Nella filosofia buddista, le cose importanti sono anche semplici: come comportarsi da esseri umani o evitare qualsiasi atteggiamento basato sull’arroganza o la negligenza. Passione e vitalità, invece, sono garanzie per mantenere giovane qualsiasi organizzazione
Un benvenuto a tutti i nostri membri SGI in visita, sono così felice di vedervi! Grazie di cuore per esservi uniti a noi. Accogliamoli con un caloroso applauso! Il tempo in questi giorni ha rinfrescato, quindi vi prego di fare attenzione a non prendervi il raffreddore… Spero che i membri giapponesi si rivolgeranno ai nostri ospiti con sincero spirito di amicizia e troveranno il tempo di parlare con loro e incoraggiarli. I nostri amici provenienti dall’estero hanno fatto un grande sforzo per arrivare fin qui. Spinti dallo spirito di ricerca e dal sincero desiderio di approfondire il Buddismo di Nichiren Daishonin, hanno lavorato e risparmiato per potersi pagare questo lungo viaggio, nobili compagni di fede che si sono uniti a noi in nome di kosen-rufu! L’integrità della fede della Gakkai è nella cura sincera che rivolgiamo ai nostri amici membri. Grazie di nuovo ai compagni di fede provenienti dalla Corea del Sud e da tutti gli altri paesi.
Proprio quando i tempi sono più cupi dobbiamo avanzare con dinamismo e allegria. Dovremmo sforzarci sempre di alleggerire lo spirito di chi ci circonda. Le riunioni della Soka Gakkai dovrebbero essere sempre ricche di energia, ispirazione e vitalità. Durante i primi giorni del nostro movimento le riunioni erano incredibilmente vivaci, perfino gli applausi erano carichi di passione. Questo comunica una grande energia e… fa bene alla salute. Trascinarsi senza entusiasmo è un vero spreco. In tal modo non potremo mai sperare di assaporare un’esistenza libera dal rimpianto. Avanziamo quindi con vigore!
Oggi sono con noi i rappresentanti del corpo docente e del personale dell’Università Soka e del Collegio femminile Soka. Vi ringrazio per la vostra partecipazione. Dottorati e cattedre onorarie costituiscono i massimi riconoscimenti del mondo accademico. Siate profondamente consapevoli che ogni titolo conferito a me, in quanto fondatore delle nostre scuole, è un onore conferito ai docenti, al personale e a tutti gli studenti Soka. Lo spirito che anima le nostre scuole è l’essenza dell’educazione. Spero che i docenti e il personale continuino a condividere con gli studenti gioia e ottimismo, assicurandosi che l’Università e il Collegio femminile Soka si sviluppino in quanto istituzioni accademiche ideali, in cui la fiamma dello spirito fondamentale dell’educazione Soka arda sempre luminosa. Il ventunesimo secolo è il secolo dell’educazione e l’educazione è la chiave del futuro; se essa declina, tutto il resto franerà di conseguenza.
Oggi molti genitori desiderano far studiare i loro figli all’Università Soka e molti studenti sono desiderosi di frequentarla. Se però i docenti e il personale dovessero stancarsi, perdendo passione e vitalità, la brillante eredità della scuola inizierebbe a sgretolarsi. Spero che voi tutti, docenti e personale, agirete sempre con uno spirito fresco, dinamico e intraprendente per aprire nuovi sentieri e assicurare il costante sviluppo e il successo delle nostre scuole. Dobbiamo essere sempre luminosi e positivi in ogni occasione che ci viene offerta di interagire con i giovani.
È fondamentale che i responsabili della Soka Gakkai mantengano sempre intatte passione e vitalità. La Soka Gakkai ha avuto successo perché siamo sempre rimasti concentrati e vigili. In qualunque tipo di organizzazione il declino ha inizio quando i responsabili centrali diventano negligenti, cedendo all’arroganza e al compiacimento. Questo non deve mai accadere ai responsabili della Gakkai. Spero che tutti voi che vi siete assunti una grande responsabilità nel nostro movimento trasmettiate sicurezza e convinzione e siate il tipo di persone su cui tutti possono contare.
Aprire la strada
Il grande campione dell’indipendenza indiana Mahatma Gandhi (1869-1948) disse: «Le vostre nobili aspirazioni troveranno sicura realizzazione. Chi lotta per alti ideali non lotta mai invano». Grazie a una forte determinazione siamo in grado di aprire la strada alla realizzazione dei nostri sogni. Abbiamo dalla nostra parte il potere della preghiera. Fin dalla giovinezza ho inciso nel mio cuore i passi più significativi che incontravo nel corso delle mie letture. Ho approfondito la conoscenza della vita reale meditando seriamente sulle maggiori opere letterarie e sugli eventi di portata mondiale. È fondamentale leggere buoni libri e imparare tutto il possibile da persone sagge e perspicaci, se davvero vogliamo realizzare la nostra missione in questa epoca così difficile.
