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La ventitreesima puntata del podcast Impariamo da La nuova rivoluzione umana - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:10

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La ventitreesima puntata del podcast Impariamo da La nuova rivoluzione umana

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Impariamo da La nuova rivoluzione umana” è un podcast de Il Nuovo Rinascimento.
Con le puntate di questo podcast ripercorreremo tutti i trenta volumi che compongono l’opera.
Online la ventitreesima puntata del podcast che parla del ventiduesimo volume de La nuova rivoluzione umana, a cura di Marianna Cané e Simone Chiomenti.
Musica e montaggio a cura di Massimiliano Mascaro e Francesco Mancuso.

Marianna: Ciao a tutti da Marianna!

Simone: E da Simone! Benvenuti a questo nuovo appuntamento in cui approfondiremo insieme il ventiduesimo volume del romanzo La nuova rivoluzione umana scritto dal Maestro Ikeda

Marianna: Anche in questa puntata evidenzieremo alcuni aspetti per incidere nel nostro cuore lo spirito del maestro Ikeda e riportarlo nella vita quotidiana.

Simone: In particolare, nel secondo capitolo di questo volume Shin’ichi visita la città di Hiroshima nel 1975 e viene descritto lo spirito che animava la città attraverso la consapevolezza degli stessi membri. Si tratta di «uno spirito di pace, sinonimo dello spirito della Soka Gakkai», che coincide con la missione di creare una corrente verso la pace globale.

Marianna: A proposito dello spirito di Hiroshima vorremmo citare un’intervista del Seikyo Shimbun del 2020 a Keiko Ogura, una hibakusha che all’epoca del bombardamento aveva otto anni. Keiko afferma che ci sono state altre due occasioni nel corso della sua vita che le hanno provocato altrettanta ansia e paura come il bombardamento di Hiroshima: l’incidente della centrale nucleare di Fukushima, nel marzo del 2011, e la pandemia di Coronavirus.

Simone: L’intervista evidenzia come lo spirito di Hiroshima per la pace non riguardi solamente l’abolizione delle armi nucleari. Si tratta anzi di un potente spirito di lottare contro qualsiasi forma di minaccia all’inviolabile diritto di vivere, e ci esorta quindi a compiere un nuovo passo avanti in tale direzione.

Marianna: Proprio come aveva fatto Shin’ichi, che nell’ultimo anno e mezzo da quella visita a Hiroshima descritta nel romanzo, era stato tre volte in Cina e due volte in Unione Sovietica, con il desiderio di costruire ponti di amicizia tra il Giappone e questi due paesi attraverso scambi basati sulla pace, la cultura e l’educazione. Il 26 gennaio 1975 era stata inoltre fondata la Soka Gakkai Internazionale (SGI).

Simone: Ciò che animava Shin’ichi era il suo voto, in quanto discepolo, di ereditare l’ardente desiderio di pace del suo maestro e di trasmetterlo alle generazioni più giovani, assicurando così che lo spirito del suo maestro rimanesse vivo nel futuro.

Marianna: Con il suo esempio ci sta dicendo che le nostre azioni concrete per la pace sono ciò che conta di più. Il cammino che conduce alla pace non esiste in qualche luogo lontano da noi. Shin’ichi era convinto che «il modo di accendere una fiamma di pace nel nostro mondo turbolento fosse quello di incontrare gli altri basandosi sulla comune umanità». Allo stesso modo, anche noi possiamo iniziare a creare legami di amicizia con le persone che ci sono vicine, nelle nostre comunità locali e nei luoghi di lavoro.

Simone: Finché i discepoli fanno ritorno agli insegnamenti del loro maestro e continuano a imparare dal suo modo di vivere, non perderanno mai di vista il cammino corretto. Ciò che conta è lo spirito di ricerca dei discepoli, il loro desiderio di continuare a lottare insieme al maestro facendo ardere luminoso nel proprio cuore il suo stesso stato vitale. Questo è il secondo aspetto che approfondiremo oggi.

Marianna: Nel primo capitolo del ventiduesimo volume de La nuova rivoluzione umana, “Un nuovo secolo”, leggiamo: «Facendo conoscere al pubblico le realizzazioni del nostro maestro, facciamo luce sul punto di partenza del nostro movimento; gli scopi della nostra organizzazione sono radicati negli insegnamenti e nella vita del maestro».

