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Le donne e le giovani donne Soka sono radiosi soli di speranza! - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:32

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Le donne e le giovani donne Soka sono radiosi soli di speranza!

Provare empatia per le sofferenze e le preoccupazioni dei nostri amici e pregare per la loro sicurezza e incolumità; dedicarsi alle persone che ci circondano e avere cura di chi ci sta di fronte; parlare agli altri a cuore aperto, con vitalità e saggezza, e condividere la loro gioia: questo atteggiamento, di per sé, è in grado di colmare le divisioni nella società, di unire i cuori e di creare ponti di speranza e fiducia

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Provare empatia per le sofferenze e le preoccupazioni dei nostri amici e pregare per la loro sicurezza e incolumità; dedicarsi alle persone che ci circondano e avere cura di chi ci sta di fronte; parlare agli altri a cuore aperto, con vitalità e saggezza, e condividere la loro gioia: questo atteggiamento, di per sé, è in grado di colmare le divisioni nella società, di unire i cuori e di creare ponti di speranza e fiducia

Espandiamo la rete degli incoraggiamenti

Il 6 giugno segna il centocinquantesimo anniversario della nascita del primo presidente della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi, morto in carcere per la sua fede.
Il 4 giugno, inoltre, è il giorno delle “sorelle Kayo” di tutto il mondo, in cui celebriamo l’anniversario della fondazione dell’Ikeda Kayo-kai, il gruppo delle giovani donne, mentre il 10 giugno ricorre l’anniversario della fondazione del Gruppo donne.
Mia moglie e io abbiamo ricevuto la notizia che, in questo mese di giugno, in Giappone le donne e le giovani donne avanzano insieme con allegria, in perfetta unità, con lo slogan “Il mese delle donne e giovani donne Soka che creano legami di speranza”; entrambi stiamo vegliando sulle loro attività, certi che non ci sia modo migliore per celebrare l’anniversario della nascita del maestro Makiguchi.
Vi è un brano del Gosho che il presidente Makiguchi citava spesso alle donne e alle giovani donne durante il periodo pionieristico della Soka Gakkai: «Se il cielo è sereno, la terra è illuminata. Similmente, se si conosce il Sutra del Loto si può comprendere il significato degli affari di questo mondo» (L’oggetto di culto per l’osservazione della mente, RSND, 1, 336).
Egli le incoraggiava affermando: «Nell’istante in cui sorge il sole, la terra diventa immediatamente luminosa. Allo stesso modo, vi prego di far risplendere la vostra vita quotidiana con una fede così forte da rischiarare il cielo. Utilizzate i vostri problemi e sofferenze come trampolino di lancio!».
Lo stesso maestro Makiguchi, con il suo spirito giovane e aperto, ha sempre cercato di illuminare e arricchire la sua vita quotidiana e quella degli altri, creando costantemente valore insieme.
Una volta, mentre incoraggiava una ragazza adolescente, le domandò quali fossero i suoi interessi. Lei rispose che amava la musica e il maestro Makiguchi le disse: «Mi piacerebbe tanto ascoltare la tua musica preferita!».
Attualmente, in ogni parte del mondo le nostre care amiche del Gruppo giovani donne, senza arrendersi di fronte a nessun tipo di difficoltà e “con un eterno splendore nei loro cuori” – proprio come intona la canzone Il voto dell’Ikeda Kayo-kai – stanno avanzando con fresca vitalità, facendo risplendere le loro giovani vite e incoraggiandosi a vicenda con creatività e inventiva.
La loro vivace “danza della gioventù”, in cui ognuna brilla delle proprie caratteristiche uniche in accordo con il principio del “ciliegio, susino, pesco e prugno selvatico” (Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 124), è la luce della speranza per la famiglia Soka, ciò che il maestro Makiguchi aveva sempre desiderato.

Un nobile raduno di bianchi gigli profumati

Il simbolo delle giovani donne è il mughetto, mentre quello delle donne è il giglio. Così come questi due fiori sbocciano all’inizio dell’estate, la meravigliosa rete delle donne e delle giovani donne sta diffondendo “bouquet di felicità” nelle rispettive comunità locali, nella società e nel mondo intero.

