All’inizio del Gosho Ripagare i debiti di gratitudine si legge: «La vecchia volpe non dimentica la collinetta in cui è nata, e la tartaruga bianca ripagò il favore ricevuto da Mao Pao. Persino gli animali conoscono la gratitudine, a maggior ragione dovrebbero conoscerla gli esseri umani» (SND, 2, 115).
Nella Cina antica, attorno al IV secolo, in un periodo caratterizzato da continue guerre, Mao Pao fece una brillante carriera e divenne generale di Chin. Da giovane, una volta, camminando lungo il fiume Yang-tze aveva visto un pescatore che aveva catturato una tartaruga bianca e stava per ucciderla. Mosso a compassione aveva offerto la propria veste al pescatore in cambio della tartaruga. Poi l’aveva presa con sé e allevata; quando era diventata grande l’aveva liberata nel fiume. Anni dopo la sua fortuna si esaurì e Mao Pao non riuscì più a vincere in combattimento; infine fu attaccato da un altro paese, il suo esercito venne sconfitto e costretto alla ritirata. I suoi soldati, incalzati dal nemico che li spingeva verso il fiume, si gettarono in acqua uno dopo l’altro e finirono affogati per il peso dell’armatura che indossavano.
Anche il generale Mao Pao era sul punto di subire la stessa sorte ma, quando si buttò nel fiume, vide stranamente che il proprio corpo galleggiava. Sbalordito si rese conto che una grande tartaruga bianca lo portava sulle sue spalle, salvandogli così la vita. Si trattava della tartaruga che egli aveva salvato e poi allevato che l’aveva caricato sulla propria corazza per ripagare il favore ricevuto.
Citando questo racconto Nichiren Daishonin spiega che, il desiderio di ripagare i debiti di gratitudine è essenziale, per vivere in maniera veramente umana, indipendentemente dall’epoca e dalle circostanze
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