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L'arte di un giardiniere - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:16

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L’arte di un giardiniere

Ikeda traccia alcuni punti cardine per assicurare la crescita della Soka Gakkai e dei suoi membri. Tra questi: discussione sincera e approfondita fra responsabili, attenzione ai dettagli, cura dei giovani, saggezza nel coltivare le relazioni umane e, soprattutto, approfondimento della propria fede nella Legge mistica

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Ikeda traccia alcuni punti cardine per assicurare la crescita della Soka Gakkai e dei suoi membri. Tra questi: discussione sincera e approfondita fra responsabili, attenzione ai dettagli, cura dei giovani, saggezza nel coltivare le relazioni umane e, soprattutto, approfondimento della propria fede nella Legge mistica

È fondamentale che i responsabili, creando un insieme armonico, s’impegnino con tutto il cuore nel discutere e consolidare i progetti per il futuro. Un proverbio greco dice: «Se vuoi essere saggio, pensa alle cose prima che accadano, non dopo». Noi della Soka Gakkai abbiamo vinto perché abbiamo agito con rapidità e intraprendenza.
I tempi cambiano a velocità vertiginosa, perciò la dedizione sincera di persone sagge diventerà sempre più importante. Il mio mentore, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, era sempre molto severo con i responsabili: una severità che in realtà era espressione della sua compassione. Una volta disse: «Le cose apparentemente più insignificanti possono determinare il corso della vostra vita. Si può rovinarla con un comportamento anche solo un po’ imprudente, o arrogante, o impercettibilmente negligente».
Il Buddismo è una continua lotta contro gli ostacoli e la negatività. Dobbiamo rafforzarci attraverso le sfide che affrontiamo, dobbiamo andare incontro al nostro impegno per kosen-rufu, con energia ed entusiasmo sempre rinnovati.

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Il 2011 segna il cinquantesimo anniversario del mio primo viaggio in paesi dell’Asia e dell’Europa. Ognuno di essi sta realizzando una crescita straordinaria e genera un flusso costante di persone capaci. Tutto inizia dal far crescere persone capaci.
In questo periodo sono impegnato in un dialogo con Gao Zhanxiang, presidente della Società per lo sviluppo della cultura cinese (CCPS). Uno dei temi principali del nostro dialogo è come incoraggiare i giovani. Gao è stato responsabile di una delle più grandi organizzazioni giovanili cinesi, la All-China Youth Federation (ACYF). Partendo da quella esperienza, egli dedica ora le proprie energie allo sviluppo delle giovani generazioni.
Gao suggerisce quattro linee guida per interagire con i giovani: calore, rispetto, fiducia e responsabilità. Come prima cosa, per attrarre i giovani è necessario un comportamento “caldo” e umano: i giovani non rispondono a un atteggiamento rigido e freddo. “Rispetto” significa rispettarli come persone, senza trattarli con condiscendenza o guardarli dall’alto in basso: chi rispetta i giovani riceverà in cambio il loro rispetto. “Fiducia” significa credere nei giovani e fidarsi di loro: la fiducia nutre l’autostima e il talento. “Responsabilità” vuol dire assumersi veramente l’impegno di far crescere i giovani.
Gao sottolinea: «I giovani sono come semi che germogliano nel futuro. Quando li nutriamo con il calore di una gentile brezza di primavera, essi fioriranno e daranno frutti». Concordo pienamente. Più che mai, dobbiamo essere per i giovani come una calda brezza primaverile che li incoraggia.