Un nobile raduno
di amiche dal cuore puro:
bianchi gigli profumati.
(NRU, 7, 248)

Il maestro Toda compose questa poesia il 10 giugno 1951, in occasione della fondazione del Gruppo donne, come segno di gratitudine per la premura e l’attenzione con cui le donne si erano impegnate dietro le quinte per decorare con degli splendidi gigli bianchi la sala dove si svolse la riunione inaugurale.
In quell’occasione il maestro Toda chiese a tutte le presenti: «Desidero che, un giorno, vi rechiate in ogni zona del Giappone per fare shakubuku. Cercherete di farlo, vero?». A quelle parole, una donna giovane alzò immediatamente la mano ed esclamò: «Sì! Andrò ovunque per diffondere il Buddismo del Daishonin!». Avendo due bambini piccoli e dovendosi impegnare con tutte le forze ogni giorno per riuscire a mantenere la famiglia nonostante le gravi difficoltà economiche che stava affrontando, per lei in realtà era impensabile viaggiare e andare lontano; eppure, nel suo cuore ardeva intenso lo spirito della Soka Gakkai.
Il maestro Toda provò una grande gioia perché il cuore di quella donna giovane batteva all’unisono con il cuore del maestro e rispecchiava perfettamente le parole del Gosho: «È il cuore che è importante» (La strategia del Sutra del Loto, RSND, 1, 889). Oggi, quello stesso spirito di maestro e discepolo è stato ereditato dalla “generazione dei giovani gigli bianchi”.
Subito dopo, prese la parola una donna originaria della città di Pusan (l’attuale Busan) nella Corea del Sud. Affermò in tono appassionato che stava pregando con tutte le forze per la pace del suo paese – dilaniato dal conflitto tra Nord e Sud – e per la tranquillità e la sicurezza del suo popolo.
Le compagne di fede del Gruppo donne si sono sempre impegnate in prima linea per realizzare kosen-rufu in Asia e nel mondo intero.
A pensarci bene, i semi del giglio di montagna, o “giglio dorato”, che cresce in Giappone, cadono a terra in autunno ma impiegano due inverni per germogliare e poi altri tre anni affinché i loro fiori sboccino.
Allo stesso modo, le nostre intrepide compagne di fede del Gruppo donne con un cuore come il “giglio bianco” hanno resistito con tenacia e trionfato sui rigidi inverni, facendo sbocciare meravigliosi fiori di dignità e buona fortuna.
In questo periodo in cui stiamo affrontando grandi difficoltà, mi torna in mente una guida del mio maestro Toda: «Qualsiasi azione in quest’epoca dell’Ultimo giorno della Legge richiede una grandissima pazienza» (cfr. RU, 8, 68).

Con i cuori uniti

L’origine della prima comunità buddista femminile basata sulla fede risale all’epoca del Budda Shakyamuni. In essa pulsava il legame di maestro e discepolo e quello tra buone amiche. Le donne che ne facevano parte offrivano cura e sostegno a ogni singola persona che stava affrontando le sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte, creando insieme legami di speranza.
Nel Sutra di Shrimala, una scrittura del Buddismo mahayana, viene riportato il voto che Shrimala formulò con risolutezza al Budda, parole che toccano profondamente il mio cuore: «Non abbandonerò le persone che sono sprofondate nella solitudine o che hanno perso la propria libertà, né quelle che soffrono a causa di malattie, disastri o povertà. Farò assolutamente in modo che possano condurre delle vite tranquille, in pace e prosperità».
È proprio il voto pervaso dallo spirito di “non lasciare indietro nessuno”.
La prima donna a diventare discepola del Budda fu Mahaprajapati, zia materna e madre adottiva di Shakyamuni. Successivamente, molte altre donne seguirono i suoi passi.
Come narra il tredicesimo capitolo del Sutra del Loto “Esortazione alla devozione”, Mahaprajapati ricevette dal Budda la profezia che avrebbe conseguito la Buddità, e le fu promesso che avrebbe preso il nome di «Tathagata Gioia per gli Occhi di Tutti gli Esseri» (SDL, 268).
Nichiren Daishonin la citò più volte nei suoi scritti. In alcune lettere di incoraggiamento indirizzate alla monaca laica Toki, alla madre di Oto Gozen (la Santa Nichimyo, n.d.t.) e alla monaca laica Myoho, disse loro che erano alla pari di questa grande pioniera e che avevano la missione di aprire la strada per la felicità e la vittoria di tutte le persone.
In un Gosho il Daishonin lodò la forte unità e l’amicizia tra la monaca laica di Ko e la monaca laica Sennichi, che vivevano sull’isola di Sado, affermando che le due donne avevano «la stessa mente» (Lettera alla monaca laica di Ko, RSND, 1, 529). Egli inoltre incoraggiò un’altra sua discepola (Nichigen-nyo, la moglie di Shijo Kingo) a leggere ripetutamente insieme a una compagna di fede (la moglie di Toshiro) la lettera che le aveva inviato (cfr. Le divinità Stessa Nascita e Stesso Nome, RSND, 1, 279).
“È fondamentale vivere fino in fondo insieme ai compagni di fede che abbracciano la Legge mistica e avanzare insieme con l’unità di itai doshin (diversi corpi, stessa mente)”: il desiderio del Budda dell’Ultimo giorno della Legge risuona potente nel nostro cuore.
Qualunque avversità possiamo incontrare, i legami del cuore che ci uniscono in quanto membri della nostra famiglia Soka non verranno mai spezzati.
Ora, in questo momento, in tutto il mondo ci sono compagni e compagne di fede che, tramite telefonate, lettere, messaggi o altre forme di comunicazione, stanno rivolgendo a qualcuno parole piene di affetto e premura, domandandosi: “Cosa starà facendo quell’amico?” oppure: “Come posso incoraggiare questa persona?”.
Provare empatia per le sofferenze e le preoccupazioni dei nostri amici e pregare per la loro sicurezza e incolumità; dedicarsi alle persone che ci circondano e avere cura di chi ci sta di fronte; parlare agli altri a cuore aperto, con vitalità e saggezza, e condividere la loro gioia: questo atteggiamento, di per sé, è in grado di colmare le divisioni nella società, di unire i cuori e di creare ponti di speranza e fiducia.

