STEFANO (GU), Palermo – Sono venuto qui per capire come poter mettere in pratica il rapporto di maestro e discepolo, come crearlo e consolidarlo stabilmente nella mia vita. Ancora adesso non ho capito, ma forse è la mia testa che parla! Però mi è stato spiegato, davvero molto bene, come praticare, come fare attività nel gruppo e come lavorare per kosen-rufu ogni giorno. Io, intanto, comincio da qui!
DANIELE (U), Ventimiglia – Il corso mi ha dato già dal primo giorno le risposte che cercavo. Volevo avere un consiglio sulla mia mancanza di determinazione e di azione. Gli interventi dei responsabili giapponesi mi hanno dato le risposte, attraverso le loro esperienze e i discorsi del presidente Ikeda. Tutto dipende da noi e noi possiamo incoraggiare i membri nelle riunioni di discussione.
DENNIS (U), Milano – Sono un ciclista e ho partecipato a molte gare e qualche volta ho pure vinto. Ma giuro che l’entusiasmo delle persone che ci accoglievano la mattina al Palaterme, mi ha fatto sentire come se avessi vinto il Giro d’Italia!
SERENA (GD), Roma – Conosco l’obiettivo della Divisione giovani del 2008 da tempo, ma a oggi ho praticato solo per potervi partecipare, per superare tutti i miei ostacoli, pensando solo a me. Mi sono sempre detta: «Se vai, potrai poi raccontare, riportare il cuore di questo evento ai tuoi amici». Invece, è da quando sono qui che sto sentendo un fortissimo desiderio che ci vadano due delle mie migliori amiche. Hanno ricevuto il Gohonzon solo un mese fa, e nel Gongyo di stamattina ho promesso a sensei che le incoraggerò senza farmi sconfiggere.
BRUNO (U), Ferrara – Ho visto attorno a me tanta gente che aveva voglia di portare a casa tante cose. Mi ha colpito, anche se l’avevo sentito altre volte, il concetto che rincontreremo il maestro vita dopo vita.
FRANCESCO (GU), Perugia – Ho lasciato a casa un fratello in ospedale, e fino all’ultimo ho lottato perché non sapevo se facevo bene a venire o no. Poi, proprio il giorno prima, mia madre, mi ha detto che dovevo andare, perché mio fratello poteva solo guadagnarci, da questa mia azione. Mi ha lasciato a bocca aperta! Solo un’ora fa mia madre mi ha telefonato per dirmi che le ultime analisi di mio fratello sono pulite… davvero l’impossibile si trasforma in possibile!
ASNAKECH (D), Firenze – Sono nata in Etiopia, ma vivo a Firenze da molti anni. Le emozioni di questo corso sono tante e bellissime. A Fiuggi ho conosciuto il potere di queste emozioni in maniera molto semplice: ho pianto per tutto il corso. Tutto per me è stato fonte di commozione: dall’accoglienza, alle esperienze, alle lezioni, agli applausi. Non lo dimenticherò mai.
DANIELA (D), Milano – Sono contenta di aver trovato una “nuova” SGI, uno spirito propositivo che mi rincuora, mi fa sentire felice di farne parte. Ho vissuto momenti di grossa pesantezza, in passato, prima di rendermi conto che, in qualsiasi caso, è sempre la Legge che devo seguire. Oggi, qui, a Fiuggi, ho riscoperto un clima di serenità, di unicità vera che mi ha molto incoraggiata.
ALMA (GD), Caltanissetta – È il mio primo corso e dico solo una parola che lo riassume: vitale.
SERENA, ROBERTA, MARIA GRAZIA (GD), Bologna – Abbiamo deciso di fare un elenco di tutte le cose della nostra vita che non ci servono più e che vogliamo lasciare a Fiuggi e delle cose che invece ci serviranno molto e che vogliamo portare a casa!
MATTEO (GU), Bologna – Mi incoraggia molto vedere tutta questa gente a questo corso, il primo della nuova era; adesso è tangibile l’idea di kosen-rufu in Italia.
SILVANA (GD), Pesaro – Mi sento una ricercatrice: sto sperimentando l’atteggiamento giusto per andare avanti con il mio maestro. Poi siccome sono peruviana, questo corso per me è anche un corso di italiano.
DANIELE (GU), Salerno – Da oggi metterò in pratica il consiglio del direttore Nakajima ai giovani: non perdere tempo per non rimpiangere poi da adulti il tempo perduto. Lo prometto.
IVANA (D), Olzai (Nu) – Dentro di noi c’è sempre un angolino buio dove nascondiamo le cose irrisolte e io, prima di venire a Fiuggi, stavo per gettare la spugna. Sono nata a Nuoro, ma vivo a Olzai: un paesino di mille abitanti della Barbagia, dove insegno alle scuole elementari. Sette anni fa mi sono trasferita lì e in sette anni ci sono stati sei morti ammazzati. Tutte persone a me vicine, come il marito della bidella della scuola o il padre di uno mio alunno. Il mio è l’unico Gohonzon del paese e sento su di me la responsabilità di trasformare l’ambiente in cui vivo e di formare dei giovani con la voglia di pace nel cuore. Ma come fare? L’ho chiesto a questo corso e ho capito che devo continuare a praticare il mio Buddismo della “semina”, senza arroganza e senza presunzione, ma anche con tanta saggezza, passo dopo passo, col coraggio che il mio maestro mi insegna.