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La trasformazione che parte dal cuore - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:28

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La trasformazione che parte dal cuore

Asia Corbetta, Milano

Di fronte alle sofferenze che ha incontrato nel suo percorso, Asia ha continuato a impegnarsi nella sua rivoluzione umana realizzando un cambiamento dentro di sé e una famiglia felice e armoniosa

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Ho conosciuto il Buddismo di Nichiren Daishonin a sei anni, quando mia madre iniziò a praticare. Mio padre soffriva di schizofrenia congenita con manie di persecuzione, e la storia della mia famiglia era stata costellata da suicidi, tentati suicidi e un tentato omicidio. A un certo punto mia mamma ricevette una notizia che la sconvolse: la mia crescita si era bloccata, nell’altezza e nel peso. 
Dopo un mese di ospedale, i medici le dissero che avevo deciso a livello inconscio di non crescere più. Fu proprio allora che mia madre e mia nonna iniziarono a praticare il Buddismo, e dopo una settimana di Daimoku io presi tre chili. 
Da lì a poco mia madre si separò da mio padre, mentre io nutrivo ancora odio e rabbia verso di lui. Riversai questi sentimenti anche su mia madre fino ad arrivare, adolescente, a metterle le mani addosso. 
Una sera, poco dopo i miei diciotto anni, andai via di casa. Ho vissuto in vari luoghi, facendo anche tre lavori contemporaneamente per mantenermi. Riuscii lo stesso a diplomarmi e dopo poco iniziai a praticare in maniera stabile. 
Da lì la mia vita ha iniziato a stabilizzarsi: andai a vivere nel monolocale accanto a mia nonna e spesso ci trovavamo a recitare Daimoku insieme; trovai lavoro nel settore della gioielleria e oreficeria e iniziai una relazione con un ragazzo. 
Con mia mamma il rapporto iniziò subito a trasformarsi, ma con mio padre era più difficile. 
La frase del Gosho di Capodanno 

«L’inferno si trova nel cuore di chi disprezza suo padre e trascura sua madre» (RSND, 1, 1008)

mi trafiggeva il cuore, proprio non volevo trasformare la relazione con lui, mi sentivo giustificata a non farlo, visto l’infanzia violenta vissuta. Nel 2006 venni lasciata dal mio ragazzo. 
In preda alla sofferenza, ricevetti un incoraggiamento in cui, tra le varie cose, emerse l’importanza di trasformare la relazione con mio padre. Partii dalla preghiera.  
Nel 2007 mi chiamarono perché mio padre si era sentito male e poco dopo entrò in coma. Corsi in ospedale e, proprio in quel momento, mi accorsi che ero lì perché gli volevo bene. Lui si svegliò, mi prese la mano e, anche se non riusciva a parlare, mi trasmise tutto l’amore che non era mai riuscito a dimostrare. 
La relazione di odio si era trasformata. Dopo una settimana lo dimisero dall’ospedale perché si era ripreso. 
Durante quell’anno lessi tutti i dodici volumi de La rivoluzione umana e i primi quattro de La nuova rivoluzione umana, creando una forte relazione con Sensei. 
Tra luglio e agosto 2007 si tenne a Firenze un corso buddista al quale partecipai con entusiasmo.
Lì conobbi Riccardo e poco dopo nacque un amore. Dopo pochi mesi, lui decise di inseguire il suo sogno di frequentare una scuola per diventare fonico, si trasferì a Milano e iniziammo a convivere. 
Non è stato subito facile, ci siamo conosciuti giorno dopo giorno, ma il Daimoku e l’attività ci hanno permesso di superare le difficoltà iniziali. 
Nel 2008 io e Riccardo abbiamo fatto parte della squadra sokahan e byakuren per il Festival europeo in occasione del cinquantesimo anniversario del 16 marzo. L’allenamento alla protezione ci ha permesso di affrontare la sofferenza più grande: nel 2009, mentre ero al quarto mese e mezzo di gravidanza il bimbo che portavo in grembo morì perché malato. 
La sofferenza fu fortissima, Riccardo mi sostenne con il Daimoku. Questo mi fece comprendere che volevo passare con lui il resto della vita. 
Decidemmo di sposarci, mio padre mi accompagnò ed era felicissimo. 
Abbiamo una bellissima foto di lui e mia mamma abbracciati che sorridono per la nostra unione. Soffrivo ancora per la morte del bambino e una sera mia mamma mi incoraggiò a non tenerlo agganciato a me con la sofferenza, ma di lasciarlo libero di rinascere. Piansi tanto davanti al Gohonzon, un pianto liberatorio. 
Un mese dopo scoprii di essere di nuovo incinta e nel 2011 è nata Ludovica Kaori. All’inizio di quell’anno decisi di fare un’offerta per kosen-rufu. Il giorno in cui mia figlia compiva un anno i miei datori di lavoro mi comunicarono che mi avrebbero licenziata a causa della crisi economica. Così ho ricevuto il Tfr e ho potuto fare l’offerta che desideravo. 
Un mese dopo trovai lavoro in una produzione di gioielli per noti marchi internazionali. In questo posto ho imparato molto e mi sono specializzata in diamanti e controllo qualità di alta gioielleria. Sempre nel 2012, a novembre, mio papà lasciò questa vita serenamente, nel suo letto, dormendo con la musica in sottofondo: una morte completamente diversa rispetto alla sua vita. Il suo karma violento finalmente si era trasformato. 
In seguito scoprii che il tutore legale che gestiva i soldi di mio padre ne aveva investito una parte, perciò io e mia madre abbiamo ereditato il triplo dell’offerta che avevo fatto quell’anno. 
Nel 2013, dopo l’attività di Senzatomica a Milano scoprii di essere incinta di Riccardo Naoki. Nel corso degli anni ho fatto shakubuku a tante persone e due care amiche hanno ricevuto il Gohonzon. 
Dal 2015 mia madre vive con noi e siamo tutti riuniti. 
La prima delle cinque guide eterne è “Fede per una famiglia armoniosa”: e posso dire di aver pienamente raggiunto questo obiettivo. Con i nostri figli, io e mio marito stiamo facendo esperienze incredibili, stiamo crescendo insieme a loro, che sono il nostro futuro.
Siamo profondamente grati per le nostre esperienze, nate da forti sofferenze trasformate tutte con la fede. 
Ho una profonda gratitudine per Sensei, per la signora Kaneko e per ogni persona della Soka Gakkai che sostiene ognuno di noi: è proprio vero che “l’inverno si trasforma sempre in primavera’’. 

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