Il presidente Ikeda, il biologo René Simard e lo specialista di bioetica Guy Bourgeault, cercano un terreno comune per affrontare le grandi questioni che il ventesimo secolo ha portato con sé: i progressi scientifici in campo medico hanno consentito notevoli passi avanti al genere umano, migliorando la qualità della vita di molti malati, ma al tempo stesso l’essere umano va incontro a una “sofferenza dell’anima” sempre più diffusa e preoccupante
René Simard, Guy Bourgeault, Daisaku Ikeda, L’essenza dell’uomo – Dove si incontrano etica, medicina e spiritualità
«La vita di ogni uomo è oggetto dell’arte di vivere». Queste parole del filosofo greco Epitteto, nella premessa del volume, ricordano come il genere umano si sia sempre interrogato sulla giusta via per raggiungere il benessere fisico e spirituale, in quanto unità inseparabile di mente e corpo.
Il dialogo si snoda attraverso l’analisi delle più gravi patologie del nostro tempo, quali l’AIDS e il cancro, la loro diagnosi, prevenzione e cura, l’importanza del modo in cui comunicare la natura e la gravità del male e della necessità di coinvolgere sia la famiglia che gli amici per poter sostenere psicologicamente al meglio il proprio caro, aiutandolo ad affrontare la malattia in una dimensione umana.
Nel capitolo dedicato al concetto di salute e armonia, non solo dell’individuo ma anche in relazione all’ambiente, si parte dalla consapevolezza che quest’ultimo sia un bene di tutti e vada protetto attraverso uno sviluppo sostenibile. E poi si parla anche dell’”ossessione” della ricerca dell’eterna giovinezza, di come utilizzare lo stress chiamato da Ikeda quel “sale della vita” che ci attanaglia quotidianamente , della salute mentale e anche del suo opposto, la malattia mentale e di come affrontarla.
Nel terzo capitolo si parla di bioetica, che tecnicamente si occupa dei problemi morali che emergono nell’ambito delle scienze biomediche e definisce criteri e limiti alla pratica medica e alla ricerca scientifica, affinché il progresso avvenga nel rispetto di ogni persona e della sua dignità.
Cos’è la salute secondo il Buddismo? E come si può vincere la sofferenza della morte? Nel capitolo successivo si tratta della comparsa ed evoluzione della vita sulla Terra, mettendo a confronto le diverse teorie, buddiste e non.
“L’alba del secolo della vita”, l’ultimo capitolo, chiude l’opera: il crescente divario fra ricchi e poveri, tra miseria e malattia. Scrive Daisaku Ikeda: «Non dobbiamo distogliere lo sguardo dall’amara realtà, né rimanere sordi alle grida di dolore che ci giungono dal mondo; dobbiamo aprire il cuore e la mente alle sofferenze altrui, accogliendole come se fossero nostre».
Ampio spazio dedicato all’importanza dell’educazione: quest’ultima si rivela inutile se non contribuisce alla felicità dell’uomo e, più in generale, dell’umanità. Gli educatori, da parte loro, non devono formare studenti con «una mente zeppa di nozioni» e basta, ma «studenti che siano in grado di esporre le proprie esperienze con un linguaggio chiaro, di impadronirsi delle conoscenze e assimilarle, integrandole con il patrimonio già in loro possesso», come afferma Borgeault, che nel poscritto scrive: «Al termine delle nostre discussioni ognuno è tornato sulla propria strada, arricchito dal confronto. Leggendo questo libro, anche voi avete preso parte al dialogo, e anche voi tornerete sul vostro cammino. La nostra speranza è che vi ritroviate più ricchi, consapevoli e dotati di una lucidità che accrescerà le vostre energie».
Per approfondire:
“La salute del corpo e della mente”, in Buddismo e Società, n. 157, pagg. 48-53
“Il laboratorio del corpo”, in Il Nuovo Rinascimento, n. 318, pagg. 22-24
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Sfogliando il libro
Guy Bourgeault è titolare di una cattedra all’Università di Montréal dove dirige ricerche e seminari sulla bioetica e pedagogia. È anche ricercatore associato presso il Centro studi etici delle Università di Montréal e il Centro di ricerca sull’etica dell’Università di Montréal. Negli anni è stato uno dei direttori della Lega per i diritti dell’Uomo nel Quebec, presidente dell’Istituto canadese per l’Educazione degli adulti, della commissione canadese per l’UNESCO, del Quebec Press Council e del Comitato centrale di etica dell’Università di Montréal.
René Simard è un medico e biologo specializzato nella ricerca sul cancro. Laureato in medicina all’Università di Montreal nel 1962, ha lavorato come patologo alla Scuola di medicina Mount Sinai e ha ricevuto un dottorato in scienze dall’Università di Parigi nel 1968. È stato rettore dell’Università di Montréal<Hpl:= dal 1993 al 1998. Nel 1989, è stato insignito ufficiale dell’ordine del Canada ed è membro della Royal Society of Canada.
Pagg. 84-85
Bourgeault: In sostanza, la salute è più una tensione fra equilibrio precario e dinamica costante di ristabilimento, piuttosto che assenza di malattia. La paragonerei all’atto di camminare, che è possibile solo se accettiamo il rischio di perdere la stabilità spostandoci in avanti. Ogni nuovo passo ripristina temporaneamente il bilanciamento, finché non ci spostiamo ancora oltre. Il susseguirsi di equilibri perduti e ritrovati ci permette di camminare. Nelle società, un processo analogo rende possibile la storia.
