È partito da Roma l’appello rivolto ai giovani di tutto il mondo che il presidente della Soka Gakkai Internazionale Daisaku Ikeda e il premio Nobel per la Pace Adolfo Pérez Esquivel hanno presentato presso la sala della Stampa estera il 5 giugno e all’Ex Dogana il 6, in un incontro con circa mille giovani. Il maestro Ikeda, nelle varie occasioni, è stato rappresentato dal figlio Hiromasa Ikeda, vice presidente della Soka Gakkai.
«Ci rivolgiamo ai giovani del mondo affinché si uniscano per affrontare le importanti sfide dell’umanità e divengano costruttori della propria vita e della storia del nuovo millennio», si legge nel documento diffuso a tutte le testate internazionali affinché le nuove generazioni, per mezzo della resilienza e della speranza, siano protagoniste del cambiamento.
«Roma, centro del mondo sin dall’antichità – ha detto Hiromasa Ikeda – è stata scelta perché il suo valore non è solo nei reperti archeologici, ma anche nelle nuove generazioni che vivono qui e che stanno costruendo una nuova cultura».
Il dialogo ininterrotto tra i due autori su questioni di importanza planetaria, reso noto con il libro La forza della speranza – Riflessioni sulla pace e i diritti umani nel terzo millennio, si rivolge ora verso i giovani affinché si uniscano e «assumano con responsabilità il cammino della vita insieme ai loro popoli». Prioritarie per la sopravvivenza del pianeta le tematiche su cui sono chiamati a intervenire: il riscaldamento globale, la minaccia delle armi nucleari, il problema dei rifugiati e la preservazione del pianeta Terra.
Per farlo «è necessario disarmare la ragione armata», promuovendo una coscienza collettiva a partire dalla memoria della storia, lavorando per sostenere l’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, sradicando la povertà, superando le differenze tra paesi, etnie, religioni e culture, comprendendo che la Terra è la nostra casa comune e favorendo un indirizzo umano della politica e dell’economia.
Alcuni passi in questa direzione sono già stati compiuti. Si vedano l’accordo di Parigi e l’approvazione del Trattato per la proibizione delle armi nucleari.
All’impegno dei giovani si deve anche la Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN), premiata con il Nobel nel 2017.
«Il mondo è in una fase di retrocessione. Dobbiamo far “camminare” le parole», ha detto Adolfo Pérez Esquivel. «I giovani non sono il futuro – ha dichiarato – sono il presente».
Anche Daisaku Ikeda, impegnato nella promozione su scala mondiale della cultura, della pace e dell’educazione, è convinto che «per realizzare una nuova era sono necessarie la forza e la passione dei giovani».
Il passaggio del testimone è avvenuto simbolicamente alla presenza di due giovani romani, Jacopo e Paloma. I due autori dell’appello assicurano, però, che continueranno a camminare al loro fianco.
Esquivel-Ikeda