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L'accademia della rivoluzione umana - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:45

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    L’accademia della rivoluzione umana

    Partecipare alle attività dei gruppi byakuren e soka-han è una straordinaria possibilità che viene offerta ai giovani. Proteggere i Centri e i membri che li frequentano è il compito fondamentale che si può imparare soprattutto se si è disposti a mettersi in gioco. A partire dai sette responsabili nazionali che raccontano cosa significhi per loro questa palestra particolare

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    Partecipare alle attività dei gruppi byakuren e soka-han è una straordinaria possibilità che viene offerta ai giovani. Proteggere i Centri e i membri che li frequentano è il compito fondamentale che si può imparare soprattutto se si è disposti a mettersi in gioco. A partire dai sette responsabili nazionali che raccontano cosa significhi per loro questa palestra particolare

    «Vi prego di proteggere la nostra sede. Proteggete i Centri culturali. Proteggete i membri». Questo è il compito che il presidente Ikeda affida ai membri dei gruppi byakuren e soka-han nella Nuova rivoluzione umana (vedi NR, 471, 472, 473). In queste pagine Daisaku Ikeda racconta la nascita dei due gruppi, descrivendo l’intento con cui li ha fondati, ovvero quello di allenare concretamente i giovani a sostenere lo sviluppo della Soka Gakkai, e offre guide importanti sui vari aspetti dell’attività di protezione, facendo sì che questo secondo capitolo del ventiquattresimo volume diventi un vero e proprio manuale.
    I compiti delle byakuren e dei soka-han sono di vario tipo, alcuni più pratici, altri meno visibili; fondamentalmente l’attività si basa su una forte preghiera e sulla profonda decisione di dedicarsi alla propagazione della Legge e di proteggere i membri della Soka Gakkai. In questo senso, l’attività di protezione rappresenta una vera “accademia” per tutti i membri della Divisione giovani in cui poter sviluppare una fede indipendente basata sul legame diretto tra maestro e discepolo; ciò, come scrive il presidente Ikeda, «vuol dire anche passare dalle parole ai fatti. Invece di rimanere nell’ambito delle parole facciamo del nostro meglio per ottenere qualcosa di concreto nella realtà. Questo rappresenta il passaggio da uno stato dove parliamo di determinazione e voto a uno in cui si dimostra la prova concreta della vittoria» (“Protezione assoluta”, puntata 23, ilvolocontinuo.it).
    Vogliamo ringraziare tutti coloro che si impegnano in modo instancabile nell’attività di protezione dietro le quinte e decidiamo tutti insieme che ogni giovane possa vincere nella propria vita, sperimentando i benefici di quest’attività ed ereditando direttamente dal maestro il testimone della realizzazione di kosen-rufu.

    Federico Brogi, Domenico Giannoccaro, Flavia Giovannelli, Elisa Malenotti, Paolo Mecacci, Luca Riccioni, Rossana Secciani

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    Elisa Malenotti
    L’attività byakuren rappresenta un allenamento costante nella mia vita per approfondire la fede e avvicinare sempre di più il mio cuore a quello del maestro. Facendo attività imparo a vivere per kosen-rufu, apro la mia vita alla felicità delle altre persone e sperimento il potere del Gohonzon nelle difficoltà quotidiane. Per me è un’”ancora di salvezza” a cui mi aggrappo, spesso inconsapevolmente e con un pizzico di sforzo, un’ancora grazie alla quale ho capito che dedicare la propria vita a kosen-rufu è la via diretta per realizzare una felicità indistruttibile. Inoltre mi permette di vincere sul senso di inadeguatezza, perché trasformo la tendenza a basarmi sulle mie capacità personali e mi affido al Daimoku. Attraverso questo tipo di lotta, abbiamo l’opportunità di rafforzare il nostro carattere e di sviluppare le nostre capacità come discepole autentiche.

    Domenico Giannoccaro
    Ho iniziato a fare attività soka-han subito dopo aver ricevuto il Gohonzon e in questi anni, grazie a questo allenamento, ho potuto imparare, in maniera pratica, un modo di vivere corretto e di valore, come insegnato da sensei. In particolare ho imparato che accogliere e mettere a proprio agio le persone è la manifestazione concreta dello spirito di rispettare gli altri e più in generale la vita stessa. Coltivare costantemente questo desiderio riempie la mia vita di buona fortuna.
    Sono grato a sensei e ai compagni di fede per avermi sostenuto e ispirato in questi anni e sono deciso a trasmettere lo spirito del gruppo soka-han ai compagni di fede più giovani.

