In questa puntata della serie “Impariamo da La nuova rivoluzione umana”, pubblicata sul Seikyo Shimbun del 25 settembre 2019, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti dell’undicesimo volume
Punti principali
- Kosen-rufu è una “battaglia” di parole
- Incidiamo nel cuore lo spirito dei pionieri
- La via essenziale per la pace
Lo scorso 8 settembre, a un anno dal completamento del romanzo La nuova rivoluzione umana, sono terminati i lavori di costruzione del Centro mondiale Seikyo della Soka Gakkai, a Tokyo. All’entrata dell’edificio è stata collocata un’iscrizione dal titolo “Seikyo Shimbun – Il canto di vittoria di maestro e discepolo”, composta dal maestro Ikeda appositamente per l’8 settembre. Nella parte iniziale si legge: «Kosen-rufu è una battaglia condotta attraverso le parole. Non può esistere sviluppo per la Soka Gakkai senza la forza delle parole, senza l’uso di parole coraggiose che affermano la validità e la grandezza del Buddismo di Nichiren Daishonin» (NR, 665, 23).
Nel primo capitolo del volume 11, “Luce dell’alba”, è rappresentata una scena in cui Shin’ichi Yamamoto, rivolgendosi ai responsabili del Brasile, parla della “lotta attraverso le parole”: «La situazione qui in Brasile richiede lo sforzo concentrato di tutti i membri per far conoscere alla società brasiliana l’autentico valore della Soka Gakkai. Si tratta di ingaggiare una “lotta attraverso le parole”.
Tuttavia, ciò non può essere ottenuto semplicemente scrivendo articoli sulle nostre riviste. La cosa più importante è usare la vostra voce e dialogare con gli altri. La comunicazione interpersonale è cruciale. La cosa migliore è che ogni membro abbia il coraggio di parlare chiaramente e onestamente ai propri concittadini della correttezza del Buddismo e della nostra organizzazione» (pag. 50).
In termini concreti, quindi, kosen-rufu consiste nell’espandere la rete di comprensione e fiducia nei confronti della Soka Gakkai attraverso dialoghi cuore a cuore, che permettono di creare legami profondi: questa è l’essenza di kosen-rufu.
Nell’iscrizione all’entrata del Centro mondiale Seikyo, il maestro Ikeda afferma anche che attraverso le pubblicazioni “sorelle” del Seikyo Shimbun, che condividono la stessa missione di diffondere la luce della saggezza nei cinque continenti, il messaggio umanistico del giornale viene trasmesso simultaneamente ai suoi lettori in tutto il mondo. Nel secondo capitolo, “Nuove frontiere”, viene descritto l’episodio in cui Shin’ichi propone di denominare il nuovo periodico della Soka Gakkai peruviana, Perù Seikyo.
Oggi vengono pubblicate oltre ottanta riviste e pubblicazioni “sorelle” del Seikyo Shimbun, in cinquanta paesi e territori del mondo.
In questo momento storico così significativo, in cui è stato inaugurato il Centro mondiale Seikyo, desidero che tutti noi ci sfidiamo con vitalità e coraggio nei dialoghi cuore a cuore utilizzando il Seikyo Shimbun.
Una forza in grado di cambiare i tempi
Nel primo capitolo, “Luce dell’alba”, viene descritta la lotta condotta dai compagni di fede in Brasile, che si trovavano all’epoca sotto un duro regime militare, dove dilagavano sempre più forti i pregiudizi e le critiche nei confronti della Soka Gakkai.
Determinato a risolvere questa situazione, Shin’ichi Yamamoto decise di parlare apertamente con i giornalisti e altri rappresentanti dei mass media brasiliani.
Inoltre, per far sì che i membri riuscissero a stabilire una fede profonda e incrollabile, qualsiasi cosa potesse accadere, li incoraggiò affermando: «Lottare contro le avversità è il sentiero diretto per il nostro sviluppo personale e per elevare il nostro stato vitale. È un trampolino di lancio che ci conduce alla nostra rivoluzione umana» (pag. 27).