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Sono felicissimo di vedere i membri della Divisione giovani donne Ikeda Kayo-kai, splendidi “fiori umani”, stendere una bellissima rete di amicizie. Parlando di fiori, un’orchidea cattleya gialla, che ho comprato anni fa, adesso è in piena fioritura. La cattleya, detta anche “regina delle orchidee”, è particolarmente profumata. Nel febbraio 2007, il Giardino botanico nazionale di Singapore ha intitolato a mia moglie una nuova orchidea, chiamandola Dendrobium Kaneko Ikeda. Mia moglie ha accettato quest’onore a nome di tutti i membri delle Divisioni giovani donne e donne di tutto il mondo. Per celebrare l’evento, chiesi a qualcuno di andare dal fioraio a comprare per me una cattleya gialla, che regalai poi a mia moglie il 27 febbraio, giorno del suo compleanno. Fu esposta alla sede della Soka Gakkai mentre era in piena fioritura. Se l’orchidea non fosse stata curata dopo che era sfiorita, non sarebbe fiorita mai più. Invece uno dei custodi della sede ha continuato a prendersi devotamente cura della pianta, e l’orchidea fiorisce splendidamente ogni anno in questo periodo, a testimonianza degli sforzi assidui di quel custode. Una delle cose più importanti, per coltivare una cattleya, è assicurarle luce in abbondanza senza esporla direttamente al sole, perché si brucerebbe: va messa invece in un luogo riparato dove possa esservi esposta indirettamente. Un adagio giapponese dice che occorrono tre anni per capire a fondo come annaffiare le piante. Annaffiare una cattleya è veramente difficile: se riceve troppa acqua, le radici marciscono. Tuttavia, ci sono tanti coltivatori principianti di cattleya che una volta imparate le nozioni basilari riescono a coltivare con successo piante sane. Un giardiniere mi ha assicurato che il segreto è dedicare all’orchidea almeno cinque minuti al giorno di attenzione.
Per molti aspetti, l’arte di coltivare fiori e portarli a fioritura è simile a quella di far crescere individui capaci. Sia quel che sia, la cittadella di Soka, giardino fiorito d’individui dotati, è sostenuta dall’impegno sincero di molte persone che svolgono un gran lavoro. Vorrei ringraziare in particolar modo quelli che offrono le loro case come luoghi di riunione e centri di attività per kosen-rufu. Sono anche profondamente grato a tutti quelli che collaborano e prestano assistenza nella gestione delle nostre varie strutture. Ogni giorno mia moglie e io inviamo a voi tutti il nostro sincero Daimoku.

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Ne L’entità della Legge mistica, uno scritto che in passato studiai sotto la guida di Josei Toda, Nichiren Daishonin dichiara: «In sostanza, l’entità di Myoho-renge è il corpo fisico che i discepoli e i seguaci di Nichiren, che credono nel Sutra del Loto, hanno ricevuto dai loro genitori alla nascita. Queste persone che, scartando onestamente gli espedienti, hanno fede unicamente nel Sutra del Loto e recitano Nam-myoho-renge-kyo, trasformeranno i tre sentieri delle illusioni e i desideri, del karma e della sofferenza nelle tre virtù del corpo del Dharma, della saggezza e dell’emancipazione. La triplice contemplazione e le tre verità1 si manifesteranno immediatamente nella loro mente e il luogo in cui vivono diventerà la Terra della Luce Eternamente Tranquilla» (RSND, 1, 373).
Questo passo contiene alcuni princìpi molto profondi, che rappresentano l’essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin. Anche se abitiamo in un mondo carico di sofferenza derivante da impulsi illusori o da desideri terreni, il Daishonin ci assicura che coloro che recitano Nam-myoho-renge-kyo e dedicano se stessi a kosen-rufu possono far risplendere la propria esistenza in quanto entità della Legge mistica e manifestare la condizione di felicità assoluta. Praticando in accordo con queste parole del Daishonin, noi della Soka Gakkai siamo riusciti a mostrare la prova concreta del potere benefico della Legge mistica.

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Per quanto siano dure le sfide che affrontiamo, alla fine possiamo superarle e trasformare il veleno in medicina. Il Buddismo del Daishonin considera importanti i tre aspetti dell’insegnamento, della pratica e della prova. In altre parole: il particolare insegnamento buddista, la pratica istituita e il beneficio che si riceve da questa pratica, cioè l’Illuminazione. Nell’Ultimo giorno della Legge, solo il Buddismo del Daishonin contiene tutti e tre gli aspetti. Ne consegue quindi che oggi essi si trovano solo nella Soka Gakkai, che è direttamente connessa al Daishonin. Questo è avvalorato dalle gioiose esperienze nella fede condivise dai membri nelle riunioni di discussione in tutto il Giappone e nel mondo. Stiamo vivendo in un’epoca turbolenta e molte persone stanno soffrendo. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di entrare in contatto con gli altri, parlare con loro dei grandi insegnamenti del Buddismo del Daishonin e metterli in grado di condividere i meravigliosi benefici della fede nella Legge mistica.