La forza in grado di aprire il futuro

Il 6 giugno è anche il “Giorno di maestro e discepolo per l’Europa”.
Su vari articoli del quotidiano Seikyo – tra cui le serie “Notizie dagli amici di tutto il mondo” e “Rialzarsi dalla crisi”– vengono riportate le esperienze dei nostri compagni di fede europei che, nella difficile situazione che stiamo vivendo a causa della pandemia di Covid-19, contribuiscono al bene della società affermando l’indomita filosofia della dignità della vita e dell’umanesimo buddista.
Il loro esempio è fonte di grande ispirazione per tutti.
Lo scorso 3 maggio è stata pubblicata la serie di lezioni sul Gosho Il conseguimento della Buddità in questa esistenza tradotta in galiziano e in basco, lingue ufficiali delle comunità autonome spagnole della Galizia e dei Paesi Baschi.
Su un quotidiano locale della Galizia che ha presentato questa pubblicazione, si legge: «Il profondo principio filosofico del “conseguimento della Buddità in questa esistenza” sottolinea che all’origine dell’empowerment collettivo vi è l’empowerment individuale […] che sarà la forza in grado di aprire un futuro ricco di speranza nel ventunesimo secolo».
Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio, il “Giorno della Letteratura galiziana”, in cui ricorre anche l’anniversario della pubblicazione dei Cantaros allegros, una raccolta di poesie di Rosalía de Castro (1837-1885), poetessa e scrittrice del diciannovesimo secolo che con quest’opera diede inizio al risorgimento della letteratura galiziana.
La Galizia è una regione situata all’estremo nord-ovest della penisola iberica, con una lunga storia piena di orgoglio che risale alle antiche culture celtica e romana. Nelle sue poesie, Rosalía de Castro loda la sua amata terra come la «più bella al mondo», ed esorta il suo popolo a continuare a cantare e a sorridere, per trasformare sofferenza e dolore in gioia e serenità.
La traduzione delle lezioni su Il conseguimento della Buddità in questa esistenza è stata curata da una responsabile dotata di grande saggezza, anche lei originaria della Galizia.
In ogni parte del mondo, le donne Soka che dedicano la loro vita alla nobile missione di kosen-rufu stanno mettendo solide radici nella società e stanno apportando il loro contributo degno di nota: questa è la concretizzazione del principio per cui “conseguire la Buddità in questa esistenza equivale ad adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”.

