrei trasmettere prima di tutto ai giovani che quest’anno sono la maggioranza dei partecipanti. Gosho come Il vero aspetto di tutti i fenomeni, che costituisce l’essenza dell’insegnamento del Daishonin, o La strategia del Sutra del Loto, ci offrono l’occasione per approfondire ancora di più questo Buddismo». Anche perché il movimento della SGI, a oggi presente in centonovantadue tra territori e nazioni, deve avere solide basi. E quale modo migliore per fortificarle, se non attraverso lo studio?
Con un suo personale messaggio, il presidente Ikeda ha rivolto calde parole di ringraziamento a tutti coloro che hanno espresso la loro solidarietà al Giappone piegato dai disastri naturali e umani e ha ricordato a tutti i Bodhisattva della Terra europei che il sogno di realizzare kosen-rufu nel mondo è direttamente collegato al voto del Daishonin. «Insieme a me – ha scritto Ikeda – dedicate la vita a kosen-rufu e che tutte le nostre vite brillino di forza». Studiare il Buddismo attraverso i Gosho: studiarne anche solo uno, parola per parola, ha rimarcato Saito, vuol dire poter sentire davvero il cuore di Nichiren Daishonin.

Le lettere del Daishonin al discepolo Kingo

Il corso si è aperto con quella che il responsabile del Dipartimento di studio della SGI ha definito una “doccia” di Buddismo: per spiegare La strategia del Sutra del Loto è stato fatto un rapido percorso tra le lettere che Nichiren Daishonin e Shijo Kingo si sono scambiati nell’arco di dieci anni. Dieci anni nei quali Shijo Kingo ha potuto dimostrare la “meraviglia della fede”, come l’ha definita Saito stesso. In questo modo è stato possibile evidenziare come le guide del maestro siano state fondamentali per il discepolo: seguendole scrupolosamente, egli ha realizzato quella che, usando le parole del secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, potremmo definire la sua “rivoluzione umana”, superando mille difficoltà e realizzando la propria vita.
Nell’osservare gli ostacoli incontrati da Kingo negli anni, Saito ha individuato alcuni atteggiamenti suggeriti dal Daishonin all’amato discepolo, consigli utili per ogni tempo, fra i quali:

  • Allontanare la lamentela e sviluppare la pazienza;
  • Ricercare la vera felicità, mettendo in pratica il principio “essere felici e a proprio agio”;
  • Non cancellare la fortuna acquisita nutrendo odio verso coloro che meriterebbero invece la nostra gratitudine;
  • Non scappare dalle difficoltà;
  • Comportarsi basandosi sulla condivisione del legame fra maestro e discepolo;
  • Non farsi influenzare dagli otto venti;
  • Pregare in sintonia col maestro;
  • Avere la consapevolezza che la realizzazione del discepolo è anche quella del maestro;
  • Non perdere la concentrazione di fronte alla vittoria momentanea;
  • Non dimenticare il debito di gratitudine verso le persone;
  • Essere cauti.

Tre le parole chiave emerse nella spiegazione: prudenza, coraggio e fede. La prudenza suggerita non è da confondere con l’inattività, che sarebbe piuttosto codardia. Il coraggio che si esprime con la fede è piuttosto quello che permette di usare le varie tecniche nel modo più saggio; una sorta di positiva applicazione pratica di princìpi teorici. Un’azione che suscita l’ammirazione di chi ci circonda e che ottiene i risultati più efficaci grazie anche alle benefiche funzioni dell’ambiente. E che, quando è tesa verso l’obiettivo che gli altri diventino felici, può ottenere risultati quasi insperati. Infine, la conclusione: la strategia del Sutra del Loto che il Daishonin invita Kingo ad attuare è il potere della saggezza che emerge grazie alla fede nel Sutra del Loto.

Lo studio utile per rafforzare la fede

E dopo “la doccia”, venerdì mattina è iniziata quella che, sempre Saito, ha definito questa volta un “bagno di Buddismo” e una “scalata verso il monte Everest”.
Il Gosho protagonista di questa sessione di studio è stato Il vero aspetto di tutti i fenomeni. Scritto nel 1273 da Sado, e destinato a Sairen-bo, si pensa che fosse una risposta a una domanda del suo discepolo sul significato del “vero aspetto di tutti i fenomeni” contenuto nel capitolo “Espedienti” del Sutra del Loto. Come annunciato, il percorso è stato lungo e impervio. Per cogliere col cuore il senso delle parole di Nichiren, Saito ha toccato concetti base della pratica buddista per spiegare il senso profondo di Nam-myoho-renge-kyo; eppure al di là dei contenuti, studiare, è stato ribadito, serve a rafforzare la propria fede, poiché essa nasce anche dalla comprensione del Buddismo. Riuscire a mettere in pratica nella propria vita ciò che si studia, vuol dire cogliere l’occasione di poter trasformare profondamente la propria esistenza. Questo collegamento diretto fra fede e vita, studio e realtà ha prodotto un lungo lavoro di raccolta e sintesi degli interrogativi dei partecipanti che ha portato alla selezione di alcune domande, presentate nel pomeriggio conclusivo [una scelta sarà pubblicata su uno dei prossimi numeri, n.d.r.].
Lo spirito dei giovani ha impregnato questo corso: le giovani donne del gruppo Ikeda Kayo-kai prima, e i giovani uomini poi, si sono incoraggiati a vicenda nell’ambito di due incontri in cui è stato possibile scambiarsi le esperienze a livello di attività nei propri paesi e rinnovare la promessa di realizzare kosen-rufu in Europa e nel mondo. “One Europe with Sensei” non è stato solo lo slogan di questo Corso europeo di studio: giovani e adulti, attraverso il sostegno reciproco, portano avanti quello che Daisaku Ikeda ha cominciato cinquant’anni fa, quando in tutto il continente europeo c’erano solo otto pionieri della Soka Gakkai.
Il corso si è chiuso con i report dei giovani di vari paesi ma, anziché un canonico report, ogni nazione che ha parlato ha trasmesso a tutti la passione in questa grande avventura di kosen-rufu: si è spaziato tra rap in rima, canzoni, foto, sorrisi e la certezza che itai doshin non sono solo parole.