I compagni di fede, con le donne in prima linea, ripartirono da una seria e sincera preghiera volta a conquistare la fiducia della società brasiliana. Rivolgendosi poi a una responsabile del Gruppo donne, Shin’ichi disse: «La vera forza motrice in grado di cambiare i tempi è la preghiera delle donne e le loro attività profondamente radicate nella vita quotidiana.
Il potere delle donne può essere paragonato al potere della terra. Quando la terra si muove, ogni cosa si muove» (pag. 50).
Dopo l’incoraggiamento di Shin’ichi quella donna, di origini giapponesi, iniziò a recitare Daimoku con forte determinazione, giorno dopo giorno. Inoltre, percorreva quotidianamente dai venti ai trenta chilometri per andare a incoraggiare a casa le donne della Soka Gakkai brasiliana, tenendo in mano una lista con i loro indirizzi e chiedendo di volta in volta la strada nel suo portoghese stentato. Grazie a questi suoi coraggiosi e sinceri sforzi, emersero, uno dopo l’altro, nuovi membri determinati ad alzarsi e agire per kosen-rufu.
Questo loro spirito, espresso dal motto Muito mais Daimoku! (Molto più Daimoku!), continua a pulsare nella SGI del Brasile; la lotta di quei pionieri dell’organizzazione, infatti, viene portata avanti ancora oggi.
In occasione della prima visita in Brasile di Shin’ichi Yamamoto, nell’ottobre 1960, fu fondato il primo capitolo al di fuori del Giappone. Successivamente, altri capitoli furono istituiti in altri paesi del Centro e Sud America, tra cui Perù, Bolivia, Paraguay, Argentina e Repubblica Dominicana. Nel secondo capitolo, “Nuove frontiere”, viene descritto come la comprensione della Soka Gakkai si sia diffusa in questi paesi che pure, storicamente, non avevano mai avuto alcun legame con il Buddismo.
In ogni paese, quella dei pionieri della Soka Gakkai «fu una lotta dolorosa e difficile, non diversa dal cercare di coltivare la terra rocciosa per far crescere il raccolto» (pag. 168). Tuttavia i membri continuarono senza sosta a contribuire alla società in quanto cittadini modello, riuscendo infine a conquistare e diffondere la fiducia nei confronti dell’organizzazione.
La forza trainante di questo impegno fu il legame profondo che univa il cuore di Shin’ichi Yamamoto a quello dei compagni di fede.
In Argentina, il gruppo di responsabili che visitò il paese in rappresentanza di Shin’ichi Yamamoto trasmise ai membri locali il seguente messaggio: «Anche se il Giappone e l’Argentina possono sembrare due mondi separati, i cuori di coloro che dedicano la propria vita a kosen-rufu sono uniti al mio. Voi siete sempre nel mio cuore» (pag. 130).
Non dobbiamo mai dimenticare le dure lotte affrontate dai pionieri e il loro spirito, che ha origine dal legame cuore a cuore forgiato con il maestro. Non si tratta di incontrare o meno il maestro di persona: lo spirito di maestro e discepolo pulsa nella dedizione e nelle azioni sincere dei discepoli che abbracciano il maestro nel loro cuore e determinano di realizzare il voto che condividono con lui.
Il volume che ha segnato la fine del ventesimo secolo
Il volume 11 de La nuova rivoluzione umana fu pubblicato a puntate sul Seikyo Shimbun, tra maggio e dicembre del 2000. Nel quarto capitolo, “Progresso dinamico”, si legge: «Il ventunesimo secolo è stato un secolo di conflitti e guerre incessanti» (pag. 278); a corroborare questa affermazione, nel terzo capitolo, “Sempre vittoriosi”, viene descritta la guerra del Vietnam in modo estremamente dettagliato.
