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Le radici del cambiamento - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:34

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Le radici del cambiamento

Alessandra Guerrera, Roma

Avevo una vita piena di impegni e non sapevo come fare a sostenere i membri e la loro felicità. Ma si trattava di paure, e di stabilire le priorità. Così ho capito che la sola cosa veramente importante è la fede

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Avevo una vita piena di impegni e non sapevo come fare a sostenere i membri e la loro felicità. Ma si trattava di paure, e di stabilire le priorità. Così ho capito che la sola cosa veramente importante è la fede

Quando ho incontrato Nam-myoho-renge-kyo, quasi due anni fa, la mia vita era a un punto morto. Da poco avevo chiuso una relazione che durava da otto anni e il mio lavoro era diventato un part-time proprio in coincidenza con l’acquisto di una casa, creandomi non pochi problemi di sopravvivenza. Ho avuto una vita sempre piuttosto difficile, ho perso mio padre quando avevo dieci anni e da allora ho dovuto affrontare il frantumarsi della mia famiglia, la solitudine di mia madre distrutta e il fatto di dovermi rapportare al mondo improvvisamente da sola con un dolore così grande nel cuore.
Nam-myoho-renge-kyo ha avuto subito un impatto molto forte nella mia vita, che è cresciuto enormemente dal momento in cui ho ricevuto il Gohonzon, il 21 luglio 2012. Ho cominciato una pratica corretta e intensa e ho trovato grande gioia nella condivisione con i compagni di fede. Ero andata a vivere nella nuova casa, in un nuovo quartiere, e dopo soli tre mesi mi è stata proposta la responsabilità del gruppo. All’inizio – anche se felice – ero spaventata perché avevo una vita piena di impegni e non sapevo come fare a sostenere i membri e la loro felicità. Ma si trattava di paure, e di stabilire le priorità. Così ho capito che la sola cosa veramente importante è la fede. Nonostante le giornate faticose ho trovato sempre il modo di praticare con dedizione e amore per le persone del gruppo. Mi sono affidata totalmente al Gohonzon e ho lottato per essere presente a me stessa e agli altri come mai nella mia vita. Ho fatto molto shakubuku e due miei amici cari hanno ricevuto il Gohonzon.
Intanto i problemi economici si facevano più pressanti, pagare un mutuo e le spese con un part-time era quasi insostenibile. Nei momenti più difficili, quando non sapevo come arrivare a fine mese, con una fiducia che cresceva ho sperimentato molte volte lo spirito dell’offerta, la gioia immensa di poter donare senza limiti anche quel poco che avevo.
Ho cominciato a trasformare tutto partendo da dove mi trovavo, cioè dal mio posto di lavoro. Ero lì da otto anni e non avevo mai avuto riconoscimenti, né sul piano professionale, né umano. Ma in quel periodo, impegnandomi nel cambiamento e mettendo radici in me stessa e nel Daimoku, ho cominciato a rallegrarmi degli ostacoli che incontravo. I rapporti con i miei colleghi e con i capi sono migliorati in modo sorprendente, tanto che non appena possibile mi è stato prolungato nuovamente l’orario di lavoro. Sentivo che qualcosa si stava alleggerendo e che attraverso i continui sforzi, l’offerta del mio tempo, la cura dei membri e le guide quotidiane di sensei, stavo cambiando il karma, stavo facendo la mia rivoluzione umana.
Nel frattempo avevo fatto un colloquio di lavoro presso una casa editrice importante, avevo superato brillantemente le prove ma sorgevano continui impedimenti alla mia assunzione. Passato un anno quel lavoro era un sogno ancora vivo, ma decisi di concentrarmi con il Daimoku sulla risoluzione a tutti i costi della mia precaria situazione economica.
A quel punto la mia vita era cambiata. Proprio in quei giorni mi venne proposto di raccontare la mia esperienza a una riunione di principianti per incoraggiarli a ricevere il Gohonzon. Ero terrorizzata all’idea di parlare di fronte a tante persone. Arrivai alla riunione con le gambe che tremavano e una notte insonne alle spalle. Ma pensando all’esempio del presidente Ikeda trovai dentro di me il coraggio di superare i miei limiti e mi uscì una voce sorprendentemente sicura, naturale, che non avevo mai sentito. Dopo una settimana da quella riunione sono stata chiamata dalla casa editrice per essere assunta con un ottimo contratto a tempo indeterminato, all’età di quarantun anni. Si tratta di un lavoro molto stimolante, a tempo pieno, in uno dei luoghi più belli di Roma, a Trastevere. Preparo pubblicazioni per i convegni dell’Accademia dei Lincei e con la mia responsabile c’è un rapporto di stima reciproca che si fortifica ogni giorno grazie alle sfide che affrontiamo insieme, unite e leali. Quando ho dato le dimissioni dal vecchio lavoro il mio capo era sinceramente dispiaciuto.
Nichiren Daishonin scrive: «Tutte le tue azioni virtuose metteranno nella tua vita buone radici e benefici. Pratica la fede con questa convinzione» (RSND, 1, 4). Lotto contro la mia oscurità con fiducia profonda e sento che impegnandomi per kosen-rufu sto finalmente realizzando la mia vita, ogni giorno con lo stesso cuore del maestro.

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