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Toda disse: «La missione della Soka Gakkai è quella di ripagare il debito di gratitudine a Nichiren Daishonin e aprire la strada per la felicità duratura dell’umanità redigendo un grandioso progetto di cento anni! Anzi, un grandioso progetto di pace che abbraccia diversi millenni».
La Soka Gakkai fu fondata nel 1930, nel periodo tra la Prima e la Seconda guerra mondiale. Durante quell’epoca il clero della Nichiren Shoshu perse completamente lo spirito di “stabilire l’insegnamento corretto per la pace nel paese” – un obiettivo a cui il Daishonin aveva dedicato la sua intera vita – e si alleò con le forze del nazionalismo giapponese. Fu in un simile momento storico che dalla grande terra della gente emerse la Soka Gakkai, organizzazione in totale accordo con l’intento e il decreto del Daishonin.
Il presidente fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, incarnava in prima persona lo spirito di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” e per le sue idee morì in prigione. Sostenere con fermezza la verità è il sentiero più nobile di un essere umano. Tornando all’insegnamento originale di Nichiren Daishonin, la Soka Gakkai pose a fondamento di tutto il suo operato la rivoluzione umana, cioè la trasformazione intima, basata sulla mistica Legge. Uno dopo l’altro i nostri membri hanno iniziato a prendere la parola. Questi intrepidi Bodhisattva della Terra mettono in moto un’ondata di dialogo a favore della prosperità e della pace mondiale.
Toda accarezzava una grandiosa visione centenaria per kosen-rufu. Il centenario della Soka Gakkai – nel 2030 – sarà certamente il momento in cui vedremo il completamento di una solida e incrollabile base per “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, costruita grazie agli sforzi della nostra assemblea di persone comuni che si sono risvegliate ed emerse in tutto il mondo. Da lì una grande corrente di kosen-rufu, di amicizia per tutta l’umanità, fluirà con energia anche maggiore, proseguendo «per diecimila anni e più, per tutta l’eternità» (Ripagare i debiti di gratitudine, RSND, 1, 658).
Questo è il motivo per cui ogni singolo anno dei prossimi due decenni, da qui al 2030, è così fondamentale. Ora più che mai, concentriamo le nostre energie sullo sviluppo della rete di amicizia e fiducia nelle nostre comunità per rafforzare ulteriormente la base per “l’adozione dell’insegnamento corretto per la pace nel paese”.
Nichiren Daishonin scrive: «Affido a te la propagazione del Buddismo nella tua provincia. I semi della Buddità germogliano in risposta alla causa esterna; perciò si espone l’unico veicolo [la Legge mistica]» (Le proprietà del riso, RSND, 1, 991; cfr. SDL, 2, 52).
Il Daishonin ha affidato direttamente a ognuno di noi la missione di lavorare per la felicità della nostra comunità. Coinvolgendo gli altri con gioia e abilità nel dialogo e aiutandoli a formare dei legami con il Buddismo del Daishonin, continuiamo a trasformare il luogo in cui viviamo in un regno di pace e prosperità.

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Sono felice di comunicarvi che la mostra “Tesori della Polonia: Rembrandt e la preziosa Collezione Reale” del Museo d’arte Fuji di Tokyo è stata un successo. [La mostra è rimasta aperta al Museo d’Arte della prefettura di Hiroshima fino al 12 gennaio 2011, n.d.r.]. L’idea di una simile mostra fu concepita durante un incontro che ebbi nel 1994 con l’ex presidente polacco Lech Walesa, che a quel tempo era in visita in Giappone.
Walesa prese posizione e guidò un movimento nonviolento popolare per la democrazia per dar vita a un cambiamento radicale nella società polacca. Lottò con il coraggio di un leone e vinse. Questo è lo spirito che noi, e soprattutto i nostri responsabili della Divisione giovani, dobbiamo mantenere vivo nel cuore.
Walesa disse anche: «Ciò che abbiamo ottenuto è stato possibile solo perché siamo rimasti uniti nella solidarietà» e «Se dimentichiamo questa solidarietà, cadremo».
Anche la nostra forza come membri della Soka Gakkai è radicata nella solidarietà. Nichiren Daishonin scrive: «In generale, che i discepoli di Nichiren, preti e laici, recitino Nam-myoho-renge-kyo con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, senza alcuna distinzione fra loro, uniti come i pesci e l’acqua, questo si chiama eredità della Legge fondamentale della vita (L’eredità della Legge fondamentale della vita, RSND, 1, 190).