Il romanziere giapponese Shugoro Yamamoto (pseudonimo di Satomu Shimizu; 1903-67) scrisse: «Una battaglia è qualcosa di vivo; la vittoria o la sconfitta non sono certe fino al momento decisivo. La fiducia nella vittoria è ciò che determina la vittoria stessa. Coloro che sono convinti di trionfare, ci riescono». Un tempo le persone imparavano a memoria passaggi come questo, persino i leader politici e gli educatori li citavano.
La vita è una battaglia. Dobbiamo vincere, vincere totalmente e definitivamente, facendo appello fino all’ultima goccia di energia. Non potremo continuare a vincere se diventiamo arroganti e lasciamo il lavoro duro agli altri. Né riusciremo a ottenere la vittoria finale nella vita se dimentichiamo il nostro senso di gratitudine e di apprezzamento verso gli altri, se perdiamo di vista kosen-rufu e ci lasciamo sconfiggere dalle funzioni demoniache della nostra oscurità interiore.
L’essenza del Buddismo risiede nel nostro comportamento come esseri umani. Un responsabile arrogante e vano è il colmo della stupidità. Come responsabili, dobbiamo mostrare sempre il massimo rispetto per i membri – i nobili figli del Budda – pregando e lavorando più di chiunque altro per aprire la strada. Simili sforzi sinceri determineranno uno slancio spontaneo verso la vittoria.
Vedere con il cuore
Antoine de Saint-Exupéry (1900-44) nel suo famoso libro Il piccolo principe scrive: «Si vede chiaramente solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi». È un passo molto noto. Anche nel regno del Buddismo le cose fondamentali sono visibili solo attraverso la fede. La fede è la saggezza suprema. Nichiren Daishonin dichiarò: «È il cuore che è importante» (La strategia del Sutra del Loto, RSND, 1, 889). Ogni altra pretesa è inutile. Ciò che conta è il cuore.
Il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, sapeva comprendere profondamente il cuore dei suoi discepoli, e io fui accuratamente allenato da lui. Ogni volta che incontrava qualcuno, riconosceva subito se non era schietto con lui, se stava dissimulando la verità. Toda mi impartì lezioni davvero preziose sulla natura umana.
Vorrei condividere con voi alcune citazioni di Goethe (1749-1832), e anche di Lev Tolstoj (1828-1910). Goethe scrisse questi versi: «Pensieri vili, / timida indecisione, / esitazione languida, / ansiosi lamenti / non muteranno l’avversità, / né ti faranno libero. / Conserva la tua resistenza / di fronte a ogni assalto / non essere mai chino, / mostrati forte, / richiamando a te così / le braccia degli dèi». Gli dèi celesti – ovvero le forze benevole dell’universo – proteggono i coraggiosi. Sono le nostre preghiere ardenti a muovere gli dèi. Spero che lotterete con questa forte convinzione, conquistando l’ammirazione di tutti.
Tolstoj afferma: «Lo sforzo di lottare per il bene, il processo in se stesso, è ciò che giustifica la nostra esistenza». Questo è meraviglioso. Come afferma Tolstoj, l’intero processo è significativo, non soltanto il raggiungimento dell’obiettivo. Questo non significa che non possiamo essere felici finché non raggiungiamo il nostro scopo. La vita ci presenta lungo la strada le situazioni più varie, ma finché continuiamo a progredire nella nostra pratica buddista riusciremo persino a gioire della lotta contro le difficoltà.
I giorni spesi a lavorare per kosen-rufu sono giorni davvero felici.
Cittadelle per il sostegno delle persone
Nel Sutra del Loto troviamo le parole: «Questa, la mia terra, rimane salva e illesa» (“Durata della vita del Tathagata”, SDL, 303). Secondo questo spirito, le strutture della Soka Gakkai sono cittadelle per il sostegno della vita delle persone e per la diffusione della felicità e della gioia di vivere, a prescindere da quanto possano essere travagliati i tempi. Le strutture della Soka Gakkai, centri della mistica Legge, sono fari di prosperità nella società e luoghi di promozione di pace e cultura. Tra l’altro, nel giugno scorso è stato inaugurato il nuovo Centro culturale SGI-USA a Washington, un evento che ha ricevuto le congratulazioni di molte personalità di spicco di vari settori della società americana.