Simone: Nello stesso capitolo viene descritta una scena in cui Shin’ichi condivide con lo scrittore giapponese Yasushi Inoue i suoi sentimenti nei confronti del suo maestro. Ikeda scrive: «Josei Toda continua a vivere nel mio cuore, dove talvolta osserva silenziosamente ciò che faccio, e talvolta mi consiglia senza parole. Le nostre vite si sono fuse. Io e lui respiriamo insieme».

In risposta, Inoue osservò che la relazione maestro discepolo è un tipo di legame particolare, che non dipende dal fatto che due individui si siano effettivamente incontrati di persona.

Marianna: La maggior parte di noi membri più giovani nella fede non hanno potuto incontrare di persona il maestro Ikeda. In questo momento storico, questo incoraggiamento mi riempie di nuova determinazione a ricercare questo legame negli scritti di Daisaku Ikeda.

Simone: è esattamente quello che sento anche io. È un tema affrontato a più riprese nel capitolo, quasi come se il nostro maestro avesse voluto prepararci per questo momento. Ad esempio, ad un certo punto alcuni membri del Gruppo giovani chiesero a Shin’ichi di raccontare qualcosa del maestro Toda, che non avevano mai incontrato di persona. Shin’ichi li incoraggiò in questo modo: «Quasi tutti gli incoraggiamenti del signor Toda sono già stati pubblicati, e io ho già parlato di lui molte volte in passato. Penso che sarebbe meglio per tutti voi riflettere sugli insegnamenti di Toda ed elaborare le vostre idee su di lui e sullo spirito di maestro e discepolo, così come viene tramandato nella Soka Gakkai».

Marianna: E allora per continuare a riflettere sugli insegnamenti del nostro maestro, approfondiamo l’ultimo aspetto di oggi. Nel quarto capitolo del ventiduesimo volume, “Il tesoro della vita”, Shin’ichi affronta il ruolo della Soka Gakkai nella società. Egli afferma: «La missione fondamentale della religione, in un momento di grandi cambiamenti e turbolenze, è quella di fornire a ciascun individuo una fonte di vitalità interiore e di risvegliare in ogni persona la capacità di contribuire a riportare la società su un percorso stabile, solido e positivo».

Simone: Il ruolo della Soka Gakkai nel contribuire a indirizzare la società su un percorso sicuro non è mai stato rilevante come oggi! Consideriamo quanto l’ansia sia diventata il sentimento prevalente per le persone di tutto il mondo che hanno dovuto affrontare la pandemia di Covid-19, eventi meteorologici estremi e il sorgere di nuovi conflitti armati.

Marianna: A volte non vorremmo far altro che scappare dalle sfide che ci si pongono davanti. Per affrontare momenti del genere, nel volume Shin’ichi ci ricorda: «Lo spirito del Buddismo di Nichiren Daishonin è quello di prendersi la responsabilità di risolvere i principali problemi che la società si trova dinanzi, basandosi sulla prospettiva buddista».

Ci sta dicendo che finché continuiamo ad affrontare le sfide che incontriamo, stiamo senza dubbio aprendo la strada per un futuro pieno di speranza.

Simone: E allora non ci resta che agire, sostenuti dal Daimoku e dalla lettura de La Nuova Rivoluzione Umana. Come ha detto il presidente della Soka Gakkai Minoru Harada nel suo editoriale di Capodanno 2024, quest’anno conduciamo una lotta tale da poter dire: «Sensei! Guardi quanto abbiamo fatto progredire kosen-rufu!». «Anche oggi lotterò! Anche oggi vincerò!». Partendo sempre da questo voto al suo maestro, Ikeda Sensei ha reso la Soka Gakkai l’organizzazione globale che è oggi.

Marianna: Io lo farò sicuramente. Siamo arrivati ai saluti. Come sempre speriamo che abbiate tratto ispirazione da questa puntata.

Simone: Noi ci salutiamo per risentirci tra due settimane. Sempre con il podcast di Il Nuovo Rinascimento.

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