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La vera felicità è per sé e per gli altri - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:32

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La vera felicità è per sé e per gli altri

Aleandro Gange, Siracusa

Grazie al Daimoku e a una ricerca costante del cuore del maestro, Aleandro ha vinto la tendenza a fuggire e si è assunto la responsabilità della sua vita. E con la prova concreta del proprio cambiamento incoraggia gli altri a sperimentare la pratica buddista

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Nel 2017, dopo tre anni di permanenza a Milano decisi di ritornare in Sicilia per problemi familiari.
Infatti i miei erano separati e mio fratello stava affrontando dei problemi di depressione.
A quei tempi lavoravo la notte nei locali, vivevo costantemente nel mondo di animalità, soldi facili e scorciatoie… Non creavo valore.
Mi trasferii a Milano in seguito alla separazione dei miei: mi sentivo investito di un ruolo che mi aveva molto appesantito, liti e scontri fisici con mio fratello erano all’ordine del giorno e anche con mia mamma il rapporto era difficile. Ero arrabbiato con mio padre, continuavo a nutrire sentimenti distruttivi nei suoi confronti e così nel 2014 decisi di fuggire a Milano. Ma adesso so benissimo che scappare dalla propria vita serve soltanto a rimandare!
Tornai a Siracusa definitivamente nell’estate 2017. In quel periodo incontrai Laura, mi impressionò molto il suo atteggiamento nei confronti della vita. Mi leggeva gli incoraggiamenti del presidente Ikeda e ogni giorno ero colpito dalla verità di quelle frasi che sembravano dirette proprio a me.
Decisi subito che avrei partecipato alle attività della Gakkai. Iniziai a praticare seriamente ad agosto e a settembre ricevetti il Gohonzon.
Durante quel mese iniziai a percepire il valore della mia vita.
La mia prima esperienza fu di accettare un lavoro umile, in un’industria, che mi permettesse di guadagnare onestamente. Il Daimoku mi stava mettendo faccia a faccia con me stesso, portandomi ad assumere la responsabilità della mia vita, senza puntare il dito sugli altri.
Per quelle che erano le mie tendenze sarei durato meno di un’ora in quel posto, ma ricercai subito le parole di Sensei che mi incoraggiava a sfidarmi nel posto di lavoro diventando un punto di riferimento per gli altri, e mi ricordava che «Non ci sono terre pure e terre impure di per sé: la differenza sta unicamente nella bontà o malvagità della nostra mente» (RSND, 1, 4).
Sensei mi trasmetteva che siamo noi a influenzare il nostro ambiente, e quel posto era la mia prima grande occasione per mettere in pratica la Legge mistica e avere una prova concreta.
Iniziai ad aprire la mia vita a ogni singola persona senza fermarmi all’apparenza, al superficiale, ma cercando il cuore delle persone.
Dopo quattro mesi di dialoghi cuore a cuore e di serietà nel lavoro, diventai responsabile di quel settore in azienda e subito dopo una persona a cui avevo parlato del Buddismo ricevette il Gohonzon, proprio lì!
Dopo questa esperienza il mio legame con il maestro si rafforzò ancora di più.
Grazie ai tre pilastri di fede, pratica e studio, ho preso in mano il volante della mia vita, non più guidata dalle mie paure e insicurezze.
Da pochi mesi sono responsabile dei giovani uomini della Sicilia. In questi anni, grazie alla pratica buddista ho realizzato esperienze profonde e ho raggiunto degli obiettivi che nemmeno immaginavo. Dopo l’esperienza nell’industria ora faccio un lavoro che amo e che mi permette di dedicarmi alle attività della Gakkai. Desideravo investire sulla ristorazione e ho dato il massimo per raggiungere l’obiettivo. Così ho aperto un locale che è sempre pieno di giovani e quest’anno ho aperto un’altra attività nella zona balneare!
Ho realizzato tutto questo senza dimenticare di aprire la mia vita, in modo da mostrare la prova concreta. Questo è il mio modo di condividere il Buddismo con gli altri, cercando di vivere gli insegnamenti del Buddismo con la mia vita.
In questi sei anni otto persone a cui ho parlato del Buddismo hanno ricevuto il Gohonzon.
I giovani uomini in Sicilia stanno crescendo. A loro cerco di trasmettere che tutto dipende da noi e che siamo perfettamente dotati. Abbiamo un maestro che in ogni momento ci incoraggia ad assumerci la responsabilità di qualsiasi cosa e ci dice che niente è impossibile!
Quest’anno conseguirò il diploma di scuole superiori che ancora non avevo, e da qui al centesimo anniversario della Gakkai, nel 2030, determino di laurearmi!
In famiglia sto dando il massimo, come figlio e come fratello, e in due anni di Daimoku ho potuto creare un rapporto meraviglioso con i miei genitori. Quest’anno, subito dopo il Corso futuro al quale ho accompagnato i partecipanti dalla Sicilia, mio fratello mi ha inviato un messaggio fantastico e abbiamo passato, per la prima volta nella vita, venti giorni insieme pieni di affetto e ora ci sentiamo tutti i giorni e ci incoraggiamo a vicenda!
Concludo con le parole di Sensei dal volume 30 de La nuova rivoluzione umana:

«Noi membri della Soka Gakkai avanziamo costantemente, senza alcuna esitazione, verso la realizzazione di kosen-rufu in tutto il mondo. Il nostro desiderio è portare felicità nella vita di ognuno, che si tratti di familiari, parenti, amici, colleghi, vicini, o di chiunque altro nelle nostre comunità.
Attraverso le relazioni con gli altri sviluppiamo noi stessi e cresciamo; impariamo gli uni dagli altri, ci aiutiamo e sosteniamo a vicenda, coltivando un’umanità autentica. Non possiamo godere davvero della felicità, se questa riguarda solo noi. La vera felicità è sempre condivisa con gli altri» (NRU, 30, 1)

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