Un nuovo imponente auditorium è ora in costruzione anche a Seul, la capitale della Corea del Sud. Una volta completato, l’edificio presenterà cinque piani sopra il livello del terreno e cinque sotterranei, dove si troveranno i parcheggi, e una sala principale con duemilacinquecento posti a sedere. Mi è stato riferito che verrà ultimato tra due anni. Congratulazioni ai membri della Corea!
Il famoso microbiologo franco-americano René Dubos (1901-82), con il quale ho dialogato dopo essere stato introdotto a lui dallo storico inglese Arnold J. Toynbee (1889-1975), scrisse: «Trascurare di costruire qualcosa in grado di sopravvivere al nostro tempo è segno di irresponsabilità verso i nostri discendenti, un fallimento rispetto al dovere di fare per loro ciò che i nostri predecessori hanno fatto per noi». La costruzione di tutte queste nuove strutture Soka è il suono energico del futuro, della speranza e di una vittoria duratura. La crescita della Soka Gakkai è paragonabile al sole luminoso che si leva nel cielo. Io stesso ho superato ogni possibile complotto e ho trionfato. Spero che ognuno di voi condurrà la propria vita da vero vincitore. Ho costruito una strada lungo la quale ognuno potrà trionfare. Essa coincide con il sentiero della verità e della giustizia. Se seguite quel sentiero, la vittoria è assicurata.
Oggi sono con noi il direttore generale della SGI-Danimarca Jan Møller e sua moglie Taeko. Grazie di essere venuti! Sono felice di vedervi così in forma. Vi prego di portare i miei più cari saluti a tutti i membri della Danimarca.
Hans Christian Andersen (1805-75) era originario della Danimarca. Compose o trascrisse quasi centocinquanta fiabe – tra cui La sirenetta, Pollicina e La piccola fiammiferaia – per le quali è amato in tutto il mondo. Sono certo che tutti voi conoscete la sua opera. La Danimarca, tra l’altro, è stata la prima nazione europea in cui ho messo piede durante il mio primo viaggio all’estero, nell’ottobre del 1961. Ricordo di aver visitato allora diversi luoghi legati alla vita di Andersen. Una delle sue storie si intitola Il libro illustrato del padrino. Tra i molti episodi riportati c’è un tentativo da parte di ricchi mercanti della Lega Anseatica di assumere il controllo di Copenaghen nel tardo Medioevo. Invece di difendere la popolazione, il re e la sua corte abbandonarono in fretta la capitale. Rimase la regina da sola, decisa a proteggere la città e i suoi abitanti.
Le donne possiedono una forza straordinaria. Questa regina coraggiosa e bella scese tra la gente, incoraggiando e radunando le persone. Visitò ogni casa o rifugio per ispirare la popolazione, che rispose difendendo con lealtà la capitale. Il risultato degli sforzi sinceri della regina è descritto nella storia con queste parole: «Il sole splende in tutti i cuori e rifulge in tutti gli occhi per la felicità della vittoria». Dopo questo successo, i cittadini applaudirono alla regina che aveva saputo infondere in loro il coraggio di alzarsi e difendersi da soli.
Anche noi rivolgiamo un caloroso applauso ai membri della Divisione donne che rappresentano il sole luminoso della Soka Gakkai! Sin dall’inizio della Soka Gakkai, i membri della Divisione donne sono stati la forza trainante del nostro sviluppo e hanno tenuto le redini della vittoria. Le grandi donne non sono né arroganti né interessate. Le loro preghiere sono forti. I membri della Divisione donne hanno forgiato la solidarietà della nostra organizzazione, rendendola una forza indistruttibile. Dobbiamo nutrire solo gratitudine per loro. Nessuno dovrebbe mai guardarle dall’alto in basso o trattarle senza rispetto. Questa era anche la ferma indicazione di Makiguchi e Toda, e la Soka Gakkai è rimasta salda fino a oggi perché l’abbiamo seguita. Nessuno può eguagliare la forza delle madri. E nessuno può reggere il confronto con i membri della Divisione donne che sono quotidianamente in azione. Ho sempre apprezzato i membri della Divisione donne e le ho incoraggiate seriamente. Anche i membri della Divisione giovani donne meritano il nostro più grande rispetto. È semplicemente naturale riconoscere in loro il massimo valore. Gli uomini dovrebbero rispettare e sostenere le donne, esprimendo un profondo apprezzamento per il loro lavoro. La Soka Gakkai non avrà futuro se cade sotto il dominio di persone arroganti e boriose.
