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La vita che desidero - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 07:01

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    La vita che desidero

    Giulia Pagliai, Firenze

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    Da quanto tempo conosci la pratica?

    Mi sono avvicinata al Buddismo di Nichiren Daishonin circa sette anni fa ed è stato un primo contatto con Nam-myoho-renge-kyo. In tutti questi anni ho recitato Daimoku con regolarità, davanti al muro, da sola. Sentivo il bisogno di tenere la pratica a un livello individuale e intimo.

    Cosa ti ha spinto a decidere di ricevere il Gohonzon e cosa è cambiato nella tua pratica quotidiana?

    Qualche mese fa una cara amica e collega mi ha suggerito di ricevere il Gohonzon per rendere la mia pratica ancora più efficace. Ho accolto il suo invito, senza farmi troppe domande, mi sono ascoltata e ho detto «Sì!». E nonostante la mente facesse qualche volta capolino con dubbi e timori, la parte più profonda e saggia di me sapeva che questo passaggio sarebbe stato buono.
    Così ho ricevuto il Gohonzon e ho aperto la mia vita: ho conosciuto un meraviglioso gruppo di persone e ho iniziato a farne parte. E tutto ciò che mi succedeva recitando davanti al muro, adesso recitando davanti al Gohonzon è ancora più amplificato e potente.

    Che importanza ha per te il gruppo?

    Recitare assieme al gruppo mi dà lo stimolo per una pratica più seria e focalizzata. Inoltre mi permette di confrontarmi senza sentirmi giudicata, di accogliere le esperienze degli altri sostenendoli nella loro crescita. Aprirmi al gruppo mi ha permesso di mettere da parte il giudizio, a volte l’arroganza e il senso di superiorità che mi spinge a rimanere chiusa nel mio mondo. La prima volta che ho partecipato a un meeting e ho sentito il suono del Daimoku recitato da più persone mi sono emozionata: ognuno con il proprio timbro, con la propria intensità, che va poi armonizzandosi in un “canto” meraviglioso.
    Posso dire che ricevere il Gohonzon per me ha significato attivare la mia rivoluzione umana e sviluppare al massimo il mio potenziale.

    Che tipo di benefici stai sperimentando?

    I benefici che ne ho tratto, e ciò che tuttora amo molto di questa pratica, è vedere come recitare Nam-myoho-renge-kyo innalzi il mio stato vitale, che per me significa soprattutto avere presenza, lucidità e una visione più ampia delle cose. E questa apertura mi rende più centrata nel lavoro, in famiglia, nelle relazioni in generale. Sin da subito ho avuto occasioni lavorative molto stimolanti, in pochi mesi ho cambiato ufficio e, in un certo senso, sento che mi sono “data il permesso” di iniziare a creare la vita che desidero. Adesso mi è chiaro che il Gohonzon è il mezzo che mi permette di vedere la mia natura di Budda, che mi permette di avanzare e di fare quel passo in più usando la mia parte più illuminata, andando “oltre” i limiti della mia mente e vincendo su me stessa.

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