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L'assessorato delle idee condivise - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:54

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L’assessorato delle idee condivise

Lino Gigliotti, ventinove anni, assessore ai lavori pubblici, all’urbanistica, all’ambiente e alla cooperazione sociale del comune di Decollatura (CZ), in Calabria. La pratica buddista rafforza in lui coraggio e senso di giustizia, spingendolo a valorizzare dialogo e scelte condivise

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Lino Gigliotti, ventinove anni, assessore ai lavori pubblici, all’urbanistica, all’ambiente e alla cooperazione sociale del comune di Decollatura (CZ), in Calabria. La pratica buddista rafforza in lui coraggio e senso di giustizia, spingendolo a valorizzare dialogo e scelte condivise

Qual è secondo te il rapporto tra politica e religione?

Il Mahatma Gandhi dice che chi pensa che la religione e la politica non abbiano niente a che vedere l’una con l’altra non ha capito il significato della religione. Secondo la mia esperienza diretta, è proprio così. Chi fa politica deve avere fiducia nell’essere umano e nell’umanità, fiducia nel futuro e nella possibilità di creare un mondo migliore. Questo va al di là del colore o dell’appartenenza politica, ed è ancora più evidente nell’amministrazione locale, dove i problemi hanno una dimensione legata alla quotidianità e si parla di sostenibilità della vita in termini concreti. Non c’è tempo per le polemiche e le dispute ideologiche. Io, insieme ad altri giovani, ho lavorato per costruire una lista civica che facesse scelte condivise e considerasse le diversità un tesoro inestimabile. Già dagli esordi abbiamo fatto di legalità e trasparenza le nostre bandiere, abbiamo coinvolto tutta la cittadinanza di ogni età, professione e ceto, organizzando riunioni per l’individuazione dei problemi più sentiti e per la stesura del programma. La politica, come diceva anche Josei Toda, dovrebbe essere al servizio del popolo e occuparsi esclusivamente della felicità della collettività. Noi, un gruppo di giovani, ci eravamo prefissi di scardinare i vecchi sistemi, il vecchio corpo dirigente e la forma mentis del “voto di scambio” ed è stato molto difficile. Anche se all’epoca non conoscevo la parola ichinen, la nostra determinazione è stata uno degli elementi centrali per la vittoria.

Il Buddismo è venuto dopo la tua elezione nel Consiglio comunale. Quali trasformazioni ha portato al tuo lavoro?

Ho cominciato a praticare circa un anno dopo la mia elezione e la mia nomina ad assessore. Da quando ho ricevuto il Gohonzon a ottobre 2013, durante il corso della regione Calabria, la mia vita e il mio lavoro sono cambiati. Grazie alla pratica costante ho trovato la spinta per rinvigorire la speranza e per individuare con maggior lucidità gli obiettivi del cambiamento. Prima di incontrare il Buddismo mi abbattevo più facilmente nei momenti di difficoltà, anche a causa del complicato contesto della burocrazia italiana e della crisi economica, che in alcune occasioni mi hanno portato a rassegnarmi. Recitare Daimoku tutti i giorni mi ha dato la forza e la capacità di essere sempre al cento per cento nel mio ruolo, alzandomi io per primo, e da solo, se necessario. Soprattutto, il Buddismo mi ha dato un senso di missione chiaro e limpido, una missione che nel tempo si era affievolita tra le pieghe della mente e dell’influenza esterna.
Le parole del presidente Ikeda mi sostengono quotidianamente, tutti i giorni il mio obiettivo è creare un ambiente di lavoro pieno di valore, in cui ognuno possa sentirsi a proprio agio. Cerco di guardare tutti i collaboratori, dipendenti o colleghi politici con la compassione del Budda, focalizzandomi sulle qualità di ognuno. Un sorriso e una parola in più hanno il potere di cambiare lo stato vitale delle persone e tutto si incanala nell’armonia e nel ritmo della Legge mistica. Il principio che più di tutti ispira il mio lavoro è “diversi corpi, stessa mente” (itai doshin): nelle scelte concrete dell’attività amministrativa cerco sempre di valorizzare la diversità e il dialogo per arrivare a decisioni largamente condivise, senza pregiudizi ma con grande apertura e fiducia nelle competenze e nell’opinione dell’altro. Oggi attribuisco molta più importanza al dialogo e al confronto sincero.