Rispettare le persone
Nessuno è più grande delle persone comuni. I leader nella società dovrebbero sempre avere presente come massima priorità il benessere delle persone. Dovrebbero rispettarle e servirle. Questo è il punto di partenza e il traguardo della vera leadership. I leader esistono per il bene della gente. Siamo entrati in un’epoca in cui è necessaria una totale rivoluzione della responsabilità.
Ho dedicato tutta la mia vita ai nostri membri, facendo mio lo spirito del maestro.
Oggi vorrei creare con voi un’atmosfera piacevole e rilassata perché per un momento possiate dimenticare le vostre lotte quotidiane sentendovi felici, tranquilli e sollevati, mentre vi preparate ad affrontare le prossime sfide. Per quanto sia scoraggiante una situazione, i nostri membri continuano sempre ad avanzare verso il nobile ideale di kosen-rufu con dedizione e ferma determinazione di vincere. I responsabili più alti della nostra organizzazione non devono mai dimenticare di alimentare una sincera gratitudine per gli sforzi dei membri sostenendoli senza riserve. Coloro che non comprendono questo sono vittime della propria personale ambizione, diventano arroganti e perdono la strada. Non dobbiamo permettere a simili presunti responsabili di imperare. I nostri membri devono essere sempre saggi e continuare a vigilare.
La felicità degli altri
Un’altra fiaba di Hans Christian Andersen si intitola La lumaca e il roseto. Racconta di un roseto che porta a fioritura meravigliosi fiori, regalando gioia alle persone. Arriva una lumaca e ne deride gli sforzi. La lumaca è un tipo pigro, rimane serrata nel suo guscio e pensa solo a se stessa: «Il mondo non conta niente per me. Cosa c’entro io con il mondo? Sono fin troppo occupata con me stessa!». «Tutti noi però dovremmo dare il nostro meglio agli altri – le risponde il roseto – offrendo tutto il possibile». Ogni giorno il roseto si apre al mondo rallegrando gli altri e questo riempie la sua stessa vita di profonda felicità.
Similmente, i membri della Divisione giovani donne facendo sbocciare infiniti dialoghi, trascorrono la loro giovinezza offrendo il tesoro più prezioso alla società nel suo insieme. Un grazie a voi, membri della Divisione giovani donne: vi prego di continuare così, facendo sempre del vostro meglio!
La Soka Gakkai è diventata l’organizzazione di oggi grazie agli sforzi instancabili dei membri della Divisione donne e giovani donne. I nostri massimi responsabili devono esserne consapevoli. La rete delle donne Soka, che infonde speranza in tutto il mondo, è degna della massima ammirazione.
Ludwig van Beethoven (1770-1827) scrisse questo verso, che riflette la convinzione che lo animava in tarda età: «Dalla sofferenza deriva gioia». Sono parole ricche di ispirazione. Tutti hanno problemi. La cosa importante è non lasciare che i problemi ci abbattano, ma piuttosto utilizzarli come trampolino per poter forgiare uno stato vitale più aperto. Il Buddismo di Nichiren Daishonin insegna i princìpi secondo cui le sofferenze di nascita e morte sono nirvana e i desideri terreni sono Illuminazione. Proprio perché sperimentiamo la sofferenza possiamo far emergere lo stato vitale della Buddità.
Nel romanzo breve Corri, Melos! dell’autore giapponese Osamu Dazai (1909-48), il personaggio principale, Melos, corre per salvare la vita di un amico che ha riposto in lui tutta la sua fiducia. Se Melos non farà ritorno prima del tramonto, infatti, il suo amico sarà giustiziato al posto suo. Il tempo sta per scadere. Melos è sfinito, senza fiato; ogni tanto sputa sangue nel tossire. Qualcuno gli dice che non farà in tempo, che ormai dovrebbe pensare a mettere in salvo la propria vita. Ma sapendo che il suo amico lo sta aspettando, Melos risponde: «Questo è il motivo per cui devo correre. Corro per quella fede, per quella fiducia. Il punto non è se faccio in tempo o no. Né si tratta semplicemente della vita di un uomo… Sto correndo per qualcosa di immensamente più grande della morte». Niente è più bello dell’amicizia, niente è più prezioso della fiducia. Quanto sono felici le vite di coloro che hanno amici di cui possono fidarsi con tutto il cuore e con cui condividono la stessa fede e le stesse convinzioni!
