La copia del libro dei Gosho che il primo presidente della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, portava sempre con sé esiste ancora oggi, e la considero uno dei maggiori tesori della Soka Gakkai.
In questo libro, Makiguchi aveva sottolineato, e ulteriormente evidenziato a margine, questa frase: «Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio, non può esservi Buddismo. Devi non solo perseverare tu, ma anche insegnare agli altri» (Il vero aspetto di tutti i fenomeni, nuova traduzione provvisoria, NR, 336, 20). In totale accordo con queste parole del Gosho, Makiguchi perseverò nelle due vie di pratica e studio fino alla fine e, affrontando con coraggio l’accanita raffica di persecuzioni a opera dei tre ostacoli e quattro demoni, continuò a leggere le scritture del Daishonin con la sua stessa vita, anche quando venne rinchiuso in prigione a causa della sua fede. Il suo comportamento fu ben diverso da quello del clero codardo della Nichiren Shoshu, che giunse a cancellare alcuni brani del Gosho, per paura delle autorità militariste giapponesi.
Nonostante gli aspri interrogatori che subì dietro le sbarre, Makiguchi continuò energicamente a parlare del nobile significato di adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, coinvolgendo perfino le sue guardie carcerarie in sincere discussioni sul Buddismo. Avendo saldamente alla base la filosofia buddista, egli continuò a studiare le idee dei maggiori pensatori a livello mondiale fino al giorno della sua morte in prigione.
Il nostro impegno nei confronti delle due vie di pratica e studio venne così sancito dal fondatore della Soka Gakkai, un’organizzazione che sta avanzando costantemente come una nuova luce di speranza per il mondo. La vera essenza dell’azione buddista e la più nobile condotta di vita risiedono nel perseguire con assiduità la via di pratica e studio.
«Sia la pratica che lo studio sorgono dalla fede», continua Nichiren Daishonin nello stesso Gosho. Quando si approfondisce la fede, la pratica e lo studio progrediscono, e quando progrediscono pratica e studio, si approfondisce ulteriormente la fede. Tramite questa catena di causa ed effetto, le nostre vite si riempiono di benefici in grado di sopraffarne gli aspetti negativi e far emergere quelli positivi, garantendoci la felicità assoluta e permettendoci così di accumulare un’eterna fortuna.
Trascurare le due vie della pratica e dello studio è come pilotare un aeroplano senza avere nessuna idea della rotta, dell’altitudine, della destinazione, e senza possibilità di rifornirsi di carburante. Sicuramente finireste per perdere l’orientamento e rallentare. Incontrando poi la minima turbolenza, precipitereste schiantandovi a terra in un baleno. Coloro che perseverano nelle due vie di pratica e studio, invece, saranno sicuramente vincitori nella vita, non regrediranno mai nella fede e trionferanno con decisione in ogni lotta.
«Quando sento dire: “Quello è un uomo giusto”, io chiedo: “Quante anime ha salvato?”» scriveva Giuseppe Mazzini (1805-72), uno dei fautori dell’unità e dell’indipendenza italiana. Cose come la popolarità e la celebrità non sono che vuote illusioni: la realtà vivida e concreta di una persona è fatta di azioni.
Anno dopo anno, le donne Soka hanno affrontato critiche e insulti, perseverando con coraggio e tenacia per far conoscere a una persona dopo l’altra la Legge mistica, il mezzo supremo per ottenere la felicità. Esiste forse al mondo un’impresa più eroica e nobile?
Agli albori del nostro movimento, un membro della Divisione donne, che non aveva avuto la possibilità di frequentare la scuola durante il difficile periodo della Seconda guerra mondiale, introdusse un professore universitario alla pratica del Buddismo di Nichiren Daishonin. Quando il mio maestro, Josei Toda, lo venne a sapere, un grande sorriso illuminò il suo volto e la sommerse di lodi, congratulandosi con lei. Fu una scena che io e molti altri membri di quei giorni non potremo mai dimenticare.