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Il vero aspetto di tutti i fenomeni / Scegliere di essere felici insieme agli altri

Attraverso un’analisi puntuale di alcuni brani del Vero aspetto di tutti i fenomeni, nella lezione tenuta a Milano Saito ha tracciato i punti essenziali di cosa significa essere Bodhisattva della Terra

«Ogni volta che ritorno in Italia, grazie a voi il mio carattere migliora» ha esordito Katsuji Saito nella lezione che si è tenuta a Milano il 17 luglio, al Forum di Assago, alla quale hanno partecipato 1800 persone provenienti da tutte le regioni italiane.
L’ormai tradizionale appuntamento annuale dedicato all’approfondimento della filosofia buddista ha avuto inizio con una domanda: «Sapete tutti chi sono i Bodhisattva della Terra?».
«I Bodhisattva della Terra siamo tutti noi – ha detto Saito introducendo la sua spiegazione del Vero aspetto di tutti i fenomeni – che recitando Daimoku miglioriamo noi stessi e decidiamo di sforzarci ulteriormente, manifestando il desiderio di kosen-rufu. Siamo noi persone comuni che grazie a Nam-myoho-renge-kyo riusciamo a rompere il guscio del piccolo io e a fare emergere il vero io illuminato».
Il “vero aspetto di tutti i fenomeni” è in realtà ciò che facciamo e realizziamo ogni giorno. Il nostro vero io è uguale alla vita dell’universo e, proprio come i singoli suoni messi insieme compongono una meravigliosa sinfonia, tutti i fenomeni sono le singole vite che, quando recitiamo Daimoku davanti al Gohonzon e richiamiamo questo potere, si rivitalizzano e manifestano il vero aspetto di tutti i fenomeni.
Nichiren Daishonin ha affermato di essere il Bodhisattva Pratiche Superiori, apparso per guidare i Bodhisattva della Terra. Perché Pratiche Superiori? Perché ha la funzione di istituire la pratica del Daimoku e iscrivere l’Oggetto di culto per l’Ultimo giorno della Legge. Coloro che mettono in pratica la recitazione del Daimoku meritano il titolo di discepoli del Bodhisattva Pratiche Superiori e sono quindi Bodhisattva della Terra. Importante è “non lesinare la propria vita” che vuol dire abbandonare il piccolo io e lodare costantemente gli altri perché quando una persona viene lodata può sviluppare la capacità di superare anche dure prove. Manifestare il vero io vuol dire scoprire la propria missione in qualità di Bodhisattva della Terra.
Ma come devono essere i discepoli del devoto del Sutra del Loto? Nichiren Daishonin chiarisce che devono “mantenere la propria fede qualunque cosa accada”, “portare avanti la pratica fino in fondo”, “rimanere discepoli per tutta la vita”, “avere lo stesso cuore di Nichiren”, “essere Bodhisattva della Terra”. Tutti noi siamo discepoli del Budda eterno dall’infinito passato, che si evince anche dal tipo di Daimoku che si recita, che non dev’essere formale, come sostiene Nichiren: «Chi recita questo tipo di Daimoku non deve fare nessuna discriminazione fra uomini e donne». Poi è necessario che una persona prenda l’iniziativa, come Nichiren, e poi un’altra comparirà, e così via. Questo è la formula di kosen-rufu, il nostro movimento va avanti perché c’è un dialogo da persona a persona. Shakyamuni disse al discepolo Ananda: «Devi contare su di te, non dipendere da nessun altro. Fai che la Legge sia la tua isola; fai affidamento sulla Legge. Non devi dipendere da nessun’altra cosa». Ci vuole spirito d’iniziativa e alzarsi da soli, questo è fare la propria rivoluzione umana, stabilire una condizione di indipendenza dal proprio egocentrismo, vincendo le funzioni demoniache della vita che allontanano dalla comprensione dell’aspetto dei fenomeni.
Atteggiamento fondamentale nella fede è costruirsi una reputazione come devoti del Sutra del Loto, che vuol dire vivere per kosen-rufu, esprimendo nella vita quotidiana i valori buddisti. Dedicarsi al Gohonzon, il Sutra del Loto di quest’epoca, è basare la propria vita sulla Legge e sul potere dell’universo, ovvero dedicarsi alla pratica quotidiana di Gongyo e Daimoku e portare avanti le attività per kosen-rufu: una pratica libera, impegnata nelle due vie di pratica e di studio.
Il presidente Ikeda sottolinea che «studiare serve a risvegliare la saggezza del Budda eterno e sconfiggere qualsiasi funzione malvagia. E soprattutto propagare da cuore a cuore gli insegnamenti del Daishonin».
Lo studio nel Buddismo ci permette di chiarire chi siamo davvero. L’essere umano ha bisogno di chiarirselo continuamente, perché lo dimentica. Per questo Saito ha concluso dicendo: «Studiate più e più volte questo Gosho per rammentare chi è il vero io, e manifestare così la stessa condizione vitale del Daishonin».

Pina Consoli

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