In pratica quali sono i cambiamenti che sei riuscito a realizzare? Hai un’esperienza in merito?

Sono stati veramente tanti i cambiamenti fatti in questi anni di lavoro. Cambiamenti basati sui valori che fondano la SGI: sostenibilità ed ecologia, accoglienza, miglioramento della qualità della vita, legalità e trasparenza. Ma ciò che conta di più, cambiamenti fondati su un forte Daimoku e su azioni coraggiose. Tre sono stati particolarmente significativi. Nel settore urbanistico abbiamo approvato il preliminare del piano strutturale che ha vinto il premio INU 2013 (Istituto Nazionale Urbanistica). Il progetto preliminare si fonda sul minor consumo di territorio, su un suo uso più sostenibile e sulla valorizzazione delle peculiarità ambientali e paesaggistiche. La commissione ci ha assegnato il premio come esempio di vera democrazia applicata perché abbiamo realizzato la stesura del preliminare attraverso una serie di assemblee e riunioni che hanno allargato la base decisionale a tutto il consiglio comunale, facendo di questo piano un progetto largamente condiviso e partecipato.
Nel settore dei lavori pubblici e dell’ambiente ho contribuito, con impegno e dedizione, a far ottenere al Comune due finanziamenti importanti: uno per la costruzione di un tratto di rete fognaria per un intero quartiere che da sempre scaricava direttamente nel fiume, mettendo fine, così, al conseguente inquinamento e distruzione del paesaggio e dell’ecosistema fluviale; il secondo, invece, per i lavori di ammodernamento e adeguamento sismico di una scuola materna.
La terza esperienza importante è quella della politica dell’accoglienza: ospiteremo per sei mesi tre madri africane richiedenti asilo politico per contribuire all’inserimento degli extracomunitari, spesso ammassati nei centri di permanenza temporanei che non sono certo il massimo dell’umanità e della solidarietà.

Cosa consiglieresti a un giovane che volesse intraprendere questa strada?

Di credere profondamente e con sincerità nei propri ideali e non farsi sviare dalle prospettive dell’interesse personale. Di avere sempre queste parole di sensei ben presenti nel proprio cammino: «La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione» (RU, prefazione). Come disse Josei Toda: «Più profondo è lo stagno, più belli i fiori che vi sbocciano. Lo stesso vale per gli esseri umani. Più sforzi facciamo nella vita, più grandi sbocceranno i fiori della felicità» (NR, 411, 8).

I tuoi obiettivi per il futuro?

Mi piacerebbe continuare questa esperienza, perché credo che un cambiamento significativo si possa ottenere solo dopo anni di impegno costante. Sono molto legato alla mia terra e all’ambiente e sento il legame con tutto ciò che mi circonda. Gli obiettivi che mi piacerebbe realizzare sono: il recupero del patrimonio immobiliare pubblico e la valorizzazione ambientale; ripopolare il mio comune su base sostenibile. Vorrei che la mia città diventasse un buon esempio, anche a livello globale, di sostenibilità e di qualità della vita. Per raggiungere questi traguardi userò, come dice sensei, una forte preghiera unita a tante piccole azioni quotidiane, concrete e coraggiose, difendendo la legalità e stimolando il senso di appartenenza, attraverso il sostegno dell’associazionismo e del volontariato, per altro già presenti nel nostro territorio.

A chi va la tua gratitudine?

Innanzitutto ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuto e senza il Buddismo forse non avrei capito fino in fondo quanto mi sono vicini. Alla persona che mi ha avvicinato a questa pratica per il grande regalo che mi ha fatto e ai compagni di fede del mio gruppo “Qui e ora” per il loro incoraggiamento costante.
Grazie al cuore del maestro ho una rotta precisa da percorrere. Sento un legame molto forte con tutti e tre i nostri mentori: Makiguchi per l’educazione delle nuove generazioni; Toda per l’impegno concreto nella comunità e Ikeda che ha fuso nella sua vita entrambe queste qualità. Sono astri luminosi che guidano costantemente il mio cammino nella realizzazione della mia missione e della mia rivoluzione umana.

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