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Durante la Seconda guerra mondiale, dietro l’ordine di Hitler di distruggere Varsavia, l’esercito nazista invase la Polonia con brutalità. Le opere d’arte attualmente esposte nella mostra “Tesori della Polonia” sono davvero gioielli preziosi sopravvissute alla devastazione, grazie a persone coraggiose che rischiarono la vita per proteggerle.
Dopo la guerra, grazie agli sforzi instancabili del popolo polacco, il castello reale e la Città Vecchia di Varsavia furono totalmente restaurati e, grazie a questa miracolosa ricostruzione, la Città Vecchia fu dichiarata nel 1980 patrimonio mondiale dall’UNESCO.
Nel suo libro Un matrimonio di paese e altre storie l’autrice polacca Maria Dabrowska (1889-1965) racconta la vita di coloro che, rifiutando di lasciarsi abbattere dalle difficoltà, si incoraggiarono l’un l’altro e si unirono per ricostruire la loro città riportandola alla sua antica gloria. Lei stessa dichiarò di non avere alcuna intenzione di lasciare Varsavia e di voler continuare a vivere e lavorare lì; non era nel suo stile scegliere la via facile, bensì la sfida più grande. E parlando del suo amore per la capitale disse: «Varsavia è la vita stessa. La città più viva del mondo!». La Dabrowska osservò che sarebbero state necessarie «infinita pazienza e tenacia» per il lavoro di ricostruzione che li attendeva. Impegnarsi con perseveranza e determinare di fare della propria comunità un’oasi di prosperità: in questo risuona profondamente lo spirito delle donne Soka.
Oggi in Polonia, un paese che ha superato l’orribile distruzione della guerra, sono stati piantati semi di pace e felicità della Legge mistica e proprio lì il Buddismo del Daishonin sta crescendo e si sta sviluppando costantemente. Sono felicissimo di sentire che nel 2010 la SGI-Polonia è passata da un capitolo e tre settori a un centro e tre capitoli, e che ha aumentato di sei volte il numero di nuovi membri rispetto all’anno precedente.

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In una lettera a una seguace il cui marito si era ammalato, il Daishonin scrive: «Questo Budda rivelò la medicina dell’immortalità: gli attuali cinque caratteri di Myoho-renge-kyo. Egli insegnò che questi cinque caratteri sono la buona medicina per le malattie della gente di Jambudvipa [il mondo intero]» (La buona medicina per tutti i mali, RSND, 1, 833; cfr. SDL, 386). La Legge mistica è la medicina migliore per curare le sofferenze che derivano dalla condizione umana, definite nel Buddismo come nascita, invecchiamento, malattia e morte. Come esseri umani, tutti talvolta sperimentiamo una salute cagionevole o una malattia. Stiamo vivendo in un clima economico tumultuoso e molti di noi forse si troveranno ad affrontare anche ristrettezze finanziarie. Ma con la grande e benefica medicina della Legge mistica, non abbiamo niente da temere. Qualunque cosa succeda, se facciamo appello a una fede ancora più forte, saremo in grado di elevare la nostra condizione vitale, facendo sgorgare dall’intimo la condizione indistruttibile della Buddità.
Durante la Seconda guerra mondiale Makiguchi partecipò a una riunione di discussione nella casa della famiglia di mia moglie. Quella riunione durante la guerra ebbe luogo sotto la sorveglianza della Polizia superiore speciale, o la cosiddetta “polizia del pensiero”, ma Makiguchi rifiutò di farsi intimidire e con sicurezza parlò della filosofia di Nichiren Daishonin, spiegando le quattro nobili virtù di eternità, felicità, vero io e purezza. Egli descrisse queste quattro caratteristiche della Buddità in modo estremamente accessibile, dichiarando che esprimevano una condizione vitale in cui si è «sempre gioiosi, con un cuore sincero e puro».
Noi della Soka Gakkai siamo pionieri nella trasformazione delle sofferenze fondamentali della condizione umana – nascita, invecchiamento, malattia e morte – nelle quattro nobili virtù di eternità, felicità, vero io e purezza.
Spero che tutti voi – in ritmo con la Legge mistica, in unità con i vostri compagni membri, e in uno spirito di unione con i primi tre presidenti – supererete ogni sfida e vivrete la vostra esistenza «sempre ­gioiosi, con un cuore sincero e puro».
Vi prego di far risuonare con energia in tutto il mondo la confortante musica piena di speranza della vita – la musica dell’eternità, felicità, vero io e purezza.
In chiusura, permettetemi di condividere con voi alcune parole di Toda: «In qualunque situazione vi troviate, quando vi basate su una fede profonda e potente, riuscirete a superare tutto. Quando voi stessi cambiate, crescete e assumete la responsabilità, potete vincere in tutte le cose. Tutto dipende da voi». Egli disse anche: «Conduciamo insieme esistenze di vittoria infinita».

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