    Federico Brogi
    Sfidarmi in questa attività mi permette di accumulare i tesori del cuore, sviluppare coraggio e gentilezza, capacità di ragionare autonomamente e di mantenere viva la promessa fatta al mio maestro. In quanto soka-han cerchiamo di fare costante riferimento al Gosho e alla lettura della Rivoluzione umana e della Nuova rivoluzione umana per sviluppare un cuore meraviglioso sempre orientato alla felicità di ogni singola persona. Nella preparazione delle attività recitiamo Daimoku alimentando una tensione positiva verso l’intento di sensei, condividiamo il Buddismo con i nostri amici, approfondiamo lo studio e ci sfidiamo per realizzare la nostra vita. Pensando in anticipo cosa può contribuire alla felicità dei membri, cerchiamo di prevedere tutto ciò che servirà durante le varie attività, chiedendoci: «Come posso mettere in pratica al meglio quello che afferma il presidente Ikeda?».

    Flavia Giovannelli
    Per me l’attività byakuren è pregare ogni giorno per realizzare una Soka Gakkai sempre più forte e unita, sforzandomi di essere la prima a promuovere in ogni occasione il dialogo sincero. Recentemente ho potuto sperimentare che nella relazione con gli altri, in ogni istante, devo scegliere tra creare o distruggere l’unità, tra l’essere salda dentro e flessibile fuori o l’essere debole dentro e rigida fuori: non c’è una via di mezzo; e tutte le volte che mi paragono agli altri, in meglio o in peggio, è come se distruggessi questa unità. Ecco, per me è un prezioso strumento per combattere l’illusione di essere separata o diversa dagli altri, e per manifestare la mia femminilità, attraverso la gentilezza, l’accoglienza e la dolcezza, qualità per me difficili da esprimere.
    Il mio desiderio è che tutte noi, byakuren d’Italia, possiamo sviluppare un cuore capace di vedere il Budda in ogni persona e in ogni fenomeno, al di là di ciò che si manifesta, sempre, come fa sensei, e che diventiamo tutte campionesse di preghiera e di shakubuku.

    Luca Riccioni
    Dopo meno di due mesi di pratica ho iniziato a fare attività soka-han, incoraggiato a sforzarmi nei turni per proteggere i membri e trasformare la mia vita. Grazie all’impegno e alla costanza nelle attività sono cresciuto nella fede. Ogni guida di sensei e ogni incoraggiamento che ricevo, provo a viverlo nell’attività soka-han per poi riportarlo in famiglia, al lavoro e tra gli amici. Sto imparando cosa significa assumersi delle responsabilità, continuo a trasformare la mia persona e a migliorare il mio carattere, così da meritare la fiducia delle altre persone, coinvolgendole nella mia rivoluzione umana, per essere felici insieme. Questa è la nobiltà e la forza che possiamo tirar fuori da noi stessi proteggendo gli altri e dedicando loro i nostri sforzi. Ora, se guardo i miei sogni, vedo che mi sto avvicinando sempre più alla persona che ho sempre desiderato essere e questo mi fa provare profonda gratitudine per il maestro e per tutti i membri della Soka Gakkai. Essere soka-han per me significa poter essere il mio miglior me stesso!

    Rossana Secciani
    Il Daimoku è alla base dell’attività di protezione perché solo attraverso una preghiera sincera sviluppiamo uno stato vitale alto per relazionarci con le persone e sostenerle. Sto sperimentando che con il Daimoku possiamo trasformare tutto ciò che ci sembra impossibile in possibile. Tutti i giorni cerco di tirare fuori una forte determinazione e mi sforzo di approfondire sempre di più il legame con il maestro per vincere sia nell’attività che nella vita personale.
    Per me l’attività byakuren è sempre stata una palestra per la mia rivoluzione umana, cercando costantemente di riportare nella società il valore della perseveranza, della determinazione e del legame con sensei. Il mio desiderio è che le giovani donne abbiano la speranza e la ferma convinzione che realizzare una felicità assoluta è possibile.

    Paolo Mecacci
    Spesso, riferendosi all’attività dei gruppi byakuren e soka-han, si sente parlare di allenamento. Ma di preciso allenamento per cosa? Fra le attitudini umane ce ne sono alcune che, anche se innate, influenzate dal nostro sistema culturale dominante, presto sbiadiscono tra i tratti del carattere e della personalità. Per esempio la capacità di riconoscersi profondamente legati agli altri o di scorgere nella persona che si ha accanto la sua potenzialità di “potercela fare” a rivelare il proprio valore e dignità riuscendo in ciò che sta desiderando. A me capita di riconoscere questa “attitudine umana” quando, visitando i miei amici a casa, mi confronto con loro sul concetto di fede e relazione tra maestro e discepolo, scoprendo ogni volta nel mio cuore la fiducia, la speranza e il desiderio di dedicarmi senza riserve. Sì, ne sono certo, c’è bisogno di un allenamento, c’è bisogno di decidere più volte, c’è bisogno di osservare dove si è già guardato e agire ancora. Personalmente credo che nell’attività soka-han risieda il cuore di questo allenamento del carattere, un’autoformazione del comportamento. Un allenamento che permette di sentirsi profondamente uniti agli altri, che permette di modellare il proprio comportamento, manifestando la concretezza della “non dualità di persona e Legge”, ovvero il costante desiderio di non dimenticare il valore di ogni vita e di riconoscere la dignità di tutte le persone. Che cosa straordinaria!

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