Nel nostro percorso di vita, tutti noi a volte possiamo trovarci ad affrontare sfide dolorose che sembrano non avere fine, come se fossimo intrappolati in un tunnel lungo e buio. In momenti del genere, la nostra fede nella Legge mistica illumina con maggiore intensità il cammino davanti a noi con la luce della speranza e della rivitalizzazione.
Dopo essersi presa cura dell’anziana suocera malata, la monaca laica Toki si trovò lei stessa a lottare contro la malattia. Nichiren Daishonin lodò il suo sincero spirito di dedizione verso gli altri e al tempo stesso la esortò a proseguire il percorso di cure con pazienza e ferma determinazione, dicendole:
«Con la convinzione che guarirai, continua il trattamento con la moxa per tre anni, regolarmente come se lo avessi appena iniziato» (L’arco e la freccia, RSND, 1, 585)
La rassicurò inoltre affermando:
«Sei una devota del Sutra del Loto […]. Sii profondamente convinta che la tua malattia non può durare e che non è possibile che la tua vita non venga prolungata!» (Ibidem),
e la incoraggia a prendersi cura di sé e a non preoccuparsi inutilmente.
Leggendo il Gosho veniamo in contatto con un vasto numero di praticanti del Sutra del Loto i quali, seguendo le indicazioni di Nichiren Daishonin e sostenuti dai compagni di fede, superarono ogni tipo di avversità – come la malattia, la separazione dai propri cari, la povertà o le ingiuste persecuzioni – trasformando magnificamente il veleno in medicina.
In una lettera a Toki Jonin – il marito della monaca laica Toki – Nichiren Daishonin afferma che dovremmo considerare i presagi di problemi e avversità come «un segno che le difficoltà possono essere evitate e la fortuna sta per arrivare», e che «anche se si verificassero calamità, si possono trasformare in fortuna» (Gli dèi proteggono il luogo della pratica, RSND, 2, 630).
Noi membri della Soka Gakkai recitiamo Nam-myoho-renge-kyo con il voto di realizzare la felicità nostra e degli altri e di dedicarci a kosen-rufu. Consideriamo ogni cosa che ci accade alla luce dei princìpi di “assumere volontariamente il karma appropriato”[1] e “alleggerire la retribuzione karmica”[2]. Pertanto, con lo spirito di essere pronti a tutto, affrontiamo serenamente qualsiasi cosa la vita ci presenti e continuiamo a recitare Daimoku con risolutezza e fede incrollabile.
Le nostre esperienze di vittoria sulla sfortuna, ottenute portando avanti la nostra rivoluzione umana e trasformando il nostro karma, infonderanno un coraggio senza limiti a molte altre persone che stanno lottando. Una volta usciti dal tunnel delle avversità, si dispiegherà davanti ai nostri occhi uno scintillante oceano di fortuna e saggezza.
Il mio maestro e secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda una volta disse alle nostre sincere pioniere del Gruppo donne del Kansai:
«Più profondo è lo stagno, più grandi e belli sbocciano i fiori di loto. Allo stesso modo, maggiori sono le difficoltà che sperimentiamo, più grandi e belli sbocceranno e si diffonderanno i fiori di loto della felicità»
E oggi, “fiori umani” sempre vittoriosi stanno sbocciando magnificamente, con gioia e fierezza.
Mia moglie Kaneko, che recentemente ha festeggiato l’ottantaduesimo anniversario del suo ingresso nella Soka Gakkai[3], da lungo tempo fa tesoro delle seguenti tre linee guida, insieme alle sue preziose compagne di fede: “La speranza è il sole del cuore”, “L’impegno è il nobile cammino dello spirito” e “Le difficoltà creano un’entusiasmante musica del cuore”.
Per quanto possa essere difficile,
supera questa salita
e fai risplendere l’oro puro della tua vita
nella nostra lotta condivisa
in perfetta unità
[1] Assumere volontariamente il karma appropriato: riferimento ai bodhisattva che, sebbene posseggano tutti i requisiti per ricevere le ricompense della pratica buddista, vi rinunciano e fanno voto di rinascere in un mondo impuro per salvare gli esseri viventi. Diffondono la Legge mistica affrontando le stesse sofferenze di coloro che sono nati in quel mondo malvagio a causa del karma. Questa espressione deriva dall’interpretazione di Miao-lo di alcuni brani importanti del decimo capitolo del Sutra del Loto, “Il maestro della Legge”.
[2] Alleggerimento della retribuzione karmica: questa espressione, che letteralmente significa “trasformare il pesante e riceverlo alleggerito”, appare nel Sutra del Nirvana. “Pesante” indica il karma negativo accumulato in innumerevoli esistenze passate. Come beneficio di proteggere l’insegnamento corretto del Buddismo, possiamo sperimentare una retribuzione karmica relativamente leggera in questa vita, espiando così un karma pesante che altrimenti influenzerebbe negativamente non solo la nostra esistenza presente, ma anche molte altre a venire.
[3] Kaneko Ikeda entrò a far parte della Soka Gakkai insieme alla sua famiglia nel 1941