Ikeda: Mi piace la sua descrizione della salute come realtà dinamica, più che statica. Per il sutra buddista indiano della Raccolta del Viandante (Caraka Samhita), la libertà dal male è fondamentale per la vita umana, nonché la base per avere un buon lavoro, il successo, il desiderio sessuale e per liberarsi dai vincoli dell’illusione e della sofferenza nei tre mondi. «Libertà dal male» significa qualcosa di più che assenza di malattia. La salute viene valutata non solo in base a diagnosi fisiologiche di anormalità, ma anche in una prospettiva olistica dell’esistenza, che comprende elementi spirituali.
Secondo lo statuto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non semplicemente assenza di disturbi o infermità. Che cosa ne pensa dell’idea di espandere il concetto di salute all’intera vita?
Pagg. 293-295
Ikeda: I testi del Buddismo insegnano che le sofferenze di nascita e morte sono il nirvana. Dobbiamo sfidare e vincere le sofferenze della nascita e della morte per raggiungere uno stato di felicità autentica, chiamato nirvana. Allo stesso modo, nello studio, colui che apprende non può fare esperienza della gioia di imparare senza prima misurarsi con i problemi e risolverli. In altri termini, dobbiamo studiare per il bene della società e a vantaggio del prossimo: ciò, inoltre, produce gioia e nuove scoperte. Credo che su questo non si discuta.
Simard: Decisamente in anticipo, noi all’Università di Montreal abbiamo varato un progetto per individuare alcuni obiettivi e orientamenti in vista di un’educazione permanente, in una prospettiva vicina alle idee del dottor Bourgeault. Con il tempo il contenuto dei nostri programmi di studio è cambiato. Uno di questi – unico nel suo campo – è dedicato a chi è già inserito nel mercato del lavoro. In questa epoca di rapidi mutamenti sociali e tecnologici, i lavoratori sono sottoposti a una pressione costante per migliorare la loro preparazione e acquisire nuove conoscenze. La nostra facoltà della formazione permanente offre svariati corsi progettati appositamente per accrescere le proprie capacità professionali.
In un Paese altamente industrializzato come il Canada, dove il numero dei professionisti e delle persone colte è costantemente in crescita e dove la diversità culturale e il volume dell’informazione aumentano senza sosta, continuare a istruirsi è quasi un imperativo. In caso contrario, si è presto lasciati indietro dal mercato del lavoro. Oggi molti danno per scontata la necessità di dedicarsi a una qualche forma di educazione permanente. Certo, abbiamo anche parecchi corsi di discipline umanistiche e di attività artistiche e letterarie, ai quali ci si dedica soprattutto per soddisfazione personale.
Ikeda: È davvero confortante sapere che la vostra università si sforza di adeguare i propri programmi ai mutevoli bisogni della società e, nello stesso tempo, aiuta a continuare la preparazione, sotto l’impulso della gioia di imparare e della speranza di dare un contributo al mondo. All’Università Soka abbiamo istituito una serie di corsi di formazione per corrispondenza, rivolti a chiunque desideri accedervi.
Simard: Sì, conosco un po’ il programma di studi per corrispondenza dell’Università Soka.
Ikeda: Sulla tomba di Leonardo da Vinci (1452-1519) c’è scritto: «Siccome una giornata bene spesa dà lieto dormire, una vita bene usata dà lieto morire». Un apprendimento e un miglioramento costanti arricchiscono enormemente l’esistenza. Il mio maestro Josei Toda era solito dirci: «Ciò che conta è il modo in cui concludete la vostra vita. Non importa che cosa sia accaduto negli anni precedenti: alla fine il vero vincitore è felice e appagato. Io spero che gli anni del mio crepuscolo siano come un tramonto glorioso». Il mio auspicio per gli uomini del ventunesimo secolo è che, al termine della loro permanenza terrena, le loro vite risplendano come il sole.
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Tutti i dialoghi pubblicati in lingua italiana
1985 – Aurelio Peccei, Daisaku Ikeda, Campanello d’allarme per il XXI secolo, esperia, 2014
1988 – Arnold Toynbee, Daisaku Ikeda, Dialoghi – L’uomo deve scegliere, Bompiani, 1988
1996 – Johan Galtung, Daisaku Ikeda, Scegliere la pace, esperia, 2007
2001 – Michail Gorbaciov, Daisaku Ikeda, Le nostre vie si incontrano all’orizzonte, Sperling & Kupfer, 2001
2003 – David Krieger, Daisaku Ikeda, La scelta necessaria – Costruire la pace nell’era nucleare, esperia, 2003
2004 – Majid Tehranian, Daisaku Ikeda, Civiltà globale – Un dialogo tra Islam e Buddismo, Sperling & Kupfer, 2004
2004 – R. Simard, G. Bourgeault, Daisaku Ikeda, L’essenza dell’uomo – Dove si incontrano etica, medicina e spiritualità, esperia, 2015
2005 – Hazel Henderson, Daisaku Ikeda, Cittadini del mondo – Costruire un futuro sostenibile, Sperling & Kupfer, 2005
2005 – Bryan Wilson, Daisaku Ikeda, La religione e i valori umani – Il ruolo sociale della religione, esperia, 2005
2006 – Joseph Rotblat, Daisaku Ikeda, Dialoghi sulla pace – Dalla scienza della guerra a una cultura di pace, Sperling & Kupfer, 2006
2007 – M.S. Swaminathan, Daisaku Ikeda, Rivoluzioni – Aver cura dell’ambiente e del cuore umano, esperia, 2007
2014 – Lou Marinoff, Daisaku Ikeda, Qualunque fiore tu sia sboccerai, piemme, 2014