C’è una cosa in comune a tutte le persone ambigue e disoneste che hanno abbandonato la fede e, piene di astio, hanno attaccato la Gakkai: non si impegnavano con serietà e costanza nelle due vie di pratica e studio. Erano persone piene di sé, arroganti e presuntuose.
Nel momento in cui si smette di sforzarsi nella pratica e nello studio, lo slancio spirituale verso la felicità assoluta entra in fase di stallo. In quello stato di torpore interiore, l’arroganza, la corruzione e il rancore verso gli altri mettono quasi sempre radici. Toda metteva severamente in guardia dai responsabili che trascurano la pratica e lo studio, perché non fanno altro che confondere e dare fastidio ai membri.
Le lezioni che seguivo in quella che amo definire “Università Toda” comprendevano una vasta gamma di materie accademiche e naturalmente anche sessioni dedicate agli insegnamenti buddisti. Ad esempio, basandosi sul commentario di Nichikan Shonin, Toda diede, a me e ai miei compagni di fede, delle lezioni illuminanti e profonde sul Gosho L’entità della Legge mistica (SND, 9, 3), in cui spiega la “prova” nei termini di “insegnamento, pratica e prova”.
Studiare con Toda era un allenamento arduo e impegnativo come avrebbe potuto esserlo con un maestro spadaccino. Una volta conclusa una determinata serie di lezioni, consegnava ai partecipanti un attestato. Si trattava di un semplice foglio di carta, e qualcuno ne rideva, ma io lo consideravo un segno importante di conseguimento intellettuale e lo accettavo impegnandomi con me stesso a ripagare il profondo debito di gratitudine che gli dovevo.
Sono sicuro che le quasi duecento lauree e cattedre onorarie che ho ricevuto da istituzioni di tutto il mondo sono il risultato del mio atteggiamento di allora. Sono la prova concreta che deriva dall’aver seguito il sentiero di maestro e discepolo, sempre sostenendo la Legge del Loto, che spiega i sottili meccanismi di funzionamento di causa ed effetto (vedi SND, 9, 11).
In ottobre si terranno in tutto il Giappone gli esami di studio di livello intermedio della divisione giovani. Oggi in tutto il mondo i membri della SGI di ogni lingua e nazionalità sono impegnati con grande entusiasmo a studiare per affrontare i prossimi esami. Si sta alzando un vento, nuovo e ristoratore, di pratica e studio e questo è un risultato storico che non ha precedenti, una nuova alba per il Buddismo e per kosen-rufu in tutto il mondo. Mi emoziona molto pensare a come ne saranno felici il Budda Shakyamuni e Nichiren Daishonin, per non parlare dei nostri maestri Makiguchi e Toda; il solo pensiero mi fa brillare il cuore come il sole.
Lo storico britannico Arnold J. Toynbee (1889-1975), che ammiro profondamente, osservava la regola di mettersi a lavorare ogni mattina, anche se talvolta non aveva voglia di farlo e di cercare di realizzare ogni giorno qualcosa di valore; lo fece per tutta la vita, senza sgarrare mai.
Leggete il Gosho, anche una sola frase. Parlate a qualcuno di Buddismo, anche solo una parola o frase. Se vi impegnate nella pratica buddista, usate la vostra voce e agite, sentirete una fresca ondata di forza vitale, piena di energia, cominciare a fluire dentro di voi in armonia col ritmo dell’universo.
Ho sempre perseverato nelle due vie di pratica e studio per diffondere il Buddismo del mio maestro eterno, Nichiren Daishonin, e per adempiere il voto che feci al mio maestro in questa vita, Josei Toda. La mia determinazione di continuare a lottare è rimasta inalterata fino a oggi, perché so che il luminoso sentiero di maestro e discepolo non esiste al di fuori delle due vie di pratica e studio.
Crescete persone capaci
per il nuovo secolo,
impegnandovi gioiosamente
nella pratica e nello studio
per costruire una fortezza indistruttibile.