Il 10 e l’11 dicembre 2016 Anna Conti, Alberto Aprea, Elena Battistini e Daniele Santi si sono recati in Umbria e nelle Marche per incontrare i praticanti delle zone colpite dal terremoto
Le esperienze di vita dei membri che vivono nelle zone recentemente colpite dal terremoto in Umbria e nelle Marche mi hanno toccato profondamente. Mimmo di Capodacqua, che ha avuto la casa completamente distrutta e ora vive in albergo, ha incoraggiato tutti a non arrendersi, i suoi occhi trasmettono la gratitudine per essere uscito illeso e brillano di forza vitale. Luciana di Tolentino ci ha raccontato di come la sua vita sia stata sconvolta dal terremoto e dai conseguenti attacchi di panico. Poi nel dormitorio in cui era con i suoi figli, si è chiesta: «Io sono un membro della Soka Gakkai, cosa posso fare?» e ha iniziato a sostenere il personale della Croce Rossa Italiana mettendo a disposizione la sua esperienza di infermiera. «La sofferenza delle persone – ci ha detto – mi arrivava al cuore e ho iniziato a parlare della filosofia di speranza del Buddismo a tutti quelli che incontravo. Adesso tutti sanno che sono buddista e mi salutano con un sorriso. Ho fatto mie le parole di sensei: “Abbiate coraggio e abbiate speranza” (NR, 469, 23)».
Daniele Santi
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Fondato il capitolo Serbia della SGI
Il 10 dicembre 2016, a Belgrado, è stato fondato il capitolo Serbia di cui è responsabile Milenka Tasic. Sono stati nominati anche Lucijana Radivovic e Dragan Loncar, entrambi vice responsabili di capitolo, Aleksandar Tasic e Jovana Mijatovic, rispettivamente responsabili dei giovani uomini e delle giovani donne.
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27 gennaio, giorno della memoria
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 1 novembre 2005, scelse questo giorno ma l’Italia, già cinque anni prima, il 20 luglio 2000, con la Legge 211/00 definiva questa data come Giorno della memoria per diffondere la consapevolezza di ciò che è accaduto e che non deve più accadere.
«La Repubblica italiana riconosce il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».