In questo capitolo, la situazione della guerra del Vietnam nel 1966 viene definita come «un’inestricabile palude». Shin’ichi parlò del conflitto e della necessità di porvi fine in diverse occasioni, tra cui la riunione del Gruppo scuola superiore della zona metropolitana di Tokyo, a gennaio, la riunione generale del Gruppo giovani a novembre di quello stesso anno, e la riunione generale del Gruppo studenti dell’agosto dell’anno seguente (1967). Sebbene si aspettasse di subire pressioni da parte dei politici e altri personaggi influenti filoamericani, Shin’ichi continuò a parlare con tutte le sue forze, arrivando a presentare una proposta per la fine della guerra in Vietnam, spinto dalla convinzione che «i giovani sono i primi a morire sul campo di battaglia, e i civili innocenti sono le principali vittime della guerra» (pag. 230).
La proposta di pace di Shin’ichi Yamamoto ebbe un impatto particolarmente forte sui membri del Gruppo giovani degli Stati Uniti, in quanto molti di loro erano costretti ad «andare a combattere nel Vietnam, o perché erano militari di carriera, o perché venivano arruolati d’ufficio» (pag. 241). Convinti che il Buddismo fosse un insegnamento in grado di eliminare la guerra dal mondo, questi giovani si impegnarono con serietà nello studio degli scritti di Nichiren Daishonin e delle lezioni di Shin’ichi Yamamoto.
Continuando ad approfondire il Buddismo, giunsero alla conclusione che «il fondamentale sentiero per la pace si trova solo nella trasformazione dello stato vitale interiore di ogni individuo. In altre parole, la sola risposta è la rivoluzione umana, un processo che stabilisce un’indistruttibile roccaforte di pace nel cuore di ogni persona» (pag. 247).
La risposta di questi giovani alla proposta di pace di Shin’ichi esemplifica l’atteggiamento corretto di un praticante buddista.
A gennaio del 1973, Shin’ichi Yamamoto inviò una lettera all’allora presidente degli Stati Uniti Richard Nixon (1913-1994), esortandolo a porre fine alla guerra. Come si legge ne La nuova rivoluzione umana, «Pur nel suo tono ammonitorio, ogni pagina traboccava della profonda preoccupazione di Shin’ichi per il popolo vietnamita e per quello americano, e del suo fervente desiderio di pace» (pag. 258).
Quella di Shin’ichi fu un’azione basata sulla convinzione della necessità assoluta di fare del ventunesimo un “secolo di pace”, al contrario del ventesimo secolo, che era stato dilaniato da guerre e conflitti.
Non posso fare a meno di ritrovare in tutto ciò lo spirito di Nichiren Daishonin, che scrisse il suo trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese come rimostranza al governo giapponese dell’epoca.
Nella parte conclusiva del quarto capitolo, “Progresso dinamico”, sono descritte le persecuzioni affrontate dal Daishonin; credo che qui sia racchiuso il desiderio del maestro Ikeda di trasmettere e mettere in pratica lo spirito del Daishonin anche nel ventunesimo secolo.
In perfetto accordo con lo spirito di Nichiren Daishonin, continuiamo a espandere il movimento di kosen-rufu senza temere alcun tipo di difficoltà!
• • •
NRU, volume 11
Contenuti principali
Capitolo “Luce dell’alba”
A marzo del 1966, mentre la polizia segreta del governo brasiliano controlla i movimenti della Soka Gakkai, Shin’ichi Yamamoto incoraggia i compagni di fede del Brasile. Viene descritto il cammino che ha portato il Paese a realizzare una grande vittoria.
Capitolo “Nuove frontiere”
Shin’ichi si reca in Perù. Descrizione delle battaglie intraprese dai membri di quattro paesi sudamericani, tra cui l’Argentina.
Capitolo “Sempre vittoriosi”
Realizzazione del festival culturale del Kansai, nonostante la pioggia. Con il desiderio che in Vietnam possa tornare la pace, Shin’ichi annuncia una proposta per la risoluzione del conflitto.
Capitolo “Progresso dinamico”
Il partito Komei consegue una grande vittoria nella sua prima sfida nelle elezioni amministrative. A Niigata, Shin’ichi riflette sulla vita di Nichiren Daishonin, piena di ostacoli e difficoltà.