La gioia contagiosa
L’autore italiano Giovanni Boccaccio (1313-75) scrisse: «Tra le virtù la gratitudine a mio giudizio merita la massima raccomandazione, mentre l’ingratitudine va biasimata in egual misura». Spero che non diventerete mai individui privi di gratitudine e apprezzamento. Niente è più deplorevole dell’ingratitudine.
Il filosofo danese Søren Kierkegaard (1813-55) scrisse: «La gioia è contagiosa, e quindi nessuno è maggiormente in grado di dare istruzioni sull’argomento della gioia di colui che la prova in prima persona». Se irradiate gioia, sarete contagiosi. La gioia della nostra pratica buddista si diffonde in grandi ondate. Nessuno è più forte o degno di ammirazione dei membri delle Divisioni donne e giovani donne che con intensità e ottimismo condividono con gli altri la Legge mistica, la più grande tra le gioie. I responsabili uomini dovrebbero lodare le donne per le loro attività e ringraziarle con uno spirito di profonda gratitudine. Le donne della Soka Gakkai stanno lottando per kosen-rufu, dedicandosi alla famiglia e al lavoro e promuovendo legami di amicizia nella comunità. Non dovrebbero mai essere rimproverate o tiranneggiate, ma solo rispettate e incoraggiate. Questo è il comportamento di un responsabile buddista.
Ora vorrei accennare a Takizawa Bakin (1767-1848), un popolare autore del periodo feudale del Giappone. Egli visse in quella che oggi corrisponde alla zona di Shinanomachi, Tokyo (dove è situata la sede della Soka Gakkai). Anche Toda parlava spesso di lui. Tra le opere più note di Bakin ci sono La luna crescente e La leggenda degli otto cani del clan Satomi. Bakin scrisse: «Una persona di carattere ripaga sempre anche il minimo favore ricevuto». La gratitudine è un criterio importante per valutare il carattere di una persona. In uno dei suoi romanzi, un personaggio rivolto a un farabutto dice: «Tu estrometti i saggi, provi invidia per chi ha talento e screditi le persone facendo circolare falsità». Provare invidia per chi ha talento e cercare di provocarne la rovina diffondendo bugie – questo è il classico metodo adottato in ogni luogo e tempo dagli individui corrotti, calcolatori e ingrati. Quante volte lo abbiamo visto nel corso della storia?
Come tutti sapete, negli anni ci sono stati svariati individui sleali e irriconoscenti in seno al nostro movimento per kosen-rufu. Spinti dalla gelosia e dall’ambizione, hanno tradito il loro maestro e i compagni membri.
Il Daishonin scrive: «A maggior ragione chi si dedica al Buddismo non dovrebbe dimenticare i debiti di gratitudine verso i genitori, verso i maestri e verso il paese» (Ripagare i debiti di gratitudine, RSND, 1, 614). Ci sono stati individui arroganti che hanno ignorato lo spirito del Daishonin, calpestando il sostegno sincero offerto loro dai compagni di fede, e hanno agito contro la Gakkai. Simili persone si sono immancabilmente trovate in situazioni senza sbocco nella loro vita e sono cadute nelle circostanze più dolorose e infelici. La legge di causa ed effetto è inflessibile. Il Daishonin scrive anche: «Senza grandi difficoltà non esisterebbe il devoto del Sutra del Loto» (Una nave per attraversare il mare della sofferenza, RSND, 1, 29). Il devoto del Sutra del Loto è destinato a essere colpito dalle persecuzioni. Offrire sostegno completo al devoto fa parte dello spirito del vero discepolo. Vessare e tormentare il devoto è l’obiettivo delle funzioni demoniache. Io ho sostenuto e assistito il mio maestro Josei Toda con tutto me stesso. Questo è il più grande onore per me, come suo discepolo.
Toda disse: «Impegnati come siamo in una grande missione, dobbiamo superare tutti gli ostacoli grazie alla nostra pratica buddista. Finché manteniamo una fede forte e corretta, non esistono ostacoli che non possiamo superare». Poiché pratichiamo il Buddismo del Daishonin, possiamo sicuramente trionfare su qualunque difficoltà che incontriamo nel corso della nostra esistenza. Non esiste avversità che non possiamo superare. Quindi, non c’è niente da temere o da cui farci intimidire. Avanzate con fiducia e con coraggio. Portiamo avanti con orgoglio la forte convinzione di Toda. Sto pregando costantemente e con impegno per la vostra felicità e per il vostro benessere. Questo è il mio compito.
Vi ringrazio di avermi ascoltato ancora una volta con pazienza. Vi prego di portare i miei migliori saluti a tutti i compagni di fede quando tornate a casa.