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Le tante vite di Alessandra - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:22

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Le tante vite di Alessandra

Alessandra Della Dora, Grosseto

Organizzare un evento è esattamente come fare attività di protezione, niente di diverso. Al lavoro servono gli aspetti pratici, ma nella SGI ho imparato una cosa fondamentale che sta alla base di tutto: sviluppare cuore e determinazione

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Organizzare un evento è esattamente come fare attività di protezione, niente di diverso. Al lavoro servono gli aspetti pratici, ma nella SGI ho imparato una cosa fondamentale che sta alla base di tutto: sviluppare cuore e determinazione

Ho trentanove anni, sono nata a Milano e lì ho vissuto fino al 2006. Tutto comincia quando, all’età di ventitré anni, decisi con un’amica di aprire una videoteca e, dato che non avevo i soldi, lei versò anche la mia quota. Ben presto questa attività si rivelò un fallimento. La mia socia mi delegava tutte le responsabilità e, dato che dovevo restituirle il denaro, soltanto lei percepiva lo stipendio. Iniziò l’inferno. Facevo dei lavoretti a mezza giornata, pranzavo con un panino in auto, poi tornavo al negozio per la chiusura serale e dopo a casa, con la mia famiglia, fingendo che tutto andasse bene! Ero giovane, ma senza aspirazioni, sulla via del fallimento e con un senso di solitudine cosmica. Un giorno un cliente mi fece scegliere un libro in regalo e tra tanti la scelta cadde su La vita mistero prezioso di Daisaku Ikeda. Iniziai a leggerlo: era estremamente incoraggiante. «Ma chi sarà questo Daisaku Ikeda?», mi chiedevo. Scrissi a grandi caratteri, su di un foglio, una frase del libro e l’appesi alla parete. La leggevo ogni giorno, mattina e sera: «Se vuoi conoscere le cause del passato, guarda gli effetti del presente; se vuoi conoscere gli effetti del futuro, guarda le cause del presente». Mi chiedevo se questo signore giapponese voleva dirmi che, nonostante tutto, quello che facevo aveva un senso?
Passò un anno. Un giorno entrò in negozio un cliente; non so perché mi sfogai con lui, aspettandomi di essere commiserata e invece mi disse: «La soluzione c’è! Recita Nam-myoho-renge-kyo», e mi regalò un libretto. Iniziai a ripetere questa frase e provai a leggere il libretto senza consapevolezza, con curiosità. Decisi di cercare un Centro buddista vicino a casa mia: dopo una settimana partecipai alla mia prima riunione. Quando iniziarono a nominare il presidente Ikeda mi venne un colpo! Il puzzle si stava ricomponendo: il libro, la frase appesa al muro, il libretto di Gongyo, il Daimoku… ero capitata nell’associazione di Daisaku Ikeda! Decisi subito di praticare correttamente e ricevere il Gohonzon. Iniziai a studiare il Buddismo, partecipavo a tutti gli incontri e recitavo Daimoku con i compagni di fede, che mi incoraggiavano a cambiare la mia difficile situazione economica. Dubitavo, ma ci provai. Avevo un grande obiettivo: vendere il negozio che nessuno voleva. Iniziai a recitare Daimoku con questo scopo ben chiaro, e come prima cosa mi trovai ad affrontare il rancore verso la mia socia. Grazie alla mia pratica sincera riuscii a scioglierlo, tanto che la invitai a una riunione.
Scrissi un annuncio “Vendesi video­teca” e lo appesi, in mezzo a tanti altri, dal nostro fornitore. Una settimana prima di ricevere il Gohonzon, trovammo un compratore.
Da qui iniziò a cambiare tutto velocemente: offrivo la mia casa per le riunioni, entrai a far parte del gruppo delle byakuren e nel frattempo trovai lavoro come ragioniera in una grande azienda che organizzava eventi e manifestazioni, riuscendo a estinguere il debito che avevo verso la mia ex socia. Grazie a questa indipendenza economica andai a vivere da sola e iniziai a viaggiare; potei sciogliere i miei nodi interiori verso la mia famiglia e strinsi delle amicizie profonde all’interno della Soka Gakkai dove accettavo con gioia qualsiasi incarico. Nel 2002 avevo due desideri: dare una svolta al lavoro e vivere una grande storia d’amore. Già due volte avevo proposto alla direzione della mia azienda di poter passare dall’area contabile a quella dell’organizzazione di eventi, ma di fatto non conoscere l’inglese era sempre stato un grande ostacolo a questo passaggio. Riuscii a trovare il coraggio di farmi avanti ancora una volta. Rimasi sorpresa quando l’amministratore delegato mi disse che stavano creando un’area italiana dedicata a un importante quotidiano: tempo una settimana e divenni parte del team. Avevo trent’anni e iniziavo un nuovo capitolo della mia vita. A volte ho avuto paura, perché mi sono ritrovata a vivere situazioni dure, ma sono riuscita sempre a viverle con entusiasmo. Organizzare un evento è esattamente come fare attività di protezione, niente di diverso. Al lavoro servono gli aspetti pratici, ma nella SGI ho imparato una cosa fondamentale che sta alla base di tutto: sviluppare cuore e determinazione.
Avevo ancora un altro desiderio che mi stava a cuore, vivere una relazione sentimentale. Ritrovai Angelo, un ragazzo che conoscevo appena; era divertente, allegro e mi corteggiava, ma a me proprio non piaceva. Recitavo comunque molto Daimoku, chiedendomi come mai non si muovesse niente intorno a me. Parlando con una amica e compagna di fede mi venne il dubbio che forse tutto questo rifiuto era solo tanta paura di lasciarmi andare. Parlai sinceramente ad Angelo con il cuore in mano, spiegandogli che non mi sentivo innamorata di lui, ma che volevo ugualmente provare a vivere la nostra storia. Iniziò così un periodo meraviglioso in cui mi innamoravo giorno dopo giorno: con lui mi sentivo completamente a mio agio, e lui diventava piano piano parte di me. Così nel 2005 ci siamo sposati, e non finisce qui… abbiamo due splendidi bambini, Federico e Simone e ci siamo trasferiti a Grosseto, dove viviamo. Da quando ho iniziato a praticare mi sembra di aver vissuto tante vite! Mi rendo conto dell’immensa fortuna che ho avuto nell’incontrare il mio maestro Ikeda e il Gohonzon che mi aiutano a ritrovare ogni volta il coraggio di vivere, di sognare, di praticare il Buddismo e di vincere come essere umano.

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