Ripensando a due quadri

In occasione della mia prima visita in Europa (1961), acquistai alcune stampe mentre mi trovavo a Parigi, la capitale dell’arte.
Una di queste ritrae una ragazza dall’aria innocente, con le guance leggermente arrossate, intenta a parlare con un giovane che presumibilmente è andato a farle visita. Quest’opera trasmette lo splendore della vitalità dei giovani.
Ogni volta che osservo questa stampa, i due giovani mi ricordano Marius e Cosette – i protagonisti del capolavoro letterario I miserabili di Victor Hugo (1802-1885) – nonché i giovani uomini e le giovani donne della Soka Gakkai. Sul retro del quadro scrissi: «Siate eternamente giovani!».
Un’altra delle stampe che acquistai all’epoca raffigura una coppia con i bambini che si stanno rilassando in soggiorno.
La madre, dall’aspetto sobrio ma elegante, si sta dedicando al suo lavoro di cucito mentre i bambini cercano le attenzioni del padre, seduto accanto a lei. Con loro c’è anche il cane di famiglia. Si tratta di una scena semplice, ma rappresenta un momento spiritualmente ricco e appagante, dove il sorriso della madre è il punto focale.
Intitolai questo quadro Una famiglia armoniosa, col desiderio che anche tutte le famiglie della nostra famiglia Soka, nonostante i numerosi impegni, possano essere delle oasi armoniose in cui i rispettivi membri fanno tesoro delle loro madri.
Sul lato destro del quadro, inoltre, è raffigurato un tavolo su cui è aperto un corposo volume, quasi a simboleggiare il desiderio di imparare e migliorare se stessi.
Il mondo della Soka Gakkai, direttamente collegata al maestro Makiguchi, è costantemente pervaso dallo spirito di imparare. È per questo che, qualsiasi cosa accada, noi membri della Soka Gakkai non ci troveremo mai in un vicolo cieco.

Una forte fede

Il conseguimento della Buddità in questa esistenza è uno dei “30 Gosho dell’Ikeda Kayo-kai” che le giovani donne si stanno impegnando a studiare e approfondire insieme.
In questo Gosho si legge: «Tutte le tue azioni virtuose metteranno nella tua vita buone radici e benefici. Pratica la fede con questa convinzione» (RSND, 1, 4).
Questo è un passo che le giovani donne dal grande spirito di ricerca stanno incidendo profondamente nel loro cuore.
“Qualsiasi cosa accada, se la nostra fede è salda diventeremo sicuramente felici! Riusciremo a trionfare su tutto!”: questa è la convinzione delle donne e delle giovani donne che abbracciano la Legge mistica.
Per questo sono forti. Per questo non si lasciano sconfiggere. Per questo sono coraggiose, allegre e ottimiste.
Più avversità incontrano, più recitano Daimoku. In questo modo riescono a far emergere saggezza, coraggio e forza. Riescono a incoraggiare tutti coloro che le circondano e a sperimentare la vera felicità aiutando gli altri a fare lo stesso.
Una madre affettuosa del Tohoku, che entrò a far parte della Soka Gakkai nel 1960, l’anno in cui fui nominato terzo presidente e che quest’anno compie cento anni, ha spiegato così la chiave per la vittoria nella vita: «È importante avere un cuore come il diamante. È essenziale far risplendere la nostra vita. È per questo che esiste la fede» e ancora: «Andrà tutto bene. Ciò che conta è impegnarsi nella fede con tutto il cuore».

La luce splendente della pace e della cultura

All’inizio del 1960 scrissi nel mio diario: «La più grande organizzazione di donne a livello mondiale, gruppo culturale, organizzazione di liberazione delle donne, gruppo di persone che esprimono la loro individualità e un nuovo umanesimo, organizzazione dedita al miglioramento della vita delle persone: tutti questi sono altri nomi con cui può essere chiamato il Gruppo donne della Soka Gakkai» (Diario giovanile, Esperia, pag. 785).
Proprio come avevo desiderato, o meglio, proprio come ero convinto che sarebbe accaduto, oggi l’unità solidale delle madri Soka sta diffondendo in tutto il mondo la luce splendente della pace e della cultura.
In questi sessant’anni da quando sono stato nominato terzo presidente, noi membri della Soka Gakkai abbiamo vinto risolutamente grazie alle preghiere e alle azioni coraggiose e compassionevoli delle donne, unite al maestro da un legame di non dualità!
Prego affinché ognuna di voi, mie preziose, preziosissime compagne di fede, possa godere sempre più di buona salute, felicità e lunga vita.
Inoltre, vi mando Daimoku ogni giorno, con forza, col desiderio che la rete splendente dei “soli Soka”, per quanto buia possa essere la notte delle sofferenze della nostra epoca, riesca a disperdere l’oscurità e a illuminare il futuro del nostro pianeta, trasformando il veleno di ogni avversità in medicina.

(Seikyo Shimbun, 1